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Autore: Antima    10/07/2015    1 recensioni
Avete mai sentito parlare degli Shinigami?
Anche chiamati dagli umani Angeli della Morte o Dei della Morte.
Quando è giunta l’ora, gli Shinigami prendono la vita degli esseri umani, e scortano l’anima del defunto nell’aldilà.
Io sono uno di loro…
Genere: Drammatico, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avete mai sentito parlare degli Shinigami

Capitolo 05 - Verità

 

 

- Avevi cominciato a corrompere il suo cuore da prima della tua morte- Sputa le parole con odio. -Lui ti osservava. Continuamente. Per qualche motivo, lo incuriosivi.- Mi fissa. Sembra che voglia trafiggermi con il suo sguardo di ghiaccio. Le sue iridi violette sono più scure per la rabbia. –Sei vissuto durante quello che gli uomini chiamano Medioevo. Eri un uomo colto, disprezzavi le guerre, al contrario di quasi tutti gli altri uomini del tuo tempo.-
La guardo con curiosità. Come fa a sapere tutte queste cose? La cosa strana è che mi sembra stia parlando di un'altra persona… è strano non ricordare nulla di tutto questo…
Rage mi fissa di rimando, come se mi leggesse nel pensiero.
- Mi raccontava tutto quello che facevi, anche se non ti aveva mai parlato o incontrato. Come ho già detto, lo incuriosivi.- Si ferma. Si passa una mano tra i capelli. Il suo sguardo, ora rivolto al pavimento, si fa sempre più addolorato. Si tormenta il labbro inferiore, come se facesse fatica a continuare.
Continuo a fissarla, muto. Ho come l’impressione che se la interrompo, qualcosa si spezzerebbe.
- Un giorno, ti ammalasti. Credo che fosse una brutta polmonite. Al tempo, significava praticamente morte sicura.- Si passa una mano sugli occhi. Non ho reazioni. La persona di cui sta parlando mi sembra molto lontana, come se non fossi mai stato io. –Fu allora che Yon cominciò a comportarsi in modo strano. Ogni tanto spariva, non diceva dove andava, la sua coscienza spariva per ore.-
Fece un profondo respiro, e intravidi i suoi occhi velarsi leggermente.
- Improvvisamente, aveva smesso di raccontarmi cosa faceva… A me, a cui aveva sempre detto tutto…- Una piccola lacrima le scivola sul viso, ma è veloce a farla sparire. Il suo sguardo torna di fuoco, anche se è ancora rivolto al pavimento. –E un bel giorno, arrivò qui con una colomba nera. Fece il rituale, e capii subito tutto.- Mi fissa. –Aveva infranto la seconda regola di proposito. Perché non voleva perderti.- Inspirò lentamente. –A grandi linee il resto lo sai. Fino a quel maledetto giorno…-
Sento di nuovo il suo sguardo trafiggermi.
- Sì, quello che è successo dopo… lo so.-
Prendo a fissare il pavimento. Quindi in sostanza, è tutta colpa mia.
Pian piano che Rage raccontava, mi erano affiorati alla mente altri ricordi. Alcuni felici, altri dolorosi. Tutti su quel ragazzo con gli occhi gentili color del sangue, che aveva sempre una punta di tristezza nel cuore.
Un ragazzo troppo puro per fare questo ‘lavoro’.
Aspetta ma… Rage ha detto che era il Principe?
- Cosa significa che lui era il Principe?- Nonostante so di farle del male rivangando ancora questi ricordi, sento il bisogno di sapere.
- Lui… era l’unico Shinigami che non è stato generato.- Riprende a fissare il pavimento.
Non generato? Faccio fatica a capire…
- Il Principe esisteva da quando esiste la Morte stessa. Era nato insieme a lei.- Michael, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, si avvicina a Rage e le mette una mano sulla spalla, per farle forza.
Esistere da quando esiste la Morte. Yon era riuscito a rimanere puro, nonostante facesse questo ‘lavoro’ dall’alba dei tempi? E gli altri Shinigami chi li ha generati? Forse la Morte, vedendolo solo, gli ha creato dei compagni? Ma lui si sentiva solo comunque. Perché ha scelto proprio me? Tra tutti i miliardi di persone nel mondo… e l’unica persona a cui potevo chiederlo era lui. Chissà, magari, uno Shinigami quando sparisce va da qualche altra parte…  magari ora è felice.
