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Autore: LadyIce9    05/07/2015    7 recensioni
Cosa sarebbe successo se il giovane Tom Riddle, invece di essere nato negli anni quaranta, fosse nato negli stessi anni dei suoi mangiamorte più famosi? Se avesse conosciuto fin da bambino Bellatrix Black, Rodolphus Lestrange, Lucius Malfoy e anche Severus Piton, Lily Evans e i malandrini? Sarebbe cambiato qualcosa in lui o sarebbe comunque diventato il mago più cattivo e spietato di sempre? Questa storia si propone di spiegarvelo, senza modificare nessun personaggio e nessun contenuto della storia originale....
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mangiamorte, Severus Piton, Sorelle Black, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
Capitoli:
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Ella, ella era l’idolo che seduceva in lui tutte le volontà del cuore, rompeva in lui tutte le forze dell’intelletto, teneva in lui tutte le più segrete vie dell’anima chiuse ad ogni altro amore, ad ogni altro dolore, ad ogni altro sogno, per sempre, per sempre... 
G. D'annunzio, "Il Piacere"

 


Tom rimase un attimo immobile, chiedendosi cosa avrebbe fatto.
L'aria fredda gli accarezzava appena la fronte sotto i capelli, mentre la sirena d'allarme del Ministero risuonava fatalmente in lontananza, tanto forte da sentirsi perfino da lì. La gente agitata si muoveva convulsamente per le strade, molti maghi infervorati si erano radunati in gruppi di rivolta, altri, più codardi, si erano chiusi in casa con una fattura alla porta.
Tom andava avanti a passo lento, ignorando passivamente tutte le spallate e i vari 'Attento, ragazzo!' degli altri concittadini.
Per la prima volta nella sua vita non sapeva come comportarsi o come reagire. Sicuramente aveva sentito il bisogno fisico di andarsene da quella casa, non potendo più sopportare un secondo di più quella buffonata da giovane Bel Ami di buone speranze, ma ora che era uscito?
Continuava a camminare per le vie torbide di Londra, passando come se niente fosse da pensieri di vendetta cruenta ad altri di paura, incredulità e incomprensione.
Perché avevano fatto una cosa del genere?
Ma era ben altro ciò che più lo lasciava perplesso e sbigottito, questo a confronto era una bazzecola. Era una nuovissima sensazione di paura che sovrastava tutte le altre come mille oceani, a cui oltretutto non sapeva dare una spiegazione logica, perché davvero non l'aveva mai provata prima e davvero non credeva l'avrebbe mai potuta provare, come se fosse in uno stato di immunità dai sentimenti sbagliati.
Eppure quella paura che esorbitava dalla sua persona e si poneva all'esterno, sull'incolumità di un altro, o meglio, di un'altra, c'era.
Lui temeva per lei, e non sapeva se era peggio saperlo o provarlo.
Aveva camminato tanto a lungo da essere entrato per vie traverse nella Londra babbana, come sempre meno chiassosa e più depressa della gemella magica. C'erano pochi babbani in giro, forse per il freddo o forse per l'ora di pranzo, e i pochi che c'erano sfrecciavano in auto o in quei ridicoli veicoli a due ruote.
Una ragazza bruna e mal vestita gli si avvicinò, sorridente.
-Ehi scusa, non è che hai da accendere?-
Tom si girò verso di lei, con gli occhi rossi e affilati come due rubini, decisamente anormali.
La ragazza indietreggiò, incantata e spaventata al tempo stesso.
-Senti non importa, grazie comunque...-
-No, perché?- le rispose dolcemente -Ce l'ho eccome. Qui però sta per piovere, vieni con me...-
E così sfogò buona parte della sua ira, bruciando viva una babbana dopo averla indotta a seguirlo con un paio di sorrisi rassicuranti. Per un momento fece finta che ci fosse Bellatrix tra quelle fiamme, anche se il piacere che ne trasse fu comunque inquinato dalla stessa forma di inquietudine che aveva provato qualche minuto prima.
E se anche fosse morta? Che differenza fa?
Si allontanò velocemente dal luogo del delitto, non tanto per la paura di essere intercettato dall'occhio vigile degli Auror, quanto piuttosto perché si sentiva soffocare.
Aveva perso l'occasione d'oro di prendersi i suoi cimeli, fatto la figura dello stupido e reagito come uno sprovveduto davanti a due idioti che non meritavano neanche la sua attenzione. Tom detestava sbagliare, forse perché la sua indole perfezionista non lasciava niente al caso e non gli concedeva neanche il beneficio del dubbio. Tutti i suoi passi erano frutto di decisioni ponderate e calibrate, perciò cozzavano inevitabilmente con l'evento anomalo e imprevedibile per eccellenza: l'errore.
E, sembrava incredibile, ma dietro ogni suo errore c'era lei.
Lei lo distraeva, lei lo assillava, lei occupava indebitamente i suoi pensieri e penetrava dentro di lui come un raggio di luce in una camera buia, e gli faceva provare cose che decisamente non voleva provare.
Aveva ragione la sua Nagini, doveva liberarsi di lei proprio come aveva fatto qualche anno fa... Ma questa volta definitivamente.
Era ferita? Meglio. Era morta? Ottimo, un affare in meno da sbrigare.
Si sentì come se si fosse liberato da un peso opprimente, a lui non importava niente di Bellatrix! Certo che no!
Sorrise trionfante, sì, quell'inquietudine era solo rabbia repressa e mascherata, l'avrebbe uccisa appena arrivato a Malfoy Manor.
Anzi, non indugiò un momento di più in quella fogna brulicante di babbani e si materializzò subito.
_________________


