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Autore: Eles818    02/07/2015    2 recensioni
Tratto dalla storia:
James e Lily si guardarono inorriditi, mentre gli occhi del loro bambino diventavano due pozze scure e cominciava a piangere disperato, come un bambino non potrebbe mai fare.
Voldemort lo stava torturando e loro non sapevano cosa fare. Lily cominciò a piangere, pregando che la protezione che aveva fornito al figlio servisse a qualcosa.
E mentre pregava e piangeva, mentre il marito sussurrava incantesimi di protezione verso il figlio, tutto finì.

La famiglia Potter unita contro il primo ostacolo posto da Voldemort.
Primo libro della serie completamente rivisitato.
La storia di Harry Potter, il Bambino Sopravvissuto, come sarebbe potuta andare.
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Harry Potter e la Pietra Filosofale

Quinto Capitolo

 

12 Settembre 1991 – Hogwarts

 

Due giorni dopo, un avviso appeso sulla bacheca risvegliò gli animi sopiti dei Grifondoro: era stata indetta finalmente la prima lezione di volo!
Per Harry fu un talismano contro tutte le ore passate sui libri. Quello era il suo elemento, l’unico su cui si sentiva di poter scommettere. L’unica pecca in quell’avviso era la partecipazione dei Serpeverde, ma nonostante questo riuscì a mantenere la sua sicurezza.

Evitò di raccontarlo a suo padre nelle lettere che spediva a casa, altrimenti avrebbe dovuto scontare pagine e pagine di dritte sul volo, e non ne aveva proprio la voglia.

Quel giorno non era increspato da nemmeno una nuvola e il clima era quello tipicamente estivo. I Grifondoro decisero che subito dopo avrebbero potuto studiare in santa pace sotto qualche quercia oppure semplicemente rilassarsi.

Madama Bumb li aspettava sbattendo il piede sull’erba, contando i minuti fino all’ultimo rintocco. Sorrise sbrigativa e li fece disporre in due file, l’uno accanto all’altro, di fronte all’altra Casa.
Il caso volle che Malfoy capitasse proprio di fronte a Harry e a Dorea, e questo non si sprecò in imitazioni di loro che cadevano dalla scopa.
Questi lo ignorarono bellamente, ascoltando le istruzioni che dava loro la professoressa.

Chiamarono tutti la loro scopa, intonando un ‘SU’, e solo a pochi quella ubbidì, ma Madama Bumb non sembrava sorpresa. Li rassicurò mentre passava, soprattutto Neville e Hermione, i più impacciati lontani dai libri.

Dorea, che non era malino, ma neanche un asso, manteneva con una stretta sicura la scopa, mostrandosi più in gamba di quello che in realtà era in quel campo per non darla vinta al biondino che la scrutava di sottecchi.

Fatto il primo passo, Madama Bumb mostrò loro come salire sulla scopa e come mantenerla ferma.
Prima ancora che fischiasse, però, Neville era già salito e, a causa della paura che lo attanagliava, cominciò a salire sempre di più, urlando a più non posso.
La scopa, forse temendo per la sua incolumità, decise di far cadere il povero Neville, che venne soccorso prontamente. Nulla impedì un braccio rotto.

«Ragazzi, porto Paciock in infermeria. Non vi muovete, è chiaro? Se vi vedo sulle scope vi faccio espellere seduta stante. Andiamo caro.» E lo portò via borbottando e lanciando occhiate ammonitrici alle due Case.

Appena i due furono scomparsi, i Serpeverde cominciarono a sghignazzare e a prendere in giro Neville, finché Malfoy non notò la ricordella arrivata a Neville appena quella mattina.

«Oh oh, e qui cos’abbiamo? Quello stupido avrebbe dovuto usarla per ricordarsi di cadere sulle chiappe.»
Tutti i Serpeverde risero in modo viscido.

«Dà qua Malfoy. Subito.» Harry si fece avanti, glaciale.
Quello sorrise malignamente, scrutandolo.
« Sai che ti dico, Potter? – disse issandosi sulla scopa – Penso che metterò la Ricordella in un posto sicuro. Che ne pensi del tetto?»

