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Autore: mistaya    28/06/2015    1 recensioni
La favola della Bella e la Bestia, in qualunque versione, ci ha insegnato a vedere con il cuore. Se avete amato la storia un uomo che voleva redimersi e una donna capace di trasformare una bestia in un uomo, preparatevi ad amare una figlia della magia, nata dal Vero Amore.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

Il Cigno e la Rosa

 

 

Rosie guardava fuori dalla carrozza. Lei, sua madre, la sua tata, Blyss, Gael e Marina stavano andando al castello di Biancaneve e del principe per la festa del raccolto. Anche se fino alla nascita di Leonard erano rimasti al castello dove Biancaneve era cresciuta, poi erano tornati in quello che una volta era di re George, dopo aver sconfitto Zelena. Sapevano che per la festa sarebbe venuto anche sir Maurice, il padre di Belle, e Rosie avrebbe rivisto sia lui che molti amici.

Quando arrivarono, Gael e Marina, che avevano trainato la carrozza, aprirono lo sportello alle altre. Vennero ad accoglierle Biancaneve, David, Emma, Bealfire, Leonard ed Henry, per primi. Dopo aver fatto loro un elegante inchino, Rosie li abbracciò tutti.

 

 

Quella notte d’estate, Rosie uscì dal castello e andò a passeggiare fuori dal giardino. I suoi genitori si sarebbero arrabbiati se avessero saputo che la loro bambina di otto anni vi si aggirava di notte, da sola, ma faceva veramente troppo caldo per restare dentro, e poi era tutto così bello, con la luna e le stelle.

Rosie alzò lo sguardo al cielo, e ripensò al libro sull’Uomo nella Luna e i Guardiani dell’Infanzia, uno dei primi libri che aveva imparato a leggere, e che era stato il preferito sia di sua madre che di sua nonna. Quell’uomo che viveva sulla Luna fin da bambino, non aveva mai fatto un incubo, e reso quell’astro nel cielo così splendente con della sabbia dorata, per far in modo che i bambini non avessero più paura della notte.

La piccola Rosie aveva come l’impressione che la stesse guardando proprio in questo momento e le sorrideva, insieme a tutti i suoi amici, vedendo che non aveva paura del buio. Continuò a passeggiare finché non arrivò davanti a una maestosa sequoia, e vide che sulla corteccia c’era qualcosa che brillava. Era della resina solidificata. Guardò ai piedi dell’albero e vide che c’erano cadute alcune, ormai fossilizzate. Ne raccolse un po’, e con la magia gli diede una forma circolare e perfetta.

 

 

Rosie si sistemò in camera sua. Oltre ai suoi parenti c’era anche la principessa Gwenhwyfar. Era la fidanzata di Henry, e avevano annunciato il loro matrimonio in primavera, durante un ballo.

La giovane era venuta con il padre per un incontro diplomatico, ma durante il viaggio erano stati attaccati da dei briganti. Henry e le guardie per fortuna erano intervenuti, e tra lui e Gwen, così la chiamavano tutti, era stato amore a prima vista. Era proprio bellissima, con lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri. I due si sarebbero sposati nel regno di lei, e Rosie non vedeva l’ora di andarci.

Quando finì di cambiarsi, andò nel giardino del castello, dove erano stati allestiti su dei tavoli prelibatezze preparati con i prodotti che erano stati coltivati quell’anno, e graziosi oggetti artigianali. I primi che raggiunse, fu Henry e Gwen, che stavano parlando allegramente.

A Rosie, venne in mente quando l’anno scorso, poco dopo che Henry conobbe Gwen, e lei era ripartita da poco. Una mattina presto, portò Rosie in riva al lago, e volle farle vedere una piccola graziosa casetta di legno. L’avevano trovata lui e i suoi genitori, poco tempo dopo essersi stabiliti al castello, ed era il loro piccolo rifugio dove stare tranquilli, e lontani dalla corte, solo loro tre. Ci aveva portato anche Gwen, e ora lo mostrava a lei, nel caso le fosse servito un rifugio, un luogo simile a quello che avevano lui ed Emma, quando erano ancora nel mondo dove erano stati esiliati, e l’aveva abbracciata.