Narcissa Malfoy attendeva davanti a un infuso ormai freddo. Come volevasi dimostrare, Lucius e gli altri erano in ritardo e lei si era lasciata sopraffare dai pensieri più pessimistici e catastrofici che una mente umana poteva immaginare. E più il tempo passava, più il suo nervosismo aumentava.
Era passata più di un'ora, quanto tempo occorreva per salvare un maledetto indagato?
Non sapeva più cosa fare per distrarsi, gli elfi avevano già sgombrato il salotto da tutti i mobili per consentire ai Mangiamorte un atterraggio il più possibile pulito e ordinato (e per evitare i consueti capitomboli e danni alla sala), mentre Draco era intrattenuto in camera sua da Dobby.
Come sempre, a lei spettava l'ingrato compito di aspettare e sperare. Iniziò a tamburellare con le unghie sul tavolino di frassino e i suoi occhi grigi saettavano continuamente verso finestra, anche se sapeva perfettamente che loro non sarebbero giunti dal giardino.
All'improvviso, il rumore che aveva tanto sperato di sentire fece capolino nelle sue orecchie, e poco dopo, due persone caddero maldestramente sul marmo tirato a lucido. Narcissa si alzò subito in piedi col cuore in gola e il fiato corto.
I nuovi arrivati erano due donne, di cui una con i capelli rossi che stringeva stretta l'altra, bionda e...
Oddio.
La signora Malfoy quasi ebbe un mancamento: La bionda in questione era sua sorella Andromeda, la traditrice rinnegata dai Black, che era appena comparsa in casa sua con un'Auror del Ministero attaccato alle costole.

Narcissa però non ebbe la prontezza di parlare, anche perché Lily Potter le aveva puntato contro la bacchetta con fare minaccioso.

-BACCHETTA A TERRA E MANI DIETRO LA TESTA!- le sbraitò con voce aggressiva, cercando di alzarsi e di tenere ferma Andromeda in contemporanea -Non osare muoverti, ogni inosservanza potrà essere usata contro di te e aggraverà solo la tua posizione!-

Narcissa obbedì senza parole, fissandola in stato di choch. Tutto si sarebbe aspettata, dai Troll ai Pixie, ma non certo questo.

-Lily... Oddio, non è come pensi!- farfugliò Andromeda -Te lo giuro, tu... Non devi stare qui!-

-Non è come penso? - le domandò l'altra, quasi dispiaciuta -Andromeda dei maghi oscuri hanno appena attaccato il Ministero per salvare te! Come può non essere come penso? Noi ci fidavamo di te! Io e Sirius abbiamo appena testimoniato in tuo favore!-

La strega del Ministero era comprensibilmente fuori di sé, ma Andromeda cercò di mantenere calma e di spiegarsi, cercando di ignorare lo sguardo incredulo e pungente di sua sorella.

