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Autore: Valerie Leyl Alekxandre    02/07/2015    9 recensioni
Come già qualcuno sa, questa Long-Fic è nata come NaLu Week, ma ho deciso di trasformarla in base alle mie esigenze e a quelle dei lettori in una Long.
Ringrazio gaia21 che senza di lei non avrei mai cominciato a scrivere questa long.
Spero possa piacervi quello che la mia mente ha dato origine.​
*§*§*§*
Lucy è una normale ragazza condannata a vivere una vita infelice sin dalla nascita.
Orfana di genitori e cagionevole di salute, si ritrova ad affrontare tante sventure nel corso della sua vita, finché è una delle sue stesse sventure a farle conoscere l'amore di una famiglia e l'amore della sua vita.
*§*§*§*
Un bacione a tutti e che la lettura sia di vostro gradimento!
[REVISIONE IN CORSO]
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non ho un cuore per poterti amare
Capitolo III. Gratitude
**❤**

Erano sei giorni che Lucy si trovava in ospedale e doveva proprio ammetterlo: in quei giorni non si era mai annoiata.
Circa due giorni dopo il suo risveglio aveva conosciuto Gray, il migliore amico di Natsu, e aveva fatto subito amicizia con lui.
Il ragazzo dai capelli corvini era venuto in ospedale con la scusa di riportare alcuni oggetti personali della ragazza, il che non era del tutto falso perché aveva riportato alla bionda quello che rimaneva della borsa della ragazza, quasi completamente bruciata, il telefono rotto e qualche suo documento, le uniche cose che si erano salvate erano state le chiavi di casa.
Il corvino si era rivelato un ragazzo molto perspicace e meno temperato del rosato, ma lo era abbastanza da attaccar briga quando poteva con quest’ultimo, infatti non c’era stato giorno che i due non venivano sbattuti fuori dall’edificio per il loro comportamento poco maturo quando cominciavano una nuova rissa, e la dottoressa Polyushka non ci pensava neanche un secondo a chiamare qualcuno che li facesse uscire il prima possibile ed in media ciò capitava circa sette volte al giorno.
Per la maggior parte delle volte la ragazza si metteva a ridere interrompendo le risse dei due, coinvolgendo anche loro nelle sue risate.
Ma non solo cose belle accaddero in quei giorni, infatti il lavoro da barista che aveva in periferia lo aveva perso e il pagamento dell’affitto si stava avvicinando, e a causa dell’incidente doveva prendere altri medicinali oltre che a quelli per il cuore, la situazione per Lucy stava diventando sempre più insostenibile mano a mano che il tempo passava.
La ragazza decise comunque di tenere la bocca chiusa, non voleva parlare della sua situazione economica con i suoi due nuovi amici, non voleva preoccuparli più del dovuto.
-Ehy Lucy- Gray comparì all’entrata della stanza con la mano sollevata per salutarla –come va?- chiese entrando portandosi in seguito entrambe le mani in tasca.
La ragazza dai capelli biondi se ne stava tranquilla a leggere uno dei libri che Polyushka le aveva dato per non annoiarsi, non sembrava, ma quella donna teneva molto ai suoi pazienti nonostante i suoi modi bruschi e severi.
-Ah! Gray- disse lei alzando il capo per guardarlo –va tutto bene- rispose poi sorridendogli tornando in seguito a prestare attenzione al libro –te?- chiese mentre una piccola corrente d’aria entrava nella stanza passando per la finestra, causando un leggero movimento dei lunghi capelli biondi della ragazza.
-Bene- disse lui fermandosi davanti al letto della bionda sorridendo –ho buone notizie per te- disse facendole alzare la testa incuriosita da ciò che il ragazzo dai capelli corvini voleva dirle.
-Quali notizie?- chiese lei chiudendo il libro mettendo prima il segnalibro per non perdere la pagina dove era arrivata.
-Fuori in corridoio ho incontrato la vecchia megera e mi ha riferito che domani mattina potrai tornare a casa- rispose facendo uscire le mani dalle tasche e metterle ai fianchi.
-Ah! Di già?- disse lei sorpresa, probabilmente sarebbe tornata a casa con una stampella, la gamba non era ancora guarita, ma probabilmente nel giro di massimo due settimane si sarebbe rimessa in sesto.
-Sì- rispose lui –finalmente uscirai di qui- aggiunse sedendosi sulla sedia, avvicinandosi al letto.
-Vedo che Natsu non è nei paraggi- rise la ragazza riaprendo il libro dove aveva smesso di leggere poco fa –di solito vi sento litigare fin dal piano inferiore- rise prima di rincominciare a leggere mentre Gray sospirò divertito, erano così tanto udibili i loro litigi? A quanto aveva detto la ragazza, sì.
