Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Little_Lotte    27/06/2015    8 recensioni
"Credevo che essere un Cavaliere di Athena fosse la cosa più complicata di questo mondo, ma mi sbagliavo: essere una persona normale, probabilmente lo è ancora di più."
[ In tempo di pace, anche i Cavalieri di Athena hanno tutto il diritto di vivere una "vita normale".
Fra amori incompresi, segreti e bugie,partenze improvvise e intramontabili amicizie, saranno in grado di vivere come semplici ragazzini? ]
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Pegasus Seiya, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ritorno a Casa'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NOTE PRIMA DELLA LETTURA: Questo capitolo è dedicato a tutti i fan di Ikki, essendo egli praticamente il protagonista indiscusso dello stesso.
Buona lettura :)


 




<< Ma di che cosa stai parlando, Shun? Ciò che dici non ha davvero senso. >>

Shun sospirò profondamente, con rassegnazione.

Sapeva che Ikki non gli avrebbe mai creduto – e nessun altro, probabilmente, avrebbe fatto diversamente al posto suo – eppure sentiva di non essere mai stato tanto certo di qualcosa come in quel momento.

<< E' la verità, Ikki... Io lo so. >> affermò con certezza il più giovane, guardando intensamente suo fratello << Hyoga è vivo, sarei disposto a giurarlo sul nome di Athena! >>

In quel momento, i suoi occhi iniziarono a riempirsi di lacrime, come se qualcosa si fosse di colpo risvegliato in lui; come se pronunciare quelle parole ad alta voce lo avesse reso pienamente cosciente e consapevole della cosa.

Hyoga, ancora vivo.

Shun non la smetteva di sorridere e piangere allo stesso tempo.

<< Shun, stai chiaramente vaneggiando. >> rilanciò Ikki, scuotendo il capo con fare sconsolato << E' chiaro, sei ancora sotto shock per quanto è accaduto ed più che normale che adesso... >>

<< Lui è vivo, Ikki! >> ripeté ancora una volta Shun, con voce alterata << Ho percepito il suo Cosmo, per quale motivo ti rifiuti di credermi? >>

<< Perchè so che cosa significa negare l'evidenza, Shun! >> esclamò a quel punto suo fratello, gli occhi lucidi e la voce tremante << So cosa significa non voler accettare la morte della persona amata, aggrapparsi ad ogni minima, dannatissima speranza, illudersi come uno stupido che quella persona prima o poi farà ritorno, che magari la vedrai comparire sulla soglia della tua stanza e tutto il dolore svanirà come per incanto. >>

Shun ammutolì di colpo, guardando Ikki con espressione chiaramente angosciata.

<< I-Ikki... Tu... >>

<< Io so che cosa stai passando, Shun. >> lo interruppe Ikki, sforzandosi per trattenere le lacrime << Credi che non abbia trascorso mesi e mesi della mia vita a pensare ad Esmeralda e a pregare affinchè facesse ritorno? Solo perché non amo parlare del mio dolore, non significa certo che io sia immune ad esso. >>

Shun non sapeva proprio che cosa dire.

Non era abituato a vedere suo fratello così vulnerabile, vederlo esibire il proprio dolore con tanta facilità, onesto e sincero come non lo era mai stato. Sembrava quasi impossibile, per lui, accettare che persino il suo fortissimo, coraggiosissimo fratello maggiore, avesse bisogno di aiuto.

<< Ikki... >>

<< Non voglio essere duro con te, fratellino. >> disse ancora Ikki, lottando contro le sue stesse lacrime << Sto solo cercando di tutelarti, non voglio certo vederti soffrire! Il periodo della negazione è senza dubbio il più faticoso da superare, ma se tu provi ad essere un po' più cinico del solito e ti sforzi di accettare la realtà, forse allora... >>

<< Ikki, ti ringrazio di cuore per le premure, ma questa volta non devi proteggermi da niente. >> ribattè suo fratello, in tono stizzito << So che credere alle mie parole potrà sembrarti impossbile, ma prova un attimo a metterti nei miei panni: come ti sentiresti se – all'improvviso, nel silenzio della tua stanza – il tuo cuore avvertisse la presenza di Esmeralda, se per un attimo tu avessi la certezza che lei è ancora viva, da qualche parte lontano da qui? Metteresti da parte tutte le speranze, getteresti la spugna solamente perché la realtà e la logica non sono dalla tua parte? >>

Ikki si morse il labbro e chinò lentamente il capo, non sapendo bene come rispondere.

