2- L’EROE
CADUTO
Non c’era tempo da perdere
doveva pensare a qualcosa e doveva pensarci subito, «Harry, dammi la profezia»
disse, le era venuta un’idea «Cosa? Cha vuoi fare?»
«Devi fidarti dammela» Harry
le tese la profezia la prese senza tanti complimenti e mormorò «Geminio!»adesso
aveva due sfere in mano, una era calda come se avesse la vita dentro, l’altra
era ghiaccio come una normale sfera di vetro. «Tieni» porse ad Harry la sfera
vera «tu sei al sicuro non ti possono uccidere, Voldemort vuole finirti di
persona, nascondi la sfera non devono vederla» tenne quella falsa, era fredda.
Adesso doveva spiegare il piano a
suo fratello era l’ unico modo per salvare lui e gli altri «Harry mettiti al
sicuro, scappa, raggiungi gli altri e scappa» Harry la guardava con un’ aria
stupita «E tu? Che farai?» non poteva dirgli la verità, non poteva dirgli che si
sarebbe fatta uccidere pur di farli mettere in salvo «io verrò dietro di te,
stai tranquillo, e ora vai, Harry vai!!»
«non mi muovo senza di te!»
come faceva a non capire? Doveva salvarsi, doveva salvarsi a tutti i costi,
adesso che aveva trovato una famiglia, adesso che aveva trovato un fratello non
gli avrebbe permesso di morire per fare l’eroe! «Vai!»,lo convinse, ma non
appena fece qualche metro fu circondato dai mangiamorte «La sfera Potter» il
tono di Malfoy non ammetteva repliche «Non ce l’ho»
«Non prendermi in giro Potter!
Consegnami la profezia»
«Non ce l’ha lui, ce l’ho io»
aveva prese tutto il coraggio che aveva in corpo per pronunciare quella frase, i
mangiamorte si voltarono, Sara alzò la sfera finta mostrandola a tutti i
presenti e sperando che ci sarebbero cascati, «Molto bene dammi la sfera
mocciosa»
«si certo… Vuoi anche un
drink?» li stava facendo infuriare, tutti ora erano concentrati su di lei,
“Harry forza scappa, scappa” , ma non si muoveva sembrava pietrificato, non
voleva lasciarla li, “Devi farlo, devi scappare per me, per Sirius, va via!” ,ma
non se ne andò, cominciò a sparare incantesimi ai mangiamorte più vicini a Sara
per metterla al sicuro, ma durante la lotto Sara si accorse che la tasca della
felpa dove aveva messo la sfera stava cedendo e con un movimento brusco Harry
fece volare la sfera lontano su uno dei gradini dove s’ infranse, perduta per
sempre… Non vide ciò che usci dalla sfera perché era stata attaccata da dei
mangiamorte, ma le era sembrato di scorgere una figura
perlacea…
«Harry!» Harry era in
difficoltà, ma non riusciva a raggiungerlo, ci stava provando con tutte la sue
forze, ma ogni volta che tentava di avvicinarsi un mangiamorte le si parava
davanti, fino a quando… Due porte si spalancarono e ne uscirono Sirius, Lupin,
Tonks, Kingsley e Moody, erano salvi! L’ordine della Fenice era arrivato, e
Sirius era vivo più in forma che mai, «Harry, Sara prendete gli altri e andate
via!!» mentre gli altri lottavano Sirius si avvicinò «State bene? Siete feriti?»
Sara lo guardò, stava bene… nelle ultime ore aveva vissuto nel terrore di
perderlo, ma stava bene ed era venuto a salvarli «No, stiamo bene,» non riuscì a
dire altro.
