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Autore: Writer_son of Hades    25/06/2015    6 recensioni
Questa ff crossover mi è venuta in mente rivedendo questa mattina “Lemonade Mouth” il film della Disney che ha accompagnato la mia infanzia facendomi sperare di poter mettere su una band semplicemente credendoci e con dei perfetti sconosciuti (chi non l’ha visto vada a cercarlo si internet e rimedi).
Come mi è solito fare, mi sono immaginata i personaggi di Percy Jackson nello stesso contesto.
Ovviamente ho dovuto cambiare un po’ il film per adattarlo al meglio alle vite dei nostri semidei preferiti, aggiungendo anche dei nuovi personaggi (es: Will e Nico).
Spero che vi abbia incuriosito abbastanza e vi auguro buona lettura!
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jason/Piper, Luke Castellan, Nico/Will, Percy/Annabeth, Talia Grace
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E ora mettiamoci al lavoro



Caso o destino? Dobbiamo parlare. – Talia
 
Alle 09:57 arrivò quel messaggio nel cellulare dei cinque ragazzi.
                << Caso o destino? Dobbiamo parlare. – Talia >> lesse in un sussurro Annabeth appoggiata al suo armadietto.
Lo schermo di un altro cellulare le lampeggiò davanti con lo stesso messaggio.
                << Credi che sia per la band? >> le chiese una voce al suo fianco. Lei si voltò di scatto e incontrò due occhi verdi come il più limpido dei mari. Percy Jackson era a pochi centimetri da lei.
                << Io non… >> farfugliò rischiando di inciampare mentre si allontanava dal ragazzo. Lui la fissò rimanendo fermo mentre la ragazza barcollava via con la sua borsa piena di libri e un leggero sorriso nervoso sulle labbra.




A pranzo erano tutti alla pizzeria “da Chirone”.
                << Allora tu sei Nico? Il fratello di Percy? >> chiese Talia allungando la mano verso il ragazzo.
Lui annuì e gliela strinse, senza troppa convinzione.
                << Ottimo, allora perché siamo qui? >> chiese Leo addentando una fetta di pizza.
                << Perché da questa mattina siamo iscritti al Raising Star. >> annunciò Talia prendendo una fetta.
Leo si ingozzò con la pizza, Piper sputò la limonata che stava bevendo in faccia a Percy e Annabeth cominciò a sudare freddo.
                << Ma sei impazzita? >> esclamò Piper pulendosi la bocca con un tovagliolo.
                << Potrei chiederti la stessa cosa. >> mormorò Percy usando come tovagliolo la tovaglia stessa.
                << Ragazzi pensateci su. La band potrebbe davvero essere il nostro modo per farci sentire. Per cambiare le cose a scuola. >> cercò di convincerli Talia.
                << Io ci sto, lo sai. >> disse Percy.
                << Non è un caso che ci siamo incontrati. Io dico di provare. >> continuò la ragazza.
Gli altri rimasero a fissarla per un po’, soppesando l’idea.
                << Io potrei provare… >> mormorò Piper.
                << Anche io. >> continuò Leo aggiungendo un sorriso.
                << Grande! >> esclamò Talia. << Annabeth? >>
Tutti guardarono la ragazza bionda che era molto concentrata sulla sua fetta di pizza. Lei si accorse di essere al centro della conversazione e divenne rossa.
                << Io non canto. >> disse.
                << Sei fantastica invece. Non possiamo suonare senza la tua voce e i tuoi testi. >> l’incoraggiò Percy con un tono di voce sincero.
La ragazza lo guardò in quegli occhi verdi e ci pensò su, prima di rispondere con un debole: << Okay. Ci provo. >>
                << Sì! >> esultò Talia. << Domani in aula detenzione per la prima prova. Mi raccomando, siate puntuali! >>




