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Autore: Rystie_00    30/06/2015    18 recensioni
Jack è un ragazzo solo. Ha scelto di non avere amici e tenersi stretto i suoi famigliari. Il suo rifugio è il gioco virtuale "Bloodsword", dove finge di essere un vero guerriero.
Derek invece è un soldato. Ha deciso di allearsi all'esercito, ma si è accorto troppo tardi che quella non era la sua strada.
E se, per uno scherzo del destino, i due iniziassero a videochattare e conoscersi?
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Il sole è alto, ma non troppo caldo.
La brezza del mare mi solletica il viso. Inspiro l’aria profondamente, godendomi quel sapore salino.
Il cellulare che ho in tasca inizia a vibrare.
Sorrido, rispondendo.
- Sono arrivato. -
- Sì? Bene: fammi un favore. -
- Sì… -
- Scatta una foto. Ma non chiudere la chiamata. Non so se la rete reggerà ancora per molto. -
- Okay. -
Mi sfilo lo zaino dalle spalle e lo poso a terra.
Immortalo il paesaggio in alcune fotografie e ripongo la macchina dentro lo zaino.
- Jack… hai finito? – mi domanda.
- Sì. -
- Okay. Fammi un altro favore. -
- Dimmi. -
La linea cade.
O meglio, così pare a me.
Osservo incredulo lo schermo.
Chiamata terminata.
No. No. No. No.
Non ora, ti prego.
E poi rabbrividisco.
Rabbrividisco quando, alle mie spalle, una voce non troppo lontana dice: - Voltati. -
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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FINE ED INIZIO
 