Rosie aveva quasi l’impressione che il rapporto che esisteva tra lei e suo nipote, fosse molto simile a quello che avevano Henry ed Emma, all’inizio.

 

 

Rosie si svegliò nel cuore della notte. Lei e i suoi genitori erano al castello di Biancaneve e del principe per il compleanno di Emma. La bambina aprì cautamente la porta della sua stanza che era collegata a quella dei suoi genitori, per controllare che fossero addormentati. Quando ne fu certa, prese il mantello e uscì dalla stanza. C’era la luna, quella sera, e decise di andare a passeggio nel giardino.

Non era come il loro, ma era comunque ricco di fiori e di alberi. Ora era un po’ spoglio, dato che era autunno, ma c’era un buon profumo di foglie secche. Non si era accorta, che qualcuno l’aveva seguita.

Rosie” era Emma,

Ciao Emma” fece la bambina,

Cosa stai facendo qui? E’ tardi e poi fa freddo…”,

Non fa così freddo, e poi volevo passeggiare sotto la luna piena, mi piace…”

Si sedettero su una panchina di pietra, e alzarono lo sguardo, quando sentirono il verso di un gufo. E infatti ce n’era uno che stava appollaiato su un albero. Rosie imitò il suo verso, e l’animale inclinò la testa, facendole ridere entrambe.

Da quando sai fare il verso del gufo?”,

Da quando Gael me lo sta insegnando…Sto imparando a riconoscere il verso di molti animali, dice che potrebbe essermi utile…”,

Soprattutto se vai in giro di notte?”,

Rosie la guardò di sottecchi, “Lo dirai ai miei genitori?”,

No…se mi prometti di essere prudente e di non uscire dal giardino”, non si sentiva di rimproverare la bambina, quando lei alla sua età faceva lo stesso, con l’unica differenza che lei voleva scappare…

E’ passata mezzanotte, vero?” chiese Rosie a un certo punto,

Sì, credo di sì”,

Allora, dato che è il tuo compleanno, posso darti il tuo regalo”, e tirò fuori un braccialetto. Era fatto con dell’oro che aveva filato lei stessa, con al centro l’ambra che aveva raccolto qualche mese prima. “Questo è per te, Emma…”,

E’ bellissimo…” disse lei senza parole, e osservò la pietra del braccialetto, “Sbaglio, o in questa pietra c'è una piuma?” notò,

E’ una piuma d’angelo, la resina di un albero l’ha catturata…”,

E tu come lo sai che è la piuma di un angelo”,

Lo so e basta…” poi avvicinò il suo viso a quello della donna, e le sussurrò: “…è un segreto, ti proteggerà”, e le fece l’occhiolino,

Emma la guardò prima sorpresa, poi le sorrise e l’abbracciò, “Grazie, piccola”. Era successo poche volte nella vita, che qualcuno si fosse preoccupato in quel modo per lei.

 

 

La sera del ballo, Rosie indossò un vestito dorato, con appuntate delle rose ai bordi della gonna. Blyss le aveva arricciato i capelli, in una maniera che somigliavano a quelli di sua madre. Fu quest’ultima a bussare alla sua porta, per portarla giù nella sala da ballo.

Erano passati tre anni dal suo primo ballo, eppure tutte le volte che partecipava ad uno di essi, lì al castello dei suoi padrini, le sembrava sempre che fosse il primo. Le danze erano già iniziate, ma lei andò prima a salutare suo nonno.

Maurice era veramente fiero di suoi nipote, glielo si poteva leggere negl’occhi. Stava diventando una vera dama, proprio come sua madre e sua nonna prima di lei.