-Io non so perché l'hanno fatto, ma tu non puoi restare qui! Te ne devi andare subito! Se lui ti vede potrebbe scoprire e saperlo...-

Lily corrugò la fronte, senza lasciarla andare -Lui chi? Di che cosa stai parlando?-

Andromeda si girò per guardarla negli occhi -Sto parlando di tuo figlio Harry. Lily, sul serio, devi andare via subito-

Quel nome bastò per annichilire la Potter. Scattò in piedi involontariamente e liberò Andromeda senza neanche rendersene conto. Il coraggio fu spodestato dal panico più totale.

Harry, la profezia, un nemico mortale, il mago oscuro...

Guardò Andromeda colma di angoscia, senza riuscire più a ragionare come si deve. Perfino Narcissa si accorse della piega strana del discorso.

-Come fai a sapere di... di...-

-Me l'ha detto un mio amico- l'anticipò -Un caro e fidato amico-

-Severus?-

Andromeda trovò la forza di sorriderle -No, non Severus, un amico di Severus... Ma non ti preoccupare di questo, se mi ascolti e te ne vai in tempo, nessun altro lo saprà mai-

-Ma tu sai chi è lui?- sussurrò Lily con tono quasi supplichevole -Se lo sai, ti prego, dimmi chi è-

-In realtà non lo sappiamo con certezza...-

-Non importa! Andromeda devo saperlo, se lo sai me lo devi dire!-

La bionda corrugò la fronte, combattuta, ma in quello stesso momento si materializzarono con un tonfo anche Lucius Malfoy, due Mangiamorte mascherati e infine Rodolphus, con in braccio Bellatrix, sveglia e vistosamente ferita.
Dopo di che, accadde tutto troppo velocemente e in modo confuso. Narcissa, che era rimasta quasi tutto il tempo con le mani in alto, sospirò di sollievo e corse verso i suoi alleati, che erano tutti destabilizzati e preoccupati per motivi diversi. Chi per il dolore di una ferita fresca, chi per l'adrenalina ancora in corso, chi perché si era inevitabilmente compromesso davanti alle autorità... Però almeno una preoccupazione la condividevano: quella dell' Auror giunto indisturbato fino al Quartier Generale.
Lily Potter, infatti, come ogni eroico e intrepido Grifondoro, appena comprese il significato di quell'attacco si lanciò su Andromeda giusto in tempo da essere materializzata insieme a lei a Villa Malfoy, ignorando le urla di protesta di suo marito James e degli altri.
E ora, benchè fosse sola contro sei, prese l'iniziativa e li attaccò per prima, come avrebbe fatto una vera Grifondoro, coraggiosa oltre il limite del buon senso.
-Stupeficium!- gridò a pieni polmoni contro la bolgia confusionaria dei Mangiamorte -Stupeficium! Stupeficium!!!-
Dalla sua bacchetta uscirono fiotti rossi e precisi, che colpirono in pieno Lucius Malfoy ed Evan Rosier, ma ciò era ben lungi dall'essere sufficiente. Ci fu un altro grido, un ringhio e una scarica rossa ma più sanguigna dello Stupeficum -Crucio!-
Lily si gettò a terra come una leonessa abbattuta, piegata dal dolore, mentre la sua assalitrice teneva il braccio teso in modo innaturale, con grande fatica.
L'Auror gemette dal dolore, mentre un insieme di voci scomposte si sovrapponevano nel suo campo uditivo.
-Cazzo, Bella, stavi per colpirmi!-
-E quel bel fiorellino cos'è? Un regalino dal Ministero?-
-Smettetela! Non fatele del male!-
-Portatela nelle segrete. Basta, Bellatrix, non vedi che la stai ammazzando? Dobby, Daisy! Narcissa dove sono i miei servi?!-
-Io e te dobbiamo parlare! Subito!-
-Bella sta male...-
Il dolore terminò, e poi il nulla.


Quando Lily si risvegliò, non era certo dove si aspettava di essere. La testa le doleva immensamente e gli occhi le bruciavano, ma ciò non le impedì di capire di essere dentro una prigione fredda e stranamente spaziosa. Tutto era silenzioso, la luce che proveniva dall'alto illuminava faticosamente la cella, creando un'atmosfera ancora più tetra e buia.
Lily si alzò a sedere e cercò di riordinare i pensieri, mantenendo la calma come le avevano insegnato i Maestri Auror in Accademia. Prima di tutto, se era viva c'era un motivo... I Mangiamorte infatti non risparmiano qualcuno per niente. Secondo, non aveva la bacchetta. Terzo, doveva capire assolutamente dove si trovava. Si sforzò di ricordare, era sicuramente una casa padronale, molto ricca e sontuosa. Si ricordava dettagli inutili come le scanalature delle colonne e le venature del marmo... E poi, sì, non c'erano mobili ma c'era la sorella di Andromeda, Narcissa Black... Anzi no, Narcissa... Greengrass? O Bulstrode?