<< Io... Io non lo so. >> ammise << Forse non lo farei sin dal principio, ma prima o poi finirei col farmene una ragione. >>

Shun soffocò una risata.

<< Oh, Ikki... Davvero ti aspetti che io ti creda? >> lo canzonò << Ti conosco fin troppo bene, fratello, e so che quando una cosa conta abbastanza da non permetterti in alcun modo di rinunciare. Nel nostro sangue scorre il medesimo sangue, ricordi? Nessuno dei due sarebbe mai disposto a rinunciare alla persona che ama, in questo tu ed io siamo uguali. >>

Ikki sospirò profondamente, con rassegnazione.

Sì, stavolta Shun aveva ragione su tutto: lui e suo fratello non erano poi così diversi quando si trattava di sentimenti, di fronte alla prospettiva di doversi arrendere e rinunciare per sempre alla persona amata, il Cavaliere della Fenice avrebbe sempre scelto di lottare, così come Shun.

<< Va bene, Shun... Ammesso e non concesso che sia davvero così... >> Ikki guardò il cavaliere di Andromeda con espressione leggermente titubante << … Cosa pensi di fare, adesso? D'accordo, hai sentito il Cosmo di Hyoga e pensi che sia ancora vivo... >>

<< … Io so che è ancora vivo. >> lo corresse Shun, in tono saccente.

Ikki sbuffò.

<< Insomma, cosa credi di fartene di queste tue convinzioni? >> domandò << Non hai alcuna prova, nessuno a supportare la tua ipotesi, praticamente non hai in mano niente! Come pensi di muoverti, adesso? >>

Shun si soffermò a pensare per pochi istanti, prima di rispondere in tono secco e convinto: << Devo andare a cercarlo. >>

Si voltò di scatto e si allontanò velocemente, in direzione delle scale, ma Ikki fu più rapido e si piazzò dinnanzi a lui, sbarrandogli completamente la strada.

<< Che razza di follie stai blaterando, Shun? >> sbraitò la Fenice << Sei completamente impazzito, per caso? >>

<< Lasciami passare, Ikki... Non essermi d'intralcio! >> gli rispose rabbiosamente l'altro, opponendo resistenza << Non costringermi a farti del male, sai bene che è l'ultima cosa che vorrei. >>

<< L'unica persona alla quale rischi di fare del male è te stesso, Shun! Ti rendi conto della pazzia che hai appena detto? Che cosa vorresti fare? Andare in Siberia, per caso? >>

Shun s'irrigidì di colpo, facendosi completamente rosso in volto.

<< S-se dovesse servirmi a ritrovare Hyoga sì. >> rispose imbarazzato << Non posso certo restarmene qui, con le mani in mano, mentre lui è da solo in Siberia... Insomma, potrebbe avere bisogno di aiuto! Forse in questo momento si trova nei guai, o magari è impaurito e disperato perché non ha nessuno. Non posso abbandonarlo proprio adesso, Ikki. >>

<< Hyoga è cresciuto in Siberia, quei luoghi sono praticamente casa sua. >> osservò giustamente Ikki, nel vano tentativo di far ragionare suo fratello << Il ghiaccio e la neve non costituiscono alcuna minaccia per lui, egli è da sempre abituato a vivere e lottare in mezzo ad essi. Ti scongiuro, fratellino, non commettere azioni avventate e delle quali potresti pentirti. >>

<< E che altro dovrei fare, allora? >> domandò il più piccolo, le lacrime agli occhi e il tono disperato << Io sto impazzendo, Ikki... Non so più che cosa fare! Hyoga mi manca moltissimo, non faccio che pensare a lui e ancora non riesco ad accettare l'idea di averlo perso per sempre. Forse hai ragione tu, forse mi sto solo illudendo e prima o poi sarò costretto a fare i conti con la realtà, ma non riuscirò a darmi pace fin quando non lo scoprirò. >>

Ikki annuì con fare comprensivo, recuperando pian piano la propria calma.

