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Autore: Sassanders    09/07/2015    0 recensioni
Dal capitolo I
"-Bene, ragazzi. Stasera io e Christi vi abbiamo portato qui perché avremmo un annuncio importante.-
Mi si forma una specie di groppo in gola a causa della tensione, perciò bevo un po’ di acqua.
-Abbiamo deciso che Christi, Hayley, McKayla ed Erica verranno a vivere a casa nostra.-"
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayley Williams, Jeremy Davis, Taylor York
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Appena sentite quelle parole, sputo l’acqua che stavo sorseggiando e comincio a tossire. Addirittura Brian Junior mi da’ delle pacche sulla schiena per controllare che non sia nulla di grave. Mi riprendo in fretta e gli lancio un’occhiataccia, dopodiché mi rivolgo al resto dei presenti.
-Cosa?- domando, a voce molto alta.
-Hai capito bene. Possibile che non ti stia mai bene nulla?-
A quelle parole mi alzo dalla sedia e la guardo furente.
-Non mi sta mai bene nulla, dici? Un padre alcolizzato, un trasferimento in una città in cui non conoscevo nessuno e un cambiamento drastico ti sembrano nulla?- urlo, fregandomene dei clienti che mi fissano come se fossi un’aliena.
-Hayley, non ti permetto di parlarmi in questo modo. E comunque sia, non è la sede giusta per parlare di certi argomenti.- ribatte, cercando di rimanere il più calma possibile.
-Per te non è mai la sede adatta.-
Tutti sono in silenzio religioso, e io prendo due respiri profondi, prima di dirigermi verso l’uscita del ristorante. La gente mormora quando passo, ma cerco di curarmene il meno possibile.
Esco all’aria aperta e respiro a pieni polmoni, cercando di non scoppiare in lacrime per il troppo nervosismo accumulato. Cammino avanti e indietro e dopo non so quanto tempo, di preciso, sento una presenza dietro di me. Mi volto di scatto e trovo la persona che meno mi sarei aspettata di vedere qui fuori: Brian Junior. Appena incrocio il suo sguardo, scoppio in una risata isterica.
-Ascolta, io…- inizia, ma lo stronco sul nascere.
-Non ascolto proprio un cazzo. Sei una delle persone che meno sopporto da due anni a questa parte, e ora che scopri di essere un mio quasi fratellastro, vieni qui a cercare di consolarmi? Fai sul serio?- urlo, in preda alla rabbia. Lui rimane in silenzio e io mi siedo per terra, con la schiena poggiata alla parete e sospirando profondamente. Ed ecco che le lacrime cominciano a rigarmi le guance, così nascondo la testa tra le braccia e comincio a singhiozzare mestamente. Sento che il ragazzo si siede accanto a me, sbuffando.
-Vuoi?- sento che mi domanda. Alzo la testa e vedo che mi sta porgendo una sigaretta, ma scuoto la testa e chino nuovamente il capo sulle ginocchia. Si sente il rumore di un accendino che si accende e una boccata tirata dalla sigaretta.
-Senti, Hayley. Sono la persona meno adatta per parlarti e cercare di confortarti, è vero, ma sto cercando di farti capire che so cosa si prova. L’ho saputo nel tuo stesso momento, e anche io sono rimasto sorpreso, perché mi è sembrato come se Christi volesse sostituire la figura di mamma.- fa una pausa, tirando su con il naso.
Rimango in silenzio, ma sollevo il capo e rivolgo lo sguardo al cielo stellato.
Scoppio a ridere all’improvviso. La situazione è davvero comica. Lui mi guarda perplesso, con aria interrogativa. Scuoto la testa.
-E’ che tutto mi sarei aspettata, fuorché Synyster Gates che diventa mio fratellastro e che dopo l’annuncio del fidanzamento di mia madre e suo padre, viene qui fuori nella speranza di tirarmi su il morale.- dico. Lui fa un mezzo sorriso, aspirando un’altra volta del fumo.
-Se me l’avessero detto un’ora fa, non ci avrei creduto nemmeno se mi avessero pagato.- aggiungo.
-Già. Guarda che manco io mi sarei aspettato di essere fratellastro di Hayley Williams, la nanetta con la risposta sempre pronta, e di consolarla.- ribatte e io sorrido leggermente.
-Strana la vita, però.-
-Vero.-
Si alza dopo poco e mi porge la mano per aiutare a rimettermi in piedi.
-Meglio di no, saresti capace di farmi cadere.- rifiuto, sollevandomi e lisciandomi i jeans leggermente sporchi di terra. Scoppia a ridere, divertito.
-Ma il look da metallaro da strapazzo dove è finito?-
-L’ho lasciato a casa a riposare. Ogni tanto ci vuole. Vedo che tu mantieni il tuo da punkettara.-
Faccio spallucce, passandomi una mano tra i capelli.