Finita scuola si trovarono tutti sulla rampa di scale che scendeva nel seminterrato. Nico era con loro visto che Percy avrebbe dovuto riaccompagnarlo a casa dopo.
                << Ehilà! Ciao Talia. >> la salutò Will uscendo da una porta di quello che sembrava un laboratorio.
                << Ciao Will. Loro sono i membri della nuova band che rivoluzionerà le cose d’ora in poi. >> disse facendo un cenno ai ragazzi dietro di lei.
                << Wow! Una nuova band! Dovrete fronteggiarvi con i Mudslide Crush. >> esclamò il ragazzo biondo sistemandosi il camice bianco.
                << Già, ma non abbiamo paura di quelle grandissime teste di… >>
                << Leo! >> lo fermò Piper prima che potesse continuare.
                << Oh, giusto. Per carità, non insultiamo il ragazzo della reginetta di bellezza. >> la canzonò con un sorissetto.
                << Non è per quello. E non chiamarmi così! >> lo rimproverò.
                << Tralasciando le due signorine che litigano… Io sono Percy, molto piacere. >> si presentò il ragazzo porgendo la mano a Will. Lui la strinse e ricambiò il sorriso con uno dei suoi famosi.
                Annabeth e gli altri si presentarono subito dopo.
                << E tu sei? >> chiese il biondo a Nico.
Il ragazzo era rimasto dietro al fratello e non aveva aperto bocca.
                << Nico. Sono il fratellastro di Percy. >> si presentò semplicemente.
                << Fratello. >> lo corresse Percy con un sorriso.
Will rimase a fissare il ragazzino con un sorriso a labbra serrate che cercava di rassicurarlo.
                << Ti piace medicina? >> chiese Nico non riuscendo a sopportare tutta quella tensione.
                << Sì, davvero tanto. Spero di diventare un dottore. >> rispose il ragazzo.
Ancora scambio di sguardi.
                << Ci vediamo dopo Will, ora andiamo a provare. >> lo salutò Talia proseguendo per il corridoio. I ragazzi la seguirono e entrati nella stanza cominciarono a prendere in mano gli strumenti. Nico si sedette su di un banco.
 
Passò un ora e mezza e non erano ancora riusciti a finire un pezzo senza fermarsi per ribattere su qualcosa.
Nico era uscito dopo quaranta minuti dicendo che avrebbe aspettato fuori il fratello.
                << No, no, no. Fermi. >> li bloccò Piper per la milionesima volta. << Percy devi entrare al quattro, non al tre. >>
                << Io sono sempre entrato al due! >> si giustificò il ragazzo.
Annabeth si accasciò sul microfono stufa dei continui litigi.
                << Forse dovremmo fare qualcosa di più duro. Tipo metal. >> ipotizzò Talia strimpellando degli accordi hard rock con la chitarra.
                << Ma se a stento riusciamo a fare questa canzone! >> si lamentò Leo.
                << Non riusciamo a farla perché tu non riesci a mantenere il ritmo. >> disse Percy.
                << Io non riesco a fare cosa?! >> si scaldò il ragazzo riccio alzandosi in piedi.
                << Okay, sapete una cosa? Io me ne vado. >> disse infine Piper lasciando andare il basso.
                << No, Piper. >> la chiamò Annabeth.
                << Pure io. >> la seguì Leo.
                << No, ragazzi. Fermatevi. >> cercò di dire Talia prima di perdere le speranze.
Annabeth guardò Percy e gli fece cenno di leggere le note sullo spartito e di suonare. Il ragazzo capì il messaggio e attaccò con la melodia dolce della canzone.
La ragazza prese il microfono e avvicinandosi a Piper che stava per uscire dalla porta cominciò a cantare.
 
https://www.youtube.com/watch?v=-1juorDrM7I
 
Can you see me?
Cause I'm right here
Can you listen?
Cause I've been trying to make you notice
What it would mean to me
To feel like somebody
We've been on our way to nowhere
Tryin' so hard to get there

And I say
Oh!
We're gonna let it show!
We're gonna just let go of everything
Holding back our dreams
And try
To make it come alive
C'mon let it shine so they can see
We were meant to be
Somebody (Somebody)
Somebody, yeah (Somebody)
Somehow, Someday, Someway, Somebody

I'm so tired
Of being invisible
But I feel it, yeah
Like a fire below the surface
Trying to set me free
Burnin' inside of me
Cause were standing on the edge now
It's a long way down

We will walk out of this darkness
Feel the spotlight glowing like a yellow sun
Oh oh oh oh oh (Oh oh oh oh oh)
And when we fall, we fall together
'Till we get back up and we will rise as one
Oh oh oh oh oh

Oh!
We're gonna let it show!
We're gonna just let go of everything
Holding back our dreams
And try
To make it come alive
C'mon let it shine so they can see
We were meant to be
Somebody (Somebody)
Somebody, yeah (Somebody)
Somehow, Someday, Someway, Somebody
Somebody
Ooo oh

 
 