È incredibile come Derek riesca a discutere così tranquillamente. Le sue parole sono semplici, ma sembrano fare effetto a tutta la mia famiglia.
Sto al suo fianco per tutto il tempo, appoggiati al bancone dei fornelli della cucina. Lascio che sia lui a parlare, anche se cerco di intervenire ogni tanto. Per il resto, mi limito ad osservare le reazioni di tutti.
Seduta al tavolo, mia madre ascolta in silenzio, i suoi occhi si posano ora su Derek ora su me. Sembra calma. Credo il merito sia della voce di Derek.
- E così abbiamo deciso di continuare a sentirci. Inizialmente, erano videochat, poi ci siamo scambiati i numeri di telefono e Jack è andato persino a conoscere i miei genitori. Le nostre vite, sebbene diverse fra loro, erano al contempo molto simili. Avevamo entrambi bisogno di qualcuno con cui condividere le nostre emozioni. Certamente, Jack ne aveva più necessità di me, perciò ho messo lui al primo posto. -
Dall'altro lato della cucina, Matt incrocia le braccia, guardando il pavimento con astio. Mark sposta gli occhi su di lui per un momento, poi torna a concentrarsi su di me.
- Siamo andati avanti per alcuni mesi, fino al mio compleanno. - dico, e un sorriso mi spunta sulle labbra – Quando mi ha fatto una sorpresa e me lo sono ritrovato alle spalle. Non ci credevo. È stata una delle emozioni più forti che abbia mai provato. - ammetto.
Derek mi circonda le spalle con un braccio. Mi volto e incontro il suo sguardo sereno.
- Da quel giorno, abbiamo passato tutti i pomeriggi insieme. E, be', ci siamo innamorati. Sono dovuto ripartire quattro giorni dopo. Mi mancavano ancora altrettanti mesi di servizio. - spiega, serio.
Appoggio il capo alla sua spalla.
- Andava tutto per il meglio. Parlavamo ogni giorno, eccetto quando non poteva chiamarmi per via dei suoi turni fuori dalla base. Mancavano due mesi soltanto. Ma dopo... - chiudo gli occhi e non concludo la frase.
Mi stringe di più a sé.
- Ma dopo mi hanno sparato. -
Sento mia madre trattenere il fiato.
- Ho rischiato di rimanere in sedia a rotelle, il proiettile ha sfiorato la colonna vertebrale, ma sono riusciti a curarmi. Jack mi è stato vicino per tutto il tempo. Gli sono grato per il suo sostegno. -
Mi guarda, sorridendo.
- Infine, ha speso il resto dei mesi di lavoro restando alla base a dirigere le squadre in partenza. Ora è qui. -
Cala il silenzio.
Se possibile, mi avvicino ancora di più a lui. Mio padre ci guarda e annuisce in segno di incoraggiamento.
È mia madre a squarciare questo pesante velo.
- Derek, quanti anni hai? -
- Quasi ventidue, signora. - Mormora.
Lei annuisce. - Credo che siate ormai abbastanza grandi per prendervi le vostre responsabilità. Forse, Jack, avresti dovuto dircelo, ma capisco che per te era una situazione difficile da spiegare, e sono contenta di averla affrontata con entrambe le parti interessate. Sono felice di vederti in pace, Jack. Sono felice. - Conclude con un sorriso.  
Riprendo fiato,  e le sorrido anch'io.
- Era con lui, quindi, che stavi parlando al telefono quel giorno? -  Chiede Mark, parlando per la prima volta.
- Sì. -
Lui ride. - Okay. -
Non so se vorrei sentire il parere di Matt, ma Derek mi solleva dal problema, ponendo una questione. - I miei genitori organizzeranno una cena di bentornato, siete tutti invitati, se volete. -
- È una splendida idea. - Constata mio padre.
- Non credo di voler partecipare. -
Ci voltiamo tutti verso Matt. Si avvicina pericolosamente a me e Derek.
- Avresti dovuto dirlo prima. Avresti potuto risparmiarci il disagio. Per me, ti sei comportato da egoista, facendo preoccupare tutta la famiglia. Potresti anche andartene. Mi toglieresti un peso dal cuore. Mamma, non so ancora come tu riesca ad accettare la cosa e, papà, mi hai profondamente deluso. -
- Matt... - Cerco di dire, ma mi interrompe.
- Ma poi non potevi certo intrattenere una relazione con una ragazza, no, tu dovevi metterti insieme ad un altro uomo. Che schifo. Ci hai fatto dannare perché sei solamente troppo confuso per capire che stai facendo una cazzata. Tu non sai niente di cosa significhi stare con qualcuno. Sei solo un asociale che non merita affetto da nessuno, dopo ciò che è successo. Mi fai vomitare. -
Mi si ferma il cuore. Non sento più il sangue scorrere per le mie vene. Come può aver detto delle cose del genere? Non posso crederci. Non riesco a proferir alcun suono.
Ferito.
Disastrosamente ferito.
- Ma sta' zitto. -  Sbotta Mark.
- Sta' zitto? STA' ZITTO? Sei impazzito per caso? Anche il tuo cervello è andato. Ti sei reso conto di quanto sia disgustosa la cosa? Come se adesso avessimo una sorella, invece che un fratello. -
- Matt! Adesso basta! - Urla mio padre.
- Quante volte gli hai chiesto come stava? - si intromette Derek. Mi volto verso di lui.
Matt lo fulmina con un'occhiataccia: - Troppe. E mai, mai una volta che si fosse sforzato di non dire una cosa simile a "male", o altre cavolate. -
- Quante volte gli hai chiesto "perché"? -
Per un momento, mio fratello sembra essere preso alla sprovvista.
- Non ti azzardare a dirmi cose che non hanno a che fare con l'argomento. -
- A me sembra che centrino eccome. - ribatte.
- Tu non decidi cosa devo o non devo dire e fare a mio fratello. -
Matt alza veloce il braccio e cala la sua mano unita su di me.
Chiudo gli occhi, attendendo quello schiaffo che mi spezzerà definitivamente il cuore. Ma non arriva mai.
Sento un lamento da parte di Matt e, aprendo gli occhi, vedo Derek che gli ha bloccato il braccio dietro alla schiena, schiacciandolo contro il muro.
- Non osare torcergli un solo capello. Perché giuro, giuro che se gli fai del male, te la dovrai vedere con me. -
Derek lo lascia andare e mio fratello corre al piano superiore senza aggiungere altro. Si sente solo il suono della sua porta sbattere fortemente.
- Mi dispiace. – riesco solo a dire. – Non volevo recare un tale disastro. Mi dispiace. – Mi porto le mani sulla faccia e incomincio a singhiozzare.
Mi fai vomitare. Queste dolorose parole che ronzano nella mia testa.
Come se avessimo una sorella, invece che un fratello.
Sento le braccia di Derek avvolgermi immediatamente e mi abbandono al suo abbraccio senza troppi complimenti.
- Jack. –
Riconosco la voce di Mark.
Mi volto appena, scacciando le lacrime.
- Non credere ad una parola che ha detto. Solo Dio sa cosa avete passato per arrivare fin qui, quindi non lasciarti schiacciare da tuo fratello. – dice. – E ora, per favore, vieni qui. – Allarga la braccia.
Sono sorpreso. Guardo Derek, che sorride e mi sprona ad avvicinarmi a Mark. Deglutisco e vado verso di lui.
Mark mi tiene stretto a sé e io non so che fare. Rimango rigido come un tronco di legno, finché non ricambio goffamente l’abbraccio.
- Ci parlo io con lui. Non preoccuparti. – mi fa un occhiolino e un cenno a Derek, poi si dilegua al piano di sopra.
 
