Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Lalley    17/01/2009    1 recensioni
"Mi svegliai. Sorrisi, senza aprire gli occhi. La pioggia picchiettava sul tetto mentre io rimanevo a godermi gli ultimi istanti in cui sarei potuta rimanere a letto. La stanza profumava ancora come tanti anni prima: un misto tra resina, legno e vaniglia. Mi rigirai tra le coperte. Non mi sarei voluta alzare per nessun motivo, ma quella era una giornata troppo speciale per poterla passare a dormire… Come a voler confermare i miei pensieri, la sveglia sul comodino trillò. Aprii un occhio guardandola con odio." Dopo Breaking Dawn...
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
~After Dawn _ A new day~

Capitolo 1_ Vita e immortalità
Parte 6

Letteralmente aggrappata al braccio muscoloso di Nahuel procedevo nuovamente verso la folla. A tratti gli lanciavo qualche sguardo fugace, quasi per accertarmi che fosse reale. Mi sembrava impossibile che un ragazzo del genere fosse lì per me. Non me ne capacitavo. Sentendo poi il bicipite teso sotto la sua camicia bianca, sorridevo. Era una conferma. Era vero. Mi sentivo come una ragazzina sciocca e veramente molto stupida, ma, senza il cervello collegato, ormai perso, andato, completamente annebbiato, per colpa sua, non riuscivo a tornare in me.
«Senti Renesmee…» formulò con la sua voce suadente ed unica. Lui il flauto, io il serpente.
«Dimmi… Nahuel» dissi assaporando il suo nome mentre lo pronunciavo. Sì, ero completamente persa. Renesmee Carlie Cullen era appena stata sostituita dalla sua parte più imbecille.
«Mi trovi tanto diverso da come ricordavi?».
«Un po’…» ammisi. Tutto in meglio aggiunsi mentalmente.
«E per cosa soprattutto?» domandò guardandomi curioso.
Sostenni coraggiosamente lo sguardo, anche se ancora non capivo perché fosse così essenziale, per lui, sapere il mio parere.
Aggrottando le sopracciglia per un istante, gli risposi di getto: «I capelli».
Sorrise annuendo.
«Già, i capelli...» ripeté come stesse pensando ad alta voce. Sembrava divertito.
«C’è… prima erano neri,… intrecciati, mentre ora sono… castani, chiari, corti…» tentai di spiegarmi molto impacciata, gesticolando.
Annui guardandomi. Certo che fare la figura della scema mentre si parla di un argomento non proprio intelligente, la potrei fare solo io. Ma in quel momento non mi stavo neanche rendendo conto della mia imbranataggine.
«Sì, esatto. È colpa tua se ho cambiato il mio look» disse serio… forse addirittura irato?
Arrossii completamente, mugugnando qualche scusa e abbassando lo sguardo. Riusciva a farmi anche sentire in colpa quando non ne avevo?
Mi ridestò la sua risata dolce seguita da una carezza.
«Ehi! Guarda che io scherzavo!» disse ridendo.
«Oh, già! Molto divertente!» risposi acida. Forse Renesmee non era del tutto persa. Riusciva ancora a ribellarsi all’incantatore. Ma durò molto poco, perché un istante dopo mi ero voltata con sguardo colpevole a guardarlo. Mi resi conto che non sembrava poi così scosso dalle mie parole…
«In realtà tu un po’ centri. Ti spiego: nella giungla esistono varie tribù che considerano gli “uomini dai capelli chiari” come delle specie di demoni. O comunque qualcosa del genere. E mio padre mi avevo passato, appunto, il gene recessivo. Più che per proteggermi, perché non ne avrei avuto bisogno, mia zia mi scurì i capelli per non attirare l’attenzione. Perciò ho dovuto aspettare 150 anni per tenerli al naturale.»
«Ti stanno bene così» azzardai.
«Grazie mille» rispose.
Poi continuò: «Inoltre, i capelli lunghi facevano parte della mia cultura. È stato… strano… scoprire che nel mondo occidentale, comunemente, gli uomini portano i capelli più corti. Tagliarli è stata la prima cosa che ho fatto, ma non mi è affatto dispiaciuto. Anzi, sai che ti dico? La cultura occidentale mi piace moltissimo, non penso che tornerò come prima.»