                << Annabeth, l’hai davvero scritto tu? >> chiese Talia con lo sguardo euforico.
                << Sì. >> annuì lentamente la ragazza aggiungendo un timido sorriso.
                << Ragazzi! Mi sento il contratto in tasca! >> esclamò.
Finite le prove uscirono e Percy chiamò Nico al telefono per andare a casa. Rimasero fuori dalla scuola ad aspettare i propri genitori e nel frattempo parlarono del più e del meno. Annabeth abitava vicino, ma decise di restare ancora per un po’ con loro.
Si avvicinò un ragazzo alto, muscoloso e biondo, sfoderando un sorriso a Piper.
                << Ciao, tesoro. >> la salutò.
Agli altri fece un cenno con la testa.
                << Ti accompagno a casa. >> le disse. Piper sorrise e con un saltino si mise in piedi tenendo il braccio al suo ragazzo.
Si allontanarono e Leo sbuffò: << Che stronzo. Non capisco come faccia a stare con lui. >>
                << Ehi! >> li chiamò qualcuno. Will si avvicinò con una corsetta e il sorriso in volto.
                << Ciao Will. >> lo salutarono.
                << Come sono andate le prove? >> chiese.
                << All’inizio uno schifo, ma alla fine sono migliorate. >> rispose Leo.
In quel momento si avvicinò un Percy parecchio preoccupato.
                << Ehi Percy. Tutto bene? >> chiese Talia.
                << Non trovo Nico. Non risponde al cellulare e non è a scuola. >> era parecchio terrorizzato e sudato. << Volevo provare a cercarlo a casa, ma se è qui e gli è successo qualcosa io non so… >>
                << Percy, ora ti calmi. >> lo tranquillizzò Annabeth mettendogli una mano sulla schiena.  << Noi lo cerchiamo qui e tu prova ad andare a casa. E guida piano. Non farti prendere dell’ansia. >> disse con voce controllata.
Il ragazzo sembra aver ritrovato lucidità e dopo aver ringraziato Annabeth mille e mille volte con un bacio sulla guancia si allontanò verso la macchina.
La bionda rimase per un po’ con la mano sulla guancia dove aveva ricevuto il bacio e quando si accorse che gli altri la fissavano disse: << Ehm, andiamo. Forza. >>
I ragazzi ridacchiarono e cominciarono a fare il giro della scuola per cercare il fratello di Percy. Will si offrì per dare una mano e fu ben accolto dal gruppo. Controllarono le aule, la palestra, il campo da football e per ogni corridoio. Stavano per perdere le speranze quando, usciti dalla porta sul retro della palestra, sentirono dei lamenti provenire da poco lontano.
Corsero nella direzione di quel suono e svoltato l’angolo, trovarono Luke che aveva impalato al muro un ragazzo dai capelli corvini e la maglia nera sporca di sangue. Dietro di lui c’erano altri ragazzi che ridevano e incitavano Luke a continuare chiamando Nico “frocio”.
                << Ehi stronzi! >> urlò Talia con la voce carica di rabbia. << Lasciate andare il nostro amico! >>
I ragazzi si voltarono verso il gruppetto e ridacchiarono alla scena patetica. Luke mollò il collo della maglietta di Nico che cadde a terra privo di sensi.
Will ebbe l’istinto di correre dal ragazzo a terra, ma un altro lo fermò prima che si potesse inginocchiare per soccorrerlo.
                << Che cazzo volete? >> ringhiò.
                << Lascia stare il nostro amico. >> rispose a tono Talia avvicinandosi al ragazzo.
Fece una risata roca e i suoi amici lo imitarono. << Cosa credete di fare, femminucce? >>
                << Te lo ripeto una sola volta. >> si intromise Will affiancando Talia. << Lascialo stare. >>
                << No. >> rispose Luke con un sorriso finto.
Un pugno lo fece cadere a terra.
Will si massaggiò la mano dolorante e poi si avvicinò a Nico per prenderlo in braccio.
Nessuno si mosse mentre il ragazzo biondo compì quell’azione. Poi, arrivando vicino agli altri, fece cenno con la testa di andare via e lo seguirono.
                << Te la farò pagare, Solace! >> gridò Luke, fumante di rabbia alle loro spalle.
Arrivarono davanti alla scuola e i ragazzi dovettero andare a casa. Will si offrì di sistemare un attimo il ragazzo e di riaccompagnalo a casa. Annabeth mandò un messaggio a Percy per tranquillizzarlo. Gli altri lo ringraziarono e salirono in macchina.
Will scese nell’aula di medicina avanzata nel seminterrato e fece stendere Nico sul lettino che aveva sempre ospitato manichini inanimati.
Cominciò col pulirlo dal sangue e disinfettò le ferite peggiori. Aveva un taglio sulla fronte, il labbro spaccato, la mandibola tutta gonfia e si era ferito ad un braccio.