Sentiamo dei passi svelti dietro di noi e ci giriamo, trovando mia sorella Erica.
-Hayls, la mamma vuole che torni dentro.- annuncia.
-Okay, arrivo subito.- dico, sospirando. Fa un saluto con la mano a Brian, che le sorride.
-Io vado.- dico, indicando la porta d’ingresso del locale.
-Okay.-
-Ah, e grazie per prima.- aggiungo, prima di voltarmi ed entrare di nuovo nel ristorante. Torno al tavolo, dove Brian Senior, mia madre, McKayla, McKenna e Erica sono seduti e chiacchierano. Appena entro nel campo visivo di mia madre, quest’ultima mi rivolge uno sguardo torvo. Prendo nuovamente posto.
-Scusate per la scenata di prima.- mormoro, ancor prima che mia madre possa intervenire.
-Stai tranquilla, è normale che tu non l’abbia subito presa bene. A proposito, dov’è quello squinternato di mio figlio?- mi domanda.
-E’ fuori a fumare, penso che ritorni tra qualche minuto.-
Nemmeno il tempo di completare la frase che il ragazzo in questione torna alla propria sedia.
-Bene, ora che ci siete tutti, vorremo comunicarvi i dettagli della nostra decisione. Per evitare danni, le ragazze si trasferiranno qui ad Huntington solo dopo la fine della scuola, in modo che Brian possa prendere il diploma e che Hayley possa terminare il penultimo anno. Poi, visto che HB e Los Angeles sono vicine e basta una mezz’oretta di viaggio in auto, Hayley non si trasferirà in nessun’altra scuola, e terminerà gli studi lì.- spiega il compagno di mia madre.
-Ci sono domande?- aggiunge, subito dopo.
Nessuno risponde.
-Ora che mi ricordo, Christi mi ha detto che tu e Brian frequentate la stessa scuola, vi conoscevate già?- si rivolge a me Brian Senior, sorridendo in modo cordiale.
Vedo che Synyster è in difficoltà e apre la bocca per parlare, ma lo precedo.
-Ci siamo solo incrociati qualche volta nei corridoi.- mento, fissando il piatto in cui c’è ancora qualche pietanza.
Dopo un paio d’ore siamo fuori dal ristorante e ci stiamo congedando.
-Allora, ci vediamo presto, ragazze.- Brian Senior saluta me e le mie sorelle, dopo aver scoccato un bacio sulla guancia a mia madre.
Erica e McKayla annuiscono tutte contente e abbracciano McKenna. Faccio un cenno del capo a Brian Junior e sorrido a McKenna, prima di dirigermi verso il taxi parcheggiato sul ciglio della strada, con un tassista scocciato che ci prega di fare presto.
Una volta tornata a casa, dopo aver ignorato la ramanzina di mia madre, vado in camera mia e subito cado in un sonno leggero e tutt’altro che tranquillo.
 
La mattina successiva mi sveglio madida di sudore e leggermente spaventata, a causa dei soliti incubi su mio padre. Afferro il cellulare posato sul comodino e noto che sono le sette e un quarto, e che devo assolutamente sbrigarmi. Fottuta sveglia non ha suonato e fottuta modalità silenziosa. Faccio una doccia veloce e in tutta fretta, infilo una maglia bianca dei Sex Pistols, un paio di jeans azzurri, le converse nere. Prendo il solito zaino e scendo le scale rapidamente, chiamando Dakotah.
-Hayls, dove cazzo sei finita?- mi domanda.
-Ho fatto ritardo, la sveglia non è suonata. Entro alla seconda, non riesco ad arrivare in tempo.-
-Okay, a dopo.-
-A dopo.-
Chiudo la chiamata e saluto le mie due sorelle e mia madre, uscendo di casa. Infilo gli auricolari e faccio partire la musica, mentre mi incammino verso la fermata del bus. Anche questo stronzo di autobus è in ritardo, come al solito. Bella giornata di merda.
Riesco ad arrivare a scuola giusto dieci minuti prima che suoni la campanella della seconda ora. Mi siedo all’entrata, aspettando di potermi dirigere all’armadietto, ma solo dopo mi accorgo che non sono sola, e che anche qualcun altro è entrato più tardi.
-Williams.- sento la voce di Davis.
-Oddio Davis, ancora tu e i tuoi amichetti del cazzo?- domando, fissando accanto a lui Brian Junior, Zacky Vengeance e Justin York, il fratello maggiore di Taylor. Mi appoggio allo schienale della sedia e osservo tutti e quattro con un sorrisetto esplicativo, allungando le gambe e stiracchiandomi.
