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Autore: gigia96    09/07/2015    2 recensioni
Jade pensa di essere una ragazza normale fino a quando nel 1992 riceve la sua lettera da Hogwarts.
In quell'anno Harry e i suoi amici stanno per frequentare il secondo anno.
In quella scuola Jade conoscerà nuovi amici, vivrà molte avventure e scoprirà cosa vuol dire essere una strega, e che non basta agitare una bacchetta per esserlo.
Seguite Jade nei suoi anni a Hogwarts e osservatela crescere e imparare
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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~~Quando mi svegliai Luna non era nel letto, mentre le altre due erano già in piedi e si stavano preparando per andare a fare colazione.
Cathy era davanti allo specchio, che si era portata da casa, sistemandosi la treccia, mentre Narumi era poco dietro di lei che continuava a cambiare colore di capelli indecisa se lasciarli viola o farli di colore blu.
- Ma come fai?- le chiesi mentre mi tiravo fuori dal letto e iniziavo a preparami anch’io.
- Sono una Metamorphomagus, questo mi permette di cambiare aspetto quando voglio -
- Voglio impararlo anche io, chissà quando ce lo insegneranno! -
- Non credo che te lo potranno mai insegnare, sai si trasmette geneticamente -
Narumi decise di tenere i capelli viola e di legarli in una coda alta, mentre Cathy era seduta sul letto, pronta, aspettando che finissimo di prepararci.
- Quindi anche tua sorella  è una Meta-Metaqualcosa? – chiesi mentre mi guardavo allo specchio.
- No, lei non ha ereditato questo potere -
- Se vogliamo andare a fare colazione ci conviene scendere ora, altrimenti non faremo mai in tempo – ci interruppe Cathy.
Diedi un ultimo sguardo alla mia immagine riflessa incontrando i miei occhi chiari nello specchio: avevo messo i capelli neri e mossi sulla spalla destra e la divisa era sistemata a dovere. Ero pronta.
Scendemmo le scale e fortunatamente eravamo con Narumi, che sapeva dove andare, altrimenti io mi sarei sicuramente persa.
Quando entrammo nella sala Grande non era piena come la sera passata e ora il soffitto mostrava un cielo azzurro e senza nuvole.
Luna non era nemmeno lì, così mi rassegnai a incontrarla direttamente a lezione.
Nel momento in cui ci sedemmo dalle finestre entrarono centinaia di gufi, che nelle zampe avevano pacchi, giornali o lettere. Non avevo mai visto così tanti gufi contemporaneamente e la cosa mi inquietò un po’.
Io non ricevetti nulla, ma dopo qualche minuto sentii la voce di una donna, proveniente dal tavolo dei Grifondoro, urlare contro un certo Ron. Lo sgridava per aver rubato una macchina incantata e il ragazzo stava diventando talmente rosso da raggiungere il colore dei suoi stessi capelli. Quando smise di sbraitare la lettera, da cui proveniva la voce, si distrusse bruciando.
Ci fu un momento di silenzio, poi vidi Ginny alzarsi e raggiungere il ragazzo che era appena stato sgridato, piegarsi verso di lui e bisbigliare qualcosa ma lui la scansò sgarbatamente, così lei tornò a sedersi.
Quando guardai l’orario vidi che le prima lezione che avremmo avuto a Hogwarts si sarebbe tenuta con i Serpeverde e sospirai.
Non sapevo che aspettarmi da Difesa Contro le Arti Oscure, da quello  che avevo letto nelle sere d’estate sembrava interessante, ma questo poteva dipendere anche dalla bravura dell’insegnante nello spiegare.