-Eh già, oggi ha avuto un imprevisto e non è potuto venire, se riesce ti verrà a trovare nel pomeriggio- rispose per poi inclinare la testa per leggere il titolo del libro che la sua interlocutrice stava leggendo.
-Capito..- disse lei ancora immersa nella lettura senza notare il ragazzo che continuava ad abbassarsi per leggere il titolo del libro, fino a toccare il materasso con il capo –Gray?- lo chiamò lei incuriosita da quello che il corvino stava facendo, ma tutti i tipi più strambi capitavano sempre a lei?
-Cosa c’è?- chiese lui rimanendo nella stessa posizione però rivolgendo lo sguardo verso colei che lo aveva richiamato.
-Cosa stai facendo?- chiese per poi mettersi a ridere quando il ragazzo realizzò di come si era messo per poter vedere il titolo del libro, lasciandosi sfuggire uno sguardo molto strano con la bocca aperta a forma di “o”.
-Volevo vedere che cosa stavi leggendo- rispose pacato dopo essersi raddrizzato avvicinando il viso al libro per poter finalmente leggerne il titolo.
-Potevi anche chiedere lo sai?- rispose lei ridendo dopo aver fatto leggere il titolo al ragazzo –se vuoi sapere qualcosa in più devi solamente leggerlo- aggiunse perdendosi nuovamente tra le pagine sotto lo sguardo poco convinto del corvino.
Quest’ultimo sospirò, lui e la lettura non erano fatti per niente l’uno per l’altra “Mi dispiace Lucy, ma non lo leggerò” pensò guardando il soffitto, però leggere qualcosa sicuramente non gli avrebbe fatto male, così decise che un giorno, molto, ma molto lontano, forse si sarebbe messo a leggere un libro, ma forse.
La giornata passò lentamente e solamente dopo che il sole tramontò, Natsu comparì all’entrata dell’ospedale con passo svelto, non vedendo l’ora di andare a trovare la sua nuova amica.
-Cavolo! Dannazione a quel ghiacciolo!- sbraitò camminando svelto per i corridoi –non mi ha neanche svegliato! Quel bastardo! Lo sapeva che oggi toccava a me a ripulire gli attrezzi!- ringhiò poi prendendo le scale raggiungendo in poco tempo il piano dove era diretto.
Il rosato era sicuro che il ragazzo dai capelli corvini lo aveva fatto a posta per incontrare Lucy senza di lui “Quel bastardo!” pensò camminando a passi pesanti per il corridoio, fino ad arrivare alla porta della stanza della bionda.
Il ragazzo dai capelli rosati aprì la porta per poi entrare, notando che il suo amico d’infanzia non era presente, invece c’era solamente la ragazza che se ne stava sdraiata a riposare.
Lui sospirò, era arrivato in ritardo e ne era enormemente dispiaciuto, aveva promesso alla ragazza che sarebbe andato a trovarla e invece non ci era riuscito.
Camminò fino a giungere nelle vicinanze del letto per osservarla meglio e sedersi sulla sedia accanto al mobilio dove vi giaceva lei.
-Mi dispiace- disse lui abbassando la testa affranto, dopo aver appoggiato le sue braccia sul morbido e candido materasso.
-E di cosa?- la voce assonnata della bionda lo fece scattare riportando il proprio sguardo sulla sua interlocutrice.
-Pensavo di non esser arrivato in tempo- rispose lui lasciandosi andare contro lo schienale della sedia sospirando contento.
Lei sorrise grata –Allora come è andata la giornata?- chiese lei sedendosi contro lo schienale del letto per poter guardare meglio il ragazzo, le piaceva tantissimo parlare con lui, di qualsiasi cosa.
L’arrabbiatura ricomparì nel ragazzo –Dovevi chiederlo a quel ghiacciolo nudista!- rispose lui incrociando le braccia come se fosse rimasto offeso.
-Cosa è successo ora?- chiese lei alzando lo sguardo guardando il soffitto in modo esasperato, ma dentro di lei era divertita, erano quattro giorni che lo conosceva ed era da quattro giorni che non faceva altro che divertirsi con quei due.
-Quel nudista oggi mi ha fato dormire fino alle prime ore del pomeriggio sapendo che oggi mi sarebbe toccata la pulizia settimanale degli attrezzi- rispose lui tenendo le braccia incrociate al petto con il viso corrugato in broncio.
-Dai Natsu, probabilmente era uno dei suoi scherzi- rispose lei portando le braccia sulle gambe ricongiungendole, tornando a guardare il suo interlocutore.
Vedendo che il ragazzo non cambiava espressione, la ragazza interruppe il silenzio –Domani torno a casa- disse sicura che la cosa avrebbe reso felice il rosato.
-Davvero?- chiese lui mollando il suo broncio poggiando le mani sul materasso con un sorriso stampato in faccia.