<< Questo lo comprendo, Shun... Ma la Siberia! >> disse poi, con fare più allarmato che di rimprovero << Sarebbe un viaggio troppo pericoloso, soltando uno come Hyoga – padrone delle energie fredde – saprebbe affrontarlo senza difficoltà. Inoltre, come pensi di riuscire a scovarlo? Neanche conosciamo il luogo in cui ha trovato rifugio, per quel che ne sappiamo potrebbe aver girato ogni singolo villaggio della Siberia. Davvero pensi che riuscirai a trovarlo in mezzo a tutta quella desolazione. >>

<< Posso provarci! >> esclamò testardo Shun, sempre meno propenso all'idea di rinunciare << Sono sicuro che riuscirei a trovarla... Potrei fare affidamento sul mio Cosmo! Ti ho già parlato del suo legame con quello di Hyoga, sono certo che se mi concentrassi profondamente riuscirei a... >>

<< Shun, il Cosmo di Hyoga è scomparso del tutto. >> tuonò a quel punto Ikki, alzando nuovamente la voce << E' così da giorni e non puoi affidare le tue ricerche ad una sensazione durata appena pochi istanti, che potrebbe non ripresentarsi mai più. Non posso permettere che tu parta per questa “missione suicida”, te lo impedirò con tutte le mie forze. >>

<< E allora che dovrei fare, secondo te? >> Shun scoppiò a piangere a dirotto e a quel punto, privo di ogni sua difesa, si accasciò lentamente a terra, come se avesse di colpo perso tutte le energie << Che accidenti dovrei fare, Ikki? I-io... Mi sento del tutto perso. >>

Ikki osservò Shun farsi piccolo piccolo ed avvertì una violenta, dolorosissima morsa al cuore.

Si chinò su di lui ed allungò cautamente una mano nella sua direzione, scostandogli i capelli da davanti il volto e carezzandogli con dolcezza una guancia, con fare paterno e rassicurante.

<< Lo so, fratellino. >> mormorò flebilmente, senza smetterla di accarezzare il suo volto << Lo so, capisco fin troppo bene come ti senti, perché ci sono passato anche io: anch'io ho dovuto sopportare questo stesso dolore che oggi ti affligge e la cosa peggiore è che ho dovuto farlo da solo, senza nessuno che mi aiutasse ad andare avanti. Non permetterò a te stesso di fare la stessa fine, Shun... Io non ti lascerò da solo. >>

Shun non rispose e si raggomitolò su se stesso, quasi a voler scomparire fra le sue stesse membra. Ikki lo avvolse fra le braccia e lo strinse con forza al proprio petto, posando un tenero bacio sulle sue tempie e continuando a sfiorare la sua pelle nivea con il dorso della mano.

<< Giuro che ti aiuterò a superare la cosa, Shun. >> promise << Farei qualsiasi cosa per te, lo sai. >>

Shun annuì timidamente.

<< Fammi parlare con Milady. >> bisbigliò << Per favore. Ho bisogno di sapere se anche lei lo ha sentito, se ci sono davvero delle possibilità che Hyoga sia ancora vivo. >>

<< Domani, Shun. >> gli rispose Ikki, in tono calmo e rassicurante << Domani mattina parlerai con lei, adesso hai bisogno di dormire. Ti supplico, Shun, non costringermi a diventare troppo severo. >>

Shun gli sorrise debolmente, tirando su col naso.

<< Va bene, come vuoi tu. >> cedette << Forse hai ragione... Inizio ad essere un po' stanco. >>

<< Già, probabilmente non dormi da giorni. >> osservò Ikki, facendo una smorfia << Su, adesso vieni qui: ci penserò io a te. >>

Con estrema accortezza e delicatezza, il cavaliere della Fenice sollevò il fratellino da terra e lo prese in braccio, lo condusse nella propria stanza e poi, con dolcezza, lo adagiò sul proprio materasso e lo coprì con una morbida coperta di lana, il tutto senza che lui emettesse un singolo suono di protesta o di dolore.

<< Adesso vedi di riposare, fratellino. >> bisbigliò fra i suoi capelli << Io resterò qui, a vegliare su di te. Non ti lascerò più solo, Shun... Mai più. >>

Shun, troppo esausto per rispondere, si limitò a sorridere beatamente e poi scivolò in un sonno profondo, il respiro che si fece subito più regolare e i lineamenti del suo volto distesi in un'espressione più rilassata, un'immagine che troppo a lungo era mancata alla vista e al cuore di suo fratello Ikki.

La Fenice tirò un profondo sospiro di sollievo.

Doveva assolutamente fare qualcosa, non poteva permettere che Shun si consumasse fino a quel punto; sarebbe stato disposto a tutto, pur di salvare la vita del suo fratellino.

Non preoccuparti, Shun... Qualunque cosa accada, tu ed io l'affronteremo insieme, a tempo debito. Te lo prometto.”

*

<< Vlad? Posso entrare? >>

Hyoga si voltò di scatto e sorrise ampiamente, lieto di veder spuntare sulla soglia della propria stanza la figura esile e snella di Anja, in quel momento intenta a risistemare i panni puliti nei rispettivi armadi.

