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Autore: _Giuls17_    06/07/2015    2 recensioni
~Clarke deve affrontare la parte più difficile della guerra, ascoltare se stessa, la propria coscienza e convivere col proprio cuore, ma riuscirà a farlo? Poichè si sa, la linea che la separa dalla perdizione è sottile e facile da superare e lei verrà messa alla prova.
•[...] Non era più innamorata di Finn.
“Ma…”
Genere: Avventura, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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‹Someone else in my mind.
 
Clarke abbassò lo sguardo sulle sue mani, non riuscendo a trovare la forza di guardarlo, osservò il sangue e percepì il suo cuore battere forte, troppo forte, riconobbe la paura, il dolore, la frustrazione ma più di tutto comprese l’odio: l’odio che provava verso se stessa.
 
Cos’ho fatto?!
“La cosa giusta, Clarke.”
L’ho ucciso.
“Sì.”
HO.UCCISO.FINN.
“Sì.”
 
Improvvisamente non riuscì a percepire la terra sotto i piedi e si ritrovò in ginocchio, con lo sguardo ancora fisso nelle sue mani, non riuscendo neanche a cogliere i rumori attorno a lei, non riuscendo a comprendere nient’altro che il dolore e l’odio nel suo cuore, neanche l’urlo straziante di Raven era riuscita a riscuoterla.
-Clarke?-
Alzò lentamente lo sguardo, anche se controvoglia, dalle sue mani ancora impregnate del suo sangue e guardò Lexa abbassarsi davanti a lei.
-Porteremo Finn a Tondc, dove riposerà con i nostri fratelli.-
Annuì brevemente, rendendosi conto di aver perso l’uso delle parole, lei che era sempre stata la più loquace.
Vide il leader dei Terresti restare abbassata davanti a lei, Lexa la stava ancora guardando e costrinse ogni minima parte del suo corpo a reagire, a riprendersi da quel dolore che le era imploso nel petto.
-L’amore è una debolezza, Clarke.-
Quelle parole la fecero bloccare, percepì il corpo rigido e stanco e improvvisamente il suo pensiero andò a lui, non a Finn, che aveva appena ucciso ma solo a lui.
-Non puoi permetterti questa debolezza, non in guerra, la tua capacità di giudizio verrà messa continuamente in dubbio e tu devi essere lucida, l’amore non te lo consentirà.-
 
“E´come se lei sapesse leggere il tuo cuore, come se lei capisse che questo dolore non sarebbe minimamente paragonabile a quello che proveresti se al posto di Finn ci fosse Bellamy.”
Non posso permetterlo.
“Cosa, Clarke? Non puoi permetterti di amare o di lasciar morire Bellamy?”
Non posso permettermi nessuna delle due.
Lexa ha ragione.
 
-Le persone a noi care verranno usate contro di noi, saranno la loro arma per farci crollare, e lo sai bene anche tu che il cuore non ti permetterà di agire da leader.-
-Lo so e so che hai ragione.-
Abbassò lo sguardo e quando lo rialzò percepì il cambiamento in sé, rendendosi conto che la decisione appena presa l’aiuterà a salvare i suoi amici.
-Andiamo.- sussurrò, alzandosi da terra e pulendosi le mani sul pantalone, cercando di non badarci, cercando di non crollare.
-Scegli chi ti accompagnerà.-
Clarke si voltò e la prima cosa che i suoi occhi videro furono lui: Bellamy. Il respiro leggermente affannato, gli occhi vitrei e spalancati, il corpo rigido pronto per un combattimento, ma stavolta non gli sorrise, impedì al suo cuore di tradirla ancora e represse anche quei sentimenti, lasciando fuori solo l’odio verso di se, solo la rabbia e il dolore.
Non avrebbe più permesso ai sentimenti di ostacolarla.
-Andiamo.- decretò, sapendo benissimo chi l’avrebbe seguita e chi no, sapendo che ancora una volta sarebbe stata sua e solo sua la responsabilità della crociata e del risultato perseguito.
Alzò lo sguardo verso il cielo, ma non vi trovò nessun conforto, nessun ricordo di casa la assalì e quando riabbassò gli occhi vide davanti a sé Finn, la stava osservando.
 
***
 
«Lasciamelo fare, Clarke. Posso infiltrarmi.»    
 
 
-Questa è un’offerta di pace, da noi è usanza berlo per brindare a qualcosa di positivo.- suggerì Kane, porgendo il liquore a Lexa.
Clarke rimase ad osservare la scena in silenzio, annuendo quando Lexa le rivolse la parola ma non riuscendo a concentrarsi oltre, non poteva lasciarlo andare.
 