-Sì, domani mattina- confermò lei.
-Vuol dire che domani ti riaccompagno a casa, dato che la gamba non ti è ancora guarita del tutto- disse lui risedendosi composto.
-Ti ringrazio, ma non ne ho bisogno- rifiutò la bionda facendo un cenno negativo con il capo –non dovrò neanche fare tanta strada a piedi- aggiunse guardando la stampella posta in un angolo della camera –il tragitto lo farò quasi tutto in pullman- tornò a guardare il ragazzo dai capelli rosa sorridendogli.
Natsu si zittì rimanendo sorpreso dal comportamento della ragazza dai lunghi capelli biondi, sinceramente lui non si aspettava che lei avrebbe riutilizzato un mezzo come il pullman dopo l’incidente, soprattutto dopo appena una settimana, di solito la gente trovava difficile ritornare a vivere tranquillamente.
In quel momento si sentì, in un certo senso, orgoglioso della ragazza perché la trovava davvero forte se non era rimasta percossa dalla paura che un incidente simile le sarebbe ricapitato in futuro.
-Sicura?- chiese lui poco convinto, non le andava di lasciarla tornare a casa da sola, tramite il suo migliore amico era venuto a sapere che la sua amica abitava molto lontano dall’ospedale e soprattutto viveva in quartieri che era meglio da evitare solo passarci.
-Certo- rispose lei guardandolo un po’ stranita, per lei era strano il comportamento del ragazzo, ma dopo tutto era normale, non aveva mai interagito in questo modo con qualcuno, soprattutto con un tipo come il rosato.
-Ehi Lucy- la chiamò lui attirando lo sguardo su di sé –posso chiederti una cosa?- chiese guardandola con uno sguardo tra il serio e l’incuriosito.
-Dimmi- rispose semplicemente lei, tenendosi pronta a quello che il ragazzo avrebbe potuto chiederle.
-In questi giorni non ho visto neanche un tuo parente venire a farti visita qui, beh.. almeno da quanto ho visto- disse lui causando un irrigidimento da parte della ragazza dai lunghi capelli biondi, abbassò leggermente lo sguardo sgranando di poco gli occhi, presa totalmente alla sprovvista –Lucy?- la chiamò lui dopo che lunghi secondi di silenzio si manifestarono nella stanza.
Lei al primo richiamo non si mosse di un millimetro, preoccupando il ragazzo, il quale allungò la mano verso di lei toccandole la mano mentre la richiamava una seconda volta.
Al secondo tentativo la ragazza si riprese alzando di scatto la testa tornando a guardare il suo interlocutore rivelando una lacrima solitaria che le stava scendendo lungo il viso fino a raggiungere il mento e cadere sulla mano del ragazzo, la quale era posata su quella della ragazza.
-Ehi..- disse lui prendendo il mento della ragazza tra le dita per avvicinarla a sé per poi asciugarle quello che rimaneva della lacrima sulla guancia.
-Io..- disse lei guardando dritto negli occhi color smeraldo del ragazzo dai capelli rosa –io sono sola- disse mentre un’altra lacrima le scivolò nuovamente lungo il viso.
Il ragazzo si apprestò subito ad asciugarle la lacrima per poi parlarle –Ehi.. tu non sei sola, ci sono io- disse nel modo più dolce possibile facendole incurvare lievemente le labbra -e c’è anche quella testa bacata di Gray- aggiunse facendole scappare un piccolo risolino –tu non sarai mai più sola- finì regalandole quel sorriso raggiante di cui lei ormai non poteva più fare a meno.
Lei ricambiò il sorriso con uno più debole, per poi chiudere gli occhi e prendere un grosso respiro e stringere in seguito la mano del ragazzo –Natsu..- disse dopo aver riaperto gli occhi per guardarlo nuovamente in quelle pozze color smeraldo –Io.. io..
-Shh- Natsu si alzò dalla sedia per poi sedersi sul letto e abbracciare la ragazza premendola contro di sé facendole poggiare la testa nell’incavo del suo collo, stessa cosa fece anche lui immergendo il viso tra i capelli dorati della bionda inspirando da lei il suo profumo.
Lucy inizialmente non ricambiò l’abbraccio, si sentiva scossa a tal punto da non percepire inizialmente quello che stava succedendo, solo quando si accorse che era tra le braccia del ragazzo dai capelli rosa alzò le mani allungandole per poi poggiarle dietro i fianchi di lui.
-Stai tranquilla- sussurrò lui stringendola dopo aver posato una mano sul capo della ragazza e l’altra dietro la schiena –non piangere- aggiunse mentre la bionda cominciò a stringere con le mani la stoffa della maglietta di lui premendo la sua testa sulla spalla del ragazzo dai capelli rosa per nascondere altre lacrime.
