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Autore: Bluemoon97    07/07/2015    6 recensioni
Draco si accorse che vicino ai suoi piedi, un uomo era rivolto verso terra, con il viso nascosto contro il freddo e sudicio asfalto. Costui aveva i capelli insanguinati e i vestiti sporchi di fuliggine e sporcizia. Solo dando un'occhiata migliore, Draco capì che era vestito da Auror.
Spalancò gli occhi e con la punta della propria scarpa spostò il corpo inerme, quasi disgustato. Lo girò e alla fine si piegò su quell'uomo. Un senso di terrore lo assalì e con la mano spostò le ciocche ribelli dalla fronte di quel, ormai evidente, ragazzo. A quel punto dovette lottare contro se stesso per non cacciare un urlo quando scoprì una cicatrice a forma di saetta sulla fronte del ragazzo svenuto: era Harry Potter!
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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                                                                                     Capitolo 3

 

 

“Ma guardatelo …

Non un capello fuori posto. Elegantissimo. Anche quando dormiva era praticamente perfetto.”

Le mani di Draco erano agiatamente poggiate sopra le ginocchia e il sole filtrava attraverso le sue lunghissime ciglia: rendendole eteree. Harry invece lo stava fissando…

“Con la sua aria da aristocratico spocchioso del c****. “

E aveva la voglia di prenderlo dolcemente fra le braccia, per scaraventarlo direttamente fuori dal finestrino dell’aereo. Il tutto naturalmente senza scopa o paracadute.

E così, Draco Malfoy era il suo benefattore…  L’uomo che l’aveva tolto dalla strada e dalla prostituzione! Solo il pensiero fece rabbrividire Harry, che non poteva credere di esserci cascato così in pieno! Certo, aveva perso la memoria. Come si spiegava  allora quel vestitino da donna? Il giornale e tutte quelle parole che sembravano così reali!

Harry si ricordò come si era sentito in quei momenti: una donzella in difficoltà, salvata dal suo bel principe azzurro. Peccato che Malfoy d’azzurro non avesse praticamente niente e non era nemmeno un principe, ma un ex mangiamorte. Harry era così arrabbiato, che Malfoy  si era salvato solo per un piccolissimo dettaglio.

“Tutti hanno bisogno di una seconda possibilità…”

Era questo quello che il biondo gli aveva detto l’altra sera.

Non che Harry non gli avesse dato già abbastanza opportunità, ma alla fine Malfoy si era ribellato a Voldemort.

Come se non bastasse, Harry  sentiva sempre l’altro agitarsi nel sonno e chiamare il suo nome. “Piangeva anche!”

“Okay, forse un’altra opportunità posso  anche dargliela a Malfoy.” Pensò.

Ma questo non stava a significare che non si sarebbe divertito a fargliela pagare.

 

( Venezia ore 17:45 )

 

Draco doveva solo cercare di stare calmo. Non era difficile dopotutto, no?

Questo era quello che tentava di autoconvincersi, mentre era praticamente pietrificato davanti ad un uscio aperto. Quello del bagno dell’albergo per precisione. 

Non era modo di lavarsi, con la porta spalancata, pensò. Mentre i suoi occhi vagavano sul corpo ormai bagnato e insaponato dell’altro. Mentre, Harry  si lavava minuziosamente, parte per parte, con lentezza quasi snervante e Draco  stava letteralmente morendo.

“Oh, Merlino Santo… “ Ad Harry era caduto lo shampoo e si era piegato a novanta gradi, mostrando TUTTO quello che c’era da mostrare.  Poi si era alzato e con nonchalance aveva sorriso a Draco.

“Ma non era lui quello timido?!”

Draco si dovette afferrare al bracciolo della sedia, per trattenersi dal saltargli addosso.

Quest’ultimo  lo vide uscire poco dopo dalla doccia e il corpo di Harry era completamente bagnato e l’unica cosa che fece era asciugarsi i capelli con una tovaglia, senza nascondere il resto del corpo. L’altro ragazzo aveva bisogno urgentemente di un bicchiere d’acqua o ….non era forse meglio leccare tutte quelle piccole goccioline d’acqua sul corpo di Harry?

“No! No! No! Mi rifiuto di pensarlo! Potter no! Merlino Santo… ” Di nuovo.  

