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Autore: xfrancix    07/07/2015    0 recensioni
Una ragazza che non ha mai amato farsi notare.
Il 10% di possibilità di sopravvivere.
Sei amici.
Una stanza in fondo a un corridoio azzurro.
Mettiamo insieme tutti questi particolari e ne esce una storia intricata e delicata, che mira alla sensibilità.
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi metto una mano sulla testa senza aprire gli occhi, sono esausta. Da ieri non mi sono mossa dal letto e ora credo siano quasi le dieci.
“Ah ma allora sei sveglia!” nel sentire questa voce mi si forma un enorme sorriso sul volto, apro gli occhi di colpo e mi alzo, sedendomi sul letto.
Guardo la ragazza sorridendo e lei apre le braccia:”Eccomi qui”
“Lilith!” urlo felice. Sono contenta di vederla, non vedevo l’ora che venisse qui a trovarmi e finalmente ce l’ho di fianco.
La ragazza mi si avvicina e mi da un piccolo abbraccio, poi torna a sedersi sulla sedia di fianco al mio letto.
“Ho saputo tutto... Mi dispiace” abbassa lo sguardo e si morde un labbro.
“Non mi lascerai anche tu, vero?” chiedo guardandola dritta negli occhi, cercando di autoconvincermi che qualcuno al di fuori dell’ospedale mi resterà vicino.
“Chi ti ha lasciata? Ma è ovvio che non ti lascio!” ha un’espressione confusa, come se fosse normale che lei mi stia vicina e nel vederla faccio un piccolo sorriso.
“Ryan” tossisco mettendomi una mano a pugno davanti alla bocca e alzo gli occhi al cielo subito dopo.
La ragazza fa una smorfia e alza gli occhi al cielo. “Dovete parlare” già, dovremmo parlarne, chiarirci... Ma il fatto è: lui vuole parlare o gli va bene così?
Passiamo qualche ora insieme e recuperiamo i giorni persi parlando di qualsiasi cosa ci passi per la mente, compresa la mia malattia.
Le spiego cos’ho, cosa sto provando, le cure che devo fare, il fatto che morirò... Insomma, le parlo di tutto quello che so a proposito e lei cerca di tranquillizzarmi dicendo che mi starà vicina sempre.
 Sento qualcuno bussare alla porta.
“Entra Harry” dico sorridendo, capendo già subito chi possa essere.
Il ragazzo apre la porta con un calcio ed entra:”Adesso vedi anche attraverso le cose?” sbuffa ed entra, con dietro Zayn. Nel vedere il ragazzo mi mordo un labbro e sposto subito lo sguardo su Harry.
“Lei è Lilith, la mia migliore amica” sorrido indicandola “E loro sono Harry e” mi si spegne il sorriso e torno seria “e Zayn”.
I ragazzo si presentano alla ragazza e Zayn fa un giro della mia stanza, guardando tutto ciò che ho dentro, facendo qualche smorfia ogni tanto.
Sono passate due ore e Lilith è costretta ad andare via perché, purtroppo, non è molto il tempo disponibile per rimanere con le persone che ami, qui.
Saluto la ragazza con un abbraccio e poi affondo la testa nel cuscino, passandomi una mano sulla fronte.
“Vuoi che ti lasciamo da sola?” chiede Harry alzandosi dal letto, ma io lo fermo, facendogli segno di rimanere seduto:”Non andartene”.
Si siede di nuovo e mi passa una mano sul braccio:”Stai meglio?” Io annuisco accennando un sorriso forzato a mi alzo leggermente, mettendomi seduta.
“Come sta Niall?” chiedo con un filo di voce.
“Secondo te come può stare?” sento un tono freddo parlare con la voce di Zayn e rimango zitta, senza rispondere.
“Come ieri” risponde tranquillamente Harry, alzando leggermente le spalle.
“Io vado da lui” dopo qualche secondo di silenzio imbarazzate. Mi alzo, mi metto una felpa e un paio di scarpe ed esco dalla camera, senza salutare nessuno.
“Devi riposarti” mi dice Harry uscendo dalla mia stanza insieme a Zayn e seguendomi.
“Lui, ora, è più importante di me” continuo a camminare, abbastanza velocemente, tenendomi una mano sulla pancia.
Arrivo davanti alla camera dove sei trova Niall e mi fermo davanti a loro, girandomi poi verso Zayn e Harry.
“Vai tu, noi ci siamo già stati” Harry mi fa cenno di entrare, io annuisco e apro la porta, per poi entrare e chiuderla dietro di me.
Nella stanza c’è solo lui, steso su un letto, con gli occhi chiusi, immobile, senza quasi senza vita, se non fosse che respira.
Mi avvicino al ragazzo e mi siedo su una sedia di fianco al letto, appoggiando i gomiti sul letto, vicino al suo braccio.
“Ciao” dico con un filo di voce, volgendo lo sguardo verso i suoi occhi chiusi.
Gli prendo una mano e inizio ad accarezzarla, guardandolo con le lacrime agli occhi.
Prendo un libro dal comodino di fianco al letto e lo apro sulla pagine dove c’è il segnalibro, passo una mano sul foglio e sospiro.
Appoggio il segnalibro sul letto e leggo nella mente la prima frase, poi alzo gli occhi e guardo il corpo del ragazzo davanti a me. Prendo un respiro e inizio a leggere.