Io continuavo ad annuire sorridendo. Anche la storia dei suoi capelli poteva essere interessante se era lui con la sua voce a raccontarla. Il che mi faceva paura. Renesmee stava proprio andando alla deriva…
«Ehi, Nessie! Ma tu scappi sempre?? Possibile che… ooh…»
Witto era stata la prima a raggiungerci. E ora mi guardava come se le avessi tenuto segreto qualcosa, continuando ad accennare con lo sguardo a Nahuel. Il che era piuttosto imbarazzante.
«Witto, lui è Nahuel.» dissi, presentando il ragazzo altissimo, che mi stava a fianco, alla mia amica.
«Nahuel, lei è Witto.» aggiunsi osservando lo sguardo perso della vampira. Ok, ne avevo la conferma: quello strano effetto Nahuel non lo faceva solo a me. Ma quando poi la vidi, addirittura, battere ripetutamente le ciglia, decisi che forse era il caso di intervenire. Bastavo io a fare la figura della ragazzina impazzita. E no, non ero gelosa del sorriso che Nahuel le stava rivolgendo. No, neanche della stretta di mano che si erano appena scambiati. Dovevo solo… aiutarla. Sì, dovevo farla risalire dal baratro della demenza. Se io ci rimanevo ancora un po’… beh, era più che giustificato, ma lei doveva essere salvata.
«D-da quanto vi conoscete?» farfugliò Witto ancora incantata, fissando il ragazzo.
Mi schiarii la voce, tentando di farle capire che io esistevo ancora, ma parve non sentirmi. Quando poi iniziai a parlare, Nahuel mi anticipò: «Beh, in realtà… è da sei anni che non ci vediamo. Ma è da tre che sto facendo di tutto per rincontrarla.».
Concluse cingendomi le spalle con un braccio. Stupido irresponsabile. Ero reduce da uno svenimento, cosa voleva farmi, morire?
«Oh, che cosa dolce…ma perché hai impiegato così tanto?» domandò ancora la vampira.
Wow. Parlava davvero poco. Nahuel doveva averla totalmente abbagliata…
«I Cullen mi hanno chiesto espressamente di adattarmi meglio ad un altro stile di vita e…»
Improvvisamente tornai in me. Lo ascoltavo ormai distrattamente. La sua voce era diventata una melodia di sottofondo. Non era fastidiosa, non diminuiva di armoniosità, ma forse… forse ora era diventata una priorità meno importante rispetto al viso di Jake che scorgevo tra la folla.
«Scusate un attimo…» sussurrai, per poi dirigermi verso il ragazzo che mi aveva riportata coi piedi per terra. Mentre andavo, inviai a Witto la motivazione del mio allontanamento.
«Renesmee, dove vai?» sentii alle mie spalle. Il tono di voce era preoccupato.
«Lasciala un attimo Nahuel, penso torni subito…» lo distrasse Witto, per poi cominciare a parlargli del suo viaggio dal Canada. «Grazie» dissi col pensiero alla vampira. Sapeva sempre come aiutare.
Io intanto avanzavo a rilento attraverso quella barriera umana. Ero piuttosto cauta, non volevo fare male a nessuno, ma dopo aver ricevuto un paio di gomitate abbastanza dolorose, mi decisi a usare le maniere forti a mia volta…
«Ehi, Jake! Jake!» chiamai a gran voce tra gli invitati. Non si voltava. Dovetti dare qualche spallata, schiacciare diversi piedi e trattenere il fiato mentre passavo tra due persone, per raggiungerlo.
«Jake!» urlai infine alle sue spalle.
Si voltò sorridendo, contagiandomi. Eppure mi sentivo uno schifo, come se l’avessi tradito…
Beh, in realtà io e Jacob non stavamo assieme. Non eravamo una coppia. Potevamo essere paragonati a due magneti, ancora troppo distanti per unirsi, ma continuamente attratti l’uno dall’altro. Vivevamo in un nostro equilibrio in cui l’amore era un sentimento effimero rispetto a ciò che provavamo, ma allo stesso tempo troppo forte. È’… difficile spiegarlo a parole. Sembra un continuo controsenso detto così. Eppure, come la voce di Nahuel mi incantava e mi portava al di fuori della realtà, io e Jacob provavamo a vicenda un sentimento più forte, e allo stesso tempo più debole, dell’amore. Vivevo due assurdità contemporaneamente.
