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Autore: redbullholic    10/07/2015    2 recensioni
-Tornare a Hogwarts, dopo tanti anni...- sospira Remus, riportandomi alla realtà -E come insegnante. Chi lo avrebbe mai detto?-.
Gli sorrido. Neanch'io credevo che avrei mai rimesso piede in quella scuola, quella che era stata la mia casa per sette anni. I sette anni più belli della mia vita, in cui tutto sembrava più bello, più magico. Sette anni in cui la guerra sembrava lontana.
[...]
Sentivo di aver perso tutto, quella stramba famiglia che eravamo era stata distrutta nel giro di una notte, e la colpa era della persona che credevo di amare. Accecata dal dolore ho dimenticato di avere ancora qualcuno, qualcuno che potesse darmi la forza di andare avanti, qualcuno che aveva perso i miei stessi affetti. Ma adesso che siamo di nuovo insieme, di nuovo amici, non farò lo stesso errore, e non permetterò a Remus di scappare.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Capitolo sei

Remus è disteso su uno dei lettini dell’infermeria, e dorme profondamente grazie ad una pozione di Madama Chips. Stanotte c’è stata la luna piena e ha bisogno di recuperare le forze. Io me ne sto acciambellata in fondo al letto, sopra alle sue gambe, come una sorta di coperta di pelliccia. Madama Chips mi permette di restare solo perché sa chi sono veramente;  fossi stata realmente il cane da compagnia di Remus, probabilmente sarei già stata cacciata con un calcio non solo fuori dall’infermeria, ma dal castello, se mi avesse sorpresa sopra ad uno dei suoi lettini.
Sto morendo di fame, e potrei tranquillamente sgattaiolare fino alle cucine dato che mezza scuola è al campo da Quidditch per la partita Grifondoro contro Corvonero e che Remus non si sveglierà prima di stasera. Eppure qualcosa mi trattiene, una strana sensazione alla bocca dello stomaco, come se sentissi che sta per succedere qualcosa di brutto. Così rimango sdraiata sopra a Remus, cercando di sopprimere quella sensazione con i ricordi della notte appena trascorsa. La Pozione Antilupo non solo lo rendeva innocuo, lo trasformava in un vero e proprio idiota, tanto che avrei voluto essere brava in Pozioni per capire se Mocciosus aggiungesse veramente qualche strano ingrediente. Il mio amico Licantropo passa tutta la notte a rincorrermi e giocare, e il suo sport preferito è diventato atterrarmi, cosa che gli riesce particolarmente bene considerando che è grosso il doppio di me. Ho il sospetto che la cosa lo diverta tanto proprio perché sa quanto mi irriti l'essere buttata a pancia all'aria come un cuccioletto di qualche mese.
Sento dei passi frettolosi risuonare nel corridoio e istintivamente punto le orecchie in quella direzione. Riconosco immediatamente il passo pesante di Hagrid e mi chiedo perché stia correndo dentro la scuola, quando la porta dell'infermeria si spalanca di colpo, facendo saltare Madama Chips dalla sedia sulla quale stava riposando.
Lo spettacolo che mi si presenta mi mozza il respiro. Hagrid entra tutto trafelato, stringendo tra le braccia il corpo inerme di Harry, con ancora indosso la divisa da Quidditch fradicia e macchiata di fango in più punti. Dietro di lui ci sono Hermione e Ron, che tiene tra le braccia quello che ha tutta l'aria di essere un mucchietto di legna da ardere. Chiude il gruppo la professoressa McGranitt, con la sua solita aria austera che da sempre la caratterizza. Nessuno dei tanti fa caso a me né tantomeno a Remus, che non è stato svegliato neanche dal fracasso provocato dalla porta.
-Che è successo?- chiede Madama Chips, mentre Hagrid adagia delicatamente Harry su uno dei lettini.
-E' svenuto durante la partita ed è caduto dalla scopa- spiega Hermione -C'erano dei Dissenatori intorno al campo... Penso sia successo per causa loro...-.
