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Autore: gigia96    04/07/2015    3 recensioni
Jade pensa di essere una ragazza normale fino a quando nel 1992 riceve la sua lettera da Hogwarts.
In quell'anno Harry e i suoi amici stanno per frequentare il secondo anno.
In quella scuola Jade conoscerà nuovi amici, vivrà molte avventure e scoprirà cosa vuol dire essere una strega, e che non basta agitare una bacchetta per esserlo.
Seguite Jade nei suoi anni a Hogwarts e osservatela crescere e imparare
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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~~Quando scendemmo dal treno, vidi una massa informe di alunni avviarsi verso un sentiero e così decidemmo di seguirli, ma una voce profonda, che proveniva dalla parte opposta, ci chiamò.
- Primo anno! Quelli del primo anno mi seguano! -
Quando mi voltai vidi l’uomo più alto e grosso che avessi mai incontrato, per un primo momento pensai che fosse un gigante, nel vero senso della parola, dopo i folletti pensavo fosse probabile che un gigante fosse lì di fronte a me.
Mi avviai verso di lui insieme a Cassie, Luna e Ginny, più una moltitudine di studenti della mia stessa età, quando fummo tutti abbastanza vicini ci invitò a seguirlo.
Ci condusse dalla parte opposta rispetto a dove si stavano dirigendo tutti gli altri alunni e mi chiesi dove ci stesse portando, che razza di sorpresa ci aspettava?
Ci fermammo davanti a un lago, da cui si vedeva Hogwarts illuminata da migliaia di piccole luci, in quanto cominciava a calare la notte.
Sulla riva vi erano una ventina di piccole imbarcazioni adatte a portare ciascuna circa quattro, o al massimo cinque, di noi. Ci sistemammo su una di esse e sull’ imbarcazione salì anche un ragazzo che si mise dietro con Cassie e non aprì bocca per tutto il viaggio.
Io ero da sola davanti e osservavo tutto intorno a me estasiata e gli occhi che brillavano e non ero l’unica, quasi tutti nelle altre barchette erano a bocca aperta a guardare il panorama.
All’improvviso sentii un rumore dietro di me di qualcosa che veniva gettato in acqua, mi voltai e vidi Luna che annaspava e tentava di risalire sull’imbarcazione. A Cassie scappò una risatina, mentre il ragazzo accanto a lei si rimetteva composto e ritirava la mano, li fulminai con lo sguardo e diedi una mano a Ginny per tirare di nuovo dentro Luna.
Le tolsi il mantello zuppo e le diedi il mio, sperando che non si sarebbe raffreddata, poi guardai di nuovo Cassie.
- Poi dobbiamo fare una chiacchierata io e te – le dissi duramente.
Feci cambio posto con Luna, facendo traballare pericolosamente la barca, non credo che  avrebbero avuto il coraggio di spingere anche me nel lago.
Per il resto della navigazione il ragazzo stette zitto a guardare l’acqua alla sua sinistra, mentre Cassie guardava alla sua destra, invece io, Luna e Ginny chiacchieravamo.
- Giuro di aver sentito qualcosa afferrarmi la gamba nel lago – sussurrava sospirando sognante Luna,  – Dopotutto è stato divertente, grazie – disse rivolta ai due dietro di noi, loro non si girarono nemmeno verso di lei.
Ma non sembrò importarle, effettivamente nessuno sgarbo sembrava importarle veramente, prendeva tutto con un sorriso.
Piccolo promemoria per me per il futuro: mai stare nella stessa stanza con Luna e Cassie, o una o l’altra, non insieme.

Quando scendemmo dalle imbarcazioni era ormai buio. Hagrid, il gigante si era presentato prima di salire sulle barche, ci condusse fino alla porta principale del castello.
Lì c’era una donna, che portava i capelli legati in una crocchia e aveva uno sguardo imperioso. Sembrava che ci stesse aspettando in quanto guardava nella direzione da cui venivamo e appena ci vide ci venne incontro.
- Li lascio a lei, professoressa McGranitt – detto questo il gigante si avviò verso la porta principale.
Sapevo di aver già sentito quel nome ma, con tutto quello che mi era successo ultimamente, non riuscivo a ricordarmi bene dove l’avevo sentito. Mentre mi sforzavo di ricordare, la donna prese la parola.
- Buona sera e benvenuti, io sono Minerva Mcgranitt, insegnante di Trasfigurazioni e direttrice della casa di Grifondoro, nonché vicepreside. Se volete seguirmi vi condurrò fino alla Sala Grande, così verrete smistati nella vostra casa di appartenenza e in seguito ci sarà il banchetto di inizio anno -
All’improvviso ricordai dove avevo sentito il suo nome: nella prima lettera che mi era arrivata da Hogwarts.
Sapere che la donna che avevamo davanti era riuscita a trovare una piccola strega , come me, nel mezzo di tanti babbani mi riempì di ammirazione, da quel momento capii che lei sarebbe diventata una dei professori a Hogwarts che mi sarebbero piaciuti di più.
Ci guidò in corridoi enormi, adatti a ospitare una grande moltitudine di studenti, alle pareti erano appesi moltissimi quadri e in ognuno di essi c’erano personaggi che si muovevano salutandoci, dandoci il benvenuto o facendo linguacce.
Era sorprendente come appena cominciavo ad abituarmi alla magia, arrivava sempre qualcosa che mi meravigliava e mi faceva rimanere senza fiato come Diagon Alley, i quadri o Hogwarts in generale.

