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Autore: Oceano2_0    02/07/2015    0 recensioni
Tante persone diverse, tante vite diverse, ma una cosa in comune. A un certo punto basta una foto per rivivere tutto.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ho appena ritrovato il mio vecchio diario, è pieno di foto delle superiori che mi stanno facendo sorridere come una scema senza un motivo, anzi, un motivo ce l’ho; non avrei mai pensato che sarebbero stati gli anni migliori della mia vita. Ci siamo io e Chiara la prima volta che siamo andate a Milano da sole, siamo sul treno e un signore ci sta guardando male, chissà poi perché?!?! In quella dopo siamo vestite da discoteca, un’altra prima volta, ma con noi ora ci sono Sofia e Claudia; la parte migliore di quella serata sono stati i preparativi; anche se la prima e ultima sbronza di Davide non se la scorda nessuno. Siamo in 15 ed è il saggio di flauto traverso, non smetterò mai di ringraziati per essere venuta anche se suonavi la chitarra, e indossiamo tutti una camicia immacolata, ancora per poco. Siamo da Mc Donald e stiamo facendo obbligo o verità, state tutti ridendo mentre io sullo sfondo vorrei sprofondare dopo aver dichiarato il mio amore a un venticinquenne che mi fissa come se fossi una marziana; è per colpa vostra se da allora scelgo sempre verità. Siamo a casa di Beatrice che ha dato una festa in piscina e di me e Francesca si vedono solo i capelli, maledico ancora Luca e Guglielmo per averci buttato in acqua. Vedo te nascosta dietro al divano ricoperto di cioccolato che cerchi di ripararti dalle mie cuscinate, avevi un pigiama cogli orsetti A-D-O-R-A-B-I-L-E e Veronica addentare una fetta di pizza mentre Carlotta finisce di metterle lo smalto rosa shocking. In un’estate sembriamo diventati altre persone: più alti, più esuberanti, più tutto. Siamo seduti sui divanetti di un posto imprecisato: Samuele che ha Giorgia praticamente sdraiata sopra e io sulle ginocchia di Simone con le guance rosse, c’era effettivamente poco spazio, ma ehi? Quando si è insieme il resto non conta. Questa è la più triste, la pagina è segnata da lacrime, è il funerale del signor Giuseppe, quello che ci conosceva tutti da quando pensavamo che i bambini li portasse la cicogna; c’eravamo tutti e, per una volta, ha pianto anche Edoardo. Qua c’è Mattia su uno skate che lotta per non rovesciarmi addosso un gelato, fallendo clamorosamente, e io con la faccia più incazzata che si possa immaginare mentre un guidatore ci inveisce contro. L’ultima l’abbiamo scattata l’ultimo giorno in classe e si vedono le scritte di generazioni di studenti ben più educati di noi che si sono limitati a lasciarle sui banchi. Abbiamo le mani sulle spalle gli uni degli altri, tranne Diego e Andrea perché stanno facendo uno di quei saluti col pugno, e ridiamo come se domani non lo potessimo più fare. Mi sembra quasi che mi parlino queste immagini, riesco a vederle muoversi e raccontare la scena successiva e ora rido ancora di più perché sì, ho davvero avuto l’adolescenza più bella del mondo.
   
 
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