Once upon a time in Konoha
Capitolo 3
Ad
aprire la porta venne una bella donna, giovane per essere madre di
due figli adolescenti.
Aveva
lunghi capelli color dell’ebano e due occhi di egual colore;
la
pelle nivea e un’espressione dolce. Guardandola, sembrava
chiaro da chi Sasuke
avesse preso.
“Ciao
ragazzi! Entrate pure, vi stavamo aspettando!”
salutò la donna,
mentre Naruto, addirittura, si fece avanti per darle un bacio sulla
guancia.
“Ciao
zia Mikoto!”
A
quelle parole, Sakura quasi si strozzò con la sua stessa
saliva, non
immaginandosi che fossero in confidenza a tal punto.
“Oh,
Naruto… sei sempre il benvenuto lo sai! Ho fatto del Ramen
apposta
per te!”
“Ti
adoro!” esclamò lui con gli occhi sbrilluccicosi,
abbracciandola
riconoscente.
“Bravo
Sasuke, fai strada ai tuoi amici… e tu devi essere Sakura,
la
nipote di Kushina!” esclamò Mikoto alla fine,
vedendo Sakura impacciata che,
privata della copertura di Naruto, si era parzialmente nascosta dietro
a Kiba,
finchè quest’ultimo non si era fatto avanti per
entrare salutando la signora
con un cenno.
“Sì,
io sono Sakura” disse stupidamente, mentre l’ansia
si impossessava
di lei “Piacere!” disse poi allungandole la mano.
Mikoto
le sorrise, poi la strinse lievemente in un abbraccio.
“Non
c’è bisogno di essere così formali,
dopotutto siamo in famiglia!”
Sakura
non notò il sorrisetto allusivo che Mikoto cercò
di reprimere, ma
fu riconoscente di tanto calore: se non altro il suo imbarazzo stava
parzialmente scemando.
Mikoto
la incitò ad entrare, dato che gli altri l’avevano
già fatto
perdendosi la presentazione tra le due, e Sakura notò subito
il buon gusto
della donna riguardo all’arredamento ed era così
intenta ad ammirare le cose
intorno a sé da non accorgersi della presenza di un ragazzo
seduto su una poltrona
intento a leggere un libro.
Sasuke,
Naruto e Kiba erano già saliti al pian di sopra, ma lei,
essendo
rimasta indietro, non ebbe fretta di raggiungerli: aveva notato la
libreria ben
fornita del salotto e avrebbe voluto darle un’occhiata
più da vicino se non
fosse stata frenata dall’imbarazzo di chi ancora non conosce
l’ambiente
circostante.
“Ti
piace leggere?” chiese una voce alle sue spalle e Sakura
sussultò,
per poi girarsi verso di scatto verso la persona che aveva parlato.
“Scusa
non volevo spaventarti.” continuò lui, alzando
appena gli occhi
dal libro.
“Io…
non mi hai spaventata, solo che non ti avevo visto, scusami.”
Il
ragazzo era bello quando Sasuke e Sakura ci mise poco a fare due
più
due: sicuramente doveva essere suo fratello, quello che Naruto definiva
tranquillo.
Itachi
chiuse il libro e si alzò per presentarsi.
“Figurati,
dicono che sono fin troppo silenzioso, avrei dovuto
avvertirti della mia presenza in maniera meno teatrale.”
Sakura
sorrise e lui le allungò la mano.
“Piacere,
io sono Itachi, il fratello tenebroso e sfuggente di Sasuke!”
A una
simile presentazione, Sakura non riuscì a contenere una
risatina,
stringendogli la mano.
“Piacere,
io sono Sakura, la cugina sognatrice e impacciata di Naruto.”
“Sognatrice
e impacciata, eh?” fece lui aprendosi in un sorriso.
“Sì,
lo so… era più bella la tua di
presentazione… più a effetto!”
riprese lei, facendo allargare il sorriso di Itachi.
“Più
che impacciata direi sincera.” constatò lui,
facendo sbigottire
Sakura, per la sua veloce capacità di analisi.
