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Autore: volpino23    27/06/2015    2 recensioni
Il 12 dicembre di troppi anni fa ecco venire al mondo la piccola Isabella Marie Swan, dopo solo 3 ore di travaglio e senza un padre…
una storia travagliata di un adolescente che ha visto troppo dalla vita e che non crede più a nessuno, neanche a sé stessa
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun libro/film
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Bella pov

Non mi piace come si comporta papà in questi ultimi tempi: mi porta a casa sempre in ritardo, insulta la gente e non paga lo psicologo che mi sta aiutando: le mie maestre della materna avevano detto a mia mamma che avevano intuito una probabile iperattività, quando poi mi ha portato dallo psicologo ha scartato quest’idea però non ha escluso un disturbo visuo-spaziale…. E ha chiesto, come normalmente si fa, un aiuto a mio padre ma lui non vuole pagare! Quindi ho deciso di tagliare i legami, non che mi dispiaccia, dopo quello che ha fatto si meriterebbe di meglio! Penso solo che Tanya, Kate ed Irina meriterebbero di meglio!

Bella: mamma… posso smettere di vedere papà?
Mamma: sicura Bella?
B: sì!
M: o-o-ok, se lo vuoi…
B: grazie!

To: Bella
From: Charlie

Ciao, sono papà…
Ci vediamo per una pizza?
Bacio, papà

Continuano ad arrivarmi messaggi così! Eppure ero stata molto chiara al riguardo: non doveva contattarmi!  Eppure continuava a mandarmi messaggi e mail! La cosa si stava protendendo troppo: bisognava smetterla con questa farsa: io non importavo a lui e lui a me!

To: bella.swan.isa@gmail.com
From: charlie.police.man@gmail.com

Ciao, tutto bene?
Forse non usi molto il cellulare - ti avevo mandato un paio di sms - allora ho pensato di mandarti due righe qui.
Volevo solo sentire come va...
Poi, sempre se ti va, potremmo trovarci per una pizza...
Spero che tu riceva questa e di avere tue notizie.
Ciao

Ma io dico… come mai ti scervelli tanto se sai che non ti voglio parlare?! Non l’hai ancora capito? Sarà duro di comprendonio…. Beh, una risposta si può dare, giusto?

To: charlie.police.man@gmail.com
From: bella.swan.isa @gmail.com

Non avevo credito non mandare più messaggi!!!!
Capito?!

Meglio esagerare un po’! e poi, che cazzo di mail aveva? Police man? La fantasia proprio non mancava! Spero non si rifaccia più vivo!

To: bella.swan.isa@gmail.com
From: charlie.police.man@gmail.com

Se sei incazzata con me perché non me lo dici di persona?

E… ammetiamolo: la sfiga ci vede bene, molto bene! Forse anche troppo! Ma cosa capisce dalle parole non ti voglio vedere? Non lo so! E, poi perché deve sempre provocare le persone?

To: charlie.police.man@gmail.com
From: bella.swan.isa @gmail.com

Va a ‘fanculo

La vuoi la provocazione? bene! La avrai! E non ha ancora visto niente… meglio non finire troppo negli insulti, d’altronde sono ancora una bambina brava, buona e gentile… ma anche no!

To: bella.swan.isa@gmail.com
From: charlie.police.man@gmail.com

Tutto qua? Allora non sei tanto incazzata...

Ma la vuole smettere di provocare? Non c’è la faccio più a sopportare le sue stupide provocazioni!

To: charlie.police.man@gmail.com
From: bella.swan.isa @gmail.com

No...

Speriamo che capisca l’ironia!

To: bella.swan.isa@gmail.com
From: charlie.police.man@gmail.com

Cavoli, sei proprio ermetica tu...
Insomma, ci troviamo per una pizza?

Sono allergica al mio piatto preferito solo per te! Pero adesso mi hai fatto incazzare! Non mi censuro più, ha sbagliato prima a censurarmi!

To: charlie.police.man@gmail.com
From: bella.swan.isa @gmail.com

Ti ho già detto che non ti voglio vedere, perché continui? E comunque va a ‘fanculo porco di merda ti basta?
 
E smettila! Hai rotto!!