-Per fortuna Silente ha fatto un incantesimo per attutire la caduta- aggiunge Ron -La sua scopa invece...- posa a terra quella che a prima vista avevo scambiato per legna da ardere -E' finita sul Platano Picchiatore. Questo è tutto ciò che ne rimane-.
-Bene, non sembra niente di grave a parte qualche graffio- commenta Madama Chips, affaccendandosi intorno a Harry -Ora però tutti fuori! Il signor Potter ha bisogno di riposare se vuole riprendersi al meglio-.
La professoressa McGranitt ammorbisisce leggermente la sua espressione perennemente contratta e rilassa le spalle, evidentemente rincuorata dalla buona notizia. Anche Hagrid, rimasto in silenzio in un angolo della stanza a torcersi nervosamente le mani, si lascia sfuggire un sospiro di sollievo. Ron e Hermione lanciano un'ultima occhiata reoccupata all'amico, prima di lasciare controvoglia la stanza al seguito dei professori.
Madama Chips sfila la divisa sporca a Harry e la abbandona sul pavimento vicino ai resti della scopa, dopodiché asciuga il resto dei suoi vestiti con un paio di incantesimi e pulisce e richiude i graffi. A lavoro terminato torna a chiudersi nel suo stanzino a riposare.
Le parole di Madama Chips sulle condizioni di Harry hanno tranquillizzato anche me. Ciò che mi agita invece è il fatto che i Dissennatori si siano avvicinati così tanto alla scuola e agli studenti, nonostante Silente lo avesse espressamente vietato. Per quale ragione avrebbero dovuto farlo? Silente avrà anche l'aspetto di un simpatico vecchietto, ma è pur sempre il mago più potente di tutti i tempi e non è tanto conveniente scatenare la sua ira. Deve esserci per forza una ragione se le guardie di Azkaban si sono spinte fino al campo di Quidditch, ed io spero vivamente che non sia quella che penso, anche se non ci sono molte altre ipotesi. E se Sirius fosse riuscito ad oltrepassare i cancelli ed entrare nel parco della scuola? Se ci fosse stato anche lui lì, a pochi metri dal campo, ad osservare Harry?
A questo pensiero il mio stomaco fa una capriola, ricordandomi che non mangio da stamattina. Decido che è il momento di una piccola incursione nelle cucine, anche per distrarmi e non pensare a ciò che è successo quel pomeriggio e di chi possa essere la colpa.
Scivolo silenziosamente fuori dall'infermeria e percorro il lungo corridoio, fino alla prima rampa di scale. Scendo al piano inferiore, percorro un altro corridoio e finalmente arrivo alla parete su cui è appeso il quadro di natura morta più brutto che io abbia mai visto. Mi guardo intorno almeno quattro volte per essere sicura che non ci sia nessuno, prima di trasformarmi e tornare umana. Mi avvicino al quadro e faccio il solletico alle pere -sì, lo so, è una cosa piuttosto strana pensandoci bene- finché il quadro non si sposta di lato, rivelando l'apertura che conduce alle cucine. Mentre scendo la piccola rampa di scale ripenso a quando, anni prima, io e Sirius -stretta al cuore- le avevamo scoperte.
