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Autore: principessanonima    25/06/2015    1 recensioni
Australia, Sydney. Ashton Irwin a soli diciannove anni è il capo della gang più temuta e ricerca della città. Allyson Summers segue il padre a Sydeny dopo che questo viene chiamato dalla polizia di Stato per fermare una volta per tutte i 5 Seconds of Summer.
Ma cosa succede quando Allyson verrà rapita da Ashton? Può l'attrazione nascere tra questi due opposti?
Dal capitolo:
L'aveva uccisa. Non con un'arma da fuoco, ma decidendo di allontanarsi da lei.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Se non è logico, è amore.

Allyson era sempre stata una ragazza dal cuore d’oro.  Ottimi rapporti con il padre, non rispondeva mai sgarbatamente,  mai dato problemi con la scuola e sempre ben disciplinata.
La figlia che tutti i genitori vorrebbero avere.                                                                                                            
 Secondo molte credenze chi era di buon animo toccava una buona sorte, perché allora a lei era toccata la peggiore di tutte ?
Prima veniva rapita da criminali e poi, era testimone di pluriomicidi. Non sapeva cosa stesse succedendo in quella casa, sentiva solo continui spari e urla.
La ragazza si avvicinò lentamente alla porta, non aveva intenzione di entrare, ma non le andava neanche di rimanere ferma a non far  niente.
Prese un gran respiro e contò fino a tre prima che si sporgesse per vedere con i suoi occhi all’interno.
Era messo tutto sottosopra, ovviamente, e fortunatamente non vide tracce di sangue.  Ciò che la raccapricciò fu la pistola di Ashton puntata alla testa di uomo di fronte a quella che doveva essere la sua famiglia.
Luke e Michael cercavano di zittire la moglie in lacrime, mentre Calum era sparito.  Dov’era?
-Dammi quello che ti ho chiesto e posso dimenticare tutto Saul, sennò giuro che ti faccio saltare di fronte agli occhi di tua moglie-
Quest’ultima cacciò un urlo talmente forte da farla rabbrividire. Riusciva a leggere implorazione, paura e sofferenza negli occhi di quella povera donna.
Allyson avrebbe voluto fare qualcosa, qualsiasi cosa, ma si sentiva così inutile.
-O se preferisci, dico a Calum di riportare Tomás così facciamo assistere anche a lui-
La voce di Ashton metteva i brividi per quando faceva paura. Quella frase scatenò subito la rabbia di Saul che prese il ragazzo dal colletto e lo guardò con freddezza negli occhi.
-Non ti permettere-
Irwin si liberò facilmente dalla presa – benché l’uomo fosse molto più grosso di lui- e gli assetò un pugno in faccia.
Il rumore di ossa rotte e il sangue le fecero automaticamente chiudere le palpebre.
 

Allyson si allontanò leggermente dalla porta e pensò a qualcosa da fare. Sapeva che erano tutti criminali, sapeva che quell’uomo aveva fatto qualcosa di terribile, ma nessuno meritava di morire davanti agli occhi della propria famiglia.
Se avesse degli spicci nelle tasche avrebbe subito chiamato suo padre e dei rinforzi, ma visto che non poteva,  pensò ad un’altra soluzione.
E qualcosa in mente ce l’aveva.
 
 
3..2,..1,…via.
Allyson entrò nella casa e si mise al centro del salotto. Il primo a notare la sua presenza fu Luke che sgranò gli occhi sorpreso. –Allyson! Torna subito fuori!-
Ashton che le dava di spalle, voltò di poco la testa giusto per incenerirla con lo sguardo.
Prima che potesse dirle qualcosa guardò Saul e parlò per prima.
-Se.. se  prometti di dare ad Ashton quello di cui lui ha bisogno, ti restituiamo Tomás -
Ti restituiamo?   Ha davvero incluso anche lei?                                                                                                                           
 Saul la guardò con un mezzo sorriso che la inquietò non poco. – Allyson Summers, non ci posso credere-
Lei sbuffò, da quando era così famosa tra i criminali?
-Rispondimi -  ribatté freddamente. 
-Prima voglio mio figlio-
Fu in quel momento che Ashton decise di assecondarla. –Ti piacerebbe. CALUM VIENI QUI !-
                               
Il ragazzo uscì da una stanza tenendo con forza il bambino.  Allyson sgranò gli occhi, aveva si e no otto anni, era piccolissimo!
Le venne quasi da piangere quando Tomás la guardò con gli occhi terrorizzati.
Allyson deglutì.
-Lasciate andare mio figlio!-
-Tu però non ti sei fatto problemi a stuprare Mya- rispose a tono Michael.
Hanno toccato una nostre donna e hanno violato il nostro territorio, la pagheranno cara questa volta.
Allyson rimase a bocca aperta – stava iniziando finalmente a capire-  solo una cosa non l’era chiara.  Chi altro, oltre a Saul, era coinvolto in questa storia?
Il muro di Saul finalmente crollò.
-Stanno nella cassaforte, nella camera da letto dietro il quadro-
Ashton gettò un’occhiata a Luke che annuì.
Il  biondino ritornò dopo qualche minuto con varie buste delle lettere in mano.  –Ci sono tutti-
 
