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Autore: Kokky    15/01/2009    6 recensioni
Un mondo parallelo e antico, popolato da vampiri che si muovono nell'ombra e umani troppo ciechi sui nemici succhiasangue. L'esercito, i positivi e gli alchimisti sono gli unici che possono proteggere l'umanità da ciò che stanno bramando i vampiri...
Un'umana insicura. Due piccoli gemelli. Un vampiro infiltrato. Una squadra di soldati. Una signora gentile e un professore lunatico. Una bella vampira e il capo. Due Dannati. L'Imperatore e i suoi figli. Una dura vampira. E chi più ne ha più ne metta!
Di carne sul fuoco ce n'è abbastanza :)
Provare per credere!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Positive Blood' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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A MarySun ed Elvira, con tanto affetto e lacrime.


73 – Sirene

 

Il vestito leggero, di organza color panna, era una macchia chiara nella penombra della cava. Violet precedeva Ryan, muovendosi lentamente per la grande strada nella roccia.

Il bambino, felicemente, guardava la sua borsetta rosa a fiori sbatterle sul fianco, facendo andare avanti e indietro l’orsetto di pezza. Gli occhi del pupazzo, neri e senza fondo, lo fissavano inespressivi.

Ryan accelerò il passo per affiancare Violet, stando attento a non inciampare a causa dei detriti e dai pezzi sconnessi di roccia.

Più salivano, più l’aria diventava calda, e a poco a poco raggiunsero la luce del sole, che illuminava lì intorno i massi di rosso e marrone, le chiome degli alberi a lato di verde acceso e il cielo di azzurro intenso.

Ryan sorrise a quello spettacolo: era stato graziato dall’incubo di quegli edifici bianchi, che rimanevano lontani da lì, in fondo alla cava buia.

«Andiamo.» ordinò Violet, guardandolo rimirare quello spettacolo, assaporando la luce solare, che gli dava forza ed energia nuova.

«S-sì. Arrivo...» borbottò Ryan, e la raggiunse subito.

Violet ripartì, girando a sinistra e inoltrandosi nel bosco, formato da noccioli e castagni che stendevano i proprio rami verso il cielo, ricoperti da piccoli germogli verde chiaro e dagli apparati maschili e femminili per una nuova impollinazione.

I due bimbi camminarono in silenzio, fra l’erba un po’ giallognola che ricopriva la terra e i rovi che crescevano intorno ai massi e agli alberi. Più volte, fecero un giro lungo per passare, anche se Violet non si sarebbe ferita con quelle piccole spine appuntite. Voleva che Ryan non perdesse sangue, per ora.

Avanzarono per un’altra decina di minuti e poi... il rumore del mare, incessante, implacabile e perpetuo, si stagliò sul loro silenzio.

Le onde scivolavano avanti e indietro sulla battigia, piccole ed enormi, e l’oceano vero e proprio stava lì, immenso. Nella sua vastità blu mare, che a Violet ricordava gli occhi di Adam e a Ryan quelli di sua madre.

Da lì alla spiaggia c’era una discesa molto ripida, con un forte dislivello, fatta di rocce bianche e grigie, che erano ricoperte da piccoli arbusti fioriti.

Ryan sentì la meraviglia e la gioia, di fronte a quello spettacolo non intaccato dall’uomo.

«Ti piace, vero?» domandò Violet, con un ghigno a fior di labbra.

Ryan non sapeva che dirle: fare il duro e insensibile, come aveva imparato dai romanzi d’amore nascosti nella libreria del professor Arthur, o rivelarsi come faceva – alle volte – con Sofia? Anche lui... in fondo era un bambino, e sotto tutto quanto, anche lui era dolce.

Sotto molti strati di tutto, eh, e non sempre; si ripeteva con Rupert, quando si dimostravano troppo emozionati o troppo toccati da qualcosa che fosse al di fuori del loro mondo.

Al di fuori di loro due, dei loro occhi così chiari, del loro girotondo fraterno, e delle loro corse con Sofi.

Decise di dirle la verità: «È bellissimo... certo, potevo anche arrivarci da solo, se avessi voluto.» aggiunse. L’ironia e il sarcasmo non erano solo una protezione. Erano parte di Ryan e Rupert; erano davvero loro.

Violet fece un risolino e spostò lo sguardo d’ametista sull’oceano quieto, che ripeteva la sua danza di onde e schiuma bianca.

«Avrei scommesso che ti sarebbe piaciuto.» disse la bambina, giocherellando con l’orsacchiotto stretto nella mano destra. «Gli umani sono prevedibili, vedi? Questo mare è bellissimo, di una bellezza sacra, intenso e infinito, o almeno così sembra. Non esiste qualcuno a cui non piace questo spettacolo, e giustamente. Chi può resistere, chi? Sembra una culla, piena di quiete o piena di pericoli, un enorme ventre caldo e umido, che ti carezza il corpo.»