Lily aggrottò la fronte, possibile che non si ricordasse quale purosangue avesse spostato Narcissa Black? Eppure lo sapeva, ne aveva parlato mille volte! Ma niente, in quel momento aveva il vuoto più totale.

L'idea di non ricordare le procurò dell'angoscia aggiuntiva, il marito di Narcissa poteva essere tranquillamente il mago oscuro della profezia! Come poteva scoprire l'identità del suddetto se non ricordava neanche chi aveva spostato una sua ex compagna? Sempre che per 'mago' non si intenda un qualsiasi portatore di poteri magici, perché in quel caso poteva essere anche una strega.

'In fondo le profezie sono imprecise ed enigmatiche' pensò tra sé, preoccupata 'Non sarebbe la prima volta che fossero da interpretare... '.
All'improvviso, un suono metallico e singolare sulle sbarre interruppe i suoi pensieri.
La strega si alzò in piedi allarmata e scorse subito uno di quei maghi oscuri con la maschera d'argento, che indugiava davanti alla sua porta con le mani strette alle sbarre. Si alzò subito in piedi, coraggiosa e orgogliosa.
-Che cosa vuoi?!- gli gridò malamente, con la voce che faceva eco - Io non ho paura di te, dove sono?!-
Il Mangiamorte non le rispose ed iniziò a cercare qualcosa nelle tasche della veste da mago. La strega indietreggiò, si aspettava che l'uomo (o la donna) tirasse fuori la bacchetta e infierisse su di lei, ma invece tirò fuori una... Barretta di cioccolato?
Il Mangiamorte allungò il braccio oltre le sbarre, cercando di porgergliela. Rivelò un braccio magro e pallido, di una singolare carnagione giallognola.
Lily lo guardò attonita. Oltretutto era cioccolato aromatizzato alla lavanda, il suo preferito.
-Non lo voglio!- gli gridò sprezzante -Mi rifiuto!-
Il Mago fece quello che sembrava uno sbuffo spazientito, e lo tirò lo stesso oltre le sbarre della prigione.

-Ho detto che non voglio niente da persone come voi! Mangiatelo te!-

Severus quasi sorrise. La sua Lily era ancora testarda come un mulo. Però non si diede per vinto e riprovò di nuovo, porgendole questa volta una fiala di dittamo in elisir.
La donna però conosceva bene quel tipo di miscuglio, era costoso ed estremamente difficile da preparare, perciò rifiutò l'offerta con più veemenza di prima. D'altronde trovava impossibile che i suoi carcerieri avessero dei motivi per i quali preoccuparsi per lei, senz'altro quella fiala doveva contenere come minimo succo velenoso di Belladonna.
A meno che non la volessero sveglia e vigile per...
Un brivido di paura la scosse tutta. Indietreggiò di molti passi, col fiato grosso e il cuore che batteva rumorosamente, angosciata. Ecco cosa volevano da lei, ma certo.
Si portò una mano alla bocca e lo guardò spaventata, quasi supplichevole, ma quel Mangiamorte, quello strano Mangiamorte, iniziò a scuotere vigorosamente il capo, come se avesse inteso cosa la stesse preoccupando, e fece un segno con l'indice e il pugno chiuso, tanto per fugare ogni dubbio.
-No cosa?!- gli gridò Lily disperata -Cosa volete da me?-
-Niente, stai tranquilla, devi solo stare tranquilla- gli rispose con la voce mostruosamente contraffatta dalla maschera -Nessuno ti farà del male, non temere nulla-
Lily lo fissò allibita. Era forse uno scherzo?
_______________________

'Secondo me è già morta...'

