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Autore: mistaya    04/07/2015    0 recensioni
Questo è il seguito de “Il ricordo di un sogno d''amore”. Chi è Cate? E' una strega simpatica e originale, una donna sexy e misteriosa, capace di sciogliere il cuore di un mago oscuro...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La verità
 
Glielo aveva detto. Glielo aveva detto.
Lo aveva detto a James.
Aveva scoperto che Severus era un Mangiamorte. Una notte, lei e gli altri Auror si erano scontrati con loro, e lui l’aveva trascinata da parte mentre gl’altri Mangiamorte scappavano. Sotto quella maschera aveva intravisto i suoi occhi scuri, ma non voleva crederci! Poi lui l’aveva baciata, e capì che era lui…
Purtroppo, anche James lo venne a sapere. Lo aggredì, dicendogli che se Severus fosse andato ad Azkaban, lei lo avrebbe seguito. Se Severus fosse morto, lei avrebbe ucciso il suo assassino e poi l’avrebbe raggiunto. Erano presenti anche Lily, Alcyone e Mikailov. A quel punto Alcyone era svenuta.
Poi Cate si mise a piangere in camera sua. Era triste e disperata. Se solo ci fosse stata ancora sua madre…Ma lei e suo padre erano morti, pochi mesi prima della nascita del piccolo Harry. Lei e suo padre si stavano dirigendo al Ministero, ma alcuni Mangiamorte gli avevano fatto un imboscata. Nonostante il suo coraggio e la sua forza, Shana Potter non era riuscita a salvare né lei, né suo marito. Cate e gli altri Auror li avevano raggiunti, tra i quali anche Rufus Scrimgeour, il capo del loro Ufficio. Cate si erano accasciata su di loro e non si era più tolta da lì finché non arrivarono anche James e Sirius, per portarla via.
Erano giorni ormai che non usciva da camera sua e non vedeva nessuno. Venivano di tanto in tanto solo Alcyone e Lily, per portarle da mangiare. Stava pensando ancora a Severus, quel giorno, poi vide alla soglia della sua porta James.
James entrò nella stanza della sorella. Stava ancora piangendo per colpa di Piton. “Cate…” la chiamò James. Cate si asciugò gl’occhi e si alzò a sedere. “Le Sacerdotesse di Mona si recano in pellegrinaggio a Landover, da una delle porte che portano agli altri mondi magici, perché non vai insieme a loro?”,
“No, James, farò il mio dovere: resterò qui!” rispose Cate,
“Lui non cambierà idea!” gli disse fermamente il fratello, “Perché ti trattieni qui? Al di là delle Nebbie Fatate puoi ancora farti una vita, senza dolore e sofferenza…”,
“Ho preso un impegno e lo manterrò!”,
“Cate, anche se lui cambiasse idea, non è detto che ritorni da te…dovrebbe sempre pagare un prezzo!”, James si sedette accanto a lei, “Tu lo sai che cosa accadrà, Cate: la tua parte elfica si risveglierà, sopraggiungerà come un raggio di sole in una notte d’inverno, e tu vi morirai, in questo mondo, in te il sangue degli elfi è molto forte, lo disse anche nostra madre…Io so che soffrirai Cate, stai già soffrendo…”.
Cate cominciò a versare lacrime amare…James purtroppo aveva ragione.
“Cate…” fece più dolcemente, “Perché noi vai a Landover? Non c’è niente per te qui…”, Cate si girò a guardarlo negli occhi, “Fallo per me, Cate…io non voglio vederti soffrire…” poi gli sorrise, “Non ho anch’io il tuo amore, sorellina?”,
“Tu ce l’hai sempre il mio amore, James…” e pianse sulla sua spalla.
Più tardi, Cate si preparò. Indossò il mantello di Auror di sua madre, e portò al collo la luna d’argento che gli aveva regalato Severus, insieme al suo anello, e si portò anche la collana della madre di Severus sotto il mantello.
