Libri > Le Cronache di Narnia
Segui la storia  |       
Autore: _joy    30/06/2015    8 recensioni
Sono passati quasi tre anni da quando Hermione e Caspian hanno salutato il Mondo Magico: dopo aver sconfitto Lilliandil e Ramandu, la coppia di sovrani ha riportato la pace a Narnia e il regno prospera sotto la loro guida.
E Narnia ama alla follia la piccola Rosalind, quasi quanto i suoi adoranti genitori.
Nulla sembra poter turbare questa pace, ma presto nere nubi si addenseranno nel cielo di Narnia, minacciando proprio la sua Erede...
[Seguito di: LE CRONACHE DI NARNIA E DI HOGWARTS]
[CASPIAN/HERMIONE]
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aslan, Caspian
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache della Grande Magia'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

banner




Alla fine – proprio come Caspian sapeva che sarebbe successo – Rosalind si innamorò a prima vista della nuova stanza.

 
La nursery era grande e spaziosa: aveva ampie finestre affacciate sul parco del castello e Hermione aveva fatto cambiare la tappezzeria poco dopo il loro ritorno a Narnia.
Ora le pareti erano affrescate su toni pastello e il lettino di legno massello era ornato da tende di pizzo rosa.
Rosalind corse in giro, felice, facendo piroette per tutta la stanza.
Poi scoprì che aveva per sé non solo una stanza, ma anche un salotto annesso.
Proprio come i genitori.
E quel salotto era pieno di cose che lei adorava.
Fiori, quadri, una poltrona comoda, un caminetto, giocattoli.
E libri.
Tantissimi libri.
Pur essendo piccola, Rosalind manifestava già la stessa dedizione materna per i libri: malgrado fosse vivacissima, poteva passare ore a sfogliare libri illustrati, perdendosi nella contemplazione dei disegni.
Era un tratto di lei che inorgogliva la madre e divertiva moltissimo il padre.
Il dottor Cornelius incoraggiava la piccola donandole dei libri magnificamente miniati e parlandone con lei.
Non a caso, la prima cosa che Rosalind chiese al padre fu di portarla a trovare il dottore, così che potesse raccontargli della sua nuova biblioteca privata.
E così, la sera, il re accompagnò la figlia alla torre del suo anziano precettore.
 
Cornelius era ormai molto avanti con gli anni e viveva ritirato nella sua torre.
Caspian aveva disposto che avesse dei servitori che gli portassero il cibo e provvedessero ai suoi bisogni perché era molto affezionato al vecchio mentore.
Quella sera, come sempre quando lo vedeva, sentì una stretta al cuore nel notare come Cornelius fosse anziano: sembrava debole e indifeso, anche se gli occhi brillavano sempre della solita luce gentile e intelligente.
Il sovrano dissimulò i pensieri e sorrise con affetto, mentre Rosalind si lanciava nella stanza e abbracciava il precettore del padre.
Cronelius, seduto in poltrona, accarezzò con mano tremante il capo della bambina.
«Mia principessa» disse «Che gioia vedervi! Fatevi ammirare, altezza… Siete sempre più bella!»
Rosalind gli sorrise, felice, poi quando avvertì la mano del padre sulla spalla fece una garbata riverenza all’anziano.
Cornelius sorrise, quindi guardò Caspian.
«Buonasera, mio re»
«Buonasera, dottore. Come state?»
«Bene, vi ringrazio… E la regina?»
Rosalind trattenne il fiato e scambiò un’occhiata con il padre.
«Hermione al momento è a letto, signore» disse lui.
«Come mai?» chiese l’uomo, ansioso «La regina sta male?»
«No… deve solo riposare. Sono felicissimo di annunciarvi che la regina e io aspettiamo un bambino»
«Oh!» l’esclamazione di gioia di Cronelius fece sorridere Rosalind «Che notizia meravigliosa, Maestà! Mi rendete così felice, così felice…»
Cornelius sembrava sul punto di piangere e Rosalind lo osservò perplessa, mentre Caspian si inginocchiò accanto alla poltrona e prese delicatamente tra le sue una mano dell’uomo.
«È merito vostro, signore» disse, affettuosamente «Vi sono debitore per tanta felicità»
«Ah, mio caro ragazzo, il merito è solo di Aslan!» ribatté Cornelius, stringendogli le mani.
«Perché è merito del dottore?» chiese in quel momento Rosalind, perplessa.
Caspian le sorrise.
«Perché il dottor Cornelius capì ben prima di me che la mamma era la donna della mia vita, piccola»
L’anziano ridacchiò mentre la bambina sgranava gli occhi.
«Davvero?!» chiese, rapita «Raccontatemi!»
Ma Caspian fece un passo indietro.
«Dottore vi prego, spiegatele quanto ero sciocco!»
Cornelius sorrise, prendendo la mano della bambina.
«Tuo padre non era sciocco, mia carissima, ma prudente. E non posso dargli torto… Sai, al castello in quel periodo c’era Lilliandil e quando tua madre, la nostra regina, arrivò…»
 
