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Autore: SlytherinPrincess    19/01/2009    6 recensioni
Benché la giovane Cullen provasse a integrarsi gli studenti di Forks la evitavano; timore e invidia erano i sentimenti che la ragazzina suscitava in tutta la piccola popolazione di studenti. Renesmee aveva pochi amici, i licantropi e i vampiri che anni prima avevano sfidato i volturi per salvarla. Nessun umano, nessuna persona normale nel vero senso della parola. Il telefono squillo facendo sobbalzare la ragazzina dai suoi pensieri, alzò la testa di scatto e... SPOILER BRAKING DAWN... è la mia prima long fic su Renesmee e Jacob, spero vi piaccia^_^
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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5

5° Capitolo

                                                                      

Trouble

 

Imponente come non mai, Jacob scrutava dall’alto i genitori di Renesmee. Bella era perfettamente diritta in tutta la sua altezza e lo guardava con rabbia, mentre Edward pacato come sempre lo fissava con espressione impassibile.

 

“Come diavolo ti è venuto in mente di dirle tutto? Asino!” sibilò la signora Cullen con voce fredda e distante.

 

“Bhe, non lo so… Ma come cavolo fate a sapere già tutto?” domandò il licantropo grattandosi la testa, pensieroso.

 

“Ecco, quando sei arrivato ci stavi pensando incosciamente e così abbiamo deciso di mandare Jasper e Emmett a spiarvi, se fossimo venuti noi beh ti avremo fermato ma quei due imbecilli dei miei fratelli se ne sono stati in disparte” prese la parola Edward ringhiando verso la porta di casa, dove evidentemente li aspettavano i due vampiri incriminati.

 

“Ah” fu l’unica risposta del licantropo che fissava la sua migliore amica, per meglio dire ex migliore amica, visto che non l’avrebbe perdonato troppo facilmente.

 

“Questa è la tua unica risposta, razza di cagnaccio rognoso?” affermò con voce stridula la vampira.

 

“Cosa dovrei dire, eh, Bella?”

 

“Cosa dovresti dire? Brutto imbecille ululante, l’avevi promesso! Avevi promesso che l’avresti lasciata in pace fino a che non avesse scelto lei!” gridò con fervore la mora.

 

Jacob rise. Una risata amara.

 

“E’ quel che ha fatto, Isabella.”

 

“E’ quel che ha fatto?! Jake ha sette anni, è una bambina! Mi vergogno di te e dei luridi pensieri!”

 

“Bells, ascoltami. Avrà sette anni ma non li dimostra né caratterialmente né di fisico. Sarai una madre ma, hai gli occhi pure tu.” Disse Jacob cercando di rimanere calmo.

 

“Jacob Black, me l’avevi promesso! Me la stai portando via!” constatò la donna, se avesse potuto, avrebbe pianto, tanto la sua voce tremava.

 

Jacob sorrise amaramente e fece un passo in direzione della signora Cullen.

 

“Isabella, ascolta; Non le ho chiesto di sposarmi, almeno non ancora…-La vampira ringhiò e Jacob scoppiò a ridere- stavo scherzando. Fatto sta che è sempre tua figlia. Non te la porterò via, mai. Lo sai anche tu. Lei ti ama e non ti lascerebbe mai sola.” Sussurrò lui sorridendole incoraggiante.

 

“E se ti vietassi di vederla?” sibilò la donna.

 

“Non lo farai, sai benissimo che troverebbe il modo per vedermi; del resto lo hai fatto anche tu con Edward se non mi sbaglio…” disse lui strafottente.

 

Aveva fatto centro.

 

La vampira alzò gli occhi al cielo per poi voltarsi verso il marito in cerca di sostegno. Un ringhio nacque dalla gola del vampiro.

 

“Non stuzzicare la mia pazienza, cagnolino!” ringhiò, la moglie fece vagare lo sguardo fra i due non capendo bene quel che stava accadendo.

 

Jake ghignò perfido.

 

“Primo, evita di fare certi pensieri su mia figlia e secondo non ti azzardare a mettere in atto questi pensieri!” disse il vampiro.

 

“Lo sai che non lo farei mai, a meno che lei non lo voglia…” affermò il licantropo strafottente, ma dietro la sua strafottenza si nascondeva la sincerità più brutale e graffiante di tutte; era la verità. Non avrebbe fatto mai niente senza il consenso della ragazza. Mai. Ed Edward lo sapeva.

 

Il signor Cullen scosse la testa divertito prendendo per la vita la moglie, trascinandola verso casa.

 

“E? Edward, lo lasciamo andare così?” disse la donna poco convinta.

 

Jacob scoppiò a ridere mentre saliva sulla sua Golf e partiva a tutta velocità per tornare a casa.

 

Anche Edward rise, e annuì.

 

“Bella, ragiona. Lo sai meglio di me che ci possiamo fidare di Jacob, vero?”