Rimasero così, abbracciati, non sapevano neanche loro per quanto tempo, ma l’unica cosa di cui entrambi erano a conoscenza era che tutti e due in quel momento si sentivano bene e che per nessuna ragione al mondo si sarebbero separati.
Lucy si addormentò tra le braccia del ragazzo con ancora le lacrime sul viso, Natsu invece aveva continuato ad accarezzare la ragazza fino a quel momento; delicatamente la fece sdraiare e la ricoprì meglio con il lenzuolo per poi accarezzarle la guancia ancora imperlata di qualche lacrima.
Prima di andarsene rivolse nuovamente lo sguardo su lei per poi sorriderle –Buona notte Lu- disse uscendo dalla stanza lasciando di fianco al letto di lei una scatola e un biglietto per poi dirigersi all’uscita e andare a casa.
 
Lucy si era svegliata verso le nove del mattino, ormai per lei era diventata un abitudine per colpa dell’ospedale, solitamente la ragazza si svegliava almeno due ore e mezza più tardi, ma non ci poteva fare nulla perché il chiacchierio e il rumore che facevano le infermiere non la facevano dormire la mattina.
Si sedette per poi infilarsi le ciabatte e prendere la stampella per andare in bagno a lavarsi i denti e per darsi una sistemata ai capelli che ogni mattina, chissà come mai, li trovava sempre spettinati a mo’ di cespuglio.
Dopo essersi lavata si sistemò la bendatura alla gamba con l’aiuto di un’infermiera che le disinfettò i punti lavando quello che era rimasto dello squarcio che aveva sulla coscia.
Alla fine Lucy aveva scoperto che la sua gamba era stata ferita da un pezzo di un finestrino del bus, le si era infilzato nella coscia e il pezzo rimasto scoperto aveva fatto sì che la gamba venisse immobilizzata dal sedile che la stava schiacciando.
La dottoressa Polyushka il giorno prima le aveva portato un cambio d’abiti, erano una maglietta con le bretelline bianca e un paio di pantaloncini, una volta appartenuti alla figlia defunta della dottoressa.
Solo quando si legò i capelli lei notò una scatola e un biglietto posti sul tavolino di fianco al suo letto, si avvicinò ed afferrò entrambi per poi aprire la scatola e trovare un telefonino al suo interno, decise così di dare un’occhiata al biglietto leggendolo.
 
Dato che il tuo telefono si è rotto nell’incidente,
abbiamo deciso di comprartene uno nuovo.
Speriamo che il regalo ti sia piaciuto. 
Noi due abbiamo già inserito i nostri numeri di telefono, 
così puoi contattarci quando vuoi.
Natsu e Gray
P.s. ti abbiamo lasciato un biglietto per il pullman, 
buon ritorno a casa
 
La ragazza sorrise, quei due non li avrebbe mai ringraziati abbastanza per la loro gentilezza e disponibilità verso di lei, si ripromise che un giorno non molto lontano li avrebbe ringraziati per bene.
Infilò in uno zainetto tutto quello che c’era di suo ed uscì senza prendere la stampella perché non la sapeva usare e poi non le piaceva, si lasciò dietro finalmente quell’odore di medicinali e disinfettanti, dicendo addio alle flebo e a tutto quello che odiava di quel posto.
Si incamminò zoppicante verso la fermata del pullman, se non sbagliava, doveva essere vicino e il mezzo sarebbe dovuto passare nel giro di una ventina di minuti, aveva tutto il tempo che serviva per raggiungerla.
Cominciò ad incamminarsi finché circa poco più di dieci minuti dopo non arrivò a destinazione sospirando, il sole quel giorno era davvero cocente, però era anche vero che l’estate si stava avvicinando e che quindi la cosa era normale dopo tutto.
Si sedette alla panchina e ne approfittò per accendere il suo nuovo telefonino così da constatare personalmente se i numeri telefono c’erano, non voleva diventare vittima di qualche scherzo.
Sorrise nel vedere scritto due numeri memorizzati uno con ‘Fiammifero’ e un altro con ‘Ghiacciolo nudista’, ripose il suo telefono per tirare fuori il biglietto dell’autobus dato che di lì a poco sarebbe arrivato.
Lucy si sentiva irrequieta a salire sul pullman, ma doveva farlo dato che prima o poi sarebbe stata costretta dalle circostanze che si sarebbero venute a creare in futuro, certo se un futuro ce lo aveva.
Le portiere del bus si aprirono facendola alzare in piedi, prese un profondo respiro e salì timbrando il biglietto, notando che il solito vecchio pazzo non era alla guida del pullman che l’avrebbe portata a casa.
“Spero stia bene” pensò andandosi a sedere, notando solo in seguito che il trio era già sul pullman, in fondo agli ultimi posti.