Anche Biancaneve e David, lo erano. Tre anni prima, proprio per la stessa occasione, la loro figlioccia aveva fatto il suo debutto, ed aveva avuto un gran successo.

 

 

La sera prima del ballo, Rosie era davvero entusiasta, e allegramente, ballando per la stanza come un saltimbanco, in camicia da notte, aveva detto a Emma e alla sua madrina: “Farò come mi hanno detto la mamma e la tata, state tranquille”, disse dopo le solite raccomandazioni che si facevano a una giovane per il suo primo ballo, “Inoltre, non credo che nemmeno mi noteranno”,

Oh ti noteranno, invece” fece Biancaneve, osservando la giovane mentre vorticava attorno a se stessa, con i capelli castani che ondeggiavano.

Per il ballo, Rosie indossò un vestito di velluto rosso, adatto per una ragazza della sua età. Lasciò i capelli sciolti, fermati solo da un diadema dorato, con delle roselline, che suo padre aveva fatto apposta per lei con l’arcolaio. E fu quest’ultimo a condurla nel salone, al suo braccio, dove sua madre stava già aspettando, in compagna di suo nonno, che non mancò di salutare la piccola.

La ragazzina girò un po’ tra gli invitati, e si soffermò a guardare chi danzava, inclinando la testa vezzosamente. Fu David a chiederle se voleva ballare prima con lui, e la ragazza accettò con un piccolo inchino. Dopo il padrone di casa, fu il turno di suo fratello, di Henry e di Leonard.

Per fare una pausa, fece un gioco di carte con Regina, e la osservarono curiosamente anche altri invitati, compreso Robin, che era seduto non troppo lontano da loro e si divertiva a osservarle. Infine ballò di nuovo con suo padre.

Alla fine della serata era stremata, e crollò a dormire subito come un sasso. Ma ne era valsa la pena…

 

 

Dopo aver ballato, e giocato un po’ a carte, Rosie andò con Gwen sul balcone, sorseggiando del vino caldo. Lei e Henry avevano annunciato il loro matrimonio prima del ballo, e avevano aperto le danze. “Spero che ti piacerà il mio paese” fece la principessa, “E’ diverso da questo, ma è molto bello…”,

“Ho letto del tuo paese, e ti confesso che ci sono dei paesaggi che sono curiosa di vedere” rispose la ragazza,

“Be’, dopo il matrimonio Henry ed io partiremo per la luna di miele, ma quando ci ritorneremo, potresti venire con noi e te lo mostrerò meglio…”,

“Mi piacerebbe…Quanto starete via? I miei sono tornati a casa dopo un mese dal matrimonio…”,

“Non lo sappiamo, ancora…Comunque scriveremo sia a te sia agl’altri…”,

“Magari potreste venire per il mio compleanno…Ancora non ci sei stata al nostro castello, e per i miei genitori non sarebbe un problema ospitarvi”,

“Mi piacerebbe”, e le sorrise, “Il matrimonio è sempre un grande cambiamento…Quando sono venuta qua con mio padre, la prima volta, mia madre aveva insistito che lo accompagnassi e mi trovassi un buon partito…Io non ne ero molto entusiasta: mi sembrava appena ieri che avevo all’incirca la tua età, e andavo ai miei primi balli”,

“Che cosa stai cercando di dirmi?” fece Rosie perplessa,

“Niente di particolare…solo che potrebbe succedere anche a te…”,

“Non lo so…non ho ancora pensato ad avere dei corteggiatori, sai…Mia madre e mio padre mi hanno sempre raccomandato di dirgli se mi arrivavano biglietti d’amore o cose del genere, qui a corte, ma non è successo, ancora…”

“Be’, scusami, ma lo trovo inverosimile…”,

“E che, non ho ancora incontrato nessuno che possa piacermi in quella maniera…”,

“Alla fine succederà, però…Ti dico solo di pensarci!” e ammiccò maliziosa. Dopo ritornarono entrambe al ballo, cercando solo di divertirsi.

  
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