<< Certamente, Anja, non dovresti neanche chiedere. >> le rispose con brio << E non ti saresti neanche dovuta scomodare a lavare la mia biancheria, avevo detto che me ne sarei occupato io stesso. >>

<< Figurati, non mi è costata alcuna fatica. >> rilanciò prontamente Anja, con quel suo tipico modo di fare affabile e materno << Avrò lavato sì e no un paio di capi, la maggior parte dei panni sporchi appartenevano a Boris e a Dimitri! Quei due sono il mio incubo, così disordinati ed indisciplinati! Sei fortunato a non essere una fanciulla, mio caro Vlad, i lavori domestici non sono certo un divertimento. >>

Hyoga rise.

<< Beh, ma tu sei un'ottima padrona di casa. >> affermò in tono lusinghiero << Vivere insieme a te è un vero piacere, sono certo che anche Boris e Dimitri la pensano allo stesso modo. >>

<< Uhm... Chissà. >> mormorò Anja, con una leggera smorfia sul volto << A volte sembrano dimenticarsi di quanta fatica faccio a mandare avanti la casa. >>

<< No, questo non devi dirlo. >> le rispose Hyoga, sorridendole con dolcezza << Ti adorano entrambi e sanno di essere incredibilmente fortunati ad averti nella loro vita. Credimi, so perfettamente ciò che dico... Io sono una specie di sensitivo. >>

Anja scoppiò a ridere di gusto.

<< D'accordo, Vlad, voglio fidarmi di te. >> disse allegramente << A proposito, Dimitri mi ha raccontato di essersi molto divertito a guardare le stelle insieme a te! Credo che abbia scoperto una nuova passione e vuole assolutamente ripetere l'esperienza nei prossimi giorni. Povero caro, era così entusiasta che ci ho messo più di mezzora per farlo addormentare. >>

Hyoga rise a sua volta, sul volto un'espressione di dolcezza e mera adorazione.

<< Oh, ne sarò più che lieto! >> esclamò << Osservare le costellazioni è stata un'esperienza davvero... Beh, interessante, direi. >>

<< Sì, Dimitri me ne ha parlato. >> gli rispose Anja << Ha detto che conosci moltissime cose sulle costellazioni e non ha fatto altro che ripetere il nome di una certa principessa. Aspetta, come si chiamava... Ah, sì: Andromeda! Immagino che tu ne sappia qualcosa, vero? >>

Hyoga si fece completamente rosso in volto.

<< Beh, io... Si tratta solamente di un vecchio mito legato alle costellazioni. >> farfugliò nervosamente << Sai... Leggende antiche, senza un vero e proprio fondamento di verità. Non è niente di speciale, davvero. >>

Anja lo guardò con fare circospetto, avvicinandosi a lui e facendolo sentire – se possibile – ancora più in imbarazzo.

<< Non ne sono affatto convinta. >> affermò << Non chiedermi perché, Vlad, ma ho come la sensazione che vi sia molto di più dietro a tutta questa storia. Lo vedo dai tuoi occhi. >>

Hyoga sbattè le palpebre, in segno di confusione: << I miei occhi? >>

<< Sì, i tuoi occhi. Quando ho nominato Andromeda si sono illuminati di colpo, come se avessi pronunciato il nome di una persona a te cara. Ho seri motivi per pensare che questa principessa possa essere, in qualche modo, legata al tuo passato. >>

Hyoga sospirò profondamente, per poi sorridere appena.

<< Sai, confesso di averlo pensato anch'io. >> disse << Insomma, non è strano che – pur non conoscendo il mio passato – io sappia così tante cose riguardo alle costellazioni e alla mitologia greca? E poco prima, mentre fissavo la costellazione di Andromeda... Non lo so, ho avvertito come una specie di colpo al cuore, come se qualcosa dentro di me stesse tentando di venire a galla e qualcos'altro ancora la stesse trattenendo. So che può sembrare una cosa del tutto assurda, ma... Beh, tu lo ritieni possibile, Anja? >>

La donna lo guardò con dolcezza, sorridendo ampiamente.

<< Perchè non dovrebbe esserlo? >> fu la sua risposta << Io credo che la tua mente sia ancora bloccata, ma che il tuo cuore stia incominciando a rimembrare. Finchè la prima non entrerà in contatto con il secondo non avrai piena coscienza dei tuoi ricordi, ma saranno comunque lì e ti guideranno verso il futuro. Devi solo avere pazienza, piccolo Vlad: ogni cosa, presto, tornerà al proprio posto. >>

Hyoga sorrise a sua volta e fece segno di sì con la testa.