Il cuore iniziò a batterle sempre più veloce, aveva paura, non voleva farsi riconoscere e pregò che non l’avessero vista salire sul mezzo, corse subito a sedersi per impedire che avvenisse.
Cercò di abbassarsi il più possibile per non far vedere neanche un minimo particolare di sé, si strinse contro il finestrino cominciando a guardare la strada per cercare di non pensare più a niente, non voleva farsi prendere degli attacchi d’ansia.
Nel giro di qualche minuto si tranquillizzò un poco, giusto quello da far diminuire la velocità del suo battito cardiaco, sospirò di sollievo fissando la strada, sapeva che probabilmente quei tre se la vedevano scendere dal pullman l’avrebbero seguita senza esitazione.
Il viaggio era stato tranquillo, e di ciò lei ne era rincuorata, ma sapeva che non era finita, quei tre non erano scesi dal pullman nelle fermate prima e la sua era la prossima.
Cominciò ad agitarsi mentre la paura tornò a farsi strada dentro di lei, scuotendola sempre con più maggior frequenza.
L’autobus si fermò aprendo le porte, era arrivata e si doveva muovere, altrimenti avrebbe perso la fermata, prese un paio di respiri profondi per poi alzarsi e scendere lentamente dal pullman, non poteva correre.
Cominciò a camminare tranquillamente, ma gli schiamazzi dei tre che scendevano dal veicolo le causò terrore, cominciò a zoppicare più velocemente, no, non voleva, doveva correre il prima possibile a casa.
Il cuore martellava si stava agitando e non poteva, ma oramai era quasi al limite, una volta superato sarebbero stati guai e lei non voleva di già tornare tra quelle quattro pareti bianche e l’odore di disinfettante e medicinali con aghi conficcati nelle vene; la gamba cominciava a dolerle, le bruciava e diventava sempre più difficile muoverla.
-Ah! Ma è la nostra cara Lucy quella!- urlò uno dei ragazzi seguito dagli altri due.
Lei cercò di ignorarli per svoltare a destra nella sua via, cercando di andare più velocemente possibile, ma lo stesso ragazzo che l’aveva chiamata la prese per il braccio subito dopo, stringendoglielo forte.
La bionda trattenne a stento un urlo sia dallo spavento che per il dolore provocato –Ti prego, lasciami andare- disse lei senza voltarsi stringendo gli occhi, aveva paura, tantissima paura, ma pure lei sapeva che dalla quella situazione non ne sarebbe uscita illesa.
-Lo sai che devi pagare pegno- disse lui avvicinando le propria bocca all’orecchio della ragazza sussurrando –non ti sei fatta vedere per una settimana e credi che ti lasciamo andare senza volere niente in cambio?- chiese poi allontanandosi stringendole ancora più forte il braccio.
-Non ho niente con me per potervi pagare Sting- disse lei trattenendo un gemito di dolore.
Il ragazzo dai capelli biondi lasciò la presa sul braccio di lei per poi spingerla contro il muro bloccandole le braccia contro la parete –Sai cosa succede se non ci paghi, vero?- chiese lui annusandole il collo mentre i due compagni risero tenendo un ghigno stampato in volto.
Nonostante tutto il terrore che stava provando in quel momento, Lucy trovò il coraggio di fare qualcosa che ai tre non piacque per niente, gli sputò in faccia.
-Brutta puttana- disse lui spingendola a terra con violenza notando solo in quel momento parte della fasciatura sulla coscia, ghignò mentre la vedeva alzarsi in piedi e a cercare di correre verso casa sua, cercando di ignorare le fitte alla coscia.
Ma proprio quando ormai era davanti all’entrata per cercare di aprire il portone con le chiavi, i due compagni del ragazzo di nome Sting l’avevano fermata prendendola per le braccia.
I due con qualche strattone la fecero cadere rovinosamente a terra quando il biondo si era avvicinato, la ragazza chiuse gli occhi mentre il ragazzo cominciò a premere con il proprio piede sulla ferita di lei.
Questa cominciò ad urlare mentre la ferita si riapriva rincominciando a sanguinare trapassando i vestiti, sotto le risate dei tre, ma lei oramai non riusciva a sentire nulla oltre al dolore che in quel momento provava alla gamba.
Gli altri due dopo un cenno con il capo da parte del biondo si avvicinarono nuovamente alla ragazza cominciando a darle dei calci uno davanti alla pancia e l’altro ragazzo alla schiena.
All’improvviso però la pressione che aveva sulla gamba scomparì e in seguito anche i calci degli atri due, si lasciò sfuggire un leggero sospiro di sollievo nonostante il dolore lo provasse ancora, ma ringraziò il cielo che i tre avessero smesso, continuò a tenere gli occhi chiusi, stanca di tutto, non le importava più di niente, voleva solo lasciarsi andare per non provare più dolore.