Tom arrivò giusto in tempo per non trovare nessuno.
Il salone di Malfoy Manor era inesorabilmente vuoto e il fatto che ci fossero i mobili ancora adiacenti al muro significava solo che erano arrivate tante persone e da poco tempo.
Impugnò la bacchetta e la strinse forte, aveva accumulato fin troppa rabbia e frustrazione per poter mantenere il controllo e sopportare oltre. Dove erano tutti? Perché nessuno l'accoglieva come si meritava?
Si sentiva scoppiare.... Controllare gli istinti voleva dire essere padroni di se stessi, ma soffocarli e piegarli fino all'inverosimile significava solo esserne succube. E Tom non era succube proprio di nessuno.
-Oh, Amycus! Eccolo, è arrivato!- esclamò Alecto Carrow pimpante, scendendo di corsa dalle scale e andando verso di lui -Meno male che sei arrivato! Tutto è andato bene, ci sono stati giusto un paio di problemi rispetto a un'Auror che si è...-
-Dov'è Bellatrix?-
La bruna si interruppe con una smorfia -È al secondo piano, non so se...-
-Bene-

Prego, eh... Pensò Alecto amaramente, guardando il mago più inespugnabile del mondo scomparire in un attimo.

Tom infatti si era materializzato, con l'intento ferreo di concludere per sempre questa storia. Si sentiva forte come se potesse strangolare un leone, trionfante nella certezza della vittoria imminente. Niente e nessuno l'avrebbe potuto distogliere dal suo proposito, si sarebbe liberato per sempre da quei pensieri stupidi e inquinanti, che vertevano sempre e solo su una stessa cosa: lei.
Ci mise poco a capire dove fosse e una volta arrivato la prima cosa che vide fu una donna bionda, piegata su un letto. Come la riconobbe si stupì, era Andromeda Tonks.
I due si guardarono per un attimo, entrambi sorpresi di vedersi lì, ma Tom non indugiò oltre.
-Fuori- le disse perentorio.
Andromeda ammutolì e rimase con le bende in mano -Perché, scusa?-

Tom osservò Bellatrix e una scomoda sensazione gli aumentò il battito cardiaco. La strega era pallida, esangue e con gli occhi chiusi. Sembrava decisamente morta.
-Voglio restare da solo con lei- continuò come se nulla fosse -Svegliala subito e togliti di mezzo-
-Che cosa vuoi farle?- rimbeccò Andromeda in tono di sfida, indietreggiando di un passo fino a colpire il giaciglio su cui stava la sorella. Aveva colto tutta la portata minacciosa di quella richiesta, ma non per questo si lasciò intimorire.

-Tu intanto svegliala-

-Prima dimmi il perché-

Tom serrò la mascella, ci mancava solo quella donniciola.

-Ti ho detto di svegliarla...-

-No!-

Era troppo. Riddle si lanciò impetuoso contro di lei e la scansò con violenza, talmente tanta da farle perdere l'equilibrio e indurla a barcollare verso sinistra e appena si trovò di fronte a Bellatrix le ghermì il collo con una mano, percependo come prima cosa che il battito c'era ancora.

'È viva' pensò subito, con un vago senso di sollievo 'Devo ucciderla io...'

Strinse la presa nel suo collo caldo e sottile, d'altronde era proprio quello che voleva, liberarsi una volta per tutte di quel pungolo assillante che era Bellatrix, che lo distraeva e lo rendeva molto più debole di quello che era.

Però lei era anche potente, una strega di Serpeverde, meravigliosamente purosangue, oscura e...

 

-Uccidetela padrone, ssstarete molto meglio dopo-

 

Il sibilo lontano di Nagini gli arrivò forte e chiaro.

 

-Fatelo con la bacchetta, sssssarà meno difficile per voi-

 

Sì, la bacchetta... pensò Tom, concordando che ucciderla a mani nude non era affatto una buona idea. Le tolse la mano dal collo e afferrò l'arma fidata, puntandogliela nello sterno.

Fissò gli occhi sul manico della bacchetta, concentrandosi e sforzandosi intensamente di volere la sua morte. L'Avada Kedavra non ha effetto se non si desidera veramente la morte della vittima...

Cercò quindi di richiamare tutti i motivi per cui lo stava facendo, ad esempio il fatto che l'avesse circuito quando era solo un ragazzino, privo delle risorse necessarie per difendersi, oppure quando gli aveva preso il diario, il suo primo Horcurx, e l'aveva disonorato in modo così torbido, depravato, cattivo, conturbante... La sua mente gli fece rivedere la scena che a suo malgrado aveva immaginato fin troppe volte. 