 

La donna sorrise rassegnata e annuì. Nessuno avrebbe trattato Renesmee come lo avrebbe fatto Jacob: l’avrebbe trattata da principessa, quale era. Sì, infondo lui era perfetto per lei e Isabella lo sapeva benissimo.

 

Fiduciosa Bella appoggiò la testa sulla spalla del marito mentre entravano in casa e buttavano fuori Jasper e Emmett, promettendo di ucciderli se non si fossero tolti dalle scatole in non meno di due secondi, i due non se lo fecero ripetere e, eleganti e veloci uscirono, ridendo dalla casa di Edward e Bella per tornare dalle loro regine: Rosalie e Alice.

 

*****

 

“Giù dal letto bella addormentata!” urlò Bella saltando sul letto della figlia svegliandola di soprassalto.

 

“No, ancora dieci minuti, ti prego!” disse Nessie con la voce impastata dal sonno.

 

“No, Renesmee alzati o farai tardi a scuola” affermò la donna tirando via tutte le coperte da sopra alla figlia. La quale ringhiò verso la madre che rise di gusto strattonandola per un braccio.

 

“Alzati e splendi piccola mia, oggi non possiamo accompagnarti a scuola, c’è un sole che spacca le pietre!” disse la donna aprendo di scatto le persiane inondando così la stanza di Renesmee con una luce accecante e dallo scintillino del suo corpo diafano.

 

“Isabella! Voglio dormire! Ma, aspetta chi mi accompagna a scuola? Vado da sola?” chiese la ragazzina alzandosi controvoglia da letto per aprire la doccia lasciando scendere un po’ l’acqua preparandosi i vestiti.

 

“Beh, Jacob si è offerto ma se non vuoi posso dirgli che vai da sola…” disse la signora Cullen ghignando verso la figlia la quale spalancò gli occhi sorpresa. Neanche una settimana prima l’avrebbe voluto uccidere e ora le diceva che poteva di nuovo uscire con lui? Beh, era proprio pazza.

 

“No! Mi faccio accompagnare da lui!”

 

Isabella annuì  e si voltò per uscire dalla stanza.

 

“Dieci minuti e la colazione sarà pronta. Oggi tocca a tuo padre cucinare” affermò la donna sorridendo alla figlia.

 

I suoi genitori amavano guardarla mangiare, le preparavano di tutto, anche se sapevano che avrebbe mangiato a mala pena mezza fetta biscottata. Se poteva farne a meno non avrebbe fatto colazione. Non aveva mai fame di mattina.

 

In fretta si lavò e si vestì, pettinò i capelli e sistemò la camera. Uscì dalla stanza a tutta velocità e si sedette al suo posto. Come immaginava la tavola era imbandita di cose squisite e con un aspetto molto invitante. Tutto era perfetto. Suo padre era seduto a capotavola con sua madre alla destra, erano seduti diritti e algidi, neppure si muovevano parlavano velocemente e a frequenze molto basse per l’orecchio umano, ma non per Renesmee.

 

“ ’Giorno, tesoro” disse Edward alzandosi per andare a posare un bacio sulla fronte della figlia mentre si sedeva alla sua sinistra, di fronte alla madre. Prese una fetta biscottata e iniziò a parlare con i suoi genitori del più e del meno. Dal di fuori avrebbero pensato che neppure parlassero tanto erano basse e soffuse le loro voci.

 

L’auto di Jacob frenò bruscamente sullo sterrato, Nessie si alzò velocemente e salutò i genitori, prese la cartella e si fiondò in macchina dal licantropo. Notò che dietro c’era Seth, eccitato come non mai. Alzò lo sguardo al cielo, ti pareva che non ci fosse nessuno con loro? Sbuffò e salì in auto vicino a Jacob.

 

“Ciao, mocciosa!” disse lui sorridendole e dandole un bacio sulla fronte.

 

“Ciao cane”

 

“Ness!” urlò dal sedile posteriore, Seth, saltando felice.

 

“Piano, Clearwater! Mi rovesci la macchina!” sibilò Jake mettendo in moto la sua adorata Golf.

 

La risata di Seth echeggiò per tutta l’auto che sembrava ancora più piccola del solito, vista la mole dei due ragazzi.

 

“Hei, Jacob, perché non hai preso l’auto che ti ha regalato Edward?” domandò Seth.

 

Renesmee strabuzzò gli occhi. Suo padre aveva regalato un auto a Jake?

 

“Ehm, che auto?” chiese lei ingenuamente.

 

“E’ una BMW 120d, nera. Ma non penso che tu voglia attirare l’attenzione, vero Nessie?” rispose il licantropo tenendo gli occhi, scintillanti per la felicità, sulla strada. Ecco il punto debole di Jake, i motori. A sedici anni aveva sistemato la sua Golf e le moto che gli aveva portato sua madre senza difficoltà.

 

“No di certo! Ma perché te l’ha regalata?” domandò Nessie guardando il ragazzo con aria assorta.

 

“Non lo so, ma i regali non si rifiutano, giusto?” replicò Jake parcheggiando l’auto nel cortile della scuola superiore di Forks.

