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Autore: Rihanna_Love    25/06/2015    0 recensioni
Greta è un'artista di diciassette anni, appena trasferitasi in città. La gente la ritiene strana, troppo differente. Oltre a pochi amici a distanza, sua madre Elisa e la sua bella Border Collie, Connie, non ha nessuno.
Diego è il figlio dei vicini di Greta e, secondo Elisa, sarebbe il ragazzo perfetto per sua figlia. E' attivo, amante della musica e popolare in tutta la città, oltre ad essere idolatrato da Elisa.
*
Tratto dal Prologo:
[...] Stava osservando la ragazza che gli sorrideva timidamente.
Prima di vederla e da come ne aveva parlato la madre, Diego pensava che Greta fosse una bambina poco più grande di sua sorella e invece era una bellissima ragazza della sua età, più o meno.
– Diego? Dieguccio! La smetti di fissare Greta? La mamma dice sempre che non si devono fissare le persone, è da maleducati!– gridò Gaia, facendo risvegliare il fratello dal suo stato di trance.
–Almeno presentati.. – la sentì borbottare, dandogli una gomitata tra le costole.
[...] Si salutarono con un cenno della mano e, da quel momento, Greta capì che la sua tranquilla e monotona esistenza sarebbe divenuta presto molto più movimentata e divertente.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Your Painting

Prologo

 



Era domenica mattina. 
Greta, unica figlia di Elisa Ignoti, stava preparando la sua adorata tracolla sporca di vernice per potersi rilassare in giardino e disegnare ciò che le passava per la mente.
Era un'artista, lei.
All'età di tre anni, suo padre le aveva fatto prendere per la prima volta in mano una matita e un taccuino e le aveva insegnato a disegnare un albero. Sua madre, quando li aveva visti così concentrati, aveva scattato una foto che Greta aveva appeso sulla parete della sua nuova camera, come aveva fatto nella vecchia.
Erano solo lei, sua madre e la sua bella Border Collie, Connie.
Suo padre, dieci anni prima, quando lei aveva appena compiuto sette anni, era scomparso a causa del cancro ai polmoni che lo aveva fatto soffrire sin da prima della sua nascita.

La ragazza scosse il capo, risvegliandosi da quei ricordi.
Prese le matite colorate e il suo block notes preferito e le mise nella tracolla, pensando a dove avrebbe potuto sedersi per lasciar correre la sua mente e realizzare un bello schizzo.
Afferrò tutto e corse in giardino, cercando di evitare sua madre. Lei, da maestra delle elementari qual era, adorava l'ordine e le regole, cose che a Greta non erano mai piaciute.
Era uno spirito libero come suo padre Lorenzo e sua madre avrebbe dovuto comprendere che non poteva cambiarla, tantomeno avrebbe potuto comandarla a bacchetta come faceva con i suoi alunni.
Si sedette sul prato all'inglese, appoggiando la schiena a un ciliegio che i vecchi proprietari, una coppietta di anziani originari di Oxford e desiderosi di vivere in Italia, avevano piantato con amore.
Con i colori e il block notes in mano, lasciò viaggiare la sua mente lontano, non facendo nemmeno caso a ciò che le sue dita stavano tracciando sul foglio.
Era sempre così per lei: non si rendeva conto di quello che disegnava finchè non l'aveva terminato.
E, ovviamente, non si accorgeva mai se qualcuno la stava guardando.

 

