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Autore: SheDevil    15/01/2009    2 recensioni
"Urlai con quanto fiato avevo in gola e corsi via… appena in tempo! Le porte si chiusero dietro di me da sole, così come le finestre. Urla spaventose si levarono da quella casa e Max, Max! mi guardava dalla finestra! Urlai, urlai e piansi, incapace di pensare perché era successo tutto questo, che fine avesse fatto mio padre e se quelle urla erano sue… Poi, all’improvviso, le finestre e la porta si spalancarono e tutti, invitati e domestici furono scaraventati fuori. Dopodichè, la casa si sigillò, impedendo a chiunque di entrare." Si ambienta dopo Water Seven. Enjoy!
Genere: Sovrannaturale, Horror, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I sette erano schierati dinanzi la casa. Ognuno di loro elaborava ciò che la triste vecchietta aveva appena raccontato; uno, il pensiero condiviso da tutti: l’ombra di Maximilian Cullen aveva visto Nicole in Nami e, ora, stava cercando di cancellare l’unico gesto, il cui peso non era riuscito ad alleviare neppure la morte. Ma come avrebbe mai potuto rimediare a tutto ciò? Chi sa come invertire la morte, ingannarla, anche solo il tempo di chiedere scusa?
Quella storia aveva causato in loro una gran pena. Perché, se è vero che in noi, alla nascita, non c’è né bene né male, e siamo gli unici artefici di ciò che scegliamo d’essere, è anche vero che non potrà mai, un solo istinto, possedere interamente una persona. Affinché tale esista come essere umano, è necessario e imprescindibile che in lui coesistano sia l’uno che l’altro, sia bene che male. Anche se l’una parte dovesse prendere il sopravvento sull’altra, quest’ultima non cesserebbe mai d’esistere. Il mondo non è diviso in buoni e cattivi. Tutti noi non siamo altro che un’infinità di sfumature, chi più, chi meno. Per quanto il gesto di quell’uomo fosse di per sé scellerato, egli era comunque disperato. Si era preso cura della moglie per tanto tempo, con amore e dedizione, condividendo con lei, il suo dolore e il sordo, arido silenzio che le bruciava l’anima. A volte, essere il medico può essere più straziante dell’esser il paziente, soprattutto se il paziente che soffre, è la persona che si ama. Veder crollare così il proprio piccolo mondo, costruito a poco a poco, con così tanti sforzi, stenti e fatica, doveva esser stato come una gravissima ricaduta, da cui, evidentemente, non poteva riprendersi. Aveva scelto si farsi seppellire assieme alle macerie della propria vita. Ma, anche così, restava un mostro. Ed ora, aveva dinanzi a sé molto, molto tempo per straziarsi il cuore per le vite che aveva reciso. Probabilmente, ne avrebbe sopportato l’indicibile peso per l’eternità.
Così, con un misto di rabbia, disgusto e pena che si agitava nelle viscere, la ciurma di Rufy si apprestava a quella che non si presentava come una passeggiata. Dovevano salvare Nami a tutti i costi e non avevano la più pallida idea su come farlo. Per quanto malandata, la casa sinistra aveva il vago aspetto di una fortezza inespugnabile. L’ombra non li avrebbe certo fatti entrare solo perché loro lo volevano…
La porta d’ingresso si spalancò.
“Fantastico” ripeté Usop per l’ennesima volta, in quella giornata.
Senza ulteriore esitazione, i sette varcarono la soglia dell’ingresso, armati di coraggio e determinazione. Chi era rimasto intrappolato in precedenza, temeva che Max potesse giocare loro un tiro mancino, come quello delle mille porte. Ma il poltergeist fu clemente con loro. In quel momento, sembrava una banalissima casa in disuso, come tantissime altre sparse per il mondo. Nessuna visione, nessun rumore, se non il battito del proprio cuore, che rimbombava forte nelle loro orecchie. Si guardarono attorno. Una porta a due ante, che prima non c’era, era comparsa dinanzi a loro. Dall’altro lato del legno scuro, proveniva il leggero mormorio di un valzer.
Rufy strinse i pugni. Sulla maniglia della porta, era poggiato il suo prezioso cappello di paglia. Si diresse deciso a recuperarlo, se lo calcò ben bene sulla testa e poggiò la mano destra sul pomello. Sanji si accese una sigaretta. Usop deglutì, si mise quanto più dritto possibile e sfoderò un cipiglio, a parer suo, coraggioso. Tutti gli altri rimasero in silenzio, pronti da sempre. Robin gli posò una mano sulla spalla. Rufy abbassò la maniglia e spalancò la porta.
Il salone era una stanza immensa. Il pavimento sembrava fatto interamente di giada. Una carta da parati dorata riluceva sotto il morbido brillio emanato dagli imponenti lampadari appesi al soffitto. La magnifica controsoffittatura faceva da cornice ad un’armoniosa composizione di gessolini angelici. I mobili di legno lucido non avevano un granello di polvere sulle superfici delicate, le tende di broccato pulitissime, i cristalli sfavillanti. Tutto sembrava perfettamente in ordine. Da un angolo, un giradischi solcava le delicate spire di un 33 giri, profumando l’aria delle note di un valzer dalla dolce melodia.
Aiutami…”.
La ciurma si guardò attorno. Non c’era traccia di altre presenze, a parte loro. Rufy si voltò ad osservare ben bene ogni angolo del salone, fino a posare il suo sguardo vigile sui suoi compagni.
“Nami non è qui” disse.
“Eppure, è chiaro che il fantasma ci voleva qui” disse Robin. “Ci ha mostrato questa stanza e vi ha lasciato il cappello del capitano, come se fosse un invito ad entrare”.
“Forse, voleva tenderci una trappola” balbettò Usop, tremante. Chopper si voltò a fissarlo, gli occhi strabuzzati, la bocca spalancata in un urlo silenzioso.
“Uhm…” mormorò Franky, “tutto questo è molto strano, ragazzi”.
“Ehi, Zoro”, interruppe il capitano, “tu vedi o senti nient…”. La testa di Rufy saettò veloce da un capo all’altro della stanza. Di Zoro non c’era traccia.
“È sparito”.


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Hola! Zoro non c'è più... come faremo?!
Innanzi tutto, ringrazio coloro che continuano a leggere, a recensire, e quelli che mi hanno messo tra i preferiti!
Grazie infinite, siete la mia gioia!
Ma ora, vorrei sapere cosa ne pensate di tutta la faccenda... sotto con la tastiera!
A presto (se sopravvivo al resto della settimana... sigh! sob sob!)!!!
Ps: Giodan, tu una volta mi hai suggerito di inserire la coppia Franky/Robin, giusto? Beh, nell'altra ff potresti trovare qualcosa di interessante! XD
  
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