'Basta, smettila!'

E invece la vedeva eccome, la vedeva che sorrideva, la vedeva nuda mentre entrava nella piscina del bagno dei prefetti, o quando studiava e imparava un incantesimo oscuro dietro l'altro, lanciandoli in modo impeccabile, senza paura di uccidere, di ferire o di farsi ferire...

Senza rendersene conto gli si era fatto corto il respiro, la bacchetta, ancora puntata, era inerme e non vibrava neanche.

-Te ne pentirai per tutta la vita, lo sai vero?-

-Taci!-

Lanciò ad Andromeda con uno sguardo furioso, ma come si girò, la donna riprese a parlare.

-Se la uccidi non avrai più nessuno di cui fidarti, rimarrai completamente solo e abbandonato a te stesso-

-Stai zitta, ho detto!-

-Pensa. Tutto quello che avresti voluto godere insieme a lei scomparirà, e tu non potrai fare niente per riaverlo indietro-

-Ora basta! CRUCIO!-

Anrdromeda si gettò a terra e urlò dal dolore, ma per fortuna quel suppliziò durò relativamente poco.

-Quando dico basta è basta!- le ringhiò il mago, inferocito -Impara ad obbedire a chi ti è sopra!-

-Sai, non siamo tutte come Bellatrix- gli rispose lei, altrettanto pungente -Molte di noi pensano con la propria testa e fanno quello che vogliono. Tienitela stretta, una così non la ritrovi-

Tom fece una risata nervosa.

-È un invito a domarti?- le rispose sdegnoso, guardandola dalla testa ai piedi – Se è così accetto la sfida, sappi però che mi annoio molto facilmente-

-Non si direbbe, dato che sei sempre stato con la stessa donna-

-Ma quanto rancore...- le rispose beffardo, celando bene la collera che gli tempestava dentro -Il tuo candore è adorabile, Andromeda, se vuoi qualcosa da me basta chiederlo-

 

-Mio padrone, uccidetele tutte e due!!-

 

-Sì mia adorata, ho già indugiato abbastanza-

Detto questo si girò di scatto verso Bellatrix ma, come lo fece, si dovette fermare perché si ritrovò davanti gli occhi neri e lucidi di quest'ultima, che lo fissavano spalancati.

Bellatrix si era svegliata e loro neanche se n'erano accorti.

Come i loro occhi si incrociarono, lei abbassò subito lo sguardo e si guardò il fianco ferito, mesta , senza aggiungere nulla. Ci fu un momento di grave silenzio, e improvvisamente il fuoco distruttivo che gli ruggiva dentro si attenuò, insieme a tutta la voglia di ucciderla. La rabbia e la furia regredirono notevolmente in uno strano sentimento di paura e svilimento, mentre gli occhi neri di lei continuavano a guardare in basso.

-Che cosa ti è successo?- le domandò svuotato, sottovoce come per non farsi sentire.

-Sirius mi ha ferito- gli rispose imbarazzata -Mi ha fatto molto male...-

-E tu perché sei uscita?- le chiese combattuto -Ti avevo detto che dovevi aspettarmi qui-

-Lo so, ma Ro... Gli altri mi avevano parlato di una missione importante per te, che ti avrebbe reso felice se fosse andata bene, perciò ho voluto aiutarli pensando di...-

-Una missione per me?- la interruppe incredulo, senza capire -Bellatrix, non c'era nessuna missione per me!-

-Ma loro mi hanno detto di sì!- singhiozzò stravolta

-E da quando in qua tu ascolti loro prima di me!? Lo sai che per colpa vostra ho perso dei beni che bramavo da degli anni? Lo sai che ora per colpa tua devo ripetere tutto daccapo con il rischio concreto di perdere tutto?!-

-Non lo sapevo...Mi dispiace...-

-Non mi importa niente se ti dispiace, hai rovinato tutto come sempre! È colpa tua, sei un'incapace, un peso inutile!-

La rimproverò duramente fino a farla piangere, ignorando le repliche difensive di Andromeda.

Vederla così lo fece sorridere, si sentiva già molto meglio. Bella era lo sfogo migliore e più soddisfacente che potesse avere, la sua sofferenza era così vera e tangibile che superava quella di qualsiasi maledizione.

'Ucciderla è un tale spreco, non ha senso...' pensò euforico, avvicinandosi verso di lei.