“Bellamy ha ragione, vi serve un infiltrato o il tuo piano non funzionerà.”
Non posso permetterlo.
“Cos’avevamo deciso Clarke? L’amore non sarebbe stato più d’intralcio.”
 
Clarke alzò il bicchiere verso Lexa, per il brindisi, ma in pochi secondi vide la sua guardia accasciarsi a terra, in preda a degli spasmi violenti e altrettanti colpi di tosse, percepì la consistenza del bicchiere vicino alla bocca quando, senza rendersene conto, qualcuno lo buttò via.
Si voltò e vide il viso di Bellamy accanto a sé, anche troppo, la mano alzata verso il suo bicchiere: le aveva salvato la vita.
-Tradimento!-
Quel suono la riportò al presente e nonostante le costasse una certa fatica, nonostante avesse deciso di lasciar perdere l’amore e i sentimenti, percepì il groppo in gola quando si allontanò da lui per sedere l’ennesima rivolta, per riallacciare, ancora una volta, i rapporti con i Terresti.
-Non siamo stati noi, Lexa, abbiamo un interesse in comune, non potremo mai arrivare a tanto.-
Osservò il viso della ragazza davanti a sé, ponderare le parole, ascoltare i suoi compagni e dopo pochi attimi dichiarò il verdetto: sarebbero rimasti lì fino al tramonto, sarebbero rimasti in carcere finché qualcuno non si fosse dichiarato colpevole.
Ed in quel momento seppe che se non avesse trovato una soluzione, sarebbe stata la loro fine.
 
*
 
-Chi credi che sia stato?- domandò a Lincoln, senza staccare gli occhi da Clarke.
-Non lo so, ma sono sicuro che il vostro popolo non c’entri niente con questa storia, anche perché Clarke stava bevendo lo stesso liquore.-
-Già, è quello che non mi spiego neanche io.-
Bellamy chiuse gli occhi per scacciare la stanchezza ma qualcosa dentro di lui gli impedì di rilassare i muscoli e di rilassarsi, e in fondo sapeva il perché: Clarke stava crollando, anche se lentamente si stava dirigendo verso il baratro della devastazione e lui non stava facendo niente per fermarla.
 
Cosa dovrei fare?
“Cosa puoi fare? Forse è questa la vera domanda.”
Io vorrei fare qualsiasi cosa, vorrei provare ad aiutarla.
“Ma…?”
Ma ci sono altrettante cose che mi preoccupano in questo momento.
 
-Raven tu sei sicura che…?- Octavia alzò un sopracciglio per enfatizzare la frase e guardò la ragazza.
-Sì, nonostante tutto quello che hanno fatto a Finn non ci metterei in altrettanti guai come se niente fosse.- disse, guardando oltre le sue spalle, guardando lei.
-Perché non provi a essere sincera per una volta?- la incalzò la bruna, stringendo le labbra.
-Forse hai ragione Octavia.- alzò la voce, così che lei potesse sentirla, -Forse non sono stati solo loro a fare qualcosa a Finn, forse non sono stati solo loro a decretarne la morte.-
 
Clarke percepì il peso di quelle parole sul cuore, ma non si voltò: davanti a lei c’era Finn, lo sguardo pieno di rabbia e le mani strette a pugno.
Le stava comunicando tutto il suo odio, tutta la sua rabbia e in fondo non gli avrebbe potuto dare torto.
-Lasciami in pace.- sussurrò, si prese la testa tra le mani cercando di scacciare la sua figura, cercando di ritrovare almeno un po’ la ragione e poi si voltò ad affrontare i suoi compagni.
-Sì Raven, sono stata io a ucciderlo, perché lo conoscevo abbastanza bene da sapere che avrebbe preferito così! Non avrebbe sopportato le loro torture, sarebbe morto agonizzante.- rispose, sentendo la rabbia ribollirle dentro ma non riuscendo ad alzare il tono di voce.
-Almeno sono sicura che non te lo scorderai.- sussurrò a denti stretti.
La bionda scosse la testa, e le diede le spalle, ammetterlo non l’avrebbe aiutata, dirlo ad alta voce non avrebbe fatto la differenza, avrebbe sentito per il resto della sua vita il peso di quella morte sul cuore.
Si sarebbe sentita per sempre in colpa per la morte di Finn.
Abbassò lo sguardo e lo vide accovacciato vicino ai bicchieri che avevano utilizzato per il brindisi finito male, si abbassò anche lei e lo guardò, cercò di leggere dentro le sue iridi, fregandosene altamente dello sguardo meravigliato degli altri, cercando solo di ricordarsi dell’amore che aveva provato per quella persona e in quel momento capì.
Capì chi aveva provato ad uccidere Lexa, chi aveva tentato di sabotare ancora la pace.
-Datemi il liquore.- decretò alzandosi e raggiungendo Bellamy.
Provò il consueto soffio al cuore quando le loro mani si sfiorarono ma represse l’emozione e si diresse senza aggiungere altro alla porta della cella, bussando forte.
-LEXA!.- batté i pugni ancora più forte, ignorando il dolore e le mani intorpidite.
-LEXA! So chi è stato!-
Le bastarono solo pochi secondi e vide la porta aprirsi davanti a lei, uscì, stringendo forte la bottiglia per il collo.
 