Ryan la fissò, ascoltando rapito le parole squillanti di Violet.

Lei continuò, con la loquacità che era cresciuta in quei secoli: «Ed è bello. Selvaggio e bello.» si voltò verso il bimbo, con un sorriso livido che era come quel mare, pieno, pericoloso, inumano. «E noi vampiri, siamo così. Di una bellezza pagana. Nemmeno tu, così piccolo e così chiuso, hai saputo resistere a questo viso, a questi occhi, a questo corpo e a questo profumo. Eppure c’era tuo fratello a dirti cosa fare, e l’istinto avrebbe dovuto farti fuggire via, via, più lontano possibile. Ma la bellezza, vedi?, la bellezza è troppo per un essere umano.»

Ryan piegò le labbra in una smorfia, allontanandosi di due passi da lei e dalle sue parole, che ora non erano più squillanti, ma basse e roche. Vere.

«Io...» biascicò, preso da uno spasmo di qualcosa.

Negli occhi di Violet c’era una luce nuova, nata mentre parlava dei vampiri, che ora si estendeva rapida. «Impossibile resistere. Come... una sirena tentatrice, che canta dolcemente mentre apre le sue fauci, le spalanca, ed esse sono irte di denti candidi, ma non puoi più salvarti, perché sei già fra le sue braccia secche. Anche il tuo sangue è così.» disse con emozione, e annullò la distanza fra loro due con un passo celere, sollevando una mano per carezzare la pelle di Ryan.

Il bimbo, sentendo la pelle fredda, raggelò. Incrociò gli occhi di Violet, viola e profondi, e anche troppo accesi da quella gioia demoniaca, che aumentava mentre la bimba inspirava l’aria attorno a lui. A saggiare il gusto.

Ryan gridò qualcosa d’incomprensibile e le coprì gli occhi con le mani pallide, nascondendo quello specchio dell’anima.

«Mi devi ripagare!» sbottò allora Violet, afferrandogli le mani. «Ti ho fatto uscire da quella prigione, non credi che dovresti darmi qualcosa? Un dono.»

Ryan mosse la testa con frenesia, mentre ebbe un altro spasmo di quel qualcosa che era paura, paura più intima e più infima, e pigolò: «No... no, no.»

Ma una mano ghiacciata della bambina gli afferrò il collo, stringendolo senza troppa forza, e l’altra gli bloccò le braccia. Gli occhi rossi, ora, erano di fronte ai suoi, distanti solo un battito di ciglia.

«Non ti preoccupare, non fa troppo male.» mentì Violet, abbassando il viso e lasciando gli occhi chiari di Ryan liberi di vagare sul mare di fronte a sé, mentre il suo corpo cercava di divincolarsi senza riuscirci.

Sentì il colpo.

Quei canini trafiggergli la pelle, passare con facilità giù, fino al sangue dolce e caldo.

Sentì l’aria mancargli, e la paura collimare nel cuore, che accelerò inciampando e sdrucciolando nei battiti.

Poi rimase solo l’attesa della fine.

 

Violet sfregò la mano sulla bocca bagnata di liquido scarlatto, pulendosi un po’ il viso macchiato.

Ryan era steso a terra e ancora si muoveva, strisciando piano per allontanarsi da lei. La bimba si piegò su di lui, afferrandogli il colletto sporco di sangue secco, e fissò per un istante quel corpo smorto ed esangue.

«... Non – » iniziò Ryan, così stanco in quelle parole... «Non mi hai... ucciso?»

«Evidentemente.»

Il bimbo fece una smorfia, piegando un po’ la testa verso di lei, e rantolò: «Ma... tu, io... non dovresti? ... Perché?»

Violet schioccò la lingua sul palato. «Perché è più divertente così, non credi? Ora preferiresti quasi che ti succhiassi tutto il sangue, mentre prima non volevi che ne assaporassi nemmeno una goccia. Che ironia, vero?»

Ryan imprecò qualcosa sotto voce. «Sei... peggio degli altri vampiri... quasi... com’era, Figli ... i Figli della Plenilunio... ma tu no puoi. Non devi... lasciarmi così...»

Violet fece un risolino, annuendo piano. «I Dannati! Sì, sì. Beh, potrei ucciderti... se me lo chiedi in ginocchio. Però, che peccato, non riesci nemmeno a muovere un dito, figurarti inginocchiarti.» celiò la bimba, alzandosi allora da quel corpo gelido eppure ancora vivo.

Ryan piagnucolò qualcosa di simile a un Ti prego... non voleva diventare una bestia anche lui, era meglio morire subito, ormai che poteva scegliere solo quello.

