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Autore: Alex18    10/07/2015    2 recensioni
"Era una perfetta giornata di sole. Il cielo riluceva chiaro, gli uccellini cinguettavano spaventati e gli animali del bosco scappavano in ogni direzione per non essere falciati dalla coda irta di spine del drago viola."
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNDICESIMO

 

All'improvviso, il cavaliere spalancò gli occhi, inspirando pesantemente, alla disperata ricerca di aria.

La mente di Brianna si svuotò completamente, e non riuscì più a pensare a nulla oltre che allo sguardo di cristallo del suo cavaliere, azzurro come un cielo senza nuvole. Cercò di aiutarlo a togliersi il torace dell'armatura, ma fece più danni che altro, ingarbugliando i legacci che avrebbe dovuto sciogliere.

Vide una mano fredda e metallica posarsi delicatamente sulle sue, e il cavaliere si alzò a sedere con fatica, respirando in fretta, ma guardando la ragazza con un sorriso. Brianna avrebbe voluto rispondergli nello stesso modo, ma non ci riuscì. Finalmente aveva davanti il suo viso, quello che aveva bramato di vedere per giorni, eppure non riusciva a sentirsi felice.

Un grido agghiacciante squarciò il buio, e ambedue le donne si voltarono in tempo per vedere la viverna artigliare il terreno, rivoltando le zolle coltivate, con gli scintillanti occhi d'onice puntati contro il cavaliere. Quello si alzò a fatica e, con uno slancio, afferrò la spada, che la viverna aveva scagliato a terra, fendendo l'aria in un volteggio per recuperare l'equilibrio, e si lanciò in un zoppicante attacco.

Brianna indietreggiò. Nel suo cuore però non v'era né paura né timore, perché vi albergava solo la rabbia per essere stata ingannata, tradita, vittima di una bugia. Una bugia enorme.

Vide i lunghissimi capelli della combattente, liberi e ribelli , per una volta, danzare come le fronde ondeggianti del volubile salice, pendenti sopra lo specchio d'acqua placida che era quella notte stellata.

Il mostro lanciò ancora il suo terribile urlo e il cavaliere corse dritto contro quell'orrendo muso squamoso, che si apriva per spalancare le fauci e mostrare gli acuminati denti giallastri che avrebbero masticato la donna, ma essa deviò velocemente percorso, gettandosi a terra con uno schianto che le mozzò il fiato e le fece dolere la schiena, già ben lesionata, e alzò la spada, infilzando il collo della creatura da sotto, per poi rotolare via mentre il sangue denso schizzava ovunque intorno a lei. La bestia urlò di dolore, dimenandosi spasmodicamente e appiattendo il terreno con le zampe, mentre il cavaliere cercava di schivarle al meglio, ma stava perdendo velocemente ed ininterrottamente fiumi di fluido, che macchiavano il terreno, rendendolo fangoso.

Brianna dovette tapparsi le orecchie per tamponare il verso di rabbia della viverna, che infine si accasciò a terra, perdendo i sensi. Il cavaliere la finì trapassandole il cuore, infilando la spada fra le squame più deboli del petto.

Poi si voltò.

Passò le dita nei capelli, scuri come inchiostro, lisci e dritti come la seta, tanto lunghi da farle da mantello, ed incrociò lo sguardo di Brianna, mentre quella cominciava a correre, tenendosi le gonne con una mano.

- Brianna... -

- COME HAI POTUTO?! - La serva le arrivò vicino, spingendo con le mani sul suo petto di metallo. - DIMMELO! COME HAI POTUTO MENTIRMI COSÌ?! -

- Brianna... -

- DIMMELO! - Spinse più forte, con le lacrime di rabbia agli occhi, tirando pugni a quello stupido pezzo di ferro che non si scomponeva nemmeno di un millimetro.

- Brianna, se tu mai dovessi rivelarlo a qualcuno... -

- NON LO DIREI A NESSUNO! NON MI IMPORTA NIENTE DI CHI TU SIA! VOGLIO SOLO... - Si interruppe per lanciare un grido di rabbia al cielo.

- Cosa? - Chiese il cavaliere. La ragazza lo guardò negli occhi, azzurri come un cielo senza nuvole. Cosa voleva? Voleva sapere perché quella maledetta donna si era presa gioco di lei fin dall'inizio! Ma la sua rabbia cominciava a scemare, mentre si rendeva conto di quanto fosse ingiusto arrabbiarsi con il cavaliere. Lei aveva nascosto a tutti la sua identità, e Brianna non era nessuno, assolutamente nessuno, per pretendere di essere messa al corrente del sotterfugio. La conosceva da poco, ma sapeva che non avrebbe fatto nulla, senza una ragione valida. Quindi dovevano esserci dei motivi, delle cause scatenanti che lei ignorava, per trasformare la sua intera vita in una bugia. E non poteva costringerla a rivelarglieli, o tanto meno arrabbiarsi con lei perché non l'aveva fatto. Lei non era nessuno. Eppure...

-Voglio sapere qual'è il tuo nome. - Rispose.

Il cavaliere le lanciò uno sguardo scioccato.

- Cosa? -

- Il tuo nome. Lo voglio sapere. -

- Non sei sconvolta perché io sono una donna? -

- DIMMI IL TUO NOME! -

- Selene. -

Brianna restò quasi sorpresa di riuscire ad udirlo, finalmente.

- Selene... - Assaporò il suono, il movimento delle sue labbra mentre formavano le sillabe, il luccichio negli occhi dell'altra mentre la sentiva pronunciarlo, e poi continuò: - ...Selene, sei stata davvero crudele a mentirmi, ma a me non importa quale forma tu abbia esteriormente. Mi interessa solo quella della tua anima. -

- Brianna... -

- Cosa? -

- Grazie. -

Selene aveva la voce commossa. Brianna prese quasi paura, nel vederla mostrare così chiaramente quell'emozione.

- Io... -

- Grazie. -

- Non ho fatto nulla! -

- Hai fatto molto di più di quanto avresti potuto. Grazie. -

- Sì. - Ribatté Brianna imbarazzata. - Ma forse è meglio che tu recuperi l'elmo. C'è già una folla di curiosi attorno alla viverna morta. -

 

E così passò la notte, fra feste in onore del cavaliere, con una Brianna tutta presa nel chiedere, a chiunque passasse, quale fosse la ragione della rabbia distruttiva che la viverna aveva contro quelle campagne, seguendo ancora le sue complesse teorie, e continue richieste, da parte della folla nella locanda, al cavaliere su quale fosse il suo nome, da dove venisse, dove fosse diretto e tanto altro ancora. E le storie che Selene si inventava! Brianna sarebbe rimasta ad ascoltarla per sempre e, ormai lo sapeva con certezza, l'avrebbe seguita ovunque.

 

 

 

 

 

NDA

Voglio scusarmi per l'indicibile attesa a cui vi ho sottoposti, ormai non vi ricorderete più di me! Chiedo venia. Sono un disastro.

Un enorme giganormico spaziale e galattico grazie a Rystie_00, senza la quale probabilmente sarei già morta sette volte e mezza. Ti voglio bene. Se avete tempo, date un'occhiata alle sue storie! Merita davvero.

Questo è un capitolo di svolta, le cose cambieranno d'ora in poi, e Brianna sarà sempre più curiosa di conoscere meglio il passato del cavaliere. Cosa accadrà?

   
 
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