-Tom, la doccia è libera… -, Harry cominciò a vestirsi, come se non fosse successo niente.

“Sì, certo. Fa finta di nulla. Innocente un corno.” Pensò Draco, mentre incrociava le gambe per nascondere, ormai, l’evidente erezione. 

-Oh, ehm… Vado a farmi una passeggiata. A dopo, Tom!

  Draco, solo dopo una doccia ghiacciata e due seghe riuscì a calmarsi.

 

Nel frattempo Harry si era smaterializzato a Londra e aveva avvisato personalmente i suoi amici, che stava bene e che era … in missione segreta. Aveva avvisato anche a lavoro, dando una spiegazione diversa, naturalmente. Loro gli avevano ridato la bacchetta, che avevano trovato a terra la sera che era stato attaccato, ed Harry decise si portarla con se. “Non si sa mai.”

Ma ovviamente questo Draco non lo sapeva, che infatti era stato tutta la sera a cercare Harry, preoccupato. Anche se non l’avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso.

°°°

 

-Dove diavolo sei stato?! Ti ho cercato ovunque! Sei un idiota!

- Lascia che ti spieghi—

-Hai idea del tempo che ho sprecato per cercarti?!  Razza di sconsiderato che non sei altro!

-Se magari la smettessi di parlare e mi lasciassi spiegare!

-La prossima volta, che vuoi sparire, mandami  un-MHhh!

Prima che riuscisse a finire la frase, Harry, ormai stanco di non essere ascoltato, aveva afferrato il viso di Draco tra le mani e l’aveva baciato. Fu una cosa lieve e appena accennata, ma ebbe l’effetto desiderato.

-Scusa . . . Avevo bisogno di stare un po’ da solo. Per riflettere e . . . sono arrivato alla conclusione che non posso darti tutto questo peso. Hai una vita e io mi sono intromesso anche abbastanza. Cercherò un lavoro qui e così tu sarai libero di ritornare alla tua vita . . . -, Harry si torturava le mani in un finto nervosismo, cercando di non guardare negli occhi Draco. Aveva paura di scoppiargli a ridere in faccia da un momento all’altro.

Ma naturalmente quelle parole  fecero arrabbiare ancora di più l’altro ragazzo, che si passò una mano tra i capelli, nervosamente.

-Credi di potertela cavare senza di me? E sentiamo, come andrai avanti se non ricordi nemmeno il tuo nome?  Vuoi essere il prossimo cadavere? Vuoi farti ammazzare per forza?! E io tutto questo perché lo sto facendo allora?! Razza di cretino, rimbecillito--  

-Mi vuoi spiegare perché deve sempre succedermi qualcosa?! Cosa sono, un rimpiazzo?! Non puoi salvare quel Potter e adesso ti sei messo in testa di salvare chi ti capita a tiro?!

-Cosa centra adesso Potter?-, chiese sconcertato, Draco. Finivano sempre a parlare di Harry Potter.

-Perché sei fissato con lui! Non te ne rendi nemmeno conto! Lo sogni anche!

Draco lo fissò a lungo e ad Harry parve di vedere ancora quel suo sorriso da “Sono Draco Malfoy e tu sei la feccia”.

- … Sei un fottutissimo  stronzo. Hai ragione. Dovrei lasciarti marcire qui e andarmene. -, e prima che Harry potesse fermarlo, Draco uscì fuori dalla camera, sbattendo la porta.

 

Draco pensò che la passeggiata l’avrebbe aiutato a calmarsi. Dopotutto una passeggiata equivaleva a non vedere quella faccia di cavolo di Potter e le sue stupide idee! Lui fissato?

Si ricordò un discorso che gli aveva fatto Blaise al quarto anno. Quando la propria ossessione per Harry Potter era sfociata del tutto. Allora non se ne rese davvero conto, ma aveva ragione l’amico quando lo sfotteva a morte. Ma di li a poco i pensieri vennero interrotto ad un rumore di passi di qualcuno dietro di se e non c’era bisogno nemmeno di voltarsi per capire di chi fossero. Aumentò quindi il passo, cercando di levarsi il ragazzo tra i piedi. Senza ottenere nessun risultato.

-Che cazzo mi segui a fare?! Vattene, Sfregiato. Non voglio vedere la tua faccia!