Ci fermammo di fronte a un portone, a doppia anta chiuso, che si abbinava a meraviglia con il resto del castello data la magnificenza e la mole che aveva, che era sicuramente l’ingresso della Sala Grande.
- Aspettatemi qui, vado ad avvisare del vostro arrivo e torno a prendervi – ci ordinò.
Rimanemmo fermi lì, per tutta l’attesa ci fu un brusio di sottofondo meravigliato degli studenti che sarebbero dovuti essere smistati di lì a poco. Mi voltai verso Cassie, che era in piedi spaesata e mi guardava quasi con malinconia e con una nota di gelosia. Accanto a lei c’era il ragazzo che stava sulla nostra stessa barchetta, che era appoggiato al muro con le braccia incrociate e parlava con un’espressione insolente ad un ragazzo moro di cui non vedevo il viso, poiché era di spalle.
La vicepreside tornò dopo qualche minuto e ci esortò a seguirla nuovamente.
Quando si aprirono le porte entrammo in una sala ancora più grande e spettacolare della Gringotts.
C’erano quattro lunghe tavolate, dove sedevano gli studenti di ciascuna casa che ci guardavano con curiosità, più una tavolata in fondo dove sedevano tutti i professori, fra cui anche Hagrid.
Ma quello che fu più sorprendente era il soffitto: centinaia di candele fluttuavano su un cielo stellato, uguale a quello che si trovava all’esterno della scuola. Doveva per forza essere una magia, non era possibile che la sala non avesse il soffitto, altrimenti se avesse piovuto o nevicato si sarebbe creato il caos.
Ci mettemmo tutti di fronte al tavolo dei professori, inoltre davanti a noi c’era un piccolo sgabello su cui era poggiato un cappello molto malandato.
- Quando chiamerò il vostro nome venite a sedervi sullo sgabello, vi metterò il capello in testa e verrete smistati nella vostra casa di appartenenza -
Ci fu un momento di pausa poi prese una lunga pergamena e iniziò a leggere ad alta voce i nomi.
- Anderson Denis -
Un ragazzino tremante si fece avanti e si sedette, dopo qualche secondo il cappello gridò “Tassorosso”. I nomi si susseguivano uno dopo l’altro, arrivarono ad un certo Colin Canon che si avviò verso lo sgabello saltellando e fu smistato in Grifondoro.
- Cooper Cassandra -
Cassie mi passò affianco e mi guardò sussurrando: “ Spero che saremo nella stessa casa” e mi superò, non seppi cosa pensare.
Ci mise almeno un minuto il cappello parlante ad enunciare la sua casa di appartenenza ma infine la smistò in Serpeverde. Mi sentivo agitata, così tanti nomi c’erano prima di arrivare al mio, sospirai.
Dopo una ragazza di nome Cathleen Fox, smistata in Corvonero, la professoressa mi chiamò.
Mi avviai, più volte nei giorni precedenti avevo pensato a quale potrebbe essere la mia casa, mi vedevo bene in Corvonero oppure in Tassorosso, ma anche nelle altre due case, quindi non sapevo proprio cosa aspettarmi.
Mi mise il cappello sulla testa e quasi caddi dallo sgabello quando quest’ultimo si inserì nei miei pensieri  e si mise a ragionare sulla casa più giusta per me. Infine esclamò: “Corvonero”.
Raggiunsi la tavolata della mia casa e mi sedetti accanto a Cathleen, intanto la McGranitt continuava a enunciare nomi.
- Ishikawa Narumi -
Quando pronunciò quel nome mi voltai incuriosita, era strano sentire nomi giapponesi, in quanto finora erano stati smistati solo studenti con nomi inglesi. La ragazza dai capelli viola venne smistata in Corvonero e si sedette accanto a me, sorridendomi e voltandosi subito verso lo sgabello.
- Ishikawa Tomoe -
Un’altra ragazza identica a Narumi, tranne per il colore dei capelli in quanto neri, si posizionò sullo sgabello e venne smistata in Tassorosso, Tomoe si voltò verso la sorella che le fece un segno con il pollice alzato ed entrambe sorrisero.
- Jenkins Zeke -
Il ragazzo che aveva spinto Luna in acqua venne smistato in Serpeverde e si sedette accanto a Cassie, ormai sembravano avere una certa confidenza quei due.
Luna, per la mia felicità, era stata smistata in Corvonero e si era seduta di fronte a me, ora rimaneva solo Ginny del nostro gruppo e sperai che saremmo state nella stessa casa.
Il ragazzo con i capelli mori, che prima parlava con Zeke, si chiamava Werner Murray e venne smistato anch’esso in Serpeverde.
- Weasley Ginny -
Finalmente venne chiamata la mia amica e, dopo aver pronunciato il suo nome, la McGranitt ripose la pergamena, era terminata la lista, poi avremmo potuto mangiare. Ginny venne smistata in Grifondoro e si sedette accanto a due ragazzi più grandi che avevano il suo stesso colore di capelli e che sembravano gemelli, la salutai con la mano e lei mi sorrise.
- Ora prenderà la parola il preside per i soliti avvertimenti, dopodiché avrà inizio il banchetto, prego signore -
La professoressa si andò a sedere accanto al posto vuoto del preside, che intanto si era alzato, e fece tintinnare la forchetta sul bicchiere facendo zittire l’intera sala.
- Benvenuti e bentornati, so che avrete fame perciò cercherò di fare un discorso breve. È proibito entrare nella foresta, lo dico anche agli alunni più anziani, non solo ai nuovi, inoltre è vietato stare nei corridoi nelle ore di lezione, a meno che non si abbia il permesso di un professore, e dopo l’ora di cena.
Spero che vi troverete bene anche quest’anno qui ad Hogwarts e ora potete finalmente godervi il banchetto, buon appetito -