“Sì,
sono un bravo lettore… e non solo di libri.”
Continuò, facendo
spalancare gli occhi della ragazza.
“Puoi
leggere nel pensiero?” si lasciò sfuggire lei e
lui dovette trattenere
una risata, cosa che non gli capitava spesso.
“Diciamo
che tu sei molto facile da leggere, soprattutto per uno come
me.”
“Per
uno come te, come?”
Itachi
si accinse a rispondere, ma furono interrotti dai ragazzi, che li
avevano appena raggiunti.
“Ah,
sei qui Sakura! Ti stavamo cercando! Sasuke voleva farti vedere la
sua stanza, sai il sacco da boxe…”
Itachi
fece un sorrisetto tra sé e sé, a nessuno parve
accorgersene, men
che mai Sakura, troppo presa dal fatto che Sasuke si fosse accorto
della sua
assenza.
“Ciao,
Itachi!” aggiunse poi Naruto, in direzione del ragazzo.
“Ciao,
Naruto, Kiba…” disse facendo loro un cenno, che
Kiba ricambiò con
il solito menefreghismo.
“Hai
già avuto modo di conoscere la mia cuginetta, a quanto
vedo!”
“Sì,
io e Sakura stavamo parlando della lettura… se un giorno ti
va di
passare, ti faccio vedere i libri che abbiamo in casa, te ne posso
prestare qualcuno.”
Sakura
ringraziò riconoscente e notò che Naruto era un
po’ accigliato.
“Non
so come fate a leggere quei mattoni di libri…vi ammiro
tanto!”
Itachi
gli rivolse un accenno di sorriso, ma non rispose, e Naruto fece
cenno alla cugina di seguirli.
Sakura
si voltò un’ultima volta verso Itachi che si era
già riseduto
sulla poltrona e estraniato di nuovo nel mondo del libro che stava
leggendo.
“Credo
tu sia la prima che sia riuscita a scambiare più di qualche
parola con Itachi.” sentenziò Naruto, mentre
saliva le scale.
“Perché?
E’ gentilissimo…”
L’aveva
messa subito a suo agio e non capiva perché Naruto fosse
tanto
sorpreso.
“Mette
in soggezione…” rispose Kiba e Sakura
capì di aver scambiato il
suo disagio per menefreghismo.
Non
era stato esuberante come al solito o spaccone e questa volta
toccò
a Sakura ad accigliarsi, ma non replicò.
Arrivati
nella stanza di Sasuke, Sakura notò appena come fosse
arredata
dato che lui si era cambiato: aveva una canottiera nera che gli
lasciava
scoperte le braccia pallide e muscolose, persino il petto si
intravedeva e Sakura
fu scossa da un fremito; aveva sostituito i jeans con dei pantaloncini
larghi
sopra il ginocchio, di quelli che si indossavano appositamente per la
palestra.
Lo
sguardo di Sakura si era involontariamente posato sul lato B di
Sasuke e stava giusto notando quanto fosse ben fatto, quando il diretto
interessato si girò verso di loro e lei si
affrettò a distogliere lo sguardo,
arrossendo visibilmente.
“Sakura,
dov’eri finita? Ti avevo già preparato i guantoni
e tutto!
Spero che mia madre non ti abbia trattenuta facendoti il terzo
grado!”
“No,
no… Mikoto è gentilissima… anche tuo
fratello Itachi, stavo
parlando con lui...”
Sasuke
la guardò vagamente sorpreso, poi le disse:
“E’ meglio se ci
alleniamo dopo cena… ormai sarà quasi pronto e
mia madre ci tiene che mangiamo
prima che si raffreddi tutto.”
Sakura
annuì e Sasuke le si accostò, guardandola di
sfuggita, giusto in
tempo per sentire il richiamo di Mikoto che li invitava a raggiungerli
in sala
da pranzo.
La
famiglia Uchiha aveva l’abitudine di avere i posti assegnati
quando
mangiavano, cosa che, in qualche modo, andò a favore per
l’operazione Kurama.