Si sedette sul letto dove era sdraiata, e con la voglia sadica ed eccitante di farle del male le prese il mento tra le mani. La sentì rabbrividire.

-Cosa dovrei farti adesso, eh?- le sussurrò dolcemente, guardandole la bocca dischiusa -Ti uccido o gioco un po' con te?-

Le penetrò allusivamente le labbra con un dito, osservando il suo immediato cambiamento d'espressione. Le si accostò ancora di più.

'Prevedibile, è una certezza' pensò ancora, contento di vantare un controllo così totale su di lei 'Chissà se è già ...'

Gli venne un'indomita voglia di togliersi il dubbio e di toccarla tra le gambe, una voglia che troncò sul nascere e che lo fece infastidire ulteriormente. Possibile che lei gli facesse ancora quest'effetto? Oggettivamente non era niente di che, era molto meno bella di un tempo, anche se erano subentrate altre cose che la rendevano egualmente affascinante... Come l'aura ancora più nera e malvagia che emanava, impregnata di cattiveria e crudeltà. La strega più pericolosa e cattiva degli ultimi due secoli succube e prostrata ai suoi piedi. Quello si che era eccitante.

Mentre pensava si accorse che lei si era avvicinata e che gli puntava la bocca, sempre alla ricerca spasmodica di quel maledetto bacio. Sorrise e decise di assecondarla a modo suo, restando fermo fino all'ultimo secondo per indurla a credere di volerlo. Appena fu abbastanza vicina da sfiorargli le labbra, Tom gli infilzò il fianco ferito con le unghie, artigliandolo come se volesse staccarne un pezzo, e poi spinse le labbra contro le sue, soffocandole il gemito di dolore.

Fu un bacio asciutto e dal retrogusto doloroso, ma pur sempre un bacio, sufficiente a far sciogliere la strega, che si abbandonò di peso su di lui, come una marionetta senza fili.

-Ti è piaciuto?- le chiese beffardo, continuando a farle male in modo meno intenso -Ne vuoi un altro?-

La guardò mentre strizzava gli occhi dal dolore, infervorandosi sempre di più. Sentiva le dita sporcarsi di sangue, quel preziosissimo sangue puro che a lui era stato ingiustamente precluso, e in quel momento iniziò a desiderare da lei cose diverse.

-Questo sangue è mio, lo sai vero?- le sussurrò all'orecchio, bieco -Tutto ciò che hai è mio, Bella, ne sei conscia, no?-

-Bella, no! Digli di no!- le gridò Andromeda -Tu non sei un oggetto, non è affatto vero quello che dice!-

-Sì, è tutto tuo, sono tua- gli rispose Bellatrix elettrizzata, ignorando completamente Andromeda -Prenditi tutto quello che vuoi-

-Anche tua sorella?- le domandò divertito, facendo impallidire una e arrossire l'altra.

I suoi occhi però si soffermarono solo su Bella, godeva troppo nel vederla così amareggiata, le labbra che aveva sfiorato poco fa si erano fatte piccole e strette, con gli angoli piegati all'ingiù, e i suoi occhi neri sempre così algidi e alteri erano diventati umili e inespressivi.

-Non ascoltarlo, lo dice solo per farti ingelosire-

Tom ridacchiò, senza staccare gli occhi da Bellatrix -Se avessi voluto farla ingelosire, tu a quest'ora non saresti vestita-

-Non ti permetto di parlarmi così- tentò la bionda imbarazzata, beccandosi un'occhiata assassina dalla sorella -Io sono sposata, non ti permetto certe insin...-

-Sposata?- domandò Bellatrix, afferrando involontariamente il braccio del mago -Con chi, di grazia? Immagino che ciò che mi disse Cissy sia stato uno scherzo, tu non sei sposata con uno scarto magico, vero sorellina?-

Andromeda la guardò angosciata, i suoi occhi celesti si velarono di lacrime -Ti prego, Bella, tu mi puoi capire, quando si ama qualcuno non si guarda più a niente, tu lo sai bene...-

Bellatrix sgranò gli occhi, tirando indietro le labbra in modo minaccioso.