Quando arrivammo nell’aula di Difesa Contro le Arti Oscure trovai Luna già seduta al secondo banco laterale con il posto accanto a lei libero.  Alle nove precise eravamo tutti seduti ai nostri posti pronti per la nostra prima lezione, davanti a me erano sedute Cathy e Narumi, mentre dietro c’erano Cassie e una ragazza che non conoscevo.
Il professore non si fece vedere per i primi quindici minuti e non appena uscì dalla porta del suo ufficio sentii alcune delle ragazze sospirare ammaliate. Appena lo vidi ci mancò poco che scoppiassi a ridere, pensai che se era arrivato in ritardo solo per sistemarsi in modo così ridicolo i capelli poteva anche lasciarli come stavano prima e arrivare in orario.
- Buongiorno a tutte, benvenute alla vostra prima lezione, io sono il Professor Gilderoy Allock – e sfoderò un sorriso mostrando i denti bianchissimi e quasi brillanti -  Bene, vi invito a leggere in biblioteca i libri, scritti da me, che parlano delle mie imprese nel modo magico -
Fece una pausa e, sempre sorridendo, si avvicinò alla prima fila di banchi, appena vide Narumi si bloccò.
- Oh, mia cara, ma il tuo colore di capelli è naturale? -
- No, sono una Metamorphomagus – rispose arrossendo.
- Bene, perché non ci mostri cosa sai fare? Vieni, dai, davanti alla cattedra -
Io mi indignai per lei, il professore l’aveva presa per un fenomeno da baraccone e senza tanti complimenti ora la stava sfruttando, mentre lui era seduto alla cattedra guardandosi allo specchio e firmando quelle che sembravano cartoline.
Narumi per tutta la lezione fu costretta a continuare a cambiare colore dei capelli e degli occhi, la grandezza delle orecchie e del suo naso e quando non sapeva più che fare guardava il professore che con un cenno, senza guardarla, le diceva di continuare e lei ricominciava da capo.
Quando finì il primo giro capii che nella lezione non avremmo fatto molto altro così mi voltai verso Cassie intenzionata a chiarire.
- Cassie non è che ci potremmo mettere in un banco in fondo che vorrei parlare un attimo con te? -
- Starei parlando con Heather, ma se è per un attimo vengo -
Ci alzammo entrambe e il professore non fece una piega, ci sedemmo all’ultimo banco nella stessa fila in cui eravamo sedute prima.
- Insomma mi dici che ti succede? – le chiesi.
- Niente, sei tu che hai preferito le altre a me – mi rispose con un’alzata di spalle.
- Le altre? Ma di cosa stai parlando? Se ti riferisci all’episodio del treno stavo cercando solo di essere gentile e di fare nuove amicizie -
- E ce n’era bisogno? Avevi già me come amica, che bisogno c’era di avere altre amiche? -
A quel punto la guardai sbigottita non era possibile che stesse dicendo sul serio e se era seria quella non era la Cassie che mi aveva fatto compagnia per tutta l’estate.
- Stai scherzando, vero? Stai dicendo che per essere tua amica non dovrei parlare con nessun’altro a parte te? -
- Esattamente, scegli cosa vuoi fare – disse appoggiandosi con la schiena al muro.
- Io… Io non ti riconosco e se questa sei tu non voglio avere più niente a che fare con te -
Mi alzai guardandola un’ ultima volta, avevo le lacrime agli occhi, sembrava quasi un incubo.
- Stai scegliendo loro? – mi chiese.
Io mi avvicinai al suo viso fino a quando i nostri nasi quasi si toccavano.
- Spero che un giorno tornerai a essere la Cassie che ho conosciuto quest’estate, altrimenti queste sono le ultime parole che ti dirò – ci guardammo per qualche secondo in silenzio, poi mi voltai e andai a sedermi.
Narumi era ancora davanti alla cattedra a mostrare le sue capacità, a guardarla con attenzione sembrava distrutta, aveva delle goccioline di sudore che scendevano lungo le tempie.
Tutti accogliemmo il suono della campanella con gioia, più di tutti la mia amica che venne verso di me e Luna e si appoggiò di peso a entrambe.
- Sono esausta, non ho mai cambiato aspetto così tante volte di seguito, che lezione abbiamo ora? -
- Abbiamo Erbologia con i Tassorosso e se vogliamo arrivare in tempo dobbiamo darci una mossa – dissi dopo aver guardato l’orario.

Nella serra faceva un caldo tremendo e  chi era dentro aveva indosso solo la camicia con le maniche tirate su, tranne la professoressa, che indossava vari strati di vestiti.
Appena Tomoe vide la sorella che camminava poggiandosi a me corse verso di noi.
- Narumi cos’hai? -
- Niente sorellina, mi riposo un attimo e poi sarò fresca come una rosa -
La Tassorosso non sembrava convinta della spiegazione, infatti la fece sedere e mentre attendevano l’inizio della lezione rimase accanto alla sorella, quando vide entrare la professoressa le chiese se Narumi potesse rimanere seduta durante la lezione.
Fu una lezione abbastanza interessante anche se solamente introduttiva. Ci mostrò tutti gli oggetti di cui avremmo avuto bisogno nelle prossime lezioni come i guanti in pelle di drago e i vari concimi adatti ai vari tipi di piante, inoltre ci spiegò qual’era l’abbigliamento più corretto per seguire le lezioni di Erbologia.
L’ora proseguì tranquilla, con Narumi seduta, che prendeva appunti e io che le portavo ogni cosa per far vedere anche a lei con cosa avremmo dovuto lavorare nelle lezioni a seguire. Anche io presi qualche appunto e disegnai tutto quello che la professoressa Sprite ci mostrava, per poi ricordarmelo in futuro.
Inoltre ne approfittai per conoscere anche un po’ Tomoe, che era molto più timida rispetto alla sorella, inoltre i capelli neri e lisci lasciati liberi dietro le spalle le davano un’aria di serietà e semplicità, diversa da quella che emanava Narumi.
Per la lezione successiva la professoressa Sprite ci assegnò solamente un riassunto di 200 parole delle cose più essenziali della materia, riassunto che avrei fatto nella pausa pranzo o dopo cena in una decina di minuti.