James la vide partire un’ora più tardi con le altre sacerdotesse. Il re e la regina di Landover l’avrebbero accolta ed ospitata nel loro castello come una della loro famiglia, ne era certo. Cate alzò il capo per guardarlo, e aveva l’aria più infelice di questo mondo. Prima aveva salutato tutti, ed era stato veramente straziante.
Il pellegrinaggio proseguì fino al mattino dopo, quando arrivarono nella foresta più vicina. Cate ora stava cavalcando uno dei cavalli che gli elfi avevano dato a lei e ad alcune sacerdotesse. Era ancora triste e demoralizzata.
Ad un certo punto vide qualcuno sfrecciare davanti a lei. Lo guardò meglio, e quello che le era sembrato un folletto, era in realtà una bambina dai capelli biondi. La seguì con lo sguardo, e nel bel mezzo della foresta era apparsa una balconata illuminata dal sole. Da quel balcone ne uscì un uomo…era Severus!
Lui si chinò a prenderla in braccio. Osservò meglio la bimba, mentre Severus la faceva volteggiare. Indossava un leggero abito estivo rosa, e al collo portava un ciondolo a forma di sole. Quella bimba sembrava il ritratto di se stessa da piccola se non fosse stato per gli occhi neri. Dopo che Severus l’ebbe baciata sulla guancia, la bambina volse lo sguardo verso di lei, e la guardò come per rimproverarla. In quel momento sentì le parole di James: “Non c’è niente per te qui…”. Non era vero. Non era vero. C’era qualcosa per lei.
“Mia signora…”, Miri, una delle giovani novizie, l’aveva distolta dalla sua visione, “…dobbiamo proseguire…”.
A quel puntò Cate si girò e scappò. La giovane la richiamò, ma lei non sentiva più niente.
Uscì fuori dalla foresta, ritrovandosi in una radura deserta. In quel momento sentì qualcosa farla accasciare a terra. Il suo cavallo era stato colpito e l’aveva gettata a terra.
Si tirò su, e vide un Mangiamorte davanti a lei.

“E così finalmente ci incontriamo, Cate Potter!” sibilò una voce fredda.
Cate alzò lo sguardo. Davanti a lei c’erano due Mangiamorte. Quello che le stava davanti si tolse la maschera. Era un uomo dall’aria arcigna e maligna che la guadava con occhi gelidi.
“Sapevo che non te ne saresti mai andata senza di lui…” disse freddo, “Mia sorella per quello sporco Babbano lo avrebbe fatto!”, Cate sgranò gl’occhi, “Oh…non te lo hanno detto che il padre di Severus era un Babbano, vero?”,
“Sei…sei stato tu ad ucciderlo?”,
“Già, con l’aiuto di mio padre, anche se mio nipote era Mezzosangue non potevamo lasciarlo con quel Babbano e con quella sporca traditrice di mia sorella…”,
“Hai…hai ucciso anche lei, non è vero? Maledetto…”. Eileen era stata trovata morta nella sua casa. Furono suo fratello e Lily a trovarla.
Cate tentò inutilmente di rialzarsi, ma era stata schiantata.
“Non volevo ucciderla…avevo mandato un Dissennatore ad assicurarsi che non lasciasse casa per mettermi i bastoni tra le ruote, ma lei ha provato ad andarsene…e il Dissennatore…be’…non occorre che ti spieghi cosa le ha fatto…”, Cate si sentiva ribollire il sangue, “Ma non avevo calcolato te…oh…lo sapevo che Severus era innamorato…l’ho notavo tutte le volte che tornavo a casa e lo sentivo parlare di te con sua madre…ho visto brillare i suoi occhi quando pronunciava il tuo nome...Ho visto tremare le sue mani quando stringeva le tue lettere…”.
Cate vide che la sua bacchetta era troppo lontana per poterla raggiungere, e lo zio di Severus la prese per i capelli.
