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Autore: Alektos    14/01/2009    1 recensioni
Non sempre puoi conquistare quel lieto fine a lungo sognato, nemmeno dopo la guerra, nemmeno dopo aver combattuto e lottato anche con i denti. A volte non rimangono che cocci da raccogliere e un cuore gonfio d'amarezza. Ma la vita continua e, a volte, quella parte di te che si è spezzata si può sistemare in maniera insperata.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Weasley, Charlie Weasley, George Weasley, Molly Weasley, Nimphadora Tonks
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Tonks aveva finalmente trovato la sua routine: il suo nuovo lavoro alla cartoleria di Diagon Alley non era male e se aggiunto alle uscite con gli amici e al caos quotidiano che regnava nel suo appartamento formava un insieme di circostanze che riuscivano a tenerle la mente occupata per buona parte della giornata.
Mente occupata significava mano pensieri negativi o tristi e la conseguenza non poteva che essere un ritrovato buon umore. Già quando era ritornata nel mondo magico stava meglio, ora era ulteriormente migliorata.

Ma, se per lei le cose stavano andando bene, per un’altra persona non era così. Bill, una volta superato il momento di crisi più critico e lasciato un po’ in pace da sua madre, presa al momento da Percy e Audrey,  credeva di poter raggiungere finalmente la pace interiore e ce l’avrebbe fatta se una sera Tonks non fosse andata a cena da loro.
Si prospettava una serata come tante altre, Molly non vedeva la ragazza da un po’ di tempo e quindi aveva pensato di invitarla.
Quello che Molly non mise in conto è che la sera della cena, alla Tana probabilmente c’era un illuminazione insolita, forse più soffusa o forse molto più luminosa e che anche l’acustica era molto differente, tale da far arrivare la voce delle persone quasi come se fosse una dolce melodia. Probabilmente non tutti si accorsero di questi cambiamenti nella casa, ma una persona lo fece di sicuro. E, in particolare, una voce gli sembrava più piacevole del solito: contando che nella stanza, a parte sua madre e le due presenze femminili costanti in casa Weasley, Ginny ed Hermione, l’unica donna rimasta era Tonks, quella voce così soave proveniva da lei.
Complice la sua posizione, Bill era seduto con le spalle rivolte al camino, ad un certo punto della serata aveva iniziato a sentire caldo, tanto che si dovette alzare dalla sua sedia e con una scusa qualunque andare al piano di sopra. Una volta arrivato in camera aveva deciso di indossare qualcosa di più leggero e prima di ritornare di sotto fece una capatina in bagno a risciacquarsi il viso.
Quando entrò in cucina quell’aura misteriosa era svanita, tutte le voci erano tornate assolutamente normali, l’illuminazione era quella di sempre e non provava più così caldo. 
Qualunque cosa gli avesse provocato quelle reazioni era passata. O almeno così credeva…
Quando arrivò il momento dei saluti e Tonks lo abbracciò, come faceva sempre, il suo cuore mancò un colpo… brutto segno, pensò il ragazzo. 
Quegli strani sintomi continuarono per parecchi giorni, per l’esattezza tutte le volte che Tonks era nei paraggi. 
Una sera, al Pub, Rob gli confermò sottilmente i suoi sospetti.
Bill fu scosso da Rob che gli aveva afferrato una spalla riportandolo così nel mondo reale, posandogli davanti un bicchiere contenente un cocktail dal colore blu intenso.

“Allora, che succede?”  Chiese Rob, guardandolo dritto negli occhi. E se Rob aveva un pregio, quello era proprio la franchezza: non parlava spesso, ma quando lo faceva, soprattutto in materia di sentimenti umani, aveva sempre dannatamente ragione.

“Nulla, sono solo un po’ stanco… Anzi, credo che finirò il mio bicchiere e poi andrò.” Rispose Bill con nonchalance.

“Mi vuoi dire che succede? O devo indovinare…”

“Ma niente, davvero.”

“Ho capito, devo indovinare, non che sia poi così difficile.” Affermò Rob sospirando. “Sono due ore che hai gli occhi fissi su una certa persona, non devo abbassarmi tanto da dirti chi, vero?” Chiese, e quando vide che Bill non dava alcun segnale, proseguì. “Tu sei attratto da quella persona! Giusto?” 

“Sì, no… non è esatto.”

“Oh, sì che è esatto. Solo che al momento non sai come comportarti con Tonks vista la sua situazione.”

“Dannazione!” Esclamò Bill e Rob rise, sapeva di aver colto nel segno e quella ne era la conferma.