Ma vedendo che l’altro ragazzo non lo ascoltava affatto, si girò per sbraitargli contro. Solo che lo vide che piangeva e tutta la rabbia scemò. I due ragazzi rimasero a fissarsi a  lungo e insistentemente. Draco ancora tentava di mantenere la calma e pensò anche che per insultarlo l’aveva chiamato con quel nomignolo, che usava spesso a scuola. Ma quello non era Potter. Il ragazzo, che adesso si ritrovava davanti,  aveva perso la memoria e Draco si sentì uno stronzo. Non doveva trattarlo in quel modo. Non in un momento così delicato.

Poco dopo allungò la mano e gli accarezzò i capelli. Harry in risposta gli si avvicinò e annullò la distanza che li separava, abbracciandolo.

-Non piangere… S-scusa… Ho capito che ti senti un peso. Ma non lo sei. Forza. Non piangere più…

-E’…che…ehm… Sono caduto, mentre ti seguivo, e mi fa male la caviglia…

“E’ un cretino, senza speranza.” Draco alzò gli occhi al cielo, sconfortato. “Potter = sinonimo di stupidità…”

Era straordinario il modo in cui cambiasse umore: da prima incazzato, poi intenerito e poi di nuovo irritato! E solo Harry ci riusciva…

-Okay… Mi vedo costretto a portarti sulle spalle. Sali e non farti pregare. -, Draco non voleva pensarci più di tanto o l’avrebbe ucciso davvero. Con le proprie mani.

-Ma veramente--

-Sta zitto e Sali! Ora.

-Okay…-, Il moro non se lo fece ripetere una seconda volta e gli salì sulle spalle, nascondendo un sorrisino vittorioso. 

“Non è poi così male prendere in giro Malfoy.” 

°°°

 

Il ritorno per Draco fu abbastanza “pesante”.  Appena entrati in camera fece scendere Harry dalle proprie spalle, con cautela e si gettò  a pancia in giù sul letto, esausto.

-Merlino Santo, ma quanto pesi?... Non mi sento più gli arti. Mi hai ucciso.

-Mi dispiace… Mi farò perdonare con… un bel massaggio rilassante!-, Harry gli sorrise e gli si mise velocemente a  cavalcioni. Draco sussultò e cercò di levarselo di dosso, un po’ imbarazzato e ancora dolorante.

-Razza di idiota! Mi fa male la schiena! Levati subito!!

 Ma aveva le ossa talmente doloranti, che alla fine cedette , quando sentì le mani di Harry sulle spalle, che cominciarono ad accarezzarlo delicatamente , massaggiandogli ogni punto della schiena, delle spalle e delle braccia. Poco dopo, Draco si sentì alzare la camicia e le mani di Harry andarono a contatto direttamente sulla sua pelle scoperta: mandandogli mille brividi in tutto il corpo. Il biondo si sentì sciogliere ad ogni tocco che Harry gli provocava  e si rilassò. Le mani di Harry andarono poi a finire più in basso, verso i glutei e Draco capì di essere arrivato quasi al limite.

Quelle mani lo stavano facendo fremere come non mai e non sapeva per quanto tempo ancora avrebbe resistito dal saltargli addosso.

Quel tempo non tardò ad arrivare, quando sentì le mani vicino al ventre e Draco si girò in fretta, afferrando i glutei di Harry per spintonarlo sul letto, sotto di se. Gli occhi puntati alle sue labbra.

Sentiva già il sapore del ragazzo contro la lingua: così dolce e pungente…

-Servizio in camera! Oh, Mio Dio!  Scusate! Avevo bussato parecchie volte! Scusate ancora!

-Se nessuno rispondeva perché è entrata lo stesso?!,- Draco aveva tanta voglia di uccidere qualcuno in quel momento. La cameriera in particolare.

-Mi dispiace! Non volevo!-, la cameriera sembrava parecchio imbarazzata.

-Va bene… -, Draco sospirò infine. -Stavo morendo di fame, comunque…-, si alzò dal letto e prese una patatina dal piatto dalle portate che erano sul carrello, cercando di calmarsi e mangiando quella patatina come se stesse divorando la cameriera.

Nel frattempo Harry malediceva se stesso per aver ordinato il servizio in camera. “Oppure no.”