Pochi secondi dopo si sentì prendere in braccio e uno strano calore avvolgerla –Lucy! Lucy!- la chiamava qualcuno con tono molto preoccupato scrollandola piano piano.
 
-Stupido fiammifero! Aveva detto che non voleva che noi la riaccompagnassimo a casa!- esclamò il corvino dietro il rosato, il quale se ne stava dietro l’angolo di una casa che si affacciava alla via dell’ospedale.
-Zitto cretino! Sei tu che mi hai seguito! Io non ti ho mica chiesto di venire con me!- rispose Natsu avvistando in quel momento la bionda uscire dall’edificio –Eccola!- disse mentre Gray si mise sopra il suo interlocutore per poter vedere anche lui.
-Dove?- chiese il corvino guardando in giro.
-Togliti di dosso babbeo!- rispose invece il ragazzo dai capelli rosa spingendo via il ragazzo dai capelli corvini per poi tornare a guardare la bionda che cominciava ad incamminarsi verso la fermata del pullman.
-Cerchi rogne fiammifero senza cervello?- disse Gray alzandosi da terra scrollandosi i vestiti mentre un idea gli balenò in testa –Natsu!- lo richiamò facendolo girare verso di sé.
-Cosa vuoi?- chiese l’interlocutore del corvino, il quale incrociò le braccia al petto sorridendo furbo.
-Ho un idea- disse soltanto incuriosendo il ragazzo dai capelli rosa.
Pochi minuti più tardi i due ragazzi si ritrovarono su un pullman, questi erano corsi alla fermata che precedeva quella della loro amica, almeno così avrebbero potuto seguirla senza farsi vedere da lei.
Il bus di fermò facendo aprire le porte, Gray si abbassò svelto per non farsi vedere dalla bionda, la quale aveva cominciato a salire sul mezzo.
-Natsu! Abbassati!- disse il corvino al ragazzo che stava di fianco a sé.
Questo lo guardò stranito, ma non ebbe neanche il tempo di chiedere che il suo amico d’infanzia gli premette una mano sulla testa tirandolo giù, nascondendolo dalla persona che stavano seguendo.
Il rosato batté la testa contro il bordo del finestrino imprecando –Bastardo!- disse portando le sue mani attorno al collo del suo amico –che diamine..!- disse per poi venire interrotto da quest’ultimo.
-Stupido c’è Lucy!- sussurrò tappandogli la bocca.
Il ragazzo si alzò un poco per poter scorgere la figura della bionda immobilizzata a guardare dei tipi che stavano a qualche fila di posti dietro loro due.
Solo in quel momento notò il puzzo di droga provenire da lì e degli schiamazzi, subito dopo riportò lo sguardo sulla ragazza, la quale nel frattempo si era seduta e cercava di nascondersi.
Corrugò la fronte “Che lei conosca quei tipi?” si chiese cominciando ad ascoltare le conversazioni dei tre che stavano lì in fondo, se era davvero come pensava, voleva saperne di più.
Intanto lui e Gray si erano riseduti composti, sicuri che la ragazza non si sarebbe girata; il viaggio per i due fu noioso e solo quando le porte del bus si aprirono dopo qualche altre volte, la ragazza si alzò.
Entrambi si sorrisero a vicenda, era la fermata giusta, si guardarono intorno per capire dove fossero per poi udire i tre ragazzi cominciare ad uscire.
-Ehi Sting! Quella è Lucy!- disse uno di loro indicando la bionda intenta ad uscire.
-Oh! Hai ragione!- ripose il biondo fissando la figura allontanarsi, cominciando anche lui, seguito dai suoi compagni, a seguire la ragazza –andiamo a trovarla- ghignò maligno.
Sia Gray che Natsu sentirono quel breve dialogo per poi alzarsi anche loro e scendere entrambi dal mezzo solo quando videro i tre scomparire dietro una via.
Qualche minuto dopo Natsu sentì delle urla, erano quelle di Lucy, lui ne era sicuro, cominciò a correre svoltando nella via seguito da Gray che aveva anche lui sentito la voce della ragazza.
Il rosato si buttò contro il biondo intento a pestare la gamba della sua amica, gli diede un pugno in faccia facendolo cadere a terra, per poi dare un calcio ad uno dei due compagni, mentre anche il corvino fece lo stesso con l’altro.
-Bastardi! Ve la prendete con una ragazza- disse Gray arrabbiato, atti del genere lui non li tollerava affatto, togliendo il fatto che la bionda fosse una sua amica, lui odiava i tipi come loro che ci comportavano in quel modo con chi non era un grado di difendersi.
I tre si alzarono sotto lo sguardo furente del ragazzo dai capelli rosa, il quale non aveva aperto bocca, diede un’occhiata veloce alla bionda, vedendola stesa a terra ferita.