Dopo circa un’ora Mark e Matt tornano di sotto.
- Non voglio sentire niente da voi due. – inizia subito quest’ultimo, alzando le braccia. – Va bene, mi sono comportato da stronzo, e mi scuso. Siete liberi di gestirvi le vostre vite come vi pare. – il suo tono non è quello di una persona dispiaciuta, ma apprezzo comunque.
- Grazie. – dice Derek per entrambi.
Mark dà una gomitata al fratello.
- Se ci tieni alla mia presenza, Jack, sono disposto a venire questa sera. -
Annuisco: - Sì. Sì, mi piacerebbe. -
 
- Dove le hai conservate? – chiede Derek. È così strano vederlo nella mia stanza. Solo alcuni giorni prima, era oltre lo schermo del computer.
Sorrido, aprendo il cassetto della scrivania e porgendogli le fotografie che ho conservato con gelosia.
- Voglio appenderle nella tua stanza, questa sera. – annuncio serio.
Lui si avvicina e mi accarezza uno zigomo.
Unisco le nostre labbra e mi lascio trasportare da quel dolce bacio.
- Sai, non riesco ancora a metabolizzare il fatto che sono realmente qui. Che ho finito i mesi di servizio. Che sono libero. Che sono con la persona che amo. -
Lo abbraccio più forte.
- Nemmeno io. Sembra troppo bello per essere vero. Eppure non è un sogno. - 
Passa le dita sulle mia guance: - No, non lo è. –
 
La sera partiamo tutti diretti alla casa degli Standford. Io nella macchina di Derek, gli altri nell’auto della famiglia.
Derek tiene una mano poggiata delicatamente sulla mia gamba sinistra. Io tengo le mie dita sulle sue.
Ogni tanto si volta per sorridermi.
- Indossi ancora l’uniforme. – Gli faccio notare.
- Mi cambierò a casa. -
- Okay. –
Allungo il volto per stampargli un bacio sulla guancia.
- Jack, non distrarmi, sto guidando. – mi ammonisce.
Rido.
Ed è quel tipo di risata che fa girare Derek e vedere l’intero universo.
 