Rialzo lo sguardo. Michael è nella stessa posizione di prima. Mi accorgo che i miei pensieri sono durati solo un secondo.
- Giusto. Tu che c’entri in tutta questa storia?-
Ricordo perfettamente che c’era anche lui quando Yon sparì.
- Io? Sono stato un semplice spettatore degli eventi.- Sorride. Ancora ha la voglia di sorridere?
- Uno spettatore attivo, direi.- Lo guardo negli occhi. Sento il bisogno di cancellargli quel maledetto sorriso dalla faccia. – Hai aiutato Rage a cancellarmi la memoria e a mantenere il segreto.-
La verità, è che provo pena per lei. Se io non fossi mai apparso alla vista di Yon, lui sarebbe ancora qui con lei. Mary sarebbe una colomba bianca, in attesa di reincarnarsi…
Sento un movimento vicino a me. Mary, che sino a quel momento era rimasta in silenzio ad ascoltare aggrappata con le manine al mio mantello, lascia la presa e prende a fissarmi negli occhi.
- Non è stata colpa tua.- Il suo sguardo è forte e sincero. Perché uno sguardo del genere deve appartenere a una bambina così piccola? È stata colpa mia anche questo.
Forse dovrei sparire anch’io.
- Non pensarci nemmeno!... Tu devi rimanere con me!- Mary urla con tutto il fiato che ha in corpo, come se mi avesse letto nel pensiero.
- Mary, io…- Gli occhi mi si riempono di lacrime. Non riesco più a sopportare questa vita, bambina… Mi dispiace. –Ormai ho deciso.- Mormoro piano.
E chissà che non possa reincontrarlo? Chiedergli perché proprio io…
Mi passo una mano sul viso. Quando la riabbasso, il mio sguardo è determinato. Fisso Rage e Michael. – Ora sparirò per sempre, come forse speravate dalla prima volta che mi avete visto, contenti? Ma… ho una richiesta.- Guardo Mary, che ha silenziosamente cominciato a piangere. –Appena sarò sparito, cancellatele la memoria.- Rage cerca di nascondere un ghigno soddisfatto, mentre Michael diventa serio per un secondo.
Mary urla, si dimena e piange. Io cerco di non guardarla negli occhi.
- No! Non voglio dimenticarmi di te! Tu sei… come un fratello e un padre per me! Andrea! Ti prego, non andare via!- Il suo visino è rigato dalle lacrime, fissa il pavimento ed è aggrappata alla mia maglia.
Con le mani, la prendo sotto le ascelle e la sollevo da terra.
-Guardami negli occhi…- Lei lentamente alza lo sguardo. Continua a piangere. –Io ti voglio bene, hai capito?- Prende a dimenarsi e a tirarmi pugni sulle braccia.
La stringo in un abbraccio. –Se vuoi ricordarti di me, non dimenticarti mai che tutti noi abbiamo un cuore, bambina. Anche se non batte, anche se non è vivo.- Le sussurro piano.
La poso a terra, ha smesso di dimenarsi.
Mi allontano, camminando all’indietro. Li guardo per un lungo secondo. Poi…
Un battito di ciglia.
La stessa luce rosso sangue che aveva avvolto Yon, ora è intorno a me.
Intravedo Mary. Mi fissa, alcune lacrime silenziose le rigano ancora il viso. Le sue labbra formano una muta frase, mentre si porta una mano sul cuore. Non ti dimenticherò. Mai.
Sorrido. Non è vero bambina…
Un boato, come un’esplosione.
Poi, Silenzio.

Una serata tranquilla. Anche se non si direbbe sia sera. Tutto qui è sempre buio e oscuro.
Le colombe di fronte a me, tante, piccole e trasparenti, mi provocano una strana sensazione di nostalgia. Ma non riesco a focalizzare…
Chissà perché non ricordo quasi nulla del mio passato? È come se una nebbia mi impedisse di andare più lontano di qualche anno. Forse gli Shinigami sono come i bambini. Pian piano che passa il tempo, si dimenticano del passato più remoto.
Una colomba spicca il volo. Chissà com’è reincarnarsi? Peccato che noi Shinigami rimaniamo tali.
Per l’eternità.
-Mary? - Michael. Sempre con il sorriso sulle labbra.
Mi volto, lo fisso con i miei occhi color del sangue. Che avrà mai dai ridere… Sospiro.
-Arrivo.-

  
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