Fasciò il braccio con una benda e mise un cerotto sul taglio sulla fronte. Poi prese del ghiaccio e lo mise sopra alla mandibola che aveva preso un brutto colore. I capelli erano scompigliati e il colorito non lo rassicurava molto, ma era fiero del lavoro che aveva fatto. Il suo primo intervento.
Cercò degli antidolorifici per quando il ragazzo si sarebbe svegliato e mentre frugava nei vari cassetti, sentì un mormorio. Si voltò e Nico aveva aperto gli occhi.
                << Che è successo? >> chiese con la voce roca e ovattata dalla borsa di ghiaccio sopra alla bocca.
                << Luke ti ha picchiato e siamo venuti a salvarti. >> rispose Will prendendo un bicchiere d’acqua.
Glielo porse e il ragazzo lo bevve tutto d’un sorso.
                << Dov’è Percy? >> domandò dopo il terzo bicchiere.
                << A casa. Adesso ti porto, ma dovevo aspettare che ti svegliassi per sapere dove abiti. >> disse buttando via il bicchiere di plastica.
                << Non serviva. >> bofonchiò mettendosi seduto. << Potevo fare da solo. >>
                << Andare a casa da solo? >> chiese Will leggermente offeso.
                << No, tutto. >> disse scendendo dal lettino lentamente.
                << Vacci piano, ti ha strapazzato per bene. >> ordinò Will mettendogli un braccio attorno alla vita per sorreggerlo.
Al contatto Nico si ritrasse.
Will lo fissò interrogativo. << Che ho fatto? >>
                << Non mi piace essere toccato. >> borbottò il ragazzino.
                << Da solo non ti lascio camminare, per cui vedi di abituarti. >> non lo disse con cattiveria. Lo disse con un sorriso rassicurante e con lo sguardo dolce.
Alla fine si lasciò aiutare e arrivarono alla macchina di Will. Era un catorcio arancione e Nico rise vedendola.
                << Cosa? >> chiese il ragazzo biondo.
                << Arancione? Davvero? >> domandò Nico trattenendo le risate.
                << Mi piace questo colore. >> si giustificò sistemando Nico sul sedile.
Prese posto davanti al volante e mettendo in moto uscì dal parcheggio. Erano le sei e il sole era ancora abbastanza alto.
                Will attaccò la musica e le note di Here comes the sun dei Beatles inondarono la macchina.
                << Grazie. >> disse Nico quando la canzone finì.
                << Nessun problema. Mi piace aiutare le persone. >> gli sorrise Will. << Ma come mai non ti avevo mai visto prima? >>
                << Non sono un tipo che si fa molto vedere in giro.>> rispose quasi in un sussurro.
                << Peccato. >> disse Will tenendo gli occhi sulla strada.
Nico credeva di aver capito male. << Cosa scusa? >>
                << Peccato. Mi sembri un tipo simpatico, Nico… >>
                << Di Angelo. >> lo aiutò.
                << Nico Di Angelo. Io sono Will Solace. >> si presentò facendo un sorriso nella sua direzione.
                << Lo so chi sei. >> mormorò.
                << Davvero? Perché? >>
                << Andavamo alle medie insieme. Eri nell’anno dopo il mio. >> disse con lo sguardo che si perdeva fuori dal finestrino.
                << Non ti ho mai visto. Mi dispiace. >> si scusò. << Siamo arrivati? >> chiese svoltando  per una stradina sterrata.
                << Sì, continua dritto. È l’ultima casa. >> spiegò Nico.
Quando la macchina si fermò davanti alla casa Percy uscì di corsa e accolse il fratello con un abbraccio appena uscì dall’auto.
                << Mi hai fatto prendere un colpo. Stai bene? Chi ti ha fatto questo? >> domandò a raffica.
                << Sto bene, Percy. >> rispose semplicemente. Non poteva dirgli chi era stato, suo fratello sarebbe impazzito e sarebbe andato a picchiare Luke direttamente a casa sua.
Il ragazzo più grande lanciò una sguardo dietro. << Grazie infinite, Will. >>
                << Nessun problema. Contate su di me se avete bisogno di altro. >> disse per poi riaccendere il motore della macchina.
Prima di andarsene fece un cenno di saluto a Nico e se ne andò pensando a quegli occhi così neri e così profondi.





Nota dell'autrice: Perdonate la mia assenza ma sono stata piena di impegni e sono due notti che non dormo fra gite e nottate con gli amici (ieri abbiamo fatto l'alba). In ogni caso non sto qui a dilungarmi sulla mia vita tanto non frega a nessuno e vi ringrazio per il supporto che mi state dando!
Un bacione a tutti
Silvia

 
   
 
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