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Autore: Marra Superwholocked    11/07/2015    3 recensioni
AAA
1. Idea originale del titolo: "Carry Salt"
2. SPOILER per chi non ha ancora visto la settima (per lo meno la quinta!) stagione di Supernatural!
– 25 marzo 2012 – Perrine, Florida –
In America è appena uscito "The Born-Again Identity" ("Nato due volte"), la diciassettesima puntata della settima stagione di "Supernatural". Questa stessa puntata è uscita qui in Italia il 15 agosto del 2013 (programmazione televisiva italiana). Ma Silvia e Catherine, due liceali italiane, sono partite che era il 2014 con il TARDIS del Dottore... Cos'è successo durante il loro ultimo viaggio?
Ma soprattutto, siamo sicuri che Lucifero abbia ucciso Gabriele?
(Questa storia è il seguito di "Correte, la Nebbia sta arrivando")
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Settima stagione
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Capitolo 9
L'Angelo che ingannò il Diavolo


In quella notte d'aprile, Lucifero guardò suo fratello disteso a terra. Le sue ali, spezzate dalla sua stessa furia, erano rimaste incenerite sul parquet di quell'orribile hotel. Stava quasi per cedere alle lacrime e non voleva. Solo non capiva il perché... Perché Gabriele lo aveva obbligato a fare una cosa simile? Perché aveva preso le difese degli uomini? Perché gli aveva intralciato il cammino?
Alzò il mento verso l'alto e tirò su col naso. «Eri solo un idiota» disse in tono grave.
Fuori di lì, il vento tagliente fischiava attraverso le foglie degli alberi, alimentato da una forza misteriosa che non accettava la morte dell'arcangelo Gabriele. Ma quello che nessuno sapeva era che Lucifero non era affatto il più bravo con i trucchetti da illusionista. Difatti, l'angelo più goloso che esista, riaprì gli occhi all'improvviso. Li spalancò, più che altro, quasi sorpreso di essere ancora vivo, di aver avuto parzialmente successo. Ormai lontano, Lucifero non sospettò mai nulla di quanto aveva pianificato Gabriele.


Secoli prima, quando l'umanità era sì già corrotta, ma non aveva ancora conosciuto i Winchester, Gabriele fece un salto qui da noi, sulla Terra. Amava girare per le strade, fare razzia di dolci, stare a contatto con gli umani e, solo quando cominciò a relazionarsi veramente con loro, riuscì a comprendere a pieno l'amore che suo Padre provava e prova ancora per quelle scimmiette evolute che altro non siamo[1].
Viaggiando in lungo e in largo, era venuto a conoscenza di molte cose. Come preparare dei buoni cupcake era fra queste, ma la più importante era ciò che lui chiamava la mossa di Giulietta. Esatto, Giulietta Capuleti, colei che inscenò la sua morte per poter fuggire insieme al suo amato. Ma qui non si tratta di amore, piuttosto si tratta di scappare in punta di piedi dalla propria famiglia. Conobbe, infatti, l'arte segreta degli Angeli Perduti, angeli caduti e dimenticati da – quasi – tutto il Paradiso. Essi abitavano in una terra lontana da quella degli uomini, oltre le Colonne d'Ercole. Un'isola-continente che mai nella sua esistenza vide qualcosa che fosse anche solo lontanamente umano. Si chiamava Atlantide ed era l'isola più bella che qualsiasi mente possa mai immaginare. Piccole casupole di pietra lavorate in stili graziosi e ricoperte un po' ovunque da dell'edera dalle foglie di dimensioni inimmaginabili e finemente decorate erano anche le strade, che percorrevano sinuose e serpeggianti i villaggi degli Angeli. Chiunque avesse mai potuto avere l'onore di conoscerli avrebbe detto che quella strana civiltà aveva, attorno a sè, un non-so-che di divino. Loro si sarebbero messi semplicemente a ridere e avrebbero invitato lo sconosciuto a banchettare con loro.
Gabriele atterrò sull'isola con un gran fracasso a causa delle sue sei ali.
«Fratello!» lo salutò subito un Angelo Perduto a braccia aperte. Vedete, gli Angeli Perduti possono essere anche solitari e scontrosi, a volte, a causa del loro passato, ma se si tratta di accogliere un membro della famiglia che si ricorda di loro, allora state pur certi che sono i migliori in quel campo.
Gabriele rimase sull'isola di Atlantide per giorni, settimane, finché non apprese qualcosa che avrebbe cambiato per sempre la sua vita: Tobiel, un angelo scappato dal Paradiso con un Tramite dalla folta chioma bionda che andò a cercar rifugio tra i Perduti, una notte trascinò con sè Gabriele. Camminarono attraverso una fitta boscaglia, ogni tanto qualche ramo un po' troppo elastico si schiantava sul volto del povero Gabriele e lui non faceva che star zitto e scoccare un'occhiataccia a Tobiel.
«Si può sapere dove mi stai portando? Comincio a preoccuparmi...»
Tobiel non disse una parola. Piuttosto continuò a camminare. Gabriele che gli trotterellava dietro come un fedele cagnolino.
Fu così per un tempo che a Gabriele sembrò infinito. Poi, quando meno se lo aspettò, Tobiel si fermò. «Qui va bene.»
«Qui?» chiese l'arcangelo.
«Sì, qui. Ciò che sto per dirti ti servirà in un futuro non molto lontano da oggi.»
«Cosa intendi dire, Tobiel?» chiese Gabriele preoccupato.
Tobiel lo guardò intensamente, con un'espressione di chi la sa lunga. «Capirai quando ti si presenterà l'occasione» rispose. Era davvero una fortuna avere come Tramite un essere umano in grado di vedere nel futuro.
Intorno a loro, le foglie si mossero silenziose, ondeggiando grazie alla brezza calda proveniente da sud. Entrambi, poi, si sedettero sull'erba soffice di Atlantide e Tobiel cominciò a parlare.


Ora, la notte tra il 22 ed il 23 aprile del 2010[2], proprio quando Lucifero pensava di aver tolto di mezzo quel rompiscatole di suo fratello, ecco che Gabriele sorrise, nonostante le fitte di dolore che avvertiva ovunque. Tra un gemito e l'altro, l'arcangelo si girò su un fianco e con la coda dell'occhio – dopo essersi sfilato dal petto l'arma che suo fratello gli aveva conficcato con forza brutale – vide la sagoma di due ali, le sue. Le sfiorò con la punta delle dita, mentre un nodo in gola si faceva estremamente pressante. Avrebbe preferito non usufruire di quel piano alquanto suicida, ma non aveva scelta: sapeva che l'unico modo per fermare Lucifero era non fermarlo.
Con una lacrima che minacciava di rigargli una guancia, Gabriele pensò a Tobiel e alle sue parole: «Una Spada Angelica farà solo metà del suo lavoro, se conoscerà il calore del corpo di un Signore del Tempo.»

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[1] Scienza e religione “insieme” (con ironia). È una cosa voluta, in quanto io – personalmente – credo fermamente in un'entità superiore, Dio, ma sono anche piuttosto convinta che non siamo nati poi così dal nulla: l'evoluzione, secondo me, ha avuto la sua parte. In teoria è tutto più complicato (tipo “Bigger on the inside”)... xD Ma questa è una mia opinione ;)


[2] Ogni volta che menziono una data, faccio riferimento alla data di pubblicazione dell'episodio, anche se spesso, tra un episodio e l'altro, vi sarebbe un intervallo di tempo ben più sostanzioso di una settimana.

   
 
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