Draco,  poco dopo, si sentì sollevato. “Ancora lunatico… “

Infondo lui non era poi così vigliacco da approfittarsi di una persona, in un momento così delicato. Quando e se sarebbe successo, Potter doveva essere consapevole con chi fosse. Molto probabilmente sarebbe stato mandato a quel paese. O peggio ancora, sarebbe finito in quella lurida prigione. Ma pazienza. Potter non era stronzo fino a questo punto, pensò infine. 

Fece finta di nulla allora e cominciò a mangiare tranquillo e questo scioccò Harry, che invece era in subbuglio e ancora sdraiato sul letto. Avvertiva ancora le mani di Draco su di se. Domandandosi come il ragazzo riuscisse a controllarsi, mentre lui si sentiva rovente!

-Tu non mangi? Io sto morendo di fame.-, Il biondo continuò a mangiare con disinvoltura ed Harry si alzò dal letto, sentendosi… arrabbiato!  In silenzio cominciò a mangiare, non degnando più nemmeno di uno sguardo l’altro ragazzo: offeso per quel cambiamento repentino. “Forse non piaccio poi così tanto a Malfoy.”

- Cosa c’è? Non avevi ordinato tu la cena in camera? Non hai più fame, adesso? Pazienza. Adesso mangi tutto. ,- Draco gli avvicinò la vaschetta di patatine fritte davanti al naso.

-Lo so… Lo so… è solo che…

-Solo che, cosa?               

-… No, niente… -, Harry continuò a mangiare. Cercando di far finta di nulla.

-Ecco, bravo.  Ho troppa fame per riuscire ad ascoltarti.-, Draco invece aveva ancora voglia di uccidere qualcuno, anche se prima, nei suoi pensieri, si era giustificato dicendo che non se ne sarebbe approfittato, e se la prese con la pizza che stava mangiando.

Il loro discorso finì li.

Per il resto della serata non si erano più parlati. Draco ringraziò il cielo che stavolta la camera non fosse matrimoniale.

Harry era messo in un angolino del suo letto e faceva cerchi immaginarsi sul lenzuolo. Mantenendo sempre il viso basso e distaccato. 

L’altro ragazzo si distese,  poco dopo, sul letto e gli diede le spalle, ignorandolo del tutto. Facendo finta di addormentarsi.

Non passò molto, infatti, prima che Harry si alzasse dal letto per andare  svelto in bagno. E questa volta toccò al sopravvissuto una bella doccia fredda.

Le labbra di Draco si incurvarono in un sorrisino, al suono di un piccolo gemito.

 

°°°

 

Il giorno successivo fu stancante per entrambi. Draco, non volendo rimanere solo con Harry, volle visitare tutta Venezia. Non fermandosi nemmeno per mangiare. Prendendo dei panini, per mangiarli mentre camminavano. Harry lo seguì tutto il giorno senza dire una parola. Anche se un po’ sconcertato dall’ iperattività dell’altro ragazzo.

Ritornarono in hotel  a notte fonda: stremati e sudati. Ma non avendo nemmeno la forza di cambiarsi, si addormentarono sfiniti.

Il giorno dopo Draco aveva voglia di visitare Padova, ma Harry era troppo stanco dal giorno precedente per riuscire a muovere un solo muscolo dal letto.

-Se non mi fai compagnia vado solo.

Harry credette che l’altro ragazzo stesse scherzando. Gli disse che poteva andare benissimo anche da solo. Draco non se lo fece ripetere due volte e andò via. Il tutto sotto lo sguardo basito dell’altro ragazzo.

Ovviamente le intenzioni di Draco furono del tutto diverse. Una volta solo, si smaterializzò a Malfoy Manor per fare una breve (Si sperava) visita ai suoi genitori. Continuando la bugia che aveva detto Blaise, cioè che era con Pansy e che si stavano divertendo a visitare molti luoghi italiani. Fu molto vago. Non specificando mai i luoghi dove sarebbero andati. I genitori di Draco, in particolare Lucius , erano molto contenti, che il loro “rampollo” avesse preso così a cuore l’iniziativa, che lo vedeva fidanzato con l’erede dei Parkinson. Dopo di che, una volta che riuscì a rintracciare gli amici, si smaterializzò a Dubai! Dove i suoi amici erano comodamente sdraiati a prendere il sole. Tornò in Italia in un orario indecente. Ma si era talmente divertito con gli amici, che si era completamente scordato di quell’ingombro di Potter. Infatti, appena ritornò in hotel, trovo questi sveglio e super alterato. Draco, però, non vi badò molto. Era talmente stanco dal giorno prima, che anche gli insulti di Potter non avevano sorbito il loro effetto.  

