Failing Faith “Smettila!”
egli urlò, “Non vedi che è
l’unico modo?” “L’unico
modo?” anche lei urlò, non più cercando
di non fare rumore cosicché il loro
bambino di un anno non si svegliasse. “Sì,
l’unico
modo,” l’assicurò fermamente. Lily poteva
vedere la verità nei suoi occhi. James davvero credeva
quello l’unico modo. “Non
può
essere, James,” quasi pregò. “Come
può abbandonare tutti i nostri amici essere
l’unico modo? Come può lasciare la nostra vita
essere l’unico modo?” “Tu
questa
la chiami vita?” ringhiò,
“Quand’è stata l’ultima volta
che abbiamo vissuto, Lily?
Siamo prigionieri nella nostra casa.” “Non
siamo
prigionieri. È
per la nostra sicurezza, per la
sicurezza di Harry.” “Quello
che ho intenzione di fare è per
la nostra sicurezza.” “Tu
vuoi scappare!” lei gridò. “Sì!
E lo farò piuttosto che star qui,
inutili!” “Ma
i nostri amici?” sapeva che era un
colpo basso, sapeva quanto il marito fosse vicino ai suoi amici, ma lui
doveva capire. L’espressione
di James si oscurò
completamente e lei odiava vedersi rivolgere quello sguardo. Era il
viso che il
marito indossava in battaglia, la maschera che mostrava ogni volta che
doveva
combattere un Mangia Morte. Che lui avesse quell’espressione
davanti a lei le
fece male più di ogni altra cosa. “Sceglierò
Harry prima di chiunque
altro. Ogni singola volta.” Lily
non poté che amarlo un po’ di più.
Non avrebbe potuto desiderare un padre migliore per loro figlio. “Per
favore James,” sussurrò. “Non
capisci che anch’io penso a lui? Che vita vivrebbe,
costantemente in fuga? O
pensi che Lui smetterà di cercarci solo perché
scappiamo?” James
sembrò sconvolto per una frazione
di secondo. I suoi occhi più aperti di quanto non fossero
istanti prima. “Tu
- quindi tu non vuoi stare per
combattere?” suonava quasi contento. “Per
la guerra?” non poté evitare di
chiedere. “Sì.
La guerra. La guerra di
Dumbledore,” sputò, espressione amara. James
non poteva davvero trattenersi.
Era dura, considerare l’uomo che una volta teneva in alto
onore un male solo leggermente
minore a Voldemort, ma non poteva evitare di pensarla in quel modo. Dumbledore
non era quello sul campo di
battaglia ad osservare i suoi amici, la sua famiglia, essere massacrati. Adesso
che James era più maturo, e non
così accecato dalla Luce, riusciva a vedere. Poteva vedere
come lui e i suoi
amici erano stati plasmati in perfetti soldati. Lo rivoltava sapere di
essere
solo uno delle centinaia vittime dello stesso fato. Entrambe
le fazioni erano crudeli allo
stesso modo e lui semplicemente non poteva più sopportarlo;
specialmente ora, con
Harry. Harry
meritava di più, non questo mondo
ricoperto di sangue che stavano creando. Non
poteva più combattere per una causa
in cui non credeva. Non poteva più continuare a versare
sangue e lacrime per un
uomo in cui non aveva fede. Per
questo James voleva andarsene,
scappare. Qualsiasi cosa sarebbe stata meglio di quello che avevano
ora.
Un’opportunità di cominciare una nuova vita,
un’opportunità di allontanarsi da
tutto questo. Tutto ciò che voleva, una vita migliore per la
sua famiglia,
specialmente Harry che era un innocente nella guerra. “James,”
Lily mormorò e lui si
concentrò nuovamente su di lei, catturato da quegli smeraldi
che erano i suoi
occhi, “Ho perso fede in quello per cui stiamo combattendo
tempo fa,” confessò,
e lui sentì il cuore perdere un battito. Poteva
essere? “Penso
l’unica ragione per la quale ho
continuato a lottare è che non posso sopportare di vederti
andare a combattere
da solo. So- so che non dovrei sentirmi in questo modo, lo so. Ma,
James…
quanti bambini sono stati uccisi dall’Ordine? Quanti
innocenti sono stati
vittime del fuoco incrociato? Questa ha smesso di essere una guerra fra
il bene
e il male molto tempo fa.” “Non
esiste Bene in guerra,” James
sussurrò. “No,”
concordò, “Non esiste.” Respirò
un tremulo respiro e allargò le
braccia per Lily, nemmeno un secondo dopo lei lo stringeva strettamente
come
lui la stringeva. “Ho
paura,” lui confessò, odiando
quanto suonasse debole ma sapendo che se c’era qualcuno nel
mondo a cui poteva
mostrare le sue debolezza, questa era Lily. “Anch’io
lo sono,” rispose in un
sussurro, e James poté sentire le sue lacrime sul collo e
questo gli spezzò il
cuore. “Resteremo,”
finì per dire e sentì la
moglie accasciarsi contro di lui, “Per Harry. Questa
è l’unica ragione, Lily,”
e lo era. Non gli importava della guerra, del Mondo Magico, della
causa. Non si
preoccupava per nulla, solo per la sua famiglia. “Lo
so. È tutto quello che
voglio.” Le
baciò la fronte e l’abbracciò
teneramente, godendo del conforto che lei era così pronta a
dargli. “Combatterò,”
aggiunse. “Cosa?”
Fu un sussurro strozzato e
James avvertì le braccia stringersi intorno a lui. “Devo,”
le disse, “Devo.” “Perché?”
poteva udire la disperazione
e si odiò per causarle tanto dolore. “Devo
fare qualcosa per fermare questa
guerra. Qualsiasi cosa, Lily. Non posso restare qui. È
solo- È
solo che io non posso.” “Per
favore, per favore, non adesso,”
implorò. “Aspetta che Harry abbia due anni, per lo
meno. Aspetta… Aspetta solo
un po’ di più.” Chiuse
gli occhi, celando la
rassegnazione predominante nei suoi espressivi occhi nocciola. “Va
bene,” si disse d’accordo,
“Aspetterò
finché non avrà due anni.”
La mia prima traduzione! Yay<3 Qui Lory402 con un'impresa tutta nuova; lascerete traccia del vostro passaggio per la mia prima traduzione pubblicata?