<< Me lo auguro davvero. Continuo a chiedermi se ho una famiglia da qualche parte, degli amici o una persona speciale al mio fianco... Qualcuno a cui importi di me e che magari, in questo momento, sta sentendo la mia mancanza. La scorsa notte ho sognato un paio di occhi azzurri: non appartenevano a nessuno in particolare, ma erano così belli, profondi e rassicuranti. Ancora non riesco a togliermeli dalla testa. >>

Anja lo fissò con sguardo comprensivo.

<< Credo che il tuo cuore sia più gonfio di ricordi di quanto tu stesso creda. >> dichiarò << La tua deve essere stata una vita piena di avventure, mio caro Vlad. >>

Hyoga sospirò.

<< Oppure sono solo un ragazzo con la testa piena di penseri, anche se non riesce a ricordarli. >>

<< Per quello ci vorrà ancora del tempo, ma non disperare. >> intervenne nuovamente Anja, con fare rassicurante << Ricordi cosa ti dissi sin dal principio? Ci prenderemo cura di te fino a quando non sarai in grado di cavartela da solo, dunque fino ad allora non dovrai preoccuparti di niente. >>

Hyoga la guardò con aria di riconoscenza.

<< Grazie, Anja. >> rispose sentitamente << Non ti ringrazierò mai abbastanza per ciò che stai facendo. >>

<< Oh, vieni qui tu! >> la donna, in preda ad uno slancio affettivo, afferrò il ragazzo e se lo strinse fra le braccia con fare materno << Sei un ragazzo d'oro, Vlad, il tuo ingresso in questa famiglia è stato una vera e propria benedizione! Ringrazierò sempre il cielo per averti mandato qui da noi. >>

La donna si staccò dall'abbracio e provò a ricomporsi alla bell'e meglio, gli occhi visibilmente lucidi a causa della commozione.

<< Adesso ti lascio solo, Vlad, credo che sia ora che tu vada a dormire. Buonanotte, tesoro. >>

<< Buonanotte, Anja. >>

Hyoga la guardò andar via con occhi pieni di affetto, il cuore pesante di emozioni e la testa leggera, libera dai pensieri. Per la prima volta dopo giorni, sentì di essere veramente felice. Si addormentò sereno, dimentico di ogni genere di preoccupazione o pensiero sgradevole, rilassandosi a tal punto da non accorgersi minimamente del fatto che, ancora una volta, quegli occhi color del male erano tornati ad affacciarsi nelle sue più recondite fantasie oniriche.

*

Altri due giorni trascorsero piuttosto velocemente a Villa Kido, tra allenamenti e preparativi per la tanto attesa festa di Capodanno. Shun, finalmente decisosi ad uscire dalla propria stanza, ancora non riusciva a darsi pace, incapace di rinunciare al proprio proposito di ritrovare Hyoga e ancora visibilmente scettico di fronte all'idea di dover accettare la sua morte.

A niente era servito parlare con Saori, udirla pronunciare quelle fatidiche parole (“Mi dispiace, Shun, ma non riesco a percepire il Cosmo del Cigno sin dal giorno della sua scomparsa”) non era bastato a spegnere la fiducia e la speranza nel cuore del cavaliere di Andromeda.

Fortunatamente suo fratello era riuscito a convincerlo a non partire, ma si trattava di un successo solamente temporane e lo stesso Ikki sapeva che se le sue argomentazioni non fossero state sufficientemente valide, non sarebbe bastata tutta la buona volontà di questo mondo a trattenere Shun dal compiere quella sua folle impresa.

<< Vorrei tanto poter fare qualcosa per aiutarlo. >> aveva detto in presenza di Saori, un pomeriggio durante il quale i due si erano ritrovati a passeggiare insieme per il giradino di Villa Kido << Mi spezza il cuore vederlo così spento e privo di vita... Non mi sembra più lui! Non so più come comportarmi, Milady, io... Io rivoglio il mio fratellino. >>

Saori sospirò tristemente e guardò il cavaliere con aria contrita.