Fugaku
doveva ancora tornare da lavoro, quindi il posto a capotavola era
vuoto, Mikoto si sedeva sempre alla sua destra, mentre Itachi alla sua
sinistra. Sasuke, invece, aveva riservato il posto dall’altra
parte della
madre.
Kiba
non si voleva mettere accanto a Itachi e Naruto capì che era
il
momento di agire secondo il volere di sua madre.
Naruto
e Mikoto si lanciarono un’occhiata complice, che
l’ingenua Sakura
non notò, e la donna si avvicinò a lei con un
sorriso dolce.
“Sakura
, mettiti pure a sedere accanto a Itachi, di solito ci si mette
sempre Rock Lee, ma come vedi stasera non
c’è… ormai i ragazzi sono abituati ad
avere anche loro un posto assegnato.”
In
realtà non era vero, ma gli altri non replicarono e Sakura,
con non
poco imbarazzo, si sedette accanto a Itachi che le rivolse un sorriso e
conseguentemente
di fronte a Sasuke.
Kiba,
infine, si mise alla sinistra di Sasuke, quindi di fronte a Naruto
che occupò il posto alla destra di Sakura.
“Allora
Sakura…” iniziò Mikoto, mentre la
ragazza si sforzava con tutta
se stessa di mangiare il Ramen in maniera decente, né di
imbrattarsi i vestiti
come le capitava spesso a casa sua.
“Mi
dica pure Mikoto…”
“Perfavore
dammi del tu, come ti ho detto, siamo in famiglia…”
Naruto
quasi si strozzò con gli spaghetti e tossì
visibilmente, per poi
cercare di riprendere il contegno come se nulla fosse.
“Attento
Naruto, così ti affoghi!” esclamò
Sakura passando l’acqua “Non
devi mangiare così in fretta…te lo dico
sempre.”
Itachi
nascose un sorriso dietro il tovagliolo, Sasuke preoccupato per
il suo amico.
“Dimmi
pure, Mikoto.” aggiunse poi Sakura girandosi verso di lei,
quando
si accertò che il cugino stesse bene.
“In
che classe sei?”
“Inizio
il quarto anno di liceo a Settembre!” rispose.
“Hai
solo un anno in meno di Sasuke, quindi…” riprese
lei, guardando il
figlio “abiti a Suna, vero?”
“Sì,
i miei genitori si sono trasferiti lì quando ero molto
piccola per
via del lavoro di papà…”
“Ti
trovi bene, lì?”
Sakura
si asciugò la bocca con il tovagliolo e rimase un attimo in
silenzio, per poi guardare Naruto, cercando forse un po’ di
supporto, ma lui
parve non accorgersene, troppo intento nel suo cibo.
Naruto
e il Ramen… la storia d’amore più
sincera e passionale di tutti i
tempi.
“Diciamo
che mi trovo meglio qui…”
Mikoto
capì di aver toccato senza volere un tasto dolente, quindi
cercò
di spostare l’attenzione su cose che le premevano di
più.
“Sasuke
le hai fatto vedere la stanza a Sakura?”
Sasuke
guardò di sfuggita la madre, poi Sakura.
“Sì,
ma non ho avuto modo di mostrargliela per bene…”
“Sakura
si è intrattenuta a parlare con me, poi quando ha raggiunto
gli
altri ci hai chiamati per la cena.” spiegò Itachi
“Colpa mia.”
“Abbiamo
iniziato a parlare dell’amore per la lettura… e mi
sono
scordata di raggiungere gli altri.” aggiunse Sakura guardando
Sasuke, cosa che
non sfuggì a Mikoto.
“A
proposito dell’amore… ce l’hai il
ragazzino, Sakura?” chiese Mikoto a
bruciapelo e Sakura quasi sputò l’acqua che stava
bevendo.
Sasuke
non rise a quella reazione come Naruto, ma per un attimo
concentrò tutta la sua attenzione su Sakura, dimenticandosi
del Ramen che
raffreddava.