«Black!» era Bellatrix si
avvicinava per combattere contro Sirius, Sirius colse l’occasione e cominciò una
furiosa battaglia contro Bellatrix, ma l’attenzione di Sara fu rapita da un’
altra porta che si apriva,ne uscì Silente furioso,
terribile…
Silente radunò tutti i
mangiamorte che sembravano come legati da una corda trasparente solo due persone
continuavano a combattere: Sirius e Bellatrix. Si avvicinavano sempre di più
alla pedana con l’arco deridendosi, fino a quando un incantesimo di Bellatrix
non fece inciampare Sirius che cadde oltre il velo, “adesso ti lancia un
incantesimo che ti stende brutta strega”, ma Sirius non ricomparve, Sara si
voltò per guardare Harry: era tenuto stretto da Lupin e urlava, urlava di
dolore, urlava di rabbia, urlava di disperazione… Ma perché? Sirius si sarebbe
rialzato Sirius si sarebbe…«Ho ucciso Sirius Black!!» era la voce di Bellatrix,
ma come faceva a dire di aver ucciso Sirius? Lui era solo caduto dietro il velo,
il velo… quel velo tanto affascinante, tanto misterioso… Sirius non sarebbe più
tornato Sirius era morto e lo aveva ucciso Bellatrix. Lo aveva ucciso Bellatrix,
queste parole le rimbombarono nella testa e il dolore si trasformò in rabbia.
Vide Harry correre dietro Bellatrix carico di odio, l’ avrebbe uccisa, e lei lo
avrebbe aiutato: Bellatrix Lestrange avrebbe pagato per i suoi crimini… «Sara
no! Non farlo!» senti a stento la voce di Lupin, lei e Harry avrebbero vendicato
Sirius e l’avrebbero fatto uccidendo Bellatrix. “Non te la caverai mostro! Hai
ucciso Sirius e pagherai!”
Non riusciva più a vedere
Harry e Bellatrix, ma non si arrese li avrebbe trovati a tutti i costi, era di
nuovo nella stanza circolare non sapeva che porta aprire e non riusciva a vedere
bene, le lacrime le offuscavano la vista, ma non riusciva a fermarle: Sirius era
morto, Lui le era stato vicino più di chiunque altro, Lui l’aveva capita le era
stato accanto più di Harry e lei non era riuscita a salvarlo, non era riuscita
ad impedire che cadesse oltre quel velo… aprì la prima porta che aveva di
fronte, si ritrovò in una stanza simile a quella dove c’erano le profezie, ma
invece delle sfere sugli scaffali c’era pozioni, un’infinità di pozioni,
“pozioni, è incredibile…” Sara adorava le pozioni, le erano sempre piaciute e
durante la settimana non faceva che
aspettare il momento delle lezione di pozione, anche se con Piton… Ma che
faceva? Non doveva perdere tempo, tornò indietro e spinse un’ altra porta, ma
non si aprì “Perché, perché non si apre?” dalla fessura della porta usciva una
luce dorata era calda, era confortante… Aprì un’altra porta, era quella giusta!
Era quella dalla quale erano entrati! Si mise a correre prese l’ascensore e
cominciò a salire, appena si aprirono i cancelli vide Harry nascosto dietro la
grande fontana dorata ,semi distrutta dalle maledizioni, urlare contro
Bellatrix, ma il suo volto era sofferente: la cicatrice doveva fargli un male
incredibile, Voldemort era vicino.
«La profezia Potter! Dammi la profezia!»
Bellatrix urla come una folle «Non ce l’ho! Ce l’ha Sara l’ha presa lei!»
«Vuoi la profezia Bellatrix?»
Bellatrix si voltò, non appena vide la profezia in mano a Sara il suo volto fece
una smorfia di soddisfazione «Dammela mocciosa!»