Mentre la voce modulata di Cornelius iniziava a raccontare a Rosalind di quel periodo felice, Caspian prese una coperta che drappeggiò sulle spalle del mentore, poi sedette accogliendo tra le braccia la figlia, cullandola e perdendosi nei ricordi che Cornelius stava evocando.
Quando il racconto terminò Rosalind si era già addormentata.
Caspian, che la stringeva tra le braccia, sorrise al suo mentore.
«Non vi ringrazierò mai abbastanza per avermi aperto gli occhi, quel giorno» disse.
L’uomo sorrise, nostalgico.
«Sono fiducioso che l’avreste capito da solo, mio re. Magari ci avreste messo un po’ di più, ma è impossibile non ammirare Hermione e i suoi pregi notevolissimi»
Il sovrano annuì.
«Non vedo che lei, infatti… Ma ricordo che rimasi sconvolto, quando mi suggeriste di sposarla!»
Cornelius annuì, ma aggiunse:
«Eppure, nemmeno una settimana più tardi eravate già innamorati l’uno dell’altra… era impossibile non notarlo!»
Caspian sospirò, sistemando meglio tra le sue braccia la figlia.
«Che succede, sire?» domandò Cornelius, sempre sensibile all’umore del suo re.
Dopo un attimo, l’altro rispose:
«Hermione è molto provata da questa seconda gravidanza… Anche quando aspettava Rosalind soffriva molto per le nausee, ma questa volta è peggio. E prima… Prima ha perso del sangue»
Il dottore ansimò, spaventato, e il sovrano si affrettò ad aggiungere:
«Non molto, non temete, ma il medico di corte ha ordinato che non si alzi dal letto per le prossime settimane. E sapete quanto Hermione sia attiva e…»
«Maestà, la regina non metterà mai in pericolo il vostro bambino!»
«No, certamente: è ovvio che obbedirà al medico, ma le pesa molto non potersi occupare di Roz. E nostra figlia, per quanto dolce e affettuosa, è anche vulcanica e non so come potrà reagire nel vedere la mamma bloccata a letto. Non è facile da spiegare a una bimba così piccola»
«Capisco» mormorò il mentore «E da qui la decisione di riaprire le stanze dell’erede?»
Caspian annuì.
«Sapete che, dopo il nostro ritorno a Narnia, Hermione e io le abbiamo fatte avvicinare alla nostra stanza: quando ci dormivo io erano in un’altra ala del castello e io mi sentivo così solo… Non avrei mai permesso che a Rosalind accadesse lo stesso. Però ammetto che non avrei voluto farla spostare con questa fretta… Le abbiamo appena annunciato che avrà un fratellino o una sorellina, non volevo caricarla di un altro grande cambiamento… Ma non so che altro fare. Hermione ha bisogno di riposo e se è difficile per me vederla così sofferente, immaginate che effetto potrebbe avere su Rosalind!»
Cornelius annuì.
«Naturalmente, sire, avete ragione. Ma vedrete che la principessa è combattiva e non si lascerà turbare per così poco… Non la state certo esiliando! Fatele percepire la vostra presenza e il vostro affetto immutati e andrà tutto bene»
Il re sospirò, osservando il visetto della figlia che dormiva.
«Non sono lucido, quando vedo Hermione soffrire» bisbigliò «Sa Aslan quanto vorrei risparmiarle questa prova!»
«Maestà, questa è una legge della natura immutabile. Capisco la vostra preoccupazione e la capirà anche il regno: sapete quanto Narnia ama Hermione. Ora la salute della regina ha la priorità!»
«Naturalmente, ma lei non vuole che ci si preoccupi per lei o che la vita di Rosalind ne risulti sconvolta. Mi esorta a pensare alla piccola, ma le leggo negli occhi il dolore all’idea di non potersene occupare personalmente e…»
Caspian tacque e Cornelius disse, incoraggiante:
«Maestà, Aslan non lascerà che accada nulla di male alla nostra regina, ne sono certo! E non siete felice all’idea di avere un altro figlio?»
«Sono immensamente felice… Ma anche immensamente spaventato, adesso»
Cornelius annuì.
«Capisco, maestà. Ascoltate il mio consiglio: occupatevi della regina e datele forza con il vostro amore e la vostra presenza. Sapete che per Hermione siete il punto di riferimento. Narnia è felice e prospera e ora la priorità è un’altra. E se pensate che alla principessina possa giovare la mia compagnia, sarò felice di aiutarvi. Non siete solo, mio re»
Caspian sorrise, commosso.
«Non l’ho mai pensato, ma…»
«Caspian, io vi conosco bene: avete la tendenza a pensare di dovervi fare carico di tutto. Ma siete in errore: l’intero regno adora Rosalind! Voi dovete essere presente, ovvio, ma non temete: faremo qualsiasi cosa perché alla principessina non manchi troppo la mamma, adesso»
Il re annuì e ringraziò l’anziano maestro, quindi si accomiatò e scese le scale con la figlia ancora addormentata tra le braccia.
 