-L’altro giorno ti sei arrabbiato quando ti ho fatto capire che ero di peso. Adesso ho più che confermata l’idea che lo sono per te! Ti ho aspettato tutto il santo giorno! Potresti anche salutarmi una volta rientrato e invece no! Tom!

- Silenzio! Quando parli…  Ho un mal di testa tremendo e l’unica cosa che voglio fare è dormire. Non ascoltare le tue lamentele.

Harry lo guardava con irritazione ed a quel punto Draco si mise seduto per affrontarlo.

-Ti avevo detto se volevi venire e tu hai detto no, quindi mettiti l’animo in pace e vai a dormire. Non è colpa mia se sei talmente pigro da voler restare tutto il giorno a letto!

-Pigro?! Il giorno prima mi hai stremato! Cosa ti aspettavi che saltassi di gioia, facendoti compagnia in un’altra giornata faticosa?!

-Avresti potuto, sì.

“Ancora quell’espressione da viziato, arrogante” Pensò Harry.

-Solo perché teoricamente mi avresti salvato, non significa che questo fa di me una tua proprietà!

-Chi hai mai detto questo? … Ma ti senti quando parli? Sembri peggio di quei plebei dei weasley.

Harry avvertì l’odio totale. -Chissà, magari sono anche migliori di te. -, borbottò e Draco gli lanciò uno sguardo assassino.

-Vai a dormire. O giuro che ti sbatto fuori dalla stanza e dormi fuori come i barboni.

-Lo preferisco se devo essere trattato così-, Harry abbassò il viso in basso e si sentì un idiota. Quali altre opportunità avrebbe dovuto dare a Malfoy? Era un idiota arrogante e viziato. E questo non sarebbe mai cambiato. Sperava che il ragazzo fosse maturato di poco. Ma era evidente che sperasse in qualcosa di impossibile.

-Adesso metterai il broncio fino a quando non ti chiederò scusa?-, Draco inarcò un sopracciglio e si sdraiò sul letto. - E’ ridicolo il tuo comportamento. Sei troppo infantile. Ammettilo e basta che la colpa è tua, che non hai voluto seguirmi. Dopotutto io te l’ho chiesto! Non me ne sono subito andato via! Quindi smettila di frignare e assumiti le tue responsabilità! Per diamine!

Harry non avrebbe ammesso mai di aver sbagliato. Sarebbe stato troppo per lui. Si sentiva troppo orgoglioso per ammetterlo. E adesso la situazione con Malfoy sembrava stesse prendendo una piega del tutto diversa  da com’era qualche giorno fa.

Draco avvertì il peso del moro accanto a se e alzò gli occhi ai suoi per leggerci qualcosa: era evidente che fosse arrabbiato.

“Non era Harry Potter. Non era Harry Potter. “

Così prima che Harry avesse tempo di cantargliene ancora quattro, Draco lo attirò in un abbraccio, facendolo distendere accanto a se.  –Mi sei mancato… -, sussurrò piano al suo orecchio.

Questo riuscì a far zittire completamente il moro, che sembrava pietrificato contro il petto di Draco. Poco dopo sentì le labbra del biondo sulla propria fronte e il cuore incominciò a battere forte. Harry alzò il viso per avvicinare le labbra alle sue, ma quello che gli arrivò alle orecchie era un mormorio sconnesso da parte del ragazzo. Draco si era già addormentato ed Harry constatò che gli piaceva molto stare tra le sue braccia. Specialmente perché il suo profumo gli era sempre piaciuto. Lo odiava anche per questo:  perché faceva sempre odore. Agli allenamenti di quidditch tutti erano sudati e puzzolenti, tranne Draco. Harry non sapeva spiegarsi come il ragazzo facesse a profumare di mandorla e miele anche dopo due ore di allenamento stremante! Che Malfoy avesse una pelle autopulente? O forse conosceva qualche incantesimo per profumare sempre? Conoscendolo, l’avrebbe usato. 