La rabbia prese il sopravvento, ma la mano gelata di Gray lo fece arrestare perché solo in quel momento vide i due compagni del biondo scappare via.
Sting guardò un ultima volta la ragazza a terra pulendosi il labbro spaccato da cui uscì del sangue –Me la pagherà quella puttana- disse correndo via seguendo i due compagni.
Subito dopo si girò verso la bionda per poi prenderla subito in braccio –Lucy! Lucy!- la chiamò scrollandola piano piano.
La ragazza riaprì lentamente gli occhi, stanca di farsi scrollare: incontrò subito gli occhi smeraldo del ragazzo dai capelli rosa per poi scorgere un sorriso da parte del ragazzo dai capelli corvini, che se ne stava dietro di Natsu con le braccia incrociate al petto.
-Siete voi- disse lei nascondendo il viso quasi subito dopo nel petto del rosato, stringendo la stoffa del suo giacchino cominciando a piangere.
Il rosato si girò verso il suo amico stringendo la ragazza ancora più a sé per infonderle sicurezza, sorridendo sollevato.
-Ora ti riportiamo a casa- disse Natsu riportando il suo sguardo sull’esile figura di lei, mentre quest’ultima si staccò per guardarlo anche lei, che annuì con ancora le lacrime agli occhi, le gote arrossate per il pianto e con alcuni graffi in viso.
-Le chiavi sono nello zaino- disse lei cercando di scendere per recuperare lo zaino, il quale era stato sfilato dai tre tipi per poterle dare i calci.
-Lascia stare, facciamo noi- disse Gray inginocchiandosi per prendere lo zainetto per poi frugare nelle tasche e trovare le chiavi.
Lei chiuse gli occhi riappoggiando il capo al petto del ragazzo che la stava tenendo in braccio, in quel momento si sentì in un certo senso più leggera, nonostante il corpo le doleva, si sentiva bene, soprattutto tra le braccia del suo salvatore.
Sorrise stringendosi più a lui, era la seconda volta che accadeva e non poteva che esserne grata, perché sapeva che senza di lui lei avrebbe già finito la sua esistenza.
Natsu abbassò nuovamente lo sguardo sulla ragazza sentendola maggiormente stretta a lui, sorrise anche lui notando quello di lei.
“Non ti preoccupare, ora ci siamo noi” pensò seguendo il suo amico verso l’abitazione della ragazza.
Gray con le chiavi in mano cominciò ad aprire il portone, con il quale inizialmente ebbe fatica, ma dopo qualche spinta riuscì ad aprirlo facendo entrare anche gli altri due.
Cominciò a salire le scale guardando ad ogni piano il cognome scritti ai campanelli delle porte per poi scorgere quello della loro amica al terzo piano.
Aprì pure la serratura dell’appartamento per poi rimanere un attimo interdetto nel vedere quanto fosse piccolo e malconcio, ma dimenticò subito i suoi pensieri facendo entrare anche Natsu.
-Il letto è il cassettone dell’armadio- disse lei riaprendo gli occhi rispondendo alla domanda che entrambi si erano fatti mentalmente dopo aver notato che non c’erano tracce del mobilio attrezzato di materasso.
Il corvino si incamminò verso l’armadio per poi prendere i manici del cassetto e tirarlo, rimanendo sorpreso nonostante la bionda glielo avesse anche detto.
Il rosato poggiò la ragazza sul materasso mentre il ragazzo dai capelli corvini si diresse verso quella che doveva essere una cucina frugando nel frigo e in qualche scomparto alla ricerca di qualcosa da fare per la ragazza, ma quello che trovò fu solo un barattolo mezzo vuoto di marmellata e un po’ di cibo in scatola, sospirò girandosi.
-Vado a prendere qualcosa da mangiare, qui non c’è niente- disse senza dare il tempo alla ragazza di fermarlo, poiché era già uscito richiudendosi la porta dietro di sé.
-Dove tieni le bende e il disinfettante?- chiese invece Natsu alzandosi dal letto guardando la bionda.
-In bagno, sotto il lavandino- rispose lei cercando di tirare verso l’alto i pantaloncini oramai sporchi di rosso per poter scoprire la bendatura.
Cominciò a toglierla piano piano lasciandosi sfuggire qualche gemito di dolore mentre il ragazzo tornò davanti a lei con l’occorrente per poterle curare la ferita.
-Faccio io- disse lui togliendo le mani della ragazza dalla gamba per poi bagnare un asciugamano con dell’acqua che aveva preso in bagno mettendola in una bacinella.
La ragazza, con la schiena contro l’armadio, si ritrovò a stringere tra le sue braccia il suo cuscino per il dolore che qualche volta si faceva strada quando il rosato la disinfettava.