Si librò in aria e si allontanò, con un ghigno di sfida che fece ribollire il sangue a Harry.
Inforcò la sua scopa, deciso a dargli una bella lezione, sicuro di sé come poche volte sapeva esserlo.
« Harry, no! Non dargli corda, ti metterai nei guai! »
«Hermione ha ragione Harry.» Disse Dorea ansiosa.
«No Dor, certe cose non doveva dirtele.» Sprizzò fiamme dai suoi occhi smeraldo, e Dorea abbassò il capo, con il cuore che le batteva forte e la certezza che Harry l’avrebbe sempre protetta.

Harry, dal canto suo, si librò in aria e raggiunse senza difficoltà Malfoy, che aveva perso un po’ della sua faccia tosta.
« Cosa c’è, Malfoy? Paura quassù, senza i tuoi leccapiedi a coprirti le spalle?»
Il ghigno ricomparve sul viso del biondo. «Vediamo se riesci a prendere la Ricordella. Voglio proprio vedere se il grande Harry Potter sa fare qualcosa oltre che ciarlare.» E lanciò con una forza inaudita la pallina trasparente verso il basso.
Harry non se lo fece ripetere due volte. S’inarcò sulla scopa e fece una picchiata e, a cinquanta centimetri dal suolo, prese la pallina e si raddrizzò con una naturalezza disarmante che lasciò tutti spiazzati.

Ghignò alla volta di Malfoy, felice come non mai, per poi girarsi verso la sua migliore amica che gli sorrideva radiosa.
« Potter! Cosa diavolo credevi di fare? Seguimi, immediatamente!»
La soddisfazione che per un attimo l’aveva persuaso era scomparsa così com’era venuta.
Si avvicinò con una faccia di pietra alla McGranitt, cercando di ignorare gli schiamazzi dei Serpeverde.

Camminare non gli era mai sembrato così difficile, ma non si sa come riuscì a seguire passo dopo passo la professoressa. Non lo degnava di uno sguardo, ma apriva porte e lo conduceva attraverso decine e decine di corridoi.

Solo quando bussò ad una porta si rese conto della voce di Raptor in lontananza.
La McGranitt, dopo aver chiamato un ragazzo di nome Baston, portò entrambi in uno stanzino. Girandosi verso di loro, Harry notò una luce euforica nello sguardo che lo sorprese.
Era davvero così contenta di punirlo?

«Baston, ti ho trovato un Cercatore!» Esclamò tutto d’un fiato.
Il ragazzo, da perplesso che era, divenne il ritratto della gioia più pura.
«Dice sul serio, professoressa? – si girò verso Harry – Sei bravo?»
Harry alzò le spalle.
«Ma certo che è bravo! Ha fatto una picchiata di venti metri incredibile! È il degno figlio di suo padre! Ti ha allenato, vero Potter?»
«Be, ogni tanto facevamo qualche tiro, ma nulla di impegnativo.» Ammise lui.

Lei, di contro, annuì compiaciuta. «Hai una scopa?»
«No, ma papà voleva comprarmene una e aggirare il divieto.» Rispose Harry un po’ sovrappensiero.
La McGranitt sbuffò. «Lo immaginavo.» Poi sorrise dolcemente. «Sarà molto fiero di te.»

 

 

Angolo dell'Autrice: 

Ciao a tutti! Sono tornata finalmente, dopo venti giorni sotto stress a causa degli esami! 
Sono troppo felice di poter cazzeggiare liberamente **

Comunque, vi faccio un annuncio. So che mi odierete per questo, ma devo proprio!
Siccome ho molti personaggi da introdurre di mia invenzione, ho deciso di non utilizzare i vostri... o di usarli come comparse.
Mi dispiace davvero se questo vi risulterà scortese, ma dando un'occhiata più ampia alla mia storia mi sono resa conto che sarebbe davvero troppo difficile dare il giusto spazio a tutti.

Perciò, se li inserirò, saranno solo comparse che avranno una media rilevanza nella storia.
Scusatemi davvero...
Spero possiate interessarvi alla storia come avete fatto fin'ora.

Vi mando un abbraccio e l'augurio di una buona estate,
Eles 

P.S. Non ho ancora avuto il tempo di scrivere il capitolo successivo, perciò stavolta non do anticipazioni! :(  

  
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