Si diresse verso gli appartamenti reali e, al suo ingresso, una delle dame di compagnia di Hermione si alzò e si inchinò.
«La regina è sveglia, sire» disse.
Il re annuì e la congedò con un cenno, entrando in camera.
Hermione era appoggiata ai guanciali e tra le mani aveva un tomo aperto.
Voltò il capo e sorrise al marito, che depose Rosalind sul letto, per poi coprirla teneramente.
Hermione accarezzò i ricci della figlia e si voltò sul fianco.
Caspian si distese dall’altro lato della piccola e intrecciò una mano con quella della moglie.
«Come ti senti?» mormorò.
«Meglio» sorrise lei, che era ancora pallida «Dove siete stati?»
«Da Cornelius. Rosalind voleva raccontargli della sua nuova stanza»
Hermione aggrottò la fronte e lui le strinse la mano.
«Ho chiesto che preparassero le stanze dell’erede»
Hermione spalancò gli occhi.
«Per Roz?»
Caspian annuì.
«Scusami, non volevo agire senza dirtelo… Ma tu devi riposare, amore, e anche per Roz forse sarebbe meglio non vederti sempre a letto, sofferente… che ne pensi?»
Sua moglie sembrò incupirsi, ma poi annuì.
«Forse hai ragione… Ma è ancora così piccola, Caspian!»
«Hermione, sarà qui accanto… E tra un po’ avrà un fratellino, per cui la nursery ci servirà, non credi?»
La regina batté le palpebre.
«Sì… sì. Andrà tutto bene, amore mio»
Caspian le baciò la mano.
«Purché tu e il bambino stiate bene, non chiedo altro!» esclamò.
In quel momento Rosalind mormorò qualcosa nel sonno e aprì gli occhi.
Caspian la strinse a sé, sorridendo.
«Ciao, piccola» le disse.
Roz si guardò attorno e vide la mamma che le sorrideva.
«Mamma!» fece, assonnata, voltandosi verso di lei.
Hermione le baciò la fronte e represse un groppo in gola all’idea di non aver più la sua piccola accanto a sé.
Capiva che Caspian era nel giusto, ma… Per Aslan!
Lei doveva abituarsi all’idea.
«Tesoro, hai cenato?» chiese dopo un po’.
Rosalind aprì un occhio, assonnata.
«No»
Caspian ridacchiò.
«Volevamo cenare con te, ma Roz si è addormentata mentre eravamo da Cornelius»
«Possiamo mangiare lo stesso?» chiese la bambina, ansiosa.
I suoi genitori risero, quindi il re chiamò un servitore e chiese che venisse servita la cena.
Intanto, Rosalind disse alla madre:
«Lo sai che ho una camera nuova?»
Hermione fu attenta a mostrarsi serena mentre le chiedeva:
«E ti piace, piccola?»
«Sì» annuì la bambina «Posso portare tutti i miei giocattoli e i miei libri ed è una stanza da principessa»
«Allora è perfetta per te, piccola» disse sua madre, baciandola.
Rosalind ci pensò su:
«Ma se poi non mi piace posso tornare qui?»
«Certamente»
La bambina sorrise.
«Però mi piace, credo»
 
 
Più tardi, quando Rosalind si fu di nuovo addormentata, Caspian la portò in braccio nella nuova stanza e raccomandò a Dora di restare nei pressi, perché non voleva che, se si fosse svegliata, sua figlia si trovasse sola.
E, quando tornò da Hermione e si coricò accanto a lei, ammise che lasciare sua figlia in un altro letto lo aveva abbastanza sconvolto.
La regina annuì, ma presto si addormentò anche lei, vinta dalla debolezza.
Caspian rimase sveglio a lungo, guardandola dormire.
 


***
Miei adorati, scusate il ritardo con cui aggiorno!
A mia discolpa posso solo dire che mi sono goduta i miei genitori... Ma mi scuso per avervi fatti aspettare!
Ora sono tornata e, come sempre, vi ricordo che potete trovarmi su Facebook.
Pagina  https://www.facebook.com/Joy10Efp
Profilo  https://www.facebook.com/profile.php?id=100007339248477
Vi ricordo anche le altre due storie che sto scrivendo:
Esprimi un desiderio    http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3157697
Ragione e sentimento  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3173404

Buona lettura!
Joy

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Le Cronache di Narnia / Vai alla pagina dell'autore: _joy