Si accorse sin da subito che Natsu non aveva un tocco molto delicato, ma si vedeva che aveva esperienza in questo campo, probabilmente si era fatto male durante le numerose volte che andava a salvare la gente e questo gli aveva permesso di fare pratica.
Ma Lucy non si sentiva molto a suo agio, il ragazzo la stava toccando numerose volte sulla coscia nel tentativo di fasciargliela, e quando questo avveniva non poteva fare a meno di arrossire mentre guardava il viso concentrato di lui.
-Come facevate a sapere che mi trovavo da queste parti?- chiese ad un certo punto guardando seria il ragazzo dai capelli rosati.
-Gray qualche giorno fa mi aveva detto in che quartiere abitavi- disse Natsu ancora intento a sistemargli la ferita –non mi fidavo a mandarti da sola in queste condizioni- aggiunse corrugando la fronte ancora accigliato –e avevo ragione, quei bastardi si sono permessi di toccarti- sussurrò cercando di contenere la rabbia, dopo aver finito il lavoro.
Lei tremò per un attimo al pensiero dei tre, ma subito si tranquillizzò quando tornò a guardare il suo interlocutore, si avvicinò a lui scivolando sul materasso per poi trovarsi davanti al ragazzo con le braccia di quest’ultimo posate una vicina alla rispettiva gamba di lei.
Il ragazzo era ancora con il capo chinato e gli occhi chiusi, non si era accorto che lei gli si era avvicinata nonostante questa avesse fatto un leggero rumore quando si era spostata.
La bionda posò le sue mani sulle guance del rosato per guardarlo dritto negli occhi –Natsu, mi hai salvata da loro, sarebbe andata sicuramente peggio se voi non mi aveste seguito- gli disse mentre lui aprì gli occhi sorpreso.
-Ma..!- lui cercò di rispondere, ma lei lo zittì subito.
-Quello che sono riusciti a farmi non è niente- disse lei mentre le lacrime cominciarono a scorrere lungo le gote –io ho provato e provo tutt’ora dolori maggiori a questi- disse tra le lacrime cominciando a singhiozzare piano piano –io sono stata orfana da tutta la vita, sempre sola- disse mentre il ragazzo cominciò a stringere il lenzuolo del materasso vedendola piangere –e loro hanno approfittato di questo per fare di me ciò che volevano- aggiunse togliendo le mani dal viso di Natsu per poi portare le sue braccia lungo il collo di lui strisciandole sulla sciarpa bianca per abbracciarlo.
-Lucy.. io..
-Ti ringrazio- disse fermandolo dal parlare stringendolo quando sentì che il rosato stava ricambiando il suo abbraccio –ma non so come esprimerti la mia gratitudine, perché se non fosse stato per te io..- singhiozzò nascondendo il viso nella sciarpa, la quale bloccò l’uscita di altre lacrime.
-Te l’ho già detto- disse lui stringendola a sé ancora di più senza farle male –non devi- aggiunse poi cercando di fermare i continui singhiozzi della bionda.
In quel momento Natsu capì che da quel giorno lui non sarebbe più riuscito a starle lontano senza sapere almeno che stesse bene e al sicuro da ogni pericolo, anzi, forse non si sarebbe allontanato da lei per nessuna ragione, perché solo lui doveva proteggerla, solo lui doveva curarla, perché solo lui doveva amarla.


 
**❤**
Angolo dell'autrice
Eccomi di nuovo quì!
Allora? come vi è sembrato il capitolo? A me è piaciuto molto scriverlo ** spero che a voi sia piaciuto molto leggerlo *^*
Non voglio intrattenermi a lungo perchè non ho ancora finito di leggere Imprinting -Come un solo Sguardo può Cambiare la Vita di un Drago-, si sta rivelando un impresa, ma mi sta piacendo tantissimo **
Ok.. sono le tre di notte, quindi è meglio tornare al capitolo..
Natsu è semplicemente.. KAWAIIII *^*
Ok basta, passo subito ai ringraziamenti va' XD
Un grazie gigantesco ai lettori e quelli che hanno aggiunto tra i preferiti/ricordate/seguite questa fic ❤
Un abbraccio caloroso a quelli che hanno recensito lo scorso capitolo ** grazie a BleackRose (ti piace come sto avvicinando Natsu a Lucy?**), a Memy-chan (Anche qui loro due sono adorabili?*^*), a nalla85 (io mi innamorerei ancora di lui rileggendo anche questo capitolo XD), a Sayaka chan 94 (scommetto che qui KAWAImetro è al massimo **), a gaia21 (non che Juvia2 per me XD), a Najlafullbuster (ti ringrazio davvero tanto per aver recensito anche il Bonus Day 1 ^^), ed infine a _LucyHearphila_ (prima o poi mi farai evaporare *///*)
Un bacione a tutti voi e a domani ^^
Mary
   
 
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