-Non osare- scandì tra i denti, con la voce che vibrava dalla rabbia -Non osare...-

-Bella, aspetta mi hai frainteso!- si affrettò Andromeda - Non volevo dire che lui... Loro...-

-NON OSARE! HAI SPOSATO UN MEZZO LURIDO BABBANO!- gridò fuori di sé, scattando in piedi -UN ABORTO DELLA MAGIA! UNA FECCIA!-

Tom ridacchiò, gustandosi appieno quella scena inaspettata. Bellatrix sapeva essere davvero spettacolare quando voleva, adorabile.

-Lui non è... Se solo lo conoscessi, capiresti...-

-È UN MEZZO BABBANO!! Meglio sposare un cane di un babbano!-

-Su colpiscila, Bella- la incitò l'uomo alle sue spalle, tranquillamente -Non vorrai lasciare impunito un affronto del genere, pensa solo all'umiliazione che ha subito la tua famiglia-

Bellatrix annuì e prese la bacchetta che riposava sul comodino, puntandogliela subito contro.

-Sei troppo debole per fare un incantesimo, ti farai ancora più male-

-Stai zitta!- le ringhiò -Devi pagare per quello che hai fatto! Io... Eri mia sorella!-

-Lo sono ancora- la supplicò Andromeda, disperata -Ti prego, io lo so che dentro di te mi capisci, per piacere...-

-Allora, Bellatrix? La colpisci o no!?-

La strega annuì forte, ma come pronunciò parte della maledizione Cruciatus, una fitta al fianco e all'altezza dello stomaco la paralizzò e la fece crollare sul materasso, proprio contro a Riddle.

-Inutile, totalmente- esclamò quest'ultimo con freddezza, scrollandosela di dosso con poca cura -Non sai fare neanche le maledizioni adesso?-

Lei gemette dal dolore, ma questa volta solo fisico.

-Mi fa male, mi fa troppo male- singhiozzò senza fiato -Mi sento come spezzata in due...-

Gli occhi le piangevano dal dolore, e Tom capì che doveva soffrire sul serio, dato che la ferita aveva ripreso a sanguinare copiosamente. Glielo sfiorò appena, e questo solo bastò per farla fremere dal male.

-È solo un graffio, non fare la tragica- mentì fingendosi spazientito, per poi girarsi e notare che Andromeda non c'era più. Si girò nuovamente verso di lei, era pallida e aveva gli occhi chiusi, proprio come l'aveva vista appena arrivato. Il cuore gli riprese a battere velocemente, e, senza potersi trattenere, prese la bacchetta e gliela puntò contro, per la seconda volta in meno di un'ora.

-Vulnera Sanentur- sussurrò tre volte, pensando che per la maledizione smeraldina ci sarebbe stato tempo.

 

 

 

 

 

 

N.D.A.

1) La babbana sfigata che all'inizio ci prova con Tom sono io. Un piccolo cameo dell'autrice, non vogliatemene (anche se non fumo e mi ci vuole giusto Tom Riddle per prendere l'iniziativa, ma fa nulla) ;D

2) il 'mi rifiuto' che dice Lily contro Severus richiama appositamente Harry Potter e il Calice di Fuoco, quando Harry lo dice a Voldemort per evitare di inchinarsi prima del duello. In breve: tale madre, tale figlio. Harry quel coraggio (patologico) da qualcuno deve averlo pure preso!

3)Il cioccolato alla lavanda non esite, me lo sono inventato.

4)Ho trovato due prestavolti che mi sconfinferano: Lily James per Andromeda (nella versione cinematografica 'Cenerentola', per me è 100% uguale al personaggio) e Jon Kortajarena per Tom (è un modello
, fa piangere).

5)Ringrazio FOLLEMENTE Black Beauty, sia per il BANNER nuovo che per avermi aiutato/supportato con il capitolo, anche se purtroppo non ho messo (quasi) tutto il pezzo che mi ha magistralmente corretto (se volete leggerlo basta chiedere in messaggio privato o, se vi va, con una recensione. Prendetelo come una 'scena inedita' in stile film)

6)Spero di cuore che vi sia piaciuto, e mi dispiace moltissimo per aver tardato così, però io studio molto (pure d'estate, sì, lasciamo stare) e scrivere è una bomba ad orologeria! Mi vengono in mente dei dialoghi/scene mentre leggo il manuale, e addio che mi riconcentro! (e poi sono lenta come una lumaca, non dico di no).

7) GRAZIE a tutti voi per le letture e le recensioni! :)

A prestissimo,

LadyIce

  
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