Dimenticata
17 gennaio 1968
Caro diario,
ti basti sapere che oggi è venerdì diciassette.
Non sono mai stata superstiziosa, ma a questo punto ho cambiato
completamente idea. Da oggi la mia vita è ufficialmente
rovinata.
Forse ti sembro troppo tragica? Quando sentirai cosa sto per dirti non
la penserai così.
È una
catastrofe…
Una tragedia…
I miei mi odieranno a vita…
No, mi uccideranno…
Se avranno un minimo di pietà...
O forse lo farò io stessa.
Mi sono innamorata di Ted.
Com’è possibile, vuoi sapere? Lo sapessi io…
Tutto
è cominciato (anche se sarebbe giusto dire: tutto
è finito) stamattina.
Camminando con Molly verso la Sala Grande, abbiamo visto Ted (solo ora
mi rendo conto di quanto siano belli i suoi occhi azzurri come il cielo
e i suoi capelli d’oro…come ho fatto a non
accorgermene prima?). Comunque, stava uscendo dalla sala in compagnia
di alcuni suoi amici e una ragazza, che è di un anno
più piccola di noi. Quando mi ha vista, come al solito, si
è limitato ad abbassare lo sguardo e andarsene.
“Chi
era quella?” ho chiesto io, e ora mi rendo conto di essermi
sforzata affinché non sembrassi troppo interessata.
“È Amelia Bones, un tipo simpatico” ha
risposto Molly. “A quanto ho capito, sembra avere un debole
per Ted”.
“Ah… E lui?”
“Non lo so. L’ultima volta che gli ho parlato a tu
per tu ha detto che avrebbe fatto di tutto per
dimenticarti…E a quanto vedo ci sta
riuscendo…”
“Stanno insieme?” ho chiesto bruscamente.
“Ancora no…Però guarda, lei lo saluta
dandogli un bacio sulla guancia… A proposito, devo
raccontarti di Arthur! Sono quasi sicura che uno di questi giorni si
dichiarerà! Tu che ne pensi?... Andromeda, mi stai
ascoltando?”
“Scusa, non mi sento bene. Vado in infermeria” ho
esalato, con una voce che sembrava provenire dall’oltretomba.
“Ok, vuoi che ti accompa-?” ha chiesto Molly, ma io
ero già sfrecciata via prima che potesse anche solo
formulare la frase. Ovviamente non mi sono presentata in infermeria.
Invece mi sono rinchiusa in un bagno e sono scoppiata a piangere, senza
neanche rendermi conto del perché.
A quel punto ho
iniziato un tormentato monologo interiore.
Perché
sto piangendo?
Perché ci sono rimasta così male? In fondo io che
cosa c’entro? Non è affar mio, no? E allora
perché mi sento così strana, come se vedessi
minacciato qualcosa di mio?
Nonostante i nostri rapporti ultimamente siano stati pessimi, Ted
è ugualmente un mio amico, lo è da un sacco di
tempo, ormai, ma è normale che stia reagendo così?
Ted è mio amico. Ted è mio…
Io ero al centro dei suoi pensieri, non quella Bones… E ora
arriva lei, che me lo vuole portare via. Non riesco a sopportare il
pensiero di vederlo sorridere in quel suo modo speciale a
un’altra…
Ma che sto dicendo? No, non è possibile. Non sarò
mica gelosa? Forse sto impazzendo. La devo smettere di pensare certe
cose…
Mi
c’è voluto poco per capire che era tutto reale.
Sono già parecchi giorni che faccio dei sogni strani, e lui
ne è sempre il protagonista indiscusso. Non faccio che
svegliarmi con il cuore in gola, con la mano tesa verso quel viso che
nel sogno mi era stato così vicino…
Non ho mai provato niente di simile. Non è come immaginavo.
È una sensazione mille volte più potente di
quanto avessi mai potuto pensare.
E, tanto per cambiare, sono arrivata tardi anche questa volta. Ormai
lui mi ha dimenticata. Per Ted non esisto più.
È inutile cercare di rimediare, adesso. Anche se riuscissi
ad essere di nuovo l’unica per lui, non potrei starci insieme
lo stesso, e rischierei solo di farlo soffrire ancora.
Invidio quella ragazza. Darei qualsiasi cosa per essere al suo posto.
Tuttavia non riesco a odiarla.
È una cosa che mi spaventa, ma sento di amarlo
così tanto che potrei essere serena anche se si fidanzasse
con lei, purché sia felice.
No, non sarei serena. Forse potrei smettere di disperarmi e cedere alla
rassegnazione, ma non potrei mai essere contenta di vederlo con
un’altra. Non sono così nobile d’animo.
Lo vorrei tutto per me e basta.
Come vorrei
poterglielo dire. Mi sento illuminare di un’emozione nuova
tutte le volte che lo penso, ogni volta che lo guardo. È
diventato il centro del mio mondo, l’unica ragione per cui
esisto, la mia gioia e la mia disperazione.
Chissà se un giorno riuscirò a superare questa
fissazione senza speranza. Da un lato lo voglio, dall’altro
no. Ho paura che non mi ami, ma allo stesso tempo temo il contrario.
Aveva ragione lui: non so nemmeno io che cosa voglio. O forse vorrei
soltanto che la mia famiglia fosse capace di accettare anche questo. Ma
so che non succederà mai.
Sono destinata a precipitare in un baratro buio come la notte e di cui non riuscirò mai a toccare il fondo. Lui era la mia luce e ora che se n’è andato la mia vita sarà immersa nell’oscurità.