«Certo tieni!» Sara prese la
finta sfera e la sbatte con tutta la sua forza sul pavimento, la piccola sfera
si infranse, ma non ne uscì nessuna figura, «NOOOOO!! Maledetta! Avada
Kedavra!!» Sara riuscì a scansare la maledizione per un soffio, «Crucio!» Harry
aveva colpito Bellatrix in pieno petto, ma la sua maledizione non era abbastanza
potente «Devi impegnarti di più Potty!», ma dietro Bellatrix c’era qualcuno… Una
figura serpentina… Era Voldemort!! Harry non l’aveva visto «Harry scappa! È
arrivato! È arrivato Voldemort scappa!» Harry era disteso a terra tenendosi la
cicatrice, doveva fargli un male atroce, era nel panico, non sapeva cosa fare
«Avada Kedavra!» non ci credeva l’aveva fatto aveva lanciato una maledizione
senza perdono, aveva lanciato l’anatema che uccide. Le lacrime cominciarono a
sgorgare dai sui occhi, non aveva colpito Voldemort, ma il fatto di averci
provato l’aveva fatta sentire sporca, aveva provato ad uccidere un essere umano…
Voldemort la fisso per qualche secondo, non disse nulla, ma dalla sua bacchetta
uscì un getto di luce verde, era finita sarebbe morta senza difendersi, sarebbe
morta per mano del Signore Oscuro in persona… La statua del mago si animò e le
si parò davanti, la maledizione colpì la sua testa che volò via, Sara si voltò,
cosa era successo? Dietro di lei c’era Silente guardava Voldemort
tranquillamente, come se avesse rivisto un amico dopo tanto tempo… Silente fece
animare la statua del centauro che corse verso Harry, proteggendolo, anche il
mago fece lo stesso, ma Sara non aveva alcuna intenzione di essere messa da
parte, «Stupeficium!» urlò mandando la statua in pezzi. «A quanto pare, Silente
questa ragazza non ha alcuna intenzione di guardare senza fare nulla» Silente
era rimasto tranquillo, non sembrava minimamente spiazzato dalla reazione di
Sara «Si, è una ragazza molto tenace, ma tu non saresti dovuto venire qui Tom»
Sara si spostò vicino ad Harry, non voleva interferire, ma se ci sarebbe stato
bisogno sarebbe intervenuta. La lotta cominciò, ma Sara non la guardò, la sua attenzione
era rivolta completamente verso Harry, fino a quando il suono di una fenice non
la fece girare, «Funny…» la fenice si posò sul braccio di Sara e la ragazza
sentì un grande calore, quel uccello la aveva sempre dato un gran conforto, ma
ancora prima di poterle dare una carezza Funny spicco il volo e si mise tra
Voldemort e Silente inghiottendo un serpente infuocato e diventando cenere, la
battaglia continuò per qualche minuto, fino a quando Voldemort scomparve e Harry
emise un urlo lacerante pieno di dolore, Silente sembrava spaventato… «Uccidici
Silente, se come dici tu la morte non è la cosa peggiore uccidici tutti e due!»
era Harry a parlare, ma non era la sua voce, c’era qualcosa di strano, non era
possibile! Voldemort si era impossessato del corpo di Harry, Sara si avvicinò al
suo gemello «Harry, non lasciare che ti faccia questo, non farlo vincere, lotta
per noi, lotta per Sirius» e gli strinse la mano, forte, cercandogli di trasmettergli il tutto il bene che gli
voleva… Harry alzò lo sguardo, la guardò e una lacrime gli scese da quegli occhi
di smeraldo, quegli occhi tanto simili ai suoi… Emise un altro urlo e Voldemort
uscì dal suo corpo, ma non ebbe il tempo di fare nulla perché dai camini
addossati alle pareti uscirono gli auror e il Ministro della Magia in persona…
Voldemort afferrò Bellatrix per un braccio e si
smaterializzò.
Silente fece allontanare la
statua del centauro e si avvicinò a Sara e Harry, Harry era sudato e tremava, ma
stava bene «Harry è finita, è finita» Sara piangeva, piangeva perché adesso
nulla le avrebbe impedito di pensare, sapeva che prima o poi si sarebbe dovuta
confrontare con la sua coscienza… Silente prese la testa del goblin che si era
rotta durante lo scontro tra Bellatrix e Harry e disse: «Portus! Prendete è una
passaporta vi porterà nel mio ufficio»
«Professore»
«Dopo Sara, aspettatemi li» afferrarono la passaporta e pochi secondi dopo atterrarono nell’ ufficio di Silente.