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Autore: lalla86    18/01/2009    4 recensioni
Mi fermo.
Non so dove andare.
Poso la valigia.
Non so dove voglio arrivare.
Allora rifletto.
E aspetto. aspetto. aspetto.
Genere: Poesia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Viaggiatore Infinito










Di nuovo, l'ultimo frammento infuocato di sole si è eclissato all'orizzonte.
Di nuovo, il suo ultimo raggio si scontra sul vetro consunto del finestrino che ho accanto.
Esegue, con un ultimo abbaglio, il suo canto del cigno prima di perdersi tra le nubi avanzanti della sera.
E' il tramonto.
Di un'altro giorno.
Che si spegne.


L'ultima galleria. I minuti scorrono silenziosi nel buio. Non si possono scorgere altro che i muri anneriti dal tempo.
Poi una breve luce. Un piccolo puntino in lontananza.
I battiti dei passeggeri accelerano. Le loro gambe fremono.
Infine, arriva.
La stazione è finalmente visibile agli occhi.

Lamenti di metallo.
Sotto di me, le ruote stridono sulle rotaie cigolanti. Solo pochi secondi e, con un ultimo urlo straziato, il loro gemito scompare.
Siamo fermi.
Il treno ha finito la sua corsa per questo giorno.
E' solo.
Un'altro viaggio.
Che finisce.


Infiniti respiri, nel breve silenzio dell'attesa. Poi, nelle orecchie, ogni cosa si confonde.
I piedi si spostano per i corridoi
giù per le scalette
fino alle banchine.
Le dita si chiudono
stringendo borse
afferrando valigie
prendendo mani di bambini.
E così anch'io, in mezzo a loro, scendo, avvolto dal fumo grigiastro del locomotore.
Con la valigia in mano, mi allontano.
Scanso giovani, anziani, gente di passaggio.
Corrono per prendere l'ultimo treno, l'ultimo taxi rimasto.
Solo i senzatetto, abitanti della stazione, rimangono fermi, malamente accovacciati sulla banchina o sulle poche panchine di metallo.
Sono fuori dalla stazione.
Davanti a me, la strada si snoda. I cartelli malconci indicano sensi opposti tra loro.
Mi fermo.
Non so dove andare.
Poso la valigia.
Non so dove voglio arrivare.
Allora rifletto.
E
aspetto.
aspetto.
aspetto.

Tic Tac Tic Tac.
Lo sento.
Tic Tac Tic Tac.
E' un ronzio nelle orecchie.
Tic Tac Tic Tac Tic Tac.
Non riesco a farlo smettere!
Il tempo continua a scorrere sulla mia pelle.
Tic Tac Tic Tac Tic Tac.
Non riesco a pensare!
Maledetto!
Io ancora non so dove voglio andare!

Fremo.
Non riesco a trovare
in quale luogo devo arrivare.
E
allora
ancora
aspetto..
Scivola la notte.
aspetto..
Nasce l’alba.
aspetto..
Cresce un nuovo il giorno.
aspetto..
..e aspetto..
Tic Tac Tic Tac Tic Tac.

Una luce familiare.
Il sole è di nuovo sorto all’orizzonte.
Il nuovo giorno è cominciato.
Un nuovo biglietto.
Per un nuovo viaggio.
Verso una nuova stazione.
Il treno fischia.
I viaggiatori salgono.
Li invidio.
sanno dove vogliono andare.

I senzatetto si svegliano.
Li invidio.
sanno dove vogliono restare.

Invidio tutti.
Nel vagone le persone si siedono.
Le ruote ripartono, girano, percorrono.
Ed altro tempo passa.
Tic Tac Tic Tac Tic Tac.




  
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