To: bella.swan.isa@gmail.com
From: charlie.police.man@gmail.com

Ok, va bene. Però lasciami ripercorrere i fatti perché tu e io non abbiamo mai parlato di come sia avvenuta l'interruzione dei nostri incontri.
Ti do la mia versione, che puoi confrontare con tua mamma, e poi valuta tu.
 Torniamo con la memoria alle ultime volte che ci siamo visti.
Quegli incontri non funzionavano. C'era tensione. C'era malessere da parte di entrambi. Era il 2011. Io avevo grossi problemi dovuti alla separazione e alla mancanza di lavoro. Facevo fatica a fare tutto, ero sfinito, avevo grossi impegni economici. Non riuscivo a dare quello che mi si chiedeva. Anche a te. Probabilmente tu te ne accorgevi, cioè vedevi che non ricevevi da me quello che ti aspettavi, quello che volevi. Il dialogo non c'era più, anche da parte tua. I tuoi discorsi erano monosillabi o richieste che io non riuscivo a soddisfare. Sentivo la tua rabbia. E sentivo anche la mia. Era diventata una cosa assurda, pesante. Non credo di esagerare dicendo questo, e penso che anche il tuo ricordo non sia tanto diverso.
 Ne avevo accennato tempo prima a tua mamma durante un incontro con lo psicologo. A un certo punto decido di parlarne direttamente con lei per trovare una soluzione. Le dico che secondo me bisognava cambiare qualcosa. Forse la cadenza fissa degli incontri rendeva tutto molto meccanico, forzato. Così le chiedo se posso parlare della cosa con te, con l'idea di proporti un altro modo di vederci, più spontaneo. Cioè non ogni 15 giorni ma quando ne avevamo voglia. La sua reazione fu molto negativa. Si arrabbiò e mi disse che l'unico che aveva problemi ero io e che la verità era che io me ne fregavo di te. Non era così. Cerco di farle capire perché, secondo me, questa spiegazione non era sufficiente, le porto degli esempi, le dico come sono i nostri incontri (cose che vede anche lei) e restiamo d'accordo che mi chiama lei per dirmi se posso incontrarti per farti la mia proposta, di vederci, cioè, non più ogni 15 giorni ma quando ne avevamo voglia, magari anche durante la settimana, per una pizza, un gelato, ecc. Risultato: non mi ha più chiamato. Che dovevo fare? Scavalcare lei e parlare direttamente con te? Ma stando le cose a quel modo, ne avevo il diritto? Secondo me no! Doveva essere una cosa che doveva avvenire col permesso di tua mamma. E questo è il quanto.
 Ora ok, mi sta bene che tu sia incazzata. E' comprensibile, normale. Anche giusto, direi! In fondo, dirai tu: "io che c'entro?".
Forse, però, penso io, se avessimo potuto parlarci allora, adesso non staremmo così. Ma in questo la responsabilità non è tua.
 Ora termino. Dal quadro che vedo io comprendo che la situazione è complicata. Così come per me è normale che tu sia incazzata, è anche chiaro, sempre per me, che tu non sei minimamente responsabile di questa situazione.
 Però, credo anche che tu abbia oggi la capacità di comprendere quello che ti ho scritto e di rifletterci. Forse comprenderai che nel continuare a stare incazzati non ci guadagna nessuno: né tua mamma, né io, né tu.
Più di questo non posso dire. Già l'averti scritto sapendo che sei incazzata mi mette in imbarazzo, ma non credo di aver scritto cose offensive. Il mio è stato solo un, credo legittimo, tentativo di dialogo e chiarificazione.
 Ciao e, se vuoi, sai dove trovarmi.

No, ma quanto tempo ha sprecato per trovare le parole? Quasi quasi mi commuovo! Mi serve un discorso! Come le star a Hollywood quando consegnano l’oscar o i vari premi “Grazie a tutti i miei fan che mi hanno seguito fino a qui e alle persone che mi hanno deriso, buttato giù…” la si capisce l’ironia? Mi sa che hanno creato un mostro!

To: charlie.police.man@gmail.com
From: bella.swan.isa @gmail.com

Bravo con le parole… ma con me non attacca
12.00

Comunque l’avevi già scavalcata quando mi portavi in ritardo e non avvisavi e quando lei ti ha chiesto 1 mano con i soldi per lo psicologo 155€ a h e te hai pagato solo una volta
Ti senti meglio così, o ho ferito i tuoi sentimenti poverino :’(
12.30

Hanno creato un mostro! Punto! Non riesco a controllarmi quando si parla con lui! E poi ad estorcere le informazione e vendicarmi, bel viso a cattivo gioco! E dopo bisogna colpire dritto al cuore!

 

To: bella.swan.isa@gmail.com
From: charlie.police.man@gmail.com

Riportarti a casa in ritardo e scavalcare il ruolo di tua mamma sono due cose diverse.
Un "ritardo", anche con l'aggravante del mancato avviso, significa semplicemente non rispettare un accordo tra due o più persone; non c'entra nulla con il ruolo che hanno le persone coinvolte nell'accordo.
 Riguardo ai miei sentimenti, non mi sento ferito: non ho fatto leva su quelli nella ricostruzione dei fatti.
Riguardo alle parole, mi pare che anche tu sia abbastanza brava e, comunque sia, il fatto di saperle usare non è un difetto.

Oddio! Chi mi dà il premio? Sono troppo brava!

   
 
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