 

“Capolinea” ululò Seth balzando giù dalla Golf.

 

“Ma perché sei venuto pure tu, Seth?” chiese Nessie mentre prendeva il suo zaino e lo metteva sulle spalle.

 

“Ehm… Ecco…” il giovane non riuscì a finire la frase, arrossì all’istante scatenando l’ilarità dei due ragazzi.

 

“Ho capito” affermò Renesmee scuotendo la testa. Era venuto per la ragazza dai capelli corvini.

 

“Ehm, Ness, posso chiederti un piacere?” domandò Seth, cercando di farsi piccolo piccolo contro la Golf.

 

“Sì, dimmi pure”

 

“Non è che potresti provare a parlarle, a conoscerla?”

 

La ragazza strabuzzò gli occhi. Lei che faceva amicizia? Erano due cose che non andavano d’accordo. Alzò lo sguardo per incontrare quello di Jake il quale tratteneva a stento le risate. Ti pareva che riuscisse a essere serio almeno per una volta? Ness sbuffò e annuì poco convinta. Si guardò intorno. Le ragazze della scuola la guardavano con invidia, come sempre, e i ragazzi facevano lo stesso però in direzione dei due licantropi. La giovane sbuffò. Meno male che non voleva attirare l’attenzione. Salutò Seth con un abbraccio, rischiando di essere stritolata dal giovane e poi salutò Jake.

 

“Ciao, ehm, tornate voi a prendermi?” chiese.

 

Jacob annuì e le sorrise, lei fece per allontanarsi ma si sentì tirare per un braccio.

 

“Che fai, non mi saluti?” domandò lui circondandole la vita con un braccio per stringerla a sé.

 

“Sì, cia…” ma non riuscì a finire di parlare. Le labbra bollenti del licantropo incontrarono le sue dischiudendole in un bacio dolce e delicato. Quando i due si allontanarono Nessie lo guardò stralunata, mentre Seth vicino a lei ghignava perfidamente.

 

“Adesso mi hai salutato!” replicò Jake strafottente.

 

Nessie alzò gli occhi al cielo, ecco, adesso si che era al centro dell’attenzione. Scosse la testa e si diresse verso la scuola con gli occhi di tutti puntati addosso. Gli unici paia d’occhi che non la fissavano erano della ragazza dai capelli corvini che, seduta sul muretto leggeva un libro, Renesmee le passò accanto e lei alzò lo sguardo; le sorrise. Aveva gli occhi color pervinca, profondi e tristi. Soli. Impacciata la mezza vampira le sorrise sentendosi andare a fuoco le guance e si diresse verso la lezione d’inglese. Forse non sarebbe stato difficile farci amicizia. Forse.

 

 

My Space:

 

Oddio, scusate, venerdì non c'è l'ho fatta a postare venerdì chiedo scusaaaaa....

 

Prima di tutto grazie a tutti quelli che hanno letto e messo la storia fra i preferiti(37^_^) ma un grazie in particolare va a chi ha recensito, cioè:

 

Padfoot_07: Sì, sono pur sempre genitori. I genitori non potranno mai vedere i propri figli come adulti, rimarranno per sempre bambiniXD E sì, ho pensato che anche Bella e Edward non vedranno mai Nessie come un adulta e che avranno sempre paura di perderla! Grazie tante della recensione e  scusa per il ritardo Kiss a presto Debby

 

pometina94: Ahah grazie per avermi lasciato JakeXD Molto meglio Debby che Deby, lo preferisco^_^XD Grazie tante per la recensione a presto scusa il ritardo un bacio your ononimaXD

 

folletta90: Grazie tante scusa per il ritardo spero che con questo capitolo di essermi guadagnata il tuo perdono un Kisss Debby

 

giulia9_91: Scusa per il ritardo grazie ancora per le tue recensioni un bacio Debby.

 

Balenotta: Ahaha no dai non posso fare uccidere il mio Jakkuzzo adoratoXD spero che questo chap ti piaccia e scusa per il ritardo ci sentiamo presto su MSN Kiss my compaesana un abbraccio Debby.

 

E ora un piccolo spunto dal Sesto capitolo

 

Notò solo quel giorno che aveva almeno la metà delle lezioni assieme alla ragazza dagli occhi tristi. La scrutava attentamente. Prendeva appunti e stava sempre in silenzio nell’ultimo banco, sempre rilegata in un angolo. Camminava per i corridoi con passo leggero e sempre con le cuffie. Non sembrava notare nessuno né tanto meno sentire nessuno. La vide entrare in mensa e la seguì con passo moderato, si sentiva molto come Sherlock Holmes o come 007, solo molto più impacciata. La ragazza si sedette al suo tavolo e tutti gli studenti badavano a non avvicinarsi, sembrava incutere terrore e Nessie non riusciva a capire il perché. Era una ragazza normale....

 

Allora che ne pensate? A venerdì, tempo permettendo, Kiss Debby... Muahahaha

  
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