<< Mi dispiace, cavaliere... Vorrei poter fare qualcosa per aiutarti, ma temo di non averne alcuna facoltà. >> rispose << Purtroppo i miei poteri sono limitati, di fronte ad un simile dolore persino il mio Cosmo è impotente. >>

<< Beh, ma voi siete davvero certa che il Cosmo di Hyoga sia sparito del tutto? >> domandò nervosamente Ikki, con fare apprensivo << Perdonatemi, Milady, non voglio certo mettere in dubbio le vostre parole, è solo che... Insomma, Shun sembra essere così sicuro delle sue sensazioni, e allora mi stavo chiedendo se forse voi noi... Sì, insomma... Se non vi foste sbagliata. >>

<< Sbagliarsi è del tutto impossibile, Ikki. >> rilanciò prontamente Saori, in tono secco e tagliente << I miei cavalieri sono legati a me in maniera profonda, riconoscerei ovunque i loro Cosmi. Per quanto mi costi ammetterlo, temo proprio di non poter affermare diversamente. >>

Ikki annuì in silenzio, arrossendo per la vergogna.

<< Perdonatemi, Milady... Non volevo mancarvi di rispetto. >> rispose mortificato << Non mi permetterei mai di dubitare di voi, ma al tempo stesso non mi sento neppure in diritto di reputare mio fratello un bugiardo. E' vero, in un primo momento ho creduto anch'io che la sua fosse stata semplicemente un'allucinazione, un miraggio dovuto al suo ancora troppo evidente stato di confusione, eppure una parte di me non riesce del tutto a dubitare di lui. Conosco fin troppo bene Shun, Milady, e quando ho guardato dentro ai suoi occhi vi ho visto solamente tanta sincerità, oltre al dolore. Credo che egli abbia davvero sentito qualcosa, anche se non sono completamente sicuro di poterlo dimostrare. >>

Saori lo guardò curiosamente.

<< Dunque tu credi a tuo fratello, cavaliere? >> domandò << Sii onesto con me, non mi offenderò certo per un tuo commento sincero. >>

Ikki sospirò profondamente, spalcando le braccia con fare quasi sconsolato.

<< Non lo so, io... Sono così confuso! >> esclamò << Mi rendo conto che quanto dice Shun va contro ogni forma di logicità apparente, ma se vi fosse qualcosa di vero nelle sue parole? Gliel'ho già detto, conosco mio fratello meglio di chiunque altro al mondo e non c'è mai stata una sola volta, in tutta la nostra vita, in cui egli mi abbia mentito. E' così puro e candido, Milady, non sarebbe mai in grado di dire una bugia. Questo lo sapete anche voi. >>

Saori sospirò a sua volta, annuendo fermamente.

<< Sì, su questo non posso che darti ragione. >> disse << Il cavaliere di Andromeda è forse l'uomo più onesto e genuino che io abbia mai conosciuto, non vedo per quale motivo egli possa aver sentito il bisogno di mentire. Immagino che, in un modo o nell'altro, abbia davvero percepito qualcosa. Se solo fossi in grado di aiutarlo! >>

<< Già, anche io. >> fece eco Ikki, sempre più sconsolato << Ricordo quanto fu doloroso dover affrontare la morte di Esmeralda da solo e credo che se all'epoca qualcosa mi avesse dato, in un modo o nell'altro, la speranza di poterla ritrovare... Beh, probabilmente avrei fatto l'impossibile pur di arrivare a lei. In un certo senso, penso di capire che cosa stia provando Shun in questo momento. >>

Saori fissò il cavaliere in silenzio, pensierosa e visibilmente commossa dalle sue parole. Sembrava che, in qualche modo, stesse cercando nella sua testa le parole adatte per aiutarlo a trovare una soluzione più o meno immediata a tutti i suoi dilemmi.

<< Ascoltami bene, cavaliere. >> esordì la fanciulla << Non sono del tutto certa di poter offrire una risposta ad ogni tuo quesito, ma dirò una cosa che spero potrà aiutarti a prendere una decisione sul da farsi. Vuoi sapere per quale motivo ho deciso, nonostante la tragica notizia della scomparsa di Hyoga, di non rimandare la festa di Capodanno organizzata da Seiya? >>

Ikki annuì.

<< Perché sono stanca di dover rinunciare alla mia vita per far fede ai miei doveri di dea della Giustizia. >> svelò Saori, in maniera così sincera e spiazzante che Ikki quasi fece fatica a credere di trovarsi d'innanzi proprio la dea Athena << Non ho mai pensato di tirarmi indietro, né ho provato a sottrarmi alle mie responsabilità, ma non sempre riesco ad accettare il fatto di non poter essere semplicemente una persona normale. Quando Seiya ha parlato di una festa, dopo tutto ciò che abbiamo passato negli ultimi mesi, il mio cuore sembrava sul punto di esplodere dalla gioia: finalmente avrei potuto trascorrere una serata lontana dalle preoccupazioni, sentirmi nuovamente una persona come tutte le altre, una donna libera di sentirsi tale e non una dea. Sentivo di averne bisogno, Ikki, e lo sento tutt'ora: non possiamo vivere di soli doveri e non possiamo permetterci di sacrificare noi stessi. Forse la mia scelta non è stata troppo rispettosa nei confronti di Hyoga, ma non potevo pensare di mettere di nuovo da parte la mia felicità, insieme a quella di tutti i miei cavalieri. >>

Ikki ascoltò le parole di Saori con occhi e bocca spalancati, sorpreso nel vederla così simile ad una semplice donna, piuttosto che ad una dea. Era ammirato da una tale visione eppure, al tempo stesso, non poteva fare a meno di sentirsi terribilmente confuso.