 
Quel pomeriggio lo avevo rincorso per mezza scuola, infuriata come lo ero stata poche volte, per cercare di riprendermi il tema di Incantesimi sul quale avevo passato tre pomeriggi e che non avevo assolutamente intenzione di fargli copiare, né a lui né ai suoi amici. Sirius correva ridendo sguaiatamente, come se la cosa lo divertisse da morire, mentre io stavo considerando seriamente l’idea di schiantarlo, fregandomene delle conseguenze, quando ci ritrovammo in quel corridoio chiuso. Sirius era in trappola, toccava a me ridere. Gli lanciai un incantesimo con l’intenzione di pietrificarlo ma lui si abbassò appena in tempo e il lampo di luce che era scaturito dalla mia bacchetta colpì l’orribile quadro alle sue spalle, e le pere disegnate presero improvvisamente vita, scappando in ogni direzione. Ora, è normale che ad Hogwarts i quadri si muovano, ma è normale quando si tratta di persone e animali, non di frutta. Sirius si avvicinò incuriosito, dimenticandosi del mio compito, che mi affrettai a recuperare. Iniziò a toccare le pere sulla tela, ridendo come un bambino quando queste sobbalzavano al suo tocco e fuggivano di nuovo dal vaso in cui erano state dipinte. La sua risata si trasformò in un ghigno malandrino quando di colpo il quadro si spostò di lato, svelando un’apertura nel muro. Io rimasi basita, mentre Sirius si girò verso di me, mi afferrò per un polso e mi trascinò con se dentro al buco, ridacchiando -Questa è la conferma che sei proprio una malandrina, ma scordati di vedere il tuo nome sulla mappa!-.
 
Mi rendo conto di avere un sorriso idiota stampato sul viso, quando entro nelle cucine. Si trovano esattamente sotto la Sala Grande, infatti la dimensione è la stessa. A posto dei tavoli a cui prendono posto gli studenti ci sono file di banconi intorno ai quali gli elfi domestici lavorano ininterrottamente per preparare le squisite pietanze che poi si materializzeranno al piano superiore.
Alcuni elfi mi riconoscono immediatamente, nonostante siano passati anni dall'ultima volta in cui sono stata qui.
-Signorina Amelia!- esclamano, entusiasti -Quanto tempo!-.
Sorrido, e per la milionesima volta ripeto quanto odio l'appellativo signorina, ma loro ovviamente non mi ascoltano e iniziano subito a circondarmi di cibo di ogni genere. Mi riempio fino a scoppiare, maledicendo il mio appetito da lupo, dopodiché recupero una tavoletta di cioccolata per Remus, mi trasformo e mi dirigo di nuovo verso l’infermeria. Il profumo del cioccolato che tengo tra i denti mi riempie le narici, ma ho mangiato talmente tanto che se mangiassi anche questo vomiterei.
Spingo piano la porta dell’infermeria e la apro quel tanto che basta per infilarmi dentro. Torno al letto di Remus, che dorme ancora, e appoggio la cioccolata sul comodino di fianco a lui. Sto per tornare ad acciambellarmi sulle sue gambe quando mi accorgo che Harry è sveglio, seduto sul suo letto e guarda verso di noi con aria interrogativa.
Di nuovo le mie zampe si rifiutano di rispondermi, e in un secondo mi ritrovo di fianco al letto del ragazzo, in piedi su due zampe, con quelle anteriori appoggiate a pochi centimetri dalle sue mani.
-Ehi, ciao!- Harry mi regala un sorriso gigantesco quando mi vede, e da un colpetto al materasso per chiedermi di salire sul letto. Con un salto obbedisco e mi siedo sulle coperte, di fronte a lui.
-Immaginavo che il professor Lupin non si sentisse bene, sono due giorni che manca alle lezioni…- mi dice, lanciando uno sguardo a Remus, qualche letto più in là -Devi essere molto speciale per lui se Madama Chips ti permette di stare qui per stargli vicino- aggiunge.
Sento uno strano calore pervadermi tutto il corpo. Se fossi stata umana, probabilmente sarei arrossita.
-Io sono caduto dalla scopa, oggi- riprende Harry, abbassando lo sguardo come se fosse una cosa per cui vergognarsi, di fronte a un animale che -in teoria- non può neanche capire quello che dici -L’ultima cosa che mi ricordo è di aver visto un Dissennatore…-.
Istintivamente un ringhio mi parte dalla gola, e me ne accorgo appena in tempo per evitare di sollevare le labbra e scoprire i denti. Harry sussulta leggermente a quel suono, poi capisce che non lo stavo minacciando e ride.
-Non stanno molto simpatici neanche a te, vero?-.