*
 

– Gaia, dove ti sei cacciata?– gridò il fratello, cercando la bambina che lo stava facendo impazzire. Odiava abitare in una fattoria: c'erano troppi lavoretti da svolgere e quando, come in quel momento, doveva cercare sua sorella non la trovava con facilità.
La piccola peste di sei anni, furba com'era, non si nascondeva mai due volte nello stesso posto, avendo a disposizione una grande fattoria come la loro. Diego ricordava che una volta, appena l'anno prima, la sua cara sorellina era salita in groppa al suo puledro, Lupin, ed era scappata fino alla casa dei vicini, un paio di vecchietti dolci come il miele che l'avevano riportata indietro dicendo: – É una piccola monella, right? 
Questa volta, purtroppo, non ci sarebbero stati i signori Watson ad aiutarlo.
Corse a prendere Achille, il suo frisone dal manto morello, e lo portò in strada, in direzione della vecchia villetta dei loro ex vicini. Per la prima volta dopo mesi di silenzi, udì dei rumori provenire dall'abitazione.
Si sporse a vedere cosa stesse succedendo e notò una donna intenta a curare il giardino.
– Scusi, signora?– chiese lui, incuriosito.
La signora si girò, rivelando dei boccoli castani e un viso pieno di dolcezza. Gli occhi castani della donna lo squadrarono a fondo, probabilmente chiedendosi chi fosse quel ragazzo a cavallo che l'aveva chiamata signora. Elisa rise, facendo irrigidire Diego.
– Non chiamarmi signora, caro.. Potresti dirmi il tuo nome?– esclamò, facendo rilassare i muscoli del giovane.
– Diego. Mi chiamo Diego Costa, abito nella fattoria qui vicino. Lei è la nuova proprietaria di questa casa?
La donna sorrise e annuì, chiarendo i dubbi di Diego. – Io sono Elisa Ignoti. Io e mia figlia Greta ci siamo trasferite qui la settimana scorsa. Posso offrirti qualcosa?– asserì gentilmente, mentre lui smontava da cavallo e lo legava alla staccionata lì vicino.
– In realtà stavo cercando mia sorella: è scappata e non riesco più a trovarla. Di solito, si nasconde qui vicino– spiegò, raggiungendo la donna e cercando con lo sguardo la bambina. 
–Oh, allora è tua sorella quella bella bimba che sta giocando con mia figlia!– esclamò Elisa, indicandogli di seguirla in casa.
Diego camminò per tutto il vialetto in ciottoli, raggiungendo la porta d'ingresso e attraversando un lungo corridoio in parquet chiaro costellato di vasi fioriti e foto di famiglia. La madre di Greta aprì una porta-finestra e gli disse di aspettare lì mentre lei chiamava sua figlia e la sua sorellina.
Attese pochi minuti, giocando con l'orlo della sua felpa grigia e, appena udì un rumore, alzò lo sguardo, vedendo arrivare la nuova vicina, la sua piccola e monella sorella e una ragazza dal viso dolcissimo e dei lunghi capelli castani.
Gaia gli saltò in braccio chiedendogli scusa per essere scappata, ma lui non ci fece caso. Stava osservando la ragazza che gli sorrideva timidamente.
Prima di vederla e da come ne aveva parlato la madre, Diego pensava che Greta fosse una bambina poco più grande di sua sorella e invece era una bellissima ragazza della sua età, più o meno.
– Diego? Dieguccio! La smetti di fissare Greta? La mamma dice sempre che non si devono fissare le persone, è da maleducati!– gridò Gaia, facendo risvegliare il fratello dal suo stato di trance.
–Almeno presentati.. – la sentì borbottare, dandogli una gomitata tra le costole.
Si schiarì la voce e, con un sorriso allegro, disse – Piacere, io sono Diego. Tu devi essere Greta, giusto?
Lei annuì, non smettendo di sorridere. –Tua sorella è davvero simpatica, ma ha la lingua lunga– Greta rise e, con lei, tutti gli altri.
–Beh, lo so bene. Allora, essendo il primo vicino che incontrate dopo Gaia, vi do il benvenuto nel nostro quartiere. Ora, se non vi dispiace, io e la mia sorellina torniamo a casa, è stato un piacere conoscervi! Ci vediamo in giro.
Si salutarono con un cenno della mano e, da quel momento, Greta capì che la sua tranquilla e monotona esistenza sarebbe divenuta presto molto più movimentata e divertente.


 
Salve a tutti!
Ecco la mia storia romantica, spero possa intrigarvi e piacervi.
Se vi interessa, vi scrivo chi penso sia adatto per personificare i miei personaggi  (ma siete liberi di immaginarli come volete, ovviamente):

Greta Martinelli: Lily Collins
Diego Costa: Oscar Spendrup
Elisa Ignoti: Jennifer Garner
Alice Trovato: Sarah Hyland
Federico De Rossi: Jake T. Austin
Marta Negroni: Maia Mitchell
Walter Innocenti: David Lambert
Gaia Costa: Eloise Webb

Ora vi saluto e spero che lasciate delle recensioni positive!
Baci :3


P.s: Presto aggiungerò altri personaggi ;)

 

 

 
 

 

  
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