<< Milady, perdonatemi ma non riesco a capire. >> fece lui, mostrandosi palesemente smarrito di fronte a quelle parole << Perchè mi state dicendo tutto questo? Che cosa ha a che fare con me e mio fratello? >>

Saori abbozzò un lieve sorrisetto malinconico e poi sospirò, prima di rispondere con voce mesta e appena percettibile: << Io ho messo da parte per troppo tempo i miei sentimenti e le mie vere emozioni. Non voglio che tu e Shun siate costretti a fare altrettanto. >>

Le parole di Saori colpirono duramente Ikki, come un fulmine a ciel sereno.

D'improvviso, come se la risposta ad ogni sua domanda si fosse semplicemente materializzata lì, davanti ai suoi occhi, il cavaliere capì che non poteva più starsene con le mani in mano. Capì che era arrivato il momento di aiutare Shun a ritrovare se stesso e la propria felicità, e vi era solamente un modo per farlo: ritrovare Hyoga, dovunque egli fosse.

Sembrava un'impresa del tutto impossibile – e di certo lo sarebbe stata per chiunque altro – ma Ikki sapeva quando profondo fosse il legame fra i due cavalieri e confidava nella potenza del Cosmo di Shun; se Hyoga era ancora vivo, insieme avrebbero trovato il modo di riportarlo a casa.

E forse, pensò Ikki fra sé e sé, la soluzione era molto più vicina di quanto si potesse immaginare.

<< Milady, vogliate scusarmi... >> farfugliò ansiosamente Ikki, in preda ad una frenesia improvvisa << Devo correre da mio fratello, credo di avere una cosa molto importante di cui parlargli. Vi spiegherò tutto più tardi, in ogni caso... Grazie, grazie per le vostre illuminanti parole. >>

<< Oh... Sì, non c'è di che. >> mormorò Saori, leggermente spiazzata, mentre Ikki faceva ritorno dentro Villa Kido a rotta di collo.

Il cavaliere raggiunse di corsa camera di Shun – era ovviamente certo di trovarlo lì – ed incominciò con forza a bussare alla sua porta, chiamando il suo nome all'impazzata. Non furono necessari più di venti secondi prima che Shun gli si presentasse davanti, sul volto un'espressione a metà fra lo sconvolto e l'incuriositò; era evidente che non si aspettasse minimamente di veder comparire suo fratello così all'improvviso.

<< Ikki, si può sapere perché devi fare tutto questo baccano? >> protestò il più giovane, facendo una smorfia << Se devi dirmi qualcosa, non puoi semplicemente fare come tutte le persone normali e limitarti a... >>

<< … Ti aiuterò a ritrovare Hyoga, Shun. >> lo zittì immediatamente Ikki, troppo entusiasta da riuscire a perdere tempo << Ho deciso che è mio compito farlo: Se davvero sei certo che il nostro amico è ancora vivo, allora io ti aiuterò a ritrovarlo. >>

<< Che cosa? Dici sul serio? >> un'espressione di pura gioia si fece rapidamente strada lungo il volto di Shun << Oh, Ikki... Ma è meraviglioso! Non posso credere che tu stia dicendo sul serio, io... Oh, è tutto così confuso e al tempo stesso bellissimo! Ti ringrazio, Niisan... Grazie! >>

Il ragazzo si gettò fra le braccia di suo fratello e lo strinse con forza, tanto da farlo quasi soffocare.

<< Piano, piano... Così mi strozzi! >>

<< Allora, Ikki? Quando partiamo per la Siberia? >>

Ikki si staccò di prepotenza dall'abbraccio di Shun e lo allontanò di qualche passo, afferrandolo per le spalle e guardandolo direttamente negli occhi.