“Io…
no, Mikoto. Cosa te lo fa pensare?”
“Sei
una bella ragazza, il classico tipo che qui a Konoha farebbe strage
di cuori.” rispose Mikoto guardando spudoratamente Sasuke,
che a sua volta
guardava Sakura.
“Tu
dici? A Suna non piaccio a nessuno…” ammise
arrossendo, concentrata
improvvisamente sul Ramen che non era riuscita a finire, dato che le si
era
chiuso lo stomaco.
“Non
hanno proprio buon gusto, allora.” Intervenne Itachi, facendo
arrossire
ancora di più Sakura e spalancare gli occhi a Kiba senza
ritegno.
Probabilmente
Kiba già pensava che Itachi fosse interessato a Sakura e
forse lo pensò anche Sasuke, dato che, dopo le parole del
fratello, si sentì in
dovere di interrompere il discorso.
“Sakura,
ragazzi… andiamo su? Ti faccio provare il sacco da
boxe.”
Mikoto,
però, colse al volo l’occasione.
“Naruto,
tesoro, ti dispiace darmi una mano a lavare i piatti? Kiba
potresti sparecchiare? Fugaku mangerà da solo più
tardi!”
Kiba
si stava per lamentare, ma Naruto gli assestò una gomitata.
“Certo,
zia Mikoto!”
Sasuke
fece strada a Sakura e le aprì la porta della camera.
Stavolta,
Sakura cercò di darsi uno sguardo attorno e vide che Sasuke
doveva
essere piuttosto ordinato, il letto a una piazza in un angolo con sopra
una
mensola che sapeva tanto di piccola libreria personale e il sacco da
boxe al
centro, parallelamente a un armadio, probabilmente pieno di vestiti.
Dall’altro
lato, proprio sotto la finestra, c’era una scrivania con una
sedia e sotto il
tavolo i libri di scuola ordinatamente riposti.
I
piedi di Sakura si mossero involontariamente verso i libri sopra il
letto, curiosa di conoscere qualcosa in più di quello
splendido ragazzo e non
si accorse che intanto lui aveva aperto l’armadio per
prendere alcuni vestiti.
Sakura
sbirciò i titoli dei libri, sporgendosi un po’
verso la mensola e
notò autori come Dostoevskij e, incredibilmente, anche la
Austen e le sorelle
Bronte.
A
parte il primo autore, le altre autrici le conosceva piuttosto bene e
si stupì che un tipo come Sasuke potesse essere interessato
a quel tipo di
lettura.
Non
fece in tempo a leggere i titoli, perché Sasuke le
posò una mano
sulla spalla.
“Sakura…”
la chiamò lui.
Sakura
sussultò, come con Itachi, persa completamente nella
contemplazione dei libri, e, quando fece per girarsi, si
ritrovò il volto di
Sasuke a pochi centimetri dal suo e il cuore iniziò ad
accelerare il ritmo, le
guance in fiamme mentre si diceva che il saper cogliere alle spalle le
persone con
il massimo del silenzio doveva essere una cosa di famiglia.
Se
avesse iniziato a frequentarli assiduamente sarebbe finita per il
morire d’infarto un giorno di quelli.
Sasuke
non si spostò di un centimetro, il cuore di Sakura non
riusciva a
calmarsi mentre contemplava gli occhi di Sasuke che la guardavano come
se
stessero cercando di leggerla dentro, mentre quella bocca né
troppo carnosa, né
troppo sottile, era così vicina alla sua pelle.
“…
ti ho preso una maglia, così anche se sudi non devi
preoccupartene.” le
disse, ma Sakura non riusciva neanche ad annuire, né a
tornare di un colore
normale, dato che lui non si decideva a spostarsi e continuava a
guardarla in
quel modo.
“Tutto
bene?” chiese sfiorandole una guancia, all’altezza
del suo
visibile rossore.
“Non
proprio…” rispose lei, come sempre incapace di
mentire quando era
scossa da una forte emozione, o in preda all’alcol.