«Sei tu ad avermi seguito di spontanea volontà, sai. Servirà da monito, il tuo bel dono, per tutti i positivi che saranno troppo curiosi o troppo irriverenti. Li lasceremo marcire nel veleno di vampiro, eh, diventeranno bestie. Racconterò la tua storia.» disse Violet, scansandosi dal bimbo, ma fu fermata dalla fioca stretta di Ryan alla sua caviglia.

Con gli occhi azzurri la fissava disperato, sentendo già qualcosa bruciargli dal collo in poi, scendendo giù fino al ventre come un rogo incandescente.

«Tieni l’orsetto.» sbuffò allora Violet, lanciandoglielo sul petto. «Ti farà compagnia.»

E con un sorriso feroce si dileguò.

 

 

Rupert si svegliò mugugnando qualcosa contro il cuscino. Si stropicciò gli occhi con le mani e si alzò barcollando. Si sentiva male... come se avesse la febbre, che scottava la pelle rovente.

«Buongiorno.» gli disse Luna, facendo un cenno con la mano. Era seduta sul suo letto, ancora insonnolita.

Rupert le rispose e salutò anche Ryan, ma non ricevette risposta. Allora si voltò, trovando il letto del fratello vuoto, con le lenzuola stropicciate e spinte in fondo. «Dov’è, lo sai?» chiese a Luna, indicando il letto a castello.

La bimba alzò le spalle, quando lei si era svegliata già Ryan non c’era più.

«Che strano... di solito mi avrebbe svegliato assalendomi, e comunque non era molto mattiniero.» borbottò Rupert, sedendosi sul letto di Luna e toccandosi la fronte bollente.

Chiuse gli occhi e cercò di raffreddarsi le tempie con le mani, che erano un po’ più fredde.

«Stai male?» domandò Luna, guardandolo curiosa.

Rupert annuì flebilmente. «Mi sa che ho la febbre... e, di riflesso, anche Ryan dovrebbe stare male. È sempre così... quindi dovrebbe essere a letto, ma non è qui, e questo vuol dire solo...» disse, fermandosi per riprendere fiato. Sentì la testa cerchiata e pesante, ma continuò: «Che gli è successo qualcosa che gli sta... riscaldando il corpo, credo. Devo... devo andare a prenderlo, sbatterlo a letto e, soprattutto, incatenarlo alle assi, così non scappa.» borbottò.

«Sei sicuro? Non sembri molto in forma, aspetta che ti tocco la fronte, per vedere se hai la febbre forte e...»

Ma non concluse la sua frase.

Rupert si era alzato dal letto, aveva fatto due passi verso la porta ed era crollato a terra, stremato da quelle fiamme insondabili.

 

*

 

 

 













Purupunchan!

Sono tornata. +_+ Avevo detto a Silvia che avrei postato il 15 e oggi, in due ore, ho fatto questo capitolo perché -effettivamente- era già il 15 e se continuavo così non arrivavo a postare xD Per fortuna mi sono data una scadenza, se no *_*"

Prima di tutto: sono shockata. Da 30 a 39 preferiti con un sono capitolo, 9 persone in più! WOW! E poi: voglio ringraziare chi ha recensito (L) perché mi ha reso tanto tanto felice! E siamo arrivati a più di cento recensioni, evvai! >w<

artemis5: Come sei gentile *-* e grazie per gli auguri! Beh, vedi, questa coppia nn era destinata a durare xD Purtroppo era già tutto prestabilito! (Ryan ç.ç)

Nausicaa212: Cara! Guarda, grazie, intanto *__* E poi, Ryan Ryan... io sono la Regina dell'Angst, e questo si ripercuote sui miei scritti >.< in più, ogni cosa ha una sua ragione, e come dice Violet, è un monito, la tortura di Ryan, per gli altri umani. Mentre per i Dannati... c'è una shot su di loro nel mio account, qui!

mikybiky: *muore* Mi fai ridere! xDD I piccoli Piombi crescono potrebbe benissimo essere un libro, eh! XD Alla fine, tutti maturano, io, Sofia (in peggio, ma va beh u.u), i gemelli, il mio stile. Perciò sì, un anno di lettura e scrittura si nota! :) Grazie grazie grazie, Silvia!

lisettaH: Io sono felice. *-* E non ti buttare, che tu ti fai male! Vedi, povero Ryan? Viò è 'na (adorabile) stronza >_< (mai quanto me che scrivo di lei, xD).. alle cose sconcie, non troppo u_ù alla fine un po' xD Tu seguimi sempre, tesorio mio. Accie, megachu.

In fine: a Ryan voglio bene. Ma sono come la Rowling, mi sa, che fa morire i suoi preferiti xD (non preoccupatevi con questa frase, Adam è un vampiro robusto! u_ù)

Ahh ç_ç a presto. Mi do un limite: posto entro... il 30!

Kò kocheggiante.

Ps: Questo blend l'ho fatto pensando al capitolo 71 *-*

   
 
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