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Autore: Tabychan    07/07/2015    0 recensioni
Storia incompleta sulla scoperta degli affetti da parte di una giovane e ingenua ragazzina e del suo angioletto custode.
Poichè sono presenti personaggi miei e di un'amica con un background anche complesso, all'inizio di ogni capitolo verranno inserite delle brevi annotazioni riguardo i personaggi presenti.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Personaggi di questo capitolo:
Dorcas: una ragazza piuttosto timida e insicura, che essendo una maga piuttosto potente era stata fino a poco tempo prima dei fatti narrati sfruttata come arma o rinchiusa per la sua sicurezza.
Ultima l'Angelo: spirito del bastone magico di Dorcas. Nelle mie storie le armi più potenti sono presiedute da uno spirito: Ultima in particolare ha l'aspetto di un piccolo angelo femmina. Il suo nome è un richiamo di Final Fantasy XII (...)
Ferris: l'amato di Dorcas, un ragazzo piuttosto focoso e vivace con il quale all'inizio non andava d'accordo.
Passion Elric: il padrone di casa, marito di Kon e padre di Nithael nonostante la giovane età.
Kon (Elric): moglie di Passion e madre di Nithael, è una ragazza tranquilla e gentile.
Nithael Elric: la figlia neonata di Passion e Kon.
 
 
 
I vetri delle finestre della camera che le era stata concessa erano ricoperti di tante piccole gocce d’acqua, che lentamente scivolavano lungo la superficie liscia per poi formare una piccola pozzanghera sul bordo dell’intelaiatura in legno. Il cielo era coperto da nubi grigiastre fin dal pomeriggio precedente, ma soltanto quella mattina aveva deciso di sfogarsi facendo piombare sulla Terra e sui suoi abitanti tutto il contenuto di quelle sacche cineree.
Sbadigliando, Dorcas scostò la tendina bianca che copriva la finestra, constatando quanto fosse deprimente cominciare una giornata quando nemmeno il sole sembrava aver intenzione di augurare il buongiorno.
Eppure lei non si sentiva depressa, anzi, poteva avvertire come il suo animo fosse attivo, frizzante, curioso: era passato poco tempo da quando aveva fatto capolino in un mondo a lei nuovo, non basato sulle battaglie, sulla fuga e sulla reclusione. Voleva essere in grado di vivere appieno la sua condizione, comprendere i fatti, le loro cause e le conseguenze.
Era soddisfatta, fondamentalmente: la sera prima poteva sostenere con abbastanza convinzione di aver capito cosa fosse l’amicizia e oggi avrebbe approfondito l’amore. Sentiva di provarne, per Ferris, sentiva di essere felice con lui, ma non aveva alcuna intenzione di viverlo come la tipica ragazzina adolescente che passa le ore a sospirare su frasi fatte, letture- se così è possibile definirle- orrende e pensieri infantili e sciocchi. Era lì, aveva ricevuto la possibilità di approfittare di quella occasione e non se la sarebbe fatta sfuggire.
«Ultima, oggi andremo a scoprire come si fa ad amare, ti va?» disse rivolta allo spiritello che ancora sonnecchiava placido sul cuscino. L’angioletto aprì pigramente un occhio, si alzò con molta lentezza, stropicciò le piccole ali e le distese, svolazzando sul capo della sua compagna ed ergendosi imponente nelle sue due spanne di altezza.
«Non avrei mai detto che ti saresti interessata di queste cose!» disse alla ragazza, scompigliandole i capelli «ma sono contenta che ora tu abbia voglia di vivere.»
La maga e la sua piccola protettrice si sorrisero a vicenda, abbracciandosi per quando la loro differenza di stazza permettesse.
«A chi vuoi chiedere per primo?»
«Voglio conoscere più opinioni possibili, quindi credo chiederò a persone che mi sembrano tra loro molto diverse. Oggi cammineremo parecchio, perciò…»
«…perciò bisogna fare una colazione megaenorme!» concluse Ultima, con occhi che acquistarono improvvisamente una luminosità prima nascosta dal torpore del risveglio. Saltellò un paio di volte sulla testa dell’amica e si precipitò fuori dalla stanza, volando giù per le scale che conducevano al pianterreno: Dorcas indossò velocemente la sua veste e scese anche lei.
Nel salotto della grande abitazione degli Elric Kon stava allattando la sua bambina, che avidamente succhiava dal biberon che la madre le porgeva.
“Questo è amore” pensò la ragazza “non della stessa tipologia di ciò che provo io, ma forse è ancora più forte. E’ un amore che non ha bisogno di essere spiegato, né esposto, né manifestato, né gridato ai venti: un amore muto e radicato, come gli alberi, imponenti e solenni, fautori di vita nonostante non abbiano artigli, pellicce o colori brillanti dei quali potersi vantare, semplicemente perché a loro vantarsi non interessa. Come le piante più grandi non crollano per un soffio di vento, questo non è un amore che termina per un capriccio. Questo amore non termina mai.”
Immersa nei suoi pensieri, non si accorse che il padre della piccola Nithael le si era affiancato e la stava fissando.
«Buongiorno Dorcas. Tutto bene? Sembri ancora tra le braccia di Morfeo.»
Come un dormiente scatta in piedi quando gli viene gettata addosso una secchiata d’acqua fredda, così la ragazza sobbalzò, colorando il suo volto di un rosso pallido nell’udire la profonda voce del giovane uomo. Anche Kon, prima troppo intenta a nutrire la figlia per accorgersi della timida presenza della maghetta, sollevò lo sguardo e la salutò con un sorriso.
«Buongiorno Dorcas! Ti sei svegliata presto oggi!»
«Buongiorno a voi…!» fece un inchino «oggi voglio andare a conoscere cose nuove, per questo mi sono alzata prima! Ma non credevo che voi foste già in piedi, spero di non avervi disturbati…»
«Tranquilla, da quando la casa ha cambiato padroncina le nostre necessità hanno perso completamente ogni valore.» Passion sorrise dolcemente, accarezzò la minuscola testolina della sua bimba e diede un bacio sulla fronte della moglie.
«Ah, senti, ho visto Ultima sparire nella dispensa» esclamò quest'ultima sorridendo «potresti chiederle di lasciarci qualcosa almeno per pranzare?»
La ragazza si sentì sprofondare nell’imbarazzo per la sua amica, inutile per la verità, poiché sapeva benissimo che gli Elric non l’avrebbero certo rimproverata- questo sarebbe spettato a lei. Si fiondò in cucina e senza troppi convenevoli trascinò via lo spiritello intento a divorare una fetta di torta grande quasi quanto lei. Recuperatola, si scusò con coloro che le stavano donando ospitalità, li salutò e uscì per dare inizio alla sua ricerca.
   
 
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