<< Mi spiace deluterti, fratellino, ma non andremo in Siberia. >> rispose, smorzando tutto il suo entusiasmo << Non ho cambiato idea al riguardo, continuo a pensare che partire per un luogo sconosciuto e senza avere la più pallida idea di dove cercare sia un'idea folle, più precisamente da suicidio. >>

<< E allora come pensi di aiutarmi a ritrovare Hyoga? >> rilanciò stizzito il Cavaliere di Andromeda, storcendo il naso in segno di protesta << Non posso mica cercarlo qui, a Nuova Luxor. >>

<< Oh, sì che puoi. >> lo corresse Ikki, sul volto un ampio sorriso di compiacimento << E' proprio ciò che sono venuto a dirti, fratellino, io posso aiutarti a ritrovare Hyoga senza alcun bisogno di partire per la Siberia. >>

<< Cosa... E come pensi di fare? >> domandò confusamente Shun, fissando suo fratello con aria sempre più stranita.

Ikki sospirò profondamente e sorrise.

<< Sai, Shun, nel corso dei mesi ho imparato a conoscere meglio tutte le abilità del mio Cosmo e ho scoperto di possedere delle doti alquanto singolari. >> spiegò << Le Ali della Fenice non sono una mera arma di attacco, esse sono in grado di portarmi dove voglio, in qualsiasi luogo io desideri: mi hanno condotto alla Sesta Casa da Virgo, nel regno Sommerso di Nettuno... Persino nell'Oltretomba. Mi basta la percezione di un Cosmo per riuscire a ritrovarlo, ovunque egli sia. >>

<< Dunque mi stai dicendo che potresti ritrovare anche Hyoga? >> domandò Shun, con entusiasmo.

Ikki scosse il capo.

<< No, sfortunatamente io non ho la percezione del suo Cosmo e non sarei mai in grado di rintracciarlo. >> rispose << Ma tu sì, fratellino: Tu riesci a sentirlo anche adesso che neppure Milady ci riesce e credo che se ti concentrassi a fondo, riusciresti persino a raggiungerlo in Siberia... Ovviamente, sempre che sia ancora vivo. >>

Shun sospirò tristemente, con fare sconsolato.

<< E come, Ikki? Io non possiedo i tuoi stessi poteri, il mio Cosmo non è in grado di eguagliare le tue mosse. >>

<< Però può sempre impararle, dico bene? >> insistette Ikki << Pensaci, Shun: il tuo Cosmo possiede un'energia sovrumana e il suo legame con quello di Hyoga non è cosa da poco! Forse non riusciresti a raggiungere la Siberia fisicamente, ma sono certo che con un po' di allenamento ce la faresti almeno sul piano astrale. Devi solo esercitare le abilità del tuo Cosmo e comunque non dovrai farlo da solo: ci sarò io con te, ti svelerò tutti i trucchi che conosco e giuro che in un modo o nell'altro io riuscirò a condurti da Hyoga. >>

Shun ci pensò su per qualche secondo, prima di domandare con voce lievemente titubante: << Tu credi davvero che ne sarei capace? >>

Ikki annuì: << Io ho piena fiducia nelle tue capacità, fratellino. So che quando ti metti in testa una cosa è del tutto impossibile farti cambiare idea, dunque che cosa stai aspettando ancora? Non vuoi ritrovare il tuo Hyoga? >>

<< Sì. >> replicò con fermezza Shun << Più di ogni altra cosa al mondo. >>

<< Benissimo, fratellino... Mettiamoci all'opera! >> esclamò fieramente Ikki, afferrando la mano di suo fratello e stringendola con forza << Il tuo Maestro ha un sacco di cose da insegnarti. >>

I due si scambiarono un lungo sguardo di complicità e si sorrisero a vicenda, gli sguardi di entrambi rigonfi di dolcezza e amorevole orgoglio, e il cuore di Shun nuovamente traboccante di speranza.

Ti troverò, Hyoga... Puoi starne certo. Farò di tutto per arrivare da te e quando ti avrò ritrovato... Beh, questa volta non ti lascerò più scappare via con tanta facilità.”






N.d.A: Buon fine settimana a tutti! :)
Allora... Ikki.
Sì, insomma... Ikki.
Prima o poi doveva avere un capitolo che lo mettesse un po' più in luce, no? Voglio dire, non è forse uno dei personaggi più belli dell'intera serie? Solo lui poteva essere il vero punto di incontro fra Hyoga e Shun, soltanto lui con il suo grande cuore e il ricordo di Esmeralda poteva fare da tramite con il proprio Cosmo... Ed io credo proprio che, pian piano, ci riuscirà.. :)
Un abbraccio a tutti voi lettori e passato un bel weekend (magari al mare, voi che potete ç_ç).
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Little_Lotte