“Perché?”
chiese lui con un lampo di malizia negli occhi, accennando di
poco un sorriso.
“Io…”
Stava
per sputtanarsi in maniera definitiva, dicendo che era bellissimo,
quando Kiba spalancò la porta di camera, mentre Naruto lo
stava quasi tirando
per la maglia pur di non farlo entrare.
“Voglio
vedere Sakura versione piccola tigre!” annunciò
Kiba, che era
sveglio solo quando gli pareva e aveva sparecchiato alla svelta con il
disappunto di Mikoto e Naruto al seguito che tentava di fermarlo.
Per
fortuna, pensò Sakura, mentre Sasuke si spostava
impercettibilmente
da lei, allungandole la maglia che le voleva prestare.
Fugaku
tornò da lavoro distrutto e si stava godendo il suo Ramen
con
accanto una Mikoto piuttosto soddisfatta, con Itachi in un angolo che
leggeva
un libro, sempre silenzioso.
Quel
tratto lo aveva preso proprio da lui, in realtà, anche se
caratterialmente anche Sasuke gli somigliava.
“Insomma,
è arrivata! Proprio una cara ragazza…”
gli spiegò Mikoto e lui
fu quasi tentato di alzarsi dalla sedia per vedere questa ragazza, di
cui la moglie
le aveva tanto parlato, ma alla fine decise che il giornale che aveva
di fianco
era più interessante.
“Quindi
non ha niente a che vedere con
l’ultima…” gli rispose ,
sfogliando il giornale, distrattamente e portandosi alla bocca
dell’altro
Ramen.
“Non
sembra proprio. Spero solo che Sasuke sia pronto per una nuova
ragazza…”
“Non
è detto che le piaccia… alla fine è
una fissazione tua e di
Kushina.” disse l’uomo riportandola con i piedi per
terra, in maniera brusca,
come era solito fare.
“Secondo
me, sì.” si espresse Itachi, non alzando nemmeno
gli occhi dal
suo libro.
“Cosa
te lo fa pensare?” chiese Mikoto, speranzosa.
“Il
mondo è pieno di persone che fanno di tutto per sembrare
speciali e
poi ci sono delle rare eccezioni che diverse lo sono davvero e non se
ne
rendono nemmeno conto. Sakura è tra queste e Sasuke non
è così stupido da non
accorgersene. “
Fugaku
alzò gli occhi dal giornale e guardò il figlio
che però non si
preoccupò neanche di incrociare il suo sguardo: ora
sì che era curioso.
Se lo
avesse raccontato a sua madre, Naruto era convinto che Kushina
avrebbe ucciso Kiba a mani nude per il suo tempismo. Nonostante
ciò, guardando
l’atteggiamento di Sasuke, Naruto iniziò a nutrire
delle speranze e aveva
comunque appuntato ogni singolo atteggiamento da parte di entrambi
nella sua
mente per riportarlo a sua madre, che sicuramente gli avrebbe fatto il
terzo grado
una volta tornato a casa, a meno che non l’avesse
già informata Mikoto.
Naruto
guardò la cugina e pensò a quanto fosse stata
male in quegli
anni, a quanto aveva pianto per telefono, a quanto si era fatta bastare
quegli
abbracci che non sembravano mai abbastanza quando si vedevano e sorrise.
Si
era messa una maglia di Sasuke che le stava tre volte, l’aria
decisa
e minacciosa verso il sacco da boxe, come se fosse il suo peggiore
nemico,
pronta a sfogare tutta quella rabbia repressa.
Forse
il destino esisteva davvero, forse quei due erano davvero nati per
stare insieme, come diceva sua madre che sapeva della storia di Sasuke,
di come
dopo tre anni era stato scaricato dalla ragazza e di come da allora non
ci provava mai
con nessuna neanche per sbaglio.
“Vai,
piccola tigre!” la incitò Kiba e Sakura
assestò il primo colpo.
Sono in ritardo di un giorno, ma sono stata incasinatissima! Spero che il terzo capitolo vi piaccia, fatemi sapere!
-nemy1990-