Harry gli si appoggiò al suo petto e si strinse a lui. Gli occhi chiusi e la mente aperta in una strana idea. 

Prima che potesse anche solo pensare, si alzò dal letto e constatò che Draco dormisse davvero. Quando si accorse, che effettivamente stesse dormendo, allora afferrò la bacchetta dai pantaloni e la puntò contro il ragazzo.

-Legilimens

 

°°°

 

In pochissimo tempo, Harry si ritrovò immerso nei ricordi e nei pensieri di Draco, che lo portò a quella volta sul treno:  Il loro secondo incontro.

 

-Non tarderai a scoprire che alcune famiglie di maghi sono migliori di altri, Potter. Non vorrai mica fare amicizia con le persone sbagliate…? In questo posso aiutarti io

Il Draco del passato allungò la mano per stringere quella del piccolo Harry, ma lui non la prese.

-Credo di essere capace di capire da solo chi sono le persone sbagliare, grazie.

 

La scena cambiò e stavolta Harry vide dei ricordi che non gli appartenevano.

 Il Draco del primo anno era seduto a terra, con il broncio e gli occhi rossi e lucidi. Tiger e Goyle erano alla soglia della porta della camera.

Harry si rese conto che le camere dei serpeverde erano molto diverse rispetto a quelle della sua casa. Sembravano anche più accurate e moderne. Ma i suoi pensieri vennero interrotti dalla voce del piccolo Draco.

-Me la pagherà cara quel Potter! E’ colpa sua se Grifondoro ha vinto la coppa delle casa!-, sbraitava.

 -Arriva lui, con il suo branco di Grifondoro dementi a rovinarmi tutto!

Tiger e Goyle si avvicinarono all’amichetto e gli si sedettero accanto, senza dire una parola.

-…Avevo anche avvisato a mio padre… Prima l’ho contattato con la metropolvere. Volevo essere confortato da lui! Volevo sfogarmi! Invece sapete cosa mi ha detto? Che sono una rovina. Ma io non mi arrendo. Farò di tutto per compiacere a mio padre e batterò una volta per tutte quel Potter!

 

La scena cambiò di nuovo ed Harry si ritrovò adesso in un campo da quidditch. Draco aveva l’aspetto di un ragazzino di 12 anni. Quindi constatò che erano ricordi del secondo anno ad Hogwarts. 

Draco volava con la sua Nimbus 2001 e solo dopo un po’, Harry capì che si trattasse di un audizione.

Gli venne  in mente quando quell’anno Hermione pensava che Draco avesse barato per avere quel posto di cercatore a Serpeverde. Invece adesso doveva ricredersi a quelle parole, che negli anni passati aveva creduto. Draco aveva davvero meritato quel posto ed Hermione era stata un po’ troppo scontrosa con lui quell’anno.  Chiunque si sarebbe arrabbiato sentendosi dire parole simili. Si spiegò anche il fatto del perché Draco avesse usato quella parola così orribile nei confronti di Hermione. Ma prima di pensare ad altro, Harry si ritrovò in un altro luogo.

Draco era inginocchiato a terra e piangeva. Si teneva il braccio nascosto al petto e nascondeva il viso tenendolo abbassato, il pavimento pieno delle sue lacrime, il respiro affannoso e irregolare, sembrava sull’orlo di una crisi d’asma.

Harry si guardò intorno e capì di essere in una stanza. Una stanza molto bella, ma la visione era offuscata e non si riusciva a vedere perfettamente.

Questa volta la visione cambiò in fretta ed Harry ebbe solo il tempo di lanciare un occhiata al braccio che Draco custodiva quasi gelosamente. C’era un disegno: “Il marchio nero” Pensò, prima che sparisse.




°°°

Mi scuso con tutti per l'enorme ritardo. Ho avuto seri problemi, naturalmente personali e non sto qui a scocciarvi più di tanto. Ho già scritto altri due capitoli e non ho intenzione di abbandonare di nuovo la storia ^^
Da un anno a questa parte ho cambiato completamente metodo di scrittura e spero davvero di non aver fatto troppi errori... Ho richiesto anche l'aiuto di un'amica cara per essere sicura di non fare errori gravissimi!
Spero che nonostante tutto il capitolo venga almeno apprezzato...
Un abbraccio e grazie a tutti per aver letto!
  
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