Come parcheggiamo, Derek scende veloce mentre io sono ancora impegnato a slacciarmi la cintura.
La mia portiera si apre proprio quando riesco a liberarmi. Derek mi tende le braccia per aiutarmi a scendere da quella macchina così grande.
Un urlo di gioia attira la nostra attenzione e vediamo la madre di Derek avvicinarsi. Lui le corre incontro e la solleva con i piedi da terra, facendola girare.
- Mamma… -
- Il mio bambino. Oh, tesoro, sei qui finalmente. -
- Sì. – sorride lui, mentre lei gli bacia la fronte.
- Derek! -
- Papà! – si abbracciano anche loro. Fingo di non vedere Catherine asciugarsi una lacrima.
Poi si accorge di me e riprende quel sorriso così dolce.
- Jack, tesoro, come stai? – chiede, avvicinandosi e mettendomi le mani sulle spalle.
- Bene, bene grazie. -
Il suo sguardo si sposta alle mie spalle. – Oh, Jack… hai portato anche la tua famiglia. Che gioia! – detto ciò, si precipita a conoscere e ad abbracciare tutti i miei parenti.
Mio padre sembra entusiasta nel conoscerla.
Sento un braccio circondarmi la vita.
- A occhio, direi che quei due diventeranno grandi amici. – sussurra Derek al mio orecchio. 
 
Che poi Robin non poteva semplicemente venire alla grigliata, salutando tutti con gran calma e tranquillità. No… No, lui doveva fare il suo ingresso trionfale in bicicletta, rigando, non si sa come, la macchina di Derek e buttandoglisi addosso, e facendogli entrambi cadere a terra.
Credo di non aver mai riso così tanto in tutta la mia vita.
- Ma che cazzo fai, idiota? -
- Scusami, ma sei andato prima a salutare il tuo fidanzatino che il tuo fantastico migliore amico? -
- Con il mio fidanzatino, non ci ho passato l’intera infanzia, caro. -
Robin ride. – Mi sei mancato, Derek. -
- Anche tu, stupido. -
 
- E così, questi sono i tuoi fratelli. – dice Robin, rivolgendo lo sguardo ai due gemelli. Siamo rimasti noi ragazzi, i nostri genitori stanno vivacemente dialogando e sono contento che vadano tutti d’accordo.
Robin tende la mano a Matt, che la stringe senza troppo entusiasmo.
Poi tocca al turno di Mark, che la afferra con più contentezza.
A Robin gli si illuminano gli occhi.
- E voi, creatura celestiale, che subito mi avete stregato il cuore, come vi chiamate? -
Lo guardo sconcertato.
Derek alza gli occhi al cielo e sbuffa. – Robin, smettila di fare l’idiota. -
Ridacchio.
Mark, dopo un attimo di sgomento, sorride malizioso e risponde: - Sono Mark, e lei mi pare un gran gentiluomo. -
- Se questi due si coalizzano, siamo tutti fregati. – mormoro a Derek.
Matt mi sente e riesco a strappargli un sorriso.
Forse le cose si risolveranno…
 
La serata passa. Passa straordinariamente allegra e felice. Ridono e scherzano tutti.
Il cibo è ottimo.
Robin e Mark si lanciano occhiate perverse solo per farmi arrossire e poi si battono il cinque.
Derek è al mio fianco.
Matt parla poco, ma ad un certo punto trova con Bernard, il padre di Derek, un argomento su cui discutere.
I giorni seguenti stiamo sempre insieme, io e lui.
Sono felice e mi rendo conto che, ora, non avrebbe senso dare un voto alla mia vita.
Perché non posso dare un voto a qualcosa di bello.
È bello e basta.
 