Il preside si andò a sedere e all’improvviso comparvero piatti, vassoi e ciotole pieni di cibo, io non sono una persona golosa ma vedere quel cibo, tutto per noi, comparirmi davanti mi mise una certa acquolina.
Molte  delle pietanze non le conoscevo e le assaggiai volentieri, quando tutti ebbero finito scomparvero i piatti e ne apparvero altri con prelibati dessert.
- Oh c’è il budino – esclamò felice Luna e se ne versò un bel po’ nel piatto.
Ripensandoci non credo di aver mai mangiato tanto in vita mia. Quando scomparvero definitivamente i piatti il preside prese la parola e ci invitò a cantare tutti insieme l’inno della scuola, secondo il motivetto che più ci ispirasse.
Io non conoscevo il testo dell’inno, ma mi divertii ad ascoltare l’accozzaglia di voci che lo cantava in tempi diversi, riuscendo a malapena a distinguerne le parole.
Mano a mano che finivano di cantare si alzavano, fuori dal portone mi aspettava un alunno di Corvonero, un prefetto, che avrà avuto circa l’età di mio fratello, che chiamava gli alunni della sua stessa casa del primo anno.
Ci guidò all’interno del castello, salimmo scale e svoltammo nei corridoi fino a che non persi completamente l’orientamento.
Affrettai il passo per mettermi accanto a Andrew, il prefetto.
- Hey ciao, pensi che possa trovare una mappa di Hogwarts da qualche parte? Altrimenti penso che mi perderò -
Lui scoppiò a ridere e mi rispose che probabilmente avrei trovato una mappa nella biblioteca.
Ad un certo punto ci fermammo davanti a una porta, che aveva il battente a forma di corvo, perciò dedussi che fosse l’entrata del dormitorio.
- Se le unisci, dividono. Cosa sono? – chiese il corvo.
- Le forbici – non ebbi nemmeno tempo per pensare che Andrew rispose.
La porta si aprì mostrando una stanza abbastanza ampia dove predominavano i colori blu e bronzo, dalle grandi finestre, da cui decisi che mi sarei affacciata alla prima occasione possibile, potevo immaginare che fosse molto luminosa di giorno.
Al centro c’era un busto di una donna, che non riuscivo a riconoscere, la cupola era dipinta come un cielo notturno puntellato di stelle e in una nicchia c’era una libreria piena di libri.
Ci condusse alle nostre stanze, la parte maschile, sulla destra, era divisa da quella femminile, sulla sinistra. Le stanze avevano quattro letti a baldacchino ciascuna, su cui c’erano le nostre divise piegate accuratamente che erano poggiate sulla trapunta di colore blu notte.
Nella stanza con me c’erano Luna, Cathleen e Narumi, ma eravamo tutte troppo stanche per chiacchierare infatti ci mettemmo il pigiama e ci addormentammo, prima di chiudere gli occhi pensai a quando avrei potuto chiarire con Cassie, dato che eravamo in due case differenti.


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Oi ciao, scusate per il ritardo, ma sono partita e non ho potuto scrivere per questo. Grazie a tutti voi che continuate a leggere la mia storia, sentitevi liberi di recensire con consigli e commenti ogni volta che volete.
Siamo finalmente arrivati ad Hogwarts e i vari personaggi sono stati smistati, che lezioni avranno nel prossimo capitolo? Chissà, chissà…
Bene, mi dileguo, al prossimo capitolo, ciaooooo

  
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