Oh sì, lui era innegabilmente attratto da Tonks. La conosceva da anni e l’aveva sempre reputata una brava persona, un po’ pazza questo sì, un buona amica e un ottimo membro per l’Ordine della Fenice, ormai ex Ordine, ma niente di più. Bill sapeva che Tonks era sempre stata una ragazza decisa, spiritosa, aperta e nonostante all’apparenza sembrasse una persona svagata, in realtà aveva ben chiare le sue priorità e quello che voleva. Ma questo prima della fine della guerra contro Voldemort.
Ora delle domande gli sorgevano spontanee: perché lei? E perché adesso, dopo tanti anni che si conoscevano?

“Sì, ma perché?” Rob aveva sempre la risposta a tutto, quindi lui, dopo aver gettato il sasso era obbligato a dargli una risposta. Glielo doveva!

“Non ti sembra una domanda un po’ troppo profonda per un povero, piccolo essere umano, anche se dotato di poteri magici?” Rispose Rob, saggiamente. In effetti, forse Bill aveva preteso un po’ troppo.

“Grazie, lasciami qui a disperare da solo… già che c'eri potevi darmi dell'alcol, così mi ubriacavo e chiudevo la serata in bellezza.”

 

“Hai il tuo cocktail alcolico in mano, e te l’ho portato io…” Rob sospirò nuovamente, capiva quali erano gli ostacoli, ma non li reputava poi così insormontabili, ma lui certe cose le faceva sempre troppo semplici; lasciò che il suo amico dalla chioma fulva bevesse il duo drink e pensasse a qualcosa, a qualunque cosa, senza però sapere che era già arrivato al terzo bicchiere. Se lo avesse saputo prima non gli avrebbe mai portato da bere… Bill l’alcol lo reggeva poco e succedeva che, se appena brillo, iniziava a parlare a vanvera e ad una velocità impressionante, facendo ragionamenti a caso, senza un filo logico.

“Ma tu, lo sai quello che ho dovuto sopportare con mia madre? No dico, ne hai una minima idea? Insomma, Tonks mi piace, ma non vale la pena di sopportare mia madre! Insomma, l’hai mai vista incazzata? Cioè, quel pigiama è orribile.”

“Bill, che stai dicendo?” Chiese Rob, allarmato.

“Sto dicendo che sono un uomo finito.”

Oh, adesso sì che lo riconosceva… forse non era così perso come sembrava. “E il problema, quale sarebbe?”

Non ottenne nessuna risposta immediata da Bill che si era appoggiato contro lo schienale del divanetto. “Succede che mi gira terribilmente la testa…” Chiuse gli occhi e si portò una mano sugli occhi. Rob considerò più saggio lasciarlo dormire tranquillamente fino a fine serata e parlarci più tardi, nel mentre avrebbe portato via qualche minuto o più Susan alle sua amiche.

A fine serata, dopo aver salutato la sua fidanzata, Rob decise di fare quattro passi con il bell’addormentato, nonostante la temperatura non fosse proprio delle più calde.
“Allora, ti sei ripreso?”

“Poco.”

“Cosa stavi farneticando su tua madre, Tonks e un pigiama, prima?”

“Un pigiama? Oh, non ricordo nessun pigiama, ma so perfettamente che me, più Tonks, più Molly non è una tripletta favorevole.”

Rob lo guardò stranito. “E con questo?”

“Non potrei mai stare con lei, capisci?”

“Ma tu sei ancora lontanissimo dal fare una cosa del genere.” Lo riportò con i piedi per terra, pensando che non dovesse aver smaltito del tutto l’alcol. Bill lo guardò come se gli avesse fato la rivelazione del secolo.

“Hai ragione,” mormorò. “Ed è per questo che è meglio non pensarci più.” Camminarono ancora per diversi minuti prima di salutarsi.

 

La situazione, nonostante lui cercasse di essere indifferente, non migliorò. In un’altra situazione sì sarebbe comportato in modo più baldanzoso ma ora… a parte che erano anni che non abbordava più una ragazza, l’ultima era stata Fleur, ma questo era il minore dei problemi.
Aveva appena finito di litigare con sua madre per Fleur, che gli piacesse Tonks sembrava proprio un atto di sfida…
Ormai, dopo nemmeno un mese dalla chiacchierata con Rob era giunto a un punto di non ritorno, ma vedeva Tonks così serena, che non vedeva per quale motivo avrebbe dovuto riportare caos nella sua vita. Si accontentò quindi di stargli vicino come amico, cercando di approfondire il suo rapporto, arrivando quasi all’intimità che la ragazza aveva con suo fratello Charlie.
Per il momento non voleva nulla più di questo.

 

Grazie a:
SakiJune:
sì, direi che con questo capitolo inizio ad entrare a pieno nello svolgimento della storia. Lentezza sì, ma non troppa. Vedremo lungo il cammino. Grazie per aver lasciato un commento! Ciao!

 

  
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