Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Julia Weasley    15/01/2009    4 recensioni
Un bel giorno, Teddy Lupin trova in soffitta il vecchio diario di sua nonna Andromeda e, incuriosito, comincia a leggerlo. Scoprirà la storia di Andromeda Black nel periodo di cui la Rowling non parla, dal primo anno a Hogwarts alla scelta che le cambierà per sempre la vita.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Famiglia Black, Sorelle Black, Ted Tonks | Coppie: Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Conquiste indesiderate

14 febbraio 1967

Caro diario,
mi sembra di impazzire. Oggi è stata una giornata veramente allucinante, quasi un incubo. Mi sono svegliata con le risatine sciocche delle mie compagne di dormitorio, il che ha reso la mia giornata ancora peggiore di quanto non lo sia già stata.

“Andromeda, la sai una cosa?” hanno detto, continuando a ridacchiare.
“Che cosa?” ho risposto io, paziente.
“Bè, lo sai che oggi è San Valentino, no? Ecco, gira voce che qualcuno si sia preso una bella cotta per te!”

Io sono arrossita di brutto. Non poteva essere…Come facevano a saperlo loro? A quest’ora l’avrebbe saputo anche Bellatrix…Non osavo immaginare come avrebbe cambiato i connotati di Tonks. Stavo ancora rimuginando, quando le mie compagne mi hanno smontato tutto il castello di carte che avevo creato nella mia mente.

“In fondo Rabastan non è male. È un po’ stupido, forse, ma è un… tipo”.
“Rabastan?” ho ripetuto io, senza capire.
“Rabastan Lestrange. È lui che ha una cotta per te, chi ti aspettavi?”
“Speravi che parlassimo di Lucius, eh?”

Neanche mi sono degnata di rispondere. A volte mi chiedo se esista un limite alla demenza umana. E per quanto riguarda Rabastan, lui è ancora peggiore di suo fratello, il che è tutto dire. Deve solo azzardarsi a costringermi a fidanzarmi ufficialmente con lui come aveva fatto Rodolphus. Stavo ancora pensando ai vari incantesimi che gli avrei potuto scagliare contro in un’eventualità del genere, quando mi si è parato davanti proprio Rabastan.

- Ma che male ho fatto? - mi sono chiesta, irritata.

“Stai andando a lezione?” mi ha chiesto. “Ti accompagno”.
“Grazie, credo di conoscere la strada” ho risposto, sarcastica.

Lui si è messo a ridere, poi mi ha detto:
“Lo sai che il prossimo finesettimana a Hogsmeade è sabato? Che ne dici, ti andrebbe di andarci con me?”
“Mi dispiace, ma credo proprio di no” ho tagliato corto. Lui non mi è parso per niente demoralizzato.
“Voi Black siete tutte uguali” ha commentato, lasciandomi di stucco.
“Perché?”
“Anche tua sorella con mio fratello faceva la preziosa. Ma alla fine ha ceduto, me l’ha detto Rodolphus. E sono sicuro che alla fine cederai pure tu”.
“Temo di doverti dare una delusione. Non ho la minima intenzione di fare la preziosa, come pensi tu”.

Lui si è fermato, ora più preoccupato di prima. Eravamo in un corridoio deserto del piano terra e qualcosa mi diceva che non era una cosa positiva.

“Mi stai dicendo che non t’interesso?” ha chiesto lui in tono leggermente minaccioso.
“Più o meno è così”.

Mi sarei dovuta rendere conto che qualcosa nel suo sguardo non andava. I Serpeverde sono tutti orgogliosi da morire, ma lui lo è molto più degli altri e non ha potuto sopportare di essere respinto. Così mi ha spinto contro il muro e, per impedirmi di scappare, ha appoggiato le braccia alla parete.

“Lasciami immediatamente” ho detto io nel tono più gelido che riuscivo a farmi venire, anche se dentro di me credevo di morire per la paura.

Rabastan non ha risposto e ha tentato di avvicinarsi… ricevendo per tutta risposta un pugno sul naso.

“Ahia! Non dovevi farlo, Black!” ha ringhiato, diventando ancora più furioso…
“Ehi tu!” ha gridato in quel momento una voce. “Stalle lontano!”

Ci siamo voltati entrambi e, con mia grande sorpresa, ho visto che era stato Tonks a parlare.

“Che vuoi tu? Gira al largo. Non lo vedi che siamo occupati?” ha detto Rabastan.

Tonks si è fatto paonazzo: forse ha creduto di aver veramente interrotto qualcosa. Tanto per toglierli il dubbio, ho approfittato di quell’attimo di distrazione per spingere indietro Rabastan e allontanarmi in fretta.

“Per oggi ti è andata bene, Black” ha detto lui. “Ma non credere che riuscirai a sfuggirmi per sempre”. Dopo di che si è allontanato in fretta.
“S-stai bene?” mi ha chiesto Tonks.
“Sì… sì, sto bene. Quell’idiota… Ma chi si crede di essere?”
“Potrebbe riprovarci, quindi stai attenta” mi ha avvertito lui.
“Lo so”.
“Bè, allora io…” ha esitato Tonks. Poi ha concluso: “Ci vediamo in aula”.

E si è incamminato nel corridoio. Per qualche istante sono rimasta a fissarlo come una stupida, poi mi sono decisa e l’ho chiamato.

“Grazie” gli ho detto.

Anche lui deve sapere che grazie non è una parola che si sente uscire tutti i giorni dalla bocca di una Black, e infatti è rimasto sorpreso.

“Oh… ehm… di nulla” ha risposto, facendo un sorriso che non gli avevo mai visto rivolgere a nessuno. Era un sorriso particolare, misto d’ingenuità e allegria spontanea.

Mi ha lasciato molto colpita, anche se non so il perché. Ora però so una cosa: non importa se i suoi sono Babbani…Non provo niente di strano nei suoi confronti, tranne molta simpatia. Voglio solo essere sua amica, perché non ho mai conosciuto nessuno come lui.
In fondo una semplice amicizia non ha mai fatto del male a nessuno, no?

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Julia Weasley