 
 
Allyson fu la prima ad uscire dalla casa.  Era incazzata nera e camminava a passi svelti, ignorando completamente gli altri.
-Fermati-  fu bloccata per un polso e obbligata a voltarsi verso l’ultima persona con cui aveva voglia di parlare.
-Mi spieghi che cazzo hai?!-
La ragazza non si sforzò nemmeno di trattenere le lacrime. –Come hai potuto? Non mi toccare per piacere, lasciami!-    fortunatamente l’ascoltò .
Gli altri erano dietro di loro e li guardavano straniti.
-Ha stuprato una nostra amica, Allyson. E per di più hanno violato il patto,  le regole sono regole-  Ashton non aveva un briciolo di rancore per quello che stava per fare in quella casa.
-Volevi uccidere un uomo davanti alla sua famiglia, davanti a suo figlio, un bambino di otto anni!- gli urlò in faccia.  Sapeva che stava giocando con la sua pazienza e che sarebbe esploso a momenti, però proprio non ce la faceva più.
-Siamo criminali, cosa pensavi che facessimo?  Giochi d’azzardo e basta?-
Quella frase dovette sembrare una battuta dato che quei tre dietro scoppiarono a ridere. Allyson lì guardò tutti e quattro in malo modo.
-Certo che no!-
-Allora smettila di rompere, io sto morendo di fame-  si aggiunse Luke superandoli. La ragazza li seguì senza più proferire parola.
 
 
I ragazzi si erano fermati al primo fast food che trovarono per la strada. La clientela era poca, ma il locale non era male.
Erano seduti intorno ad un tavolo e lei era l’unica che non fiatava.
-Tu che prendi Allyson?-  la voce di Michael la risvegliò e si rese conto che stavano ordinando.
-Non voglio mangiare niente, grazie.-
-Non puoi non mangiare niente, te l’ offriamo noi – disse Calum.
-Tanto meno- ribatté rude.  Se ne pentì subito quando tutti e quattro le rivolsero un’occhiataccia da farla tremare.
-Lei prende un panino con insalata e hamburger- disse Ashton rivolgendosi al cameriere. Questo prese tutti i menù e se ne andò.
Se avesse il coraggio avrebbe tanto voluto strangolare Ashton Irwin.
-Cosa ci facciamo con questi quaranta mila euro?-  domandò Luke che aveva ancora e solo quel pensiero in mente.
-Propongo una vacanza, ne abbiamo bisogno-  rispose Michael .
-Abbiamo ancora troppo lavoro da fare Mike, ci pensiamo in futuro-
Allyson lo guardò con le braccia incrociate.  Lavoro, quello che fa davvero lo chiama lavoro?!
Si perse qualche minuto a guardarlo.  Era diventato inevitabile per lei e non sapeva neanche spiegare perché.
Aveva assolutamente bisogno di una rinfrescata.
-Devo andare in bagno- 
 
 
Quando tornarono nella villa Allyson ne fu sollevata.  Si era chiusa nella sua stanza, si era messa quella felpa che le faceva da pigiama e si era sdraiata sul letto.
Aveva ancora l’immagine di quel bambino nitida nella mente e sentiva di nuovo il bisogno di piangere.
Qualcuno, però, bussò alla porta.
Sbuffò e si alzò per andare ad aprire convinta che fosse Calum per darle la sua solita buonanotte.
Con sua grande sorpresa, di fronte a lei non c’era Hood bensì Irwin.
-Che vuoi?- si lasciò scappare.
-Allora mi parli! Pensavo che non lo avresti mai più fatto- scherzò. Entrò nella stanza e chiuse la porta appoggiandosi ad essa.
-Forse non dovrei farlo - rispose. Era chiaramente intimorita da lui e soprattutto, la stava di nuovo mettendo in soggezione con quei maledetti occhi.
-Ti sei resa conto che quella famiglia è esattamente come noi, vero? –
Allyson si sentì offesa, perché capì benissimo dove voleva andare a parare.
-Non sono così innocente-
Rimasero a guardarsi in silenzio.  Allyson, anche con quel poco di luce che illuminava la stanza,  riuscì a vedere tutte le sfumature delle iridi dei suoi occhi.
-Sono venuto qui per dirti  una cosa, comunque-  interruppe di getto.  Lui non lasciava mai nessuno leggerlo e guardalo così in profondità,  doveva rimanere un libro chiuso e misterioso.
-Dimmi-
-Tuo padre ha iniziato a cercarti-
 
 
 
 
 
 
 
 Autrice: Ecco qui il nuovo capitoloo! Il primo capitolo in cui si vede la pericolosità di Ashton e gli altri. Spero che vi sia piaciuto!


 
 
 

 
 
 
   
 
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