Questo è sicuramente il libro che leggeva alla sera, prima di dormire, e arrivato in questo punto non è più andato avanti, vero? Allora gli voglio leggere io come continua la storia.
“So che mi senti” sorrido appoggiando il segnalibro tra le pagine, dopo aver letto un capitolo, e appoggiando il libro sul comodino, nel punto esatto dove si trovava prima.
Gli appoggio una mano su una guancia, è calda, sorrido leggermente e poi tolgo la mano.
“Prometto che verrò a trovarti tutti i giorni” non so per quale motivo, ma in questi pochi giorni che ci sono rimasta qui, mi sono legata molto a lui.
“Stai bene?” mi immagino talmente bene che mi risponda, che mi sembra quasi di sentire la sua voce e quindi lo guardo di scatto, sperando che sia uscito dal coma. Ma no. Era tutto nella mia immaginazione.
Faccio un sospiro e faccio un piccolo sorriso al ragazzo, dopo di che mi alzo e vado vicino alla finestra, aprendola leggermente.
Improvvisamente sento aprirsi la porta, e vedo Zayn entrare, senza rivolgermi parola.
Prendo dalla tasca dei pantaloni il pacchetto di sigarette e ne tiro fuori immediatamente una, portandola alla bocca ancora spenta.
“Non provarci nemmeno” mi rimprovera Zayn, senza guardarmi. Faccio un piccolo sorriso e ributto la sigaretta dentro al pacchetto, per rimetterlo poi in tasca.
Rimango lì, in silenzio, per una decina di minuti.
“Ti vedrò sorridere, prima o poi?” chiedo al ragazzo guardandolo con un leggero sorrisino.
Il ragazzo incrocia per un momento il mio sguardo e fa un sospiro:”Sorridere è da pagliacci”.
Lo guardo e faccio una piccola risata:”E non sorridere mai è da coglioni”.
Il ragazzo mi si avvicina un poco e mi guarda dritto negli occhi:”Non ti permettere ragazzina”. Rimane un attimo a guardarmi e poi torna vicino al suo amico.
Non rispondo a Zayn per evitare di peggiorare il suo umore e mi avvicino alla finestra, la chiudo e poi mi dirigo lentamente verso il letto di Niall. Lo guardo tutto, dalla testa ai piedi, poi gli prendo le mani e lo guardo in quegli occhi chiusi, che so essere azzurri come il cielo.
Fa così male vederlo in queste condizioni.. Fa male, fa davvero male.
“Risvegliati” dico a bassa voce, per poi fare un mezzo sospiro e staccare le mie mani dalle sue.
Saluto Zayn accennando un sorriso e mi dirigo verso la porta, la apro ed esco, richiudendola delicatamente dietro di me.
Percorro tutto il corridoio a testa bassa, fino ad arrivare davanti alla camera di Harry. Rimango un attimo a fissare la porta, poi ci appoggia lentamente un mano sopra e busso delicatamente. Sento la voce di Harry dire “avanti” e apro la porta, senza entrare.
Mi compare davanti il ragazzo, con solo i boxer addosso e con un sorriso in faccia che lo veste al posto di tutti gli altri vestiti.
“Oh, io... Scusa, non voglio disturbare”. Abbasso lo sguardo posandolo sui miei piedi, imbarazzata.
Il ragazzo da una risatina e mi dice di non preoccuparmi. “Dai, entra” avanzo leggermente e aspetto che si metta una maglia, poi vado a sedermi sul suo letto, stanca. Faccio un respiro profondo e chiudo per pochi secondi gli occhi.
“Tutto bene?” mi chiede il ragazzo avvicinandosi a me e guardandomi gli occhi, mentre io annuisco con la testa.
“Devi ancora riprenderti, sdraiati” gli do retta e mi stendo sul letto fresco del ragazzo, massaggiandomi la fronte.
Non immaginavo che una cura potesse essere così tanto pesante, e l’ho fatta una sola volta, figuriamoci quando sarò verso la fine.
Guardo Harry e dopo pochi secondi gli chiedo:”Lo hai fatto anche tu?” così, senza pensare che magari possa essere una domanda scortese o inadeguata.
Il ragazzo alza un angolo della bocca accennando un sorriso e si passa una mano nei capelli ricci, poi mi guarda e annuisce con la testa.
“Perderò i capelli, vero?” chiedo con gli occhi lucidi, prendendo la mia lunga coda e portandola davanti. Harry mi si avvicina e si sdraia di fianco a me.
“L’importante è che dopo starai bene. Quelli torneranno, il cancro no.”
Io faccio un sospiro, sentendo gli occhi bruciare e riempirsi di lacrime.
“Non andrà mai via, è questa la realtà.” Giro lo sguardo dal lato opposto e sento una lacrima percorrermi il viso, alzo il braccio e la asciugo subito con il dorso della mano, ma appena asciutta quella ne seguono altre, e non sono più in grado di tenere il ritmo, quindi mi abbandono a loro, piangendo in silenzio.
Il ragazzo di fianco a me si alza leggermente e mi dà un bacio sulla guancia per rassicurarmi, poi mi passa una mano sul viso bagnato, senza parlare.
Mi alzo di scatto, mettendo le gambe incrociate e sentendo la testa girare; Harry mi guarda confuso, ma rimane in silenzio, senza fare domande, dopo di che si alza anche lui.
“Tagliami i capelli”.
  
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