Dopo Erbologia ci fu la pausa pranzo, così dopo aver mangiato ne approfittai per andare a cercare la biblioteca.
Per trovarla chiesi indicazioni a una ragazza di Grifondoro, che mi disse che ci stava andando anche lei così si offrì di accompagnarmi.
- Come ti chiami? – le chiesi.
- Hermione Granger, tu? -
Mi presentai e le strinsi la mano, in quel momento arrivammo di fronte all’entrata della biblioteca e mi bloccai per la meraviglia. Non avevo mai visto una biblioteca così grande in tutta la mia vita.
- Sì, fa questo effetto – mi disse Hermione prendendomi per mano e spostandomi da davanti l’entrata – Cosa stai cercando in biblioteca? Magari ti posso dare una mano -
- Sto cercando una mappa di Hogwarts, ancora non mi sono ambientata molto bene e quindi potrebbe tornarmi utile, tu invece? -
- Ah una mappa la potresti trovare in questo libro, io sono venuta per avvantaggiarmi un po’ con i compiti – e si avventurò fra gli scaffali con sicurezza uscendone poco dopo con un libro in mano e me lo porse. Si chiamava “Hogwarts: Storia di una scuola di magia”.
Mi misi seduta a uno dei tanti tavoli e non appena vidi la mappa completa di Hogwarts cominciai a copiarla sulla pergamena vuota che mi ero portata.
- Hai intenzione di trascrivere tutta la mappa? Se vuoi ti do una mano così fai prima – propose sedendosi accanto a me.
- Oh grazie, ma non ce n’è bisogno, veramente. Tranquilla, fai quel che devi - 
- Dai ti aiuto – e dicendo così prese una penna e una pergamena e cominciò a copiare anche lei.
Effettivamente in due finimmo prima così da trovarci con una mezz’ora di tempo libera prima dell’inizio delle lezioni pomeridiane. Scoprii che Hermione frequentava il secondo anno ad Hogwarts e che era amica del fratello di Ginny, il ragazzo che aveva ricevuto la lettera urlante a colazione.
- Stamattina, quando Ron ha ricevuto la Strillettera, avrei voluto scoppiare a ridere, ma essendo sua amica ho pensato che non fosse molto gentile da parte mia. Ron era così buffo, pensa che alla lezione di Erbologia era ancora paonazzo. Sia io che Harry stentavamo a non scoppiare a ridere – mi raccontò la Grifondoro.
- Quindi Ron è il fratello che Ginny stava cercando sul treno! -
- Si, diciamo che stava cercando più Harry, che Ron secondo me – e strizzò un occhio, ma io non capii.
- Chi è Harry? -
- Oh giusto non ti ho detto il cognome, Harry Potter – specificò, ma continuavo a non capire.
- Non so chi sia, è il ragazzo che piace a Ginny? -
- Te lo racconterà Ginny chi è, penso che ti potrà fare una descrizione molto esaustiva di lui -
Dopodiché guardai l’orologio e mi accorsi che se non mi fossi sbrigata sarei arrivata tardi alla prossima lezione, così salutai Hermione e corsi verso l’aula di Incantesimi.

Quando arrivai, con il fiatone, tutti si voltarono verso di me, in quanto avevo fatto qualche minuto di ritardo e la lezione era già iniziata, mi scusai e mi andai a sedere vicino a Luna.
Il professor Vitious, direttore della casa di Corvonero, mi tolse 5 punti per essere arrivata in ritardo e continuò la lezione. Anche lui fece una lezione introduttiva in cui spiegò un po’ di storia degli Incantesimi e delle bacchette e a fine lezione ci insegnò il nostro primo incantesimo, dicendo che chi sarebbe riuscito a lanciarlo correttamente per primo avrebbe guadagnato dei punti.
Fui la prima, e l’unica, che riuscì a lanciare l’incantesimo correttamente e con orgoglio vidi la punta della mia bacchetta illuminarsi di un caldo colore giallo. Mi assegnò lo stesso numero di punti che mi aveva tolto per il ritardo, quindi ufficialmente non avevo né perso, né guadagnato punti.
Anche Vitious ci assegnò un riassunto e ci raccomandò di esercitarci sull’incantesimo, in quanto la prossima lezione avrebbe chiamato degli studenti per vedere i progressi.