-Calma con le parole, Williams.- aggiunge Synyster. Ero certa che non sarebbe cambiato di una virgola, quindi non sono per niente sorpresa.
-Oh beh, perché non dici ai tuoi amici che sei il fratellastro della sfigata, Brian?- chiedo, sarcasticamente, con un sorriso a trentadue denti.
Lo vedo spiazzato e gli altri si girano verso di lui con aria interrogativa. Mi guarda con disprezzo, prima di andare via, seguito da quei tre idioti.
Al suono della campana, vado a passo svelto verso il mio armadietto, scontrandomi con Dakotah.
-Alla buon’ora, Hayley.-
-Ti ho già spiegato che non è stata colpa mia, la sveglia non ha suonato.- rispondo.
-Che hai?- mi domanda, mentre andiamo verso l’aula di Letteratura inglese.
-Nulla, è una giornata di merda. Dopo ti racconto.-
Lei annuisce e, una volta entrate nell’aula, prendiamo posto in fondo. Letteratura è una delle mie materie preferite, forse una delle poche in cui me la cavo. Adoro leggere e scrivere, e questo influisce anche sulla mia passione per il canto.
Dopo due ore di lezione, ci spostiamo nella mensa per pranzare. Ci accomodiamo ad un tavolo distante dal casino, e dopo poco ci raggiungono anche Alex, Taylor, Jenna McDougall e Jack Barakat, due nostri amici.
-Allora, che è successo ieri?- mi domanda Taylor e gli sguardi dei miei compagni si puntano su di me.
-Mia madre e il suo compagno hanno deciso che andremo a vivere allegramente tutti insieme.- dico e loro spalancano gli occhi.
-Non avete ancora sentito nulla. Il compagno di mia madre ha tre figli, di cui uno non vivrà con noi perché è arruolato nell’esercito e una dell’età di McKayla. Indovinate chi è il terzo?- chiedo, addentando il panino all’hamburger ripieno di salse.
-Ma che ne possiamo sapere? Mica lo cono…- inizia la mia migliore amica, ma si blocca.
-Lo conosciamo?- domanda subito dopo. Faccio segno di sì con la testa, sollevando le sopracciglia.
-Fin troppo bene.-
Rimangono tutti e quattro in silenzio, senza nemmeno mezza idea.
-Okay, lo dico io. Synyster Gates.-
Dakotah si strozza con la coca cola che stava bevendo e comincia a tossire, avendo la mia stessa reazione di ieri sera.
-Quel Synyster Gates?- domanda Jenna, indicando un punto dietro di me.
-Proprio lui.- confermo, senza nemmeno voltarmi.
-Quel gran pezzo di figo di Synyster? Mi prendi in giro?- urla quasi, Dakotah, tappandosi poi la bocca con la mano, temendo che il soggetto in questione abbia sentito.
-E’ un mentecatto e mi ha presa per il culo per due anni.- commento, disgustata.
-Concordo con Hayls. Io che frequento l’ultimo anno, posso confermare, visto che seguo praticamente tutti i corsi in sua compagnia.- afferma Jenna.
Jack annuisce. Alex rimane a mangiare il suo panino, immerso in altri pensieri.
-Per non parlare del fatto che mi ritroverò quei senza-cervello in casa venticinque ore su ventiquattro? Compreso Justin. E non credo che giocheranno all’Allegro Chirurgo.- dico esasperata, guardando Tay.
-Hayls, per qualsiasi cosa, riferiscimi che spacco la faccia a mio fratello.-
-Tranquillo, lo farò direttamente io tra un mesetto.- rispondo, suscitando le risate dei miei amici.
 






 
NOTE DELLE AUTRICI:
Salve, carissimi lettori e lettrici!
Siamo di nuovo qui, con questo capitolo sfornato già da tempo dalle nostre menti malate, ma purtroppo abbiamo avuto entrambe davvero pochissimo tempo, quindi chiediamo venia. Voi, intanto, come ve la passate?
Bene bene bene *si sfrega le mani con fare malvagio*
Rhoda: *la imita*
Brian e Hayley sembrAVANO riavvicinarsi e invece no. Beh, almeno ci avevano provato. *ridono*
Rhoda: MUAHAHAHAHAH
Shads: MUAHAHAHAHAH
Rhoda: *tira un cazzotto a Shads* non mi copiare, idiota
*comincia una rissa*
*si ricompongono*
Bene, dicevamo. No, in realtà sono note stupidissime ma vabbè. Fateci sapere cosa ne pensate di questa storia e boh, vedremo come andrà avanti. Non date tutto per scontato, ci raccomandiamo.
Buon proseguimento e a presto.
Baci,
Shads e Rhoda.
   
 
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