Mi viene da scuotere il capo, ma è un gesto decisamente troppo umano, così mi limito a sbattere un paio di volte la coda.
-Solo a me fanno questo effetto- continua Harry, abbassando la voce talmente tanto che se fossi stata umana probabilmente avrei fatto fatica a sentirlo -Solo io svengo, quando mi si avvicinano- di nuovo sembra vergognarsi ed evita di guardarmi.
Appoggio il muso sulle coperte e gli lecco appena una mano, facendolo sorridere di nuovo. Continua ad accarezzarmi, mentre si stende di nuovo con uno sbadiglio e si sfila gli occhiali.
-Puoi tornare dal professor Lupin ora, potrebbe preoccuparsi se si sveglia e non ti trova- mi dice, rannicchiandosi sotto le coperte.
Inconsciamente mi giro verso il letto di Remus. Sta ancora dormendo serenamente. Sono rimasta con lui tutto il tempo, mentre Harry dovrà aspettare come minimo domattina prima che i suoi amici vengano a trovarlo.
Remus capirà” mi dico, stendendomi di fianco a un Harry più che meravigliato. Sorride ancora quando si addormenta, con un braccio appoggiato sulla mia schiena e la mano affondata nella mia pelliccia.
Mi sveglio qualche ora dopo, con la strana sensazione di essere osservata. Harry dorme ancora, e non c'è neanche l'ombra di Madama Chips nei paraggi, perciò sollevo leggermente la testa e mi volto verso l'unico letto occupato della stanza. Remus è sveglio, seduto sul letto con la tavoletta di cioccolato quasi finita in mano, e mi guarda con un'espressione che gli ho visto riservare solo a Lily il giorno in cui è uscita dal San Mungo con il piccolo Harry appena nato tra le braccia. Non appena si accorge che anch'io sono sveglia distoglie lo sguardo.
Muovendomi pianissimo per non svegliare Harry sguscio via dalla sua presa e scendo dal letto. Raggiungo Remus e non appena sono di fronte a lui mi trasformo, facendolo quasi strozzare con la poca cioccolata rimasta.
-Ma che fai?!- sibila, tra un colpo di tosse e l'altro -Non qui!-.
Alzo gli occhi al cielo -Harry dorme, Madama Chips lo sa e non c'è nessun'altro in giro per il castello a quest'ora- rispondo.
Remus decide di lasciar perdere, anche se non sembra affatto tranquillo. Dopotutto anche a lui fa piacere quando sono in grado di rispondergli a parole -Come mai è qui?- domanda, accennado a Harry.
-E' caduto dalla scopa durante la partita di ieri- spiego -Ha perso i sensi in volo, per colpa di un Dissennatore-.
Remus spalanca gli occhi -Cosa ci faceva un Dissennatore dentro le mura di Hogwarts? Silente sarà furioso!-.
-E' quello che ho pensato anch'io- dico, evitando di dare voce ai miei sospetti -Comunque, Harry è l'unico a cui quegli esseri fanno questo effetto- riprendo -Perciò pensavo... perché non insegnargli ad allontanarli?-.
-Mi stai chiedendo di insegnargli l'Incanto Patronus?- Remus inarca un sopracciglio.
Annuisco -So che è un incantesimo molto potente, ma sono sicura che lui può farcela-.
-Ne parlerò con lui, quando si sarà ripreso- dice, alzandosi e iniziando a raccogliere le sue cose. Rifa il letto con un colpo di bacchetta e si avvia verso la porta. Mi trasformo e lo seguo, ma quando raggiungiamo la porta Remus sembra ripensarci. Guarda prima me, poi Harry, poi di nuovo me.
-Resta qui finché non si sveglia- mi dice con un sorriso dolce -Ci rimarrà male se si sveglierà solo-.
Senza pensarci scopro i denti in quello che vorrebbe essere un sorriso lupesco, facendo ridere Remus, prima di tornare ad acciambellarmi sul letto di Harry.
   
 
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