***
 
Bellamy si avvicinò piano, cercando di non farla spaventare e le si sedette vicino.
Clarke si era dimostrata un capo eccellente quel pomeriggio, aveva salvato tutti loro dalle torture dei Terresti e quando la guardia di Lexa aveva confessato, di aver avvelenato i calici del brindisi, era stata torturata, allo stesso modo in cui sarebbe stato torturato Finn e solo in quel momento Raven si era mostrata più diplomatica, porgendo l’altra guancia alla ragazza.
-Vuoi propormi ancora di infiltrarti?- domandò lei, senza guardarlo.
Il ragazzo sorrise, in fondo le piaceva molto di più questa Clarke in confronto a quella dei primi giorni, molto meno puntigliosa e decisamente più coraggiosa, ma nonostante tutto, nonostante preferisse non scegliere e lasciare a lei il compito di farlo, il suo cuore aveva già preso una decisione.
Vorrei restarti accanto per non farti crollare, vorrei poter essere il tuo punto di riferimento in questa guerra, ma devo andare via.
Devo andare a salvare i nostri amici, Clarke.
 
-Non te lo chiederò, perché so che mi lascerai andare.-
Lei si voltò verso di lui, e solo in quel momento notò gli occhi spenti, i capelli biondi meno lucenti e le occhiaie violacee incorniciarle il viso.
 
“Non sembra più neanche Clarke.”
 
-Hai ragione, non posso fermarti Bellamy. Devi essere il nostro infiltrato, devi andare perché solo tu, dall’interno, puoi salvarli e puoi far sì che il mio piano funzioni.
Senza di te siamo persi.-
-Non credevo di vivere tanto a lungo per sentire quella frase.- disse, cercando di sdrammatizzare.
-Forse non vivremo tanto a lungo da rivederci.- le fece notare lei.
-Clarke quello che hai fatto per Finn, non era legato solo a quello che provavi, lo hai fatto per salvare tutti noi.-
-Non ho ucciso Finn per quel motivo, non l’ho ucciso perché ho avuto pietà di lui visto quello che provavo.- disse, sottolineando il tempo passato di quel sentimento ma nonostante ciò, capì che Bellamy non era riuscito a cogliere il segnale.
-L’ho fatto perché dovevo farlo, perché sapevo che loro non si sarebbero fermati, perché dovevo proteggervi, perché è quello che fa un leader.- ammise, sentendo le parole di Lexa nella mente, vorticarle attorno come un tornado.
-Allora hai fatto esattamente quello che ci si aspettava da te, troverò il modo di contattarti una volta dentro, Raven farà funzionare la radio e io fermerò il segnale così da riuscire a comunicare.-
-Sono sicura che farai tutte queste cose.- disse, senza sorridere.
-A presto Clarke.-
Bellamy si alzò e non le diede il tempo di rispondere e per lei fu meglio così.
Non sarebbe riuscita a pronunciare il solito motto dell’Arca, non sarebbe riuscita a guardarlo negli occhi e a fingere ancora, fingere di non provare niente, fingere qualcosa che a stento riusciva a trattenere nel petto.
 
Lexa ha ragione, le persone che amiamo possono essere usate contro di noi ed io non posso rendere Bellamy un’arma, né per i Terresti, né per quelli di Mount Weather, non dovrà saperlo.
“Credi di riuscire a farcela? Credi di poter reprimere così tanto l’amore che provi per lui?”
Ci devo provare, solo così posso salvarlo e aiutarlo nella sua missione.
 
Clarke alzò gli occhi verso il cielo e solo in quel momento riconobbe le stelle che sapevano di casa.


≈Angolo dell'Autrice: Scusatemi per la mia breve assenza, ma purtroppo sono ancora in periodo esami e non è molto facile ritagliarmi del tempo, ma stasera la dedico a voi, piccole e nuove scoperte in questo sito :D
Sono molto felice di aver pubblicato la storia e spero che vi piaccia, e che mi facciate sapere le vostre opinioni ^^
XOXO
 
   
 
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