L’ultima lezione che avemmo fu Storia della Magia, la lezione più noiosa che io abbia mai avuto nella mia vita.
Il professor Ruf sembrava avere una predisposizione naturale per far annoiare i suoi alunni, essendo un fantasma oltre a essere lui stesso etereo, anche le sue parole lo sembravano.
Per quasi tutta l’ora continuò la sua lezione con  tono e velocità sempre uguali; ci provai a seguire la sua spiegazione, ma dopo quindici minuti mi cadde la penna dalla mano e mi resi conto che tutti gli altri alunni o dormivano o chiacchieravano a bassa voce fra di loro.
A quel punto rinunciai a prendere appunti e a seguire la lezione, quindi mi voltai verso Ginny e a gesti le chiesi se potevo mettermi vicino a lei, la mia amica annuì.
Senza fare rumore mi spostai velocemente accanto a lei al penultimo banco e le lanciai un’occhiata significativa, ma Ginny mi guardò e non diede segno di aver capito.
- Insomma chi è questo Harry Potter? – chiesi sussurrando, lei diventò paonazza, evidentemente era una caratteristica dei Weasley arrossire in quella maniera.
- Harry Potter è colui che ha sconfitto il Signore Oscuro -
- E ti piace? – poi mi resi conto di quello che aveva appena detto Ginny – Aspetta, approfondisci questa storia del Signore Oscuro, chi è? -
- Come fai a non sapere chi è? Qualche decina di anni fa ci fu un mago oscuro che terrorizzò il mondo magico per le sue idee e per il successo che avevano fra i suoi seguaci, i Mangiamorte. Furono tempi duri in cui non ci si fidava di nessuno per paura di fare un brutta fine. Finalmente, circa undici anni fa, ci fu qualcuno che riuscì a sconfiggerlo.
Quando il Signore Oscuro tentò di uccidere Harry la maledizione gli si ritorse contro e quindi venne ucciso dal suo stesso incantesimo -
Rimasi senza parole, come poteva un bambino aver sconfitto questo grande mago oscuro che terrorizzava il mondo magico? Nessun’altro ci aveva provato prima di lui?
- E quanti anni ha ora questo Harry Potter? -
- Ha un anno in più di noi –
- STAI SCHERZANDO! – lo stupore mi fece dimenticare per un momento di essere nel bel mezzo di una lezione e tutti si girarono verso di me, compreso il professore.
- Signorina cosa la rende così perplessa delle modalità con cui Bathilda Bath formulò le sue ipotesi? – mi chiese.
Per un attimo rimasi in silenzio, cercando di ricordare quello che avevo letto del libro di Storia della Magia, poi all’improvviso ebbi un’ illuminazione.
- Mi sorprende che molto di quello che studiamo derivi da ipotesi e non da fatti certi e dimostrati – improvvisai.
- Sono felice che tu abbia ascoltato la mia lezione, e mi rallegra anche avere delle vostre opinioni personali, seguite l’esempio della signorina Griffith e vedrete che otterrete degli ottimi voti -
Io ero stupefatta, non solo avevo evitato per un pelo una punizione, ma avevo anche ricevuto dei complimenti dal professore. Dopo questo piccolo risvolto interessante la lezione continuò, mentre i minuti avanzavano lenti come lumache.
Quando finalmente finì la lezione mi avviai verso il dormitorio per avvantaggiarmi un po’ nei compiti, dato che era presto per cenare.
- La getti quando ti serve e la riprendi quando non ti serve più. Cos’e? – mi chiese il battente a forma di corvo.
Rimasi a pensare qualche istante, poi infine mi venne in mente quella che poteva essere la risposta.
- L’ancora? -
La porta si aprì, quindi entrai nel dormitorio e mi misi seduta su una delle poltrone della Sala Comune.
Quando decisi di scendere per andare a cenare avevo già completato il riassunto di Erbologia e avevo iniziato quello di Incantesimi.
Scendendo le scale incontrai Luna e ci dirigemmo insieme nella Sala Grande.
 

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Ciao, grazie a tutti voi che continuate a seguire Jade, si fa sempre più interessante eh?
Tenete bene a mente questo capitolo perché il prossimo comincerà dal momento in cui abbiamo lasciato Luna e Jade che vanno a cenare e quello che succederà dopo la cena sarà abbastanza interessante.
Vi ho già anticipato troppo e per citare qualcuno di nostra conoscenza “Questo non dovevo dirlo”. Bene, al prossimo capitolo, un bacione a tutti.

  
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