- Qui direi che va bene! – esclamo, posizionando una fotografia sulla parete in mezzo a tante altre.
Mi giro verso Derek e noto che tiene in mano lo scatto di me addormentato e lui che mi dona un bacio sulla spalla.
- Questa, però, - dice – la tengo sul comodino, così da vederla sempre. -
- Credo sia perfetto. – annuisco.
Mi cinge i fianchi da dietro e rimaniamo per alcuni minuti a contemplare la parete delle foto.
Ad un certo punto, guardo in direzione del letto. Siamo soli in casa. E se…
Derek ha un sussulto. Mi volto e vedo le sue guance imporporarsi.
- Perché stai arrossendo? -
- Non lo so. -
Un sorriso mi nasce a fior di labbra.
Gli accarezzo il petto con un dito. – E se noi… -
- Jack… -
- Per un certo verso siamo avvantaggiati: ti ho già visto a petto nudo, conosco le tue cicatrici. – dico.
- Ma non conosci quella. -
Trattengo il fiato e gli prendo il viso fra le mani.
- Vorrei vederla. -
- Sei sicuro? – punta i suoi occhi dai riflessi verdi nei miei.
Annuisco.
Fa un passo all’indietro e si sfila la maglietta, scoprendo il suo torace muscoloso.
Sfioro con le dita le varie linee bianche solcate sulla sua pelle. Le storie.
Proprio sotto il collo, vi è il ricordo di una lama di coltello, in Iraq.
Sul braccio destro, un taglio di una caduta brusca, in un campo disperso.
All’altezza delle costole, lo scontro in Afghanistan.
E poi i numerosi segni dovuti ai lunghi e faticosi allenamenti.
Infine, circa al centro del suo petto, c’è il segno del proiettile. Bianco come gli altri, ma si capisce che è più recente.
Lo sfioro con le labbra, chiudendo gli occhi. Una mano di Derek si posa sulla mia nuca. Alzo lo sguardo e vengo coinvolto in un lungo languido bacio. Mi avvicino a lui il più possibile, facendo aderire i nostri corpi.
Sento una sua risata crescergli fra le nostre labbra.
- Cosa c’è? – gli domando.
- Niente, sono solamente molto felice. -
Gli prendo il volto fra le mani e ci baciamo con trasporto.  Dopo poco, lo sento insistere per sfilarmi la maglia. Rimaniamo entrambi a torso nudo. Le sue grandi mani mi tengono per la schiena e io passo le braccia intorno al suo collo.  
- Ti amo. – sussurra, mordendomi il labbro inferiore.
- Anche io. –
Ci spostiamo e finiamo distesi sul suo letto, in un incrocio confuso di corpi accaldati.
Lascia una scia di baci sul mio collo e sulle clavicole.
Una mia gamba scivola tra le sue e sorrido spontaneamente.
- Amami. – mormoro.
È solo l’inizio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice:
Okay. È ufficialmente finita.
Prima cosa: scusate per il ritardo, ma questo capitolo è stato un parto.
I ringraziamenti li faccio subito, allora, innanzitutto un enorme GRAZIE  alla mia beta, Alex18 (leggete le sue storie che sono bellissime… susu) che ha sopportato le mie crisi e che mi ha corretto i capitoli con gioia ahahahah seee . Ti voglio bene, scoiattolo.
Un grande abbraccio anche a dracofonte, che sclera male ad ogni capitolo hihihihihi <3
E ora, tutti i recensori (siete persone stupende): FRAMAR, Toki_Doki, Amelia_, maddagianni113, Dinda91, TamaraStoll, Letsneko_chan, R i n g m a s t e r, Kira Nikolaevic, Arj90, dracofonte,  calock_morgenloki, nettie, pinksky, Aire, Rosso_Pendragon, little_astrid, Lauthien Falassion, gina1, onlymyecho, marika_3, tomatochan, silvia_candidacandida,  Alex18, cabesa, aamortentia. Spero ci siate tutti, ragazzi.
Bene…
Ora… spero che la mia fanfiction vi sia piaciuta, e che anche il finale sia stato di vostro gradimento.
Io sono qui, che sto ancora metabolizzando il fatto che Robin e Mark si sono sposati che è tutto finito e che è stato così soddisfacente vedere che la storia sia piaciuta tanto.
Per il momento, non ho intenzione di scrivere nella sezione di storie originali, ma, appena avrò una nuova idea in mente, potrei ritornare…
Nel frattempo, ho già alcune trame, che devo sviluppare, relative ad alcuni fandom, quali PJO, Free!! e Haikyuu.
Ovviamente avevo un’altra caterva di robe da dire, ma non ho niente in testa.
MMM…. Se volete seguitemi pure su Tumbrl, sono crystalicerain.
Non so perché, ma non voglio lasciarvi così…
È stata un’avventura bellissima e sono grata a tutti quanti.
Beh, spero che questa storia vi rimanga sempre nel cuore e… e… niente.
Vado.
Grazie ancora di tutto.
Un grande abbraccio.
Rystie_00
   
 
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