Perché mi sentivo uno schifo, allora? Perché sapevo che se Jake mi avesse vista com’ero prima con Nahuel, ora non mi avrebbe rivolto quel sorriso rilassato. Mi avrebbe odiato. E io non meritavo il suo affetto…
«Nessie!»
«Jake…»
Rise. «Cosa facciamo? Giochiamo a ripeterci i nomi a vicenda?»
«Oh, no…» risposi impacciata e sovrappensiero. I suoi occhi si velarono di preoccupazione e corrugò le sopracciglia. Mi mise le mani sulle spalle e abbassò il viso alla mia altezza.
«C’è qualcosa che non va?»
Inclinai la testa leggermente. «No… no, perché?»
Mi fissò a lungo, per poi rialzarsi.
«Sei strana Nessie…» disse serio.
Sospirai. «Non è niente Jake… è solo che…»
«Che…?»
«Che ho rivisto una persona».
S’irrigidì. Ecco, era arrivato il momento della verità…
«Chi?»
«Nahuel» risposi di getto. Nahuel, l’incantatore…
«Nahuel chi?» chiese dopo una risata isterica.
Sospirai. Mi avvicinai a lui e intrecciai la mia mano destra alla sua, per poi voltarmi.
«Lui» dissi indicando il giovane alle prese con Witto. Vidi Jacob scrutarlo lentamente, così serio non l’avevo mai visto prima. Poi tornò a posare lo sguardo su di me, carico d’ansia.
«Chi è, Nessie?» domandò. Nemmeno lui l’aveva riconosciuto subito.
«Hai presente il mezzo vampiro che aveva testimoniato…?»
Centro. Aveva capito. I suoi occhi s’incupirono.
«Oh…» sussurrò istintivamente, sovrappensiero. Chiuse gli occhi, li riaprì. Iniziò a tremare.
«Oh!» ripeté praticamente ringhiando. Il tremito stava aumentando.
«Jake! Fermo. Tranquillo.» cercai di calmarlo immediatamente. Gli presi il volto tra le mani, e lo fissai negli occhi.
«Jake, non farlo… devi rimanere calmo…» sussurrai.
Appuntò i suoi occhi nei miei, come per aggrapparsi. E io lo aiutai, senza evitare lo sguardo. Lentamente si sciolse, i muscoli si rilassarono. Si rialzò togliendomi delicatamente le mani dal suo volto.
«Grazie» bisbigliò impercettibilmente.
Mi guardai attorno. Nessuno aveva notato niente. Meglio…
«E che cosa diavolo è venuto a fare?» riprese Jacob poco dopo. Parlava calmo, col fiatone, ma io sentivo che in fondo avrebbe voluto ringhiare. O urlare. Di sicuro, comunque, Nahuel non gli andava a genio.
«Non ne ho idea…penso rincontrarmi» risposi sincera. Ma dal suo sguardo capii che non era soddisfatto completamente della risposta. Voleva saperne di più. E continuava a fissare il mezzo vampiro da lontano.
«È’ arrivato il momento dei regali!!» strillò una voce alle mie spalle.
«Solo un momento zia…»
Lo faceva apposta? Sempre nei momenti meno indicati doveva intervenire?
In ogni caso avevo appena parlato col muro…
«Dai, vieni! Chissà che cosa ti aspetta…» disse prendendomi per mano. E al mio fianco apparve anche Witto. «Wow, Nessie! Adesso aprirai anche il mio regalo! Guarda, io non ti dico niente, ma sappi che…» e iniziò a riempirmi le orecchie di chiacchiere.
«Jake!» chiamai mentre venivo… trascinata… verso i pacchi.
Non si voltò.
«Non fare pazzie…» sussurrai, mentre lo vedevo iniziare a camminare nella direzione opposta alla mia. E mentre avrei dovuto essere felice, iniziai a preoccuparmi sul serio.
Nel giorno del mio compleanno, la mia vita iniziava a complicarsi

-----------------------------------------------------------

Angolo della Writer

Salve a tutte!
Comincio con lo scusarmi per non aver postato presto, ma la scuola è dura in questo periodo...
Dovevo recuperare un po' di materie, perciò ho preferito dedicarmi allo studio.
Spero di non avervi deluso con questo chappy, però.
Lo so, è un po' noioso, ma era indispensabile...
Torno a ribadire che il comportamento di Renesmee non è naturale. Ma scoprirete tutto più avanti... ;)
E ora passiamo alle recensioni!
Deb, avrai notato che Nahuel è proprio un degno rivale! ;P
Jake avrà non pochi problemi... xD
_Giuls_, hai di fronte a te un'Anti-Jacob convinta!
Eppure penso che sia da rivalutare nella mia FF, l'ho plasmato un po'... ;)
Grazie ancora e al prossimo chappy!
Baci,
-Sweet-

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Lalley