“Uccidila alla svelta, Perseus!” disse l’altro Mangiamorte, che dalla voce sembrava una donna,
“Sta’ tranquilla Aspasia...” poi si rivolse di nuovo a Cate, “tra poco tu…cara la mia Catherine Potter…non sarai altro che un dolce ricordo per Severus…”.
Ma in quel momento, un lampo trascinò Perseus Prince lontano. “Severus!” esclamò Cate.
Lui le fu subito accanto, “Stai bene?”. Lei annuì.
In quel momento Perseus si riprese e puntò la bacchetta verso i due. “No!” gridò Severus, “Lei non la tocchi!”. Cate si alzò barcollando, recuperando la bacchetta.
Iniziò uno scontro tra Perseus e Severus, e mentre loro due combattevano, Cate schiantò l’altro Mangiamorte. Cate seguì il duello tra Severus e suo zio, sarebbe voluta intervenire, ma quella era una questione tra loro. Dopo un duello di incantesimi (dove Severus fu ferito un paio di volte), Severus finì con lanciare Perseus giù dal burrone là vicino.
A quel punto cadde in ginocchio ansimante, poi si voltò verso Cate. “Sev…” pronunciò lei. Piton non rispose. Si alzò, si diresse verso di lei, ma prima che potesse dire qualcosa, l’altro Mangiamorte lo colpì e lui cadde a terra.
Severus!” gridò disperata.
In quel momento arrivarono Mikailov, Alcyone ed un paio di Auror. Gli Auror immobilizzarono la Mangiamorte, che si chiamava Aspasia Longino, ed aveva ucciso molti Babbani. Mikailov si chinò su Severus. “E’ vivo…ma ha un urgente bisogno di cure…” poi guardò Cate, “Sarà meglio portarlo a casa nostra…anche tu hai bisogno di cure”.
Nel giro di un ora, arrivarono a casa dei Lovelace. Mikailov li guidò al piano superiore, nella stanza degli ospiti.
“Presto, appoggiatelo qui!” ordinò Alcyone ai soccorritori, e questi ultimi appoggiarono Piton sul letto. Cate, per fortuna, aveva solo qualche graffio, ma Severus era ferito seriamente, aveva perso molto sangue, e gli era salita la febbre.
“Voi uscite, adesso penso io a lui!” disse Mikailov, deciso ad usare tutta la sua abilità di medico. Cate uscì riluttante, accompagnata da Alcyone.
Rimase seduta fuori dalla porta. Alcyone gli chiese se voleva mangiare, ma lei scosse la testa, voleva solo stare vicino a lui.
Dopo due ore, Mikailov uscì fuori e gli spiegò che il peggio era passato, ma che aveva ancora la febbre alta. Cate si offrì di restare con lui, non ce la faceva a riposare sapendolo lì da solo...
Riempì un catino d’acqua fresca, prese una benda pulita, la bagnò un poco e poi la passò sul viso di Severus. Mormorandogli parole di conforto.
Severus Piton era immerso in un’oscurità quasi palpabile. Con uno sforzo tremendo socchiuse gli occhi, e intravide Cate che stava china su di lui e gli inumidiva delicatamente la fronte. Forse stava dicendo qualcosa, ma sembravano parole tanto distanti da non essere quasi udibili. A fatica sollevò una mano e cercò di accarezzarle il viso, ma senza riuscirci, e sprofondò di nuovo nell’incoscienza.
Cate notò la sua agitazione, e gli si avvicinò ancora di più. “Ciò che la grazia mi ha concesso…fai che sia risparmiato…salvalo” mormorò dolcemente. Fissò ancora a lungo la sua bocca sottile, trattenne il respiro, poi chiuse gli occhi e gli diede un bacio a fior di labbra. Si ritrasse subito, sconvolta da quanto era stata audace. “Sev…ti prego, guarisci presto…”.
  
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