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Autore: JessiGranger    13/07/2015    0 recensioni
Harry, Ron e Hermione passano le settimane dopo la guerra magica nella casa di Grimmauld Place fino a quando non riceveranno una lettera da Hogwarts.
Durante l'ottavo anno i tre dovranno affrontare gli esami per i M.A.G.O. e a complicare le cose sarà una giovane ragazza.
Molte cose cambieranno, infatti i babbani, venuti a conoscenza del mondo magico inizieranno ad interagire con esso.
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Cambiamenti
Sabato arrivò in fretta. Harry, Ron e Hermione avevano deciso di tenere gli stessi corsi, infatti, oltre alle materie obbligatorie di Trasfigurazioni con la McGranitt, Incantesimi con Vitious, pozioni con Lumacorno, Storia della Magia con Ruf, Erbologia con la Sprite e Difesa contro le Arti Oscure con l’auror Kingsley Shacklebolt seguivano Babbanologia, Divinazione e Cura delle Creature Magiche insieme ad Hagrid.
La giornata non iniziò nel migliore dei modi. Harry si svegliò appena in tempo per la colazione e, nel tentativo di buttare giù dal letto il compagno di stanza, sorprese un’altra volta Hermione sotto le coperte con Ron. La cosa non lo infastidiva, ma lo faceva sentire tremendamente solo.
Arrivarono tardi a trasfigurazioni e la professoressa McGranitt non la prese nel migliore dei modi, togliendo 5 punti a testa a Grifondoro. Durante la lezione cercarono di eseguire un incantesimo di trasfigurazione su uno schiantesimo. Inutile dire che l’unica a riuscirci fu Hermione che trasformò il fascio di luce rosso in granelli di sabbia sottilissima rendendo l’attacco innocuo.
 
L’ora successiva Ron e Hermione sparirono come erano soliti fare durante le ore del professor Ruf. Fu come sempre una lezione noiosa ed Erin si sedette di fianco a Harry per ingannare il tempo. I due avevano iniziato a vedersi sempre più frequentemente dopo la prima notte di volo nella stanza delle necessità. Harry stava davvero bene con lei e malgrado conoscesse il mondo babbano era comunque interessante ascoltarla durante le notti insonni nella sala comune, seduti davanti al focolare caldo.
«Com’è stata la tua adolescenza?» chiese la ragazza mentre il vecchio fantasma tornava a spiegare cosa aveva scatenato la terza guerra tra giganti.
«Non saprei come descrivertela» fece Harry alzando lo sguardo al soffitto «Abbastanza normale, ho ucciso qualche basilisco qui e là, qualche signore oscuro che bramava a conquistare il mondo. Nulla di che» Erin sorrise
«E la tua?»tornò a chiedere Harry sperando di distogliere l’attenzione da sé.
La ragazza iniziò a fare da sottofondo ai suoi pensieri, dopotutto non si era mai fermato a riflettere sulla propria adolescenza. Era stata dolorosa, piena di gioie, pianti, magie, trionfi… più ci pensava e maggiore era l’invidia che provava nei confronti di una vita semplice, che non era sicuramente stata la sua fino a quel momento.
Uscendo dall’aula il professore lo fermò. Harry si aspettava una macabra ramanzina per non aver seguito la lezione, questi però attese che la stanza si svuotasse e prese a parlare con voce meno piatta del solito, come se fosse rotta a tratti da singhiozzi. «Voglio che tu sappia, ragazzo, che ti sono molto riconoscente per quello che hai fatto. E se qualche insegnante o fantasma dovesse darti noie non esitare a parlarne con me.» Harry rimase attonito.
«P…Professore, sono solo stato fortunato» Rispose come era solito fare in questi casi.
«Certo, certo. Estendi i miei ringraziamenti al signor Weasley e alla signorina Granger. Immagino abbiano avuto di meglio da fare per non essere venuti a lezione» e  ammiccò con un sorriso beffardo prima di uscire dall’aula attraversando il muro dietro di sé.
 
Harry trovò Ron e Hermione già nell’aula di Difesa contro le Arti Oscure.
«Harry!» fece Kingsley dal fondo dell’aula «Ti stavo aspettando, vieni qui»
Harry raggiunse l’auror in fondo alla stanza.
«Molto bene, come prima lezione ci concentreremo su incantesimi e contro incantesimi non verbali. E chi meglio di Harry Potter per darvi una dimostrazione pratica?» il professore sembrava non stare più nella pelle mentre il giovane ragazzo si posizionava proprio davanti a lui con la bacchetta pronta.
In classe si respirava un piacevole clima di tensione.
Il primo a muoversi fu Kingsley. Con uno scatto repentino della bacchetta, un serpente, apparentemente  formato d’acqua, si scagliò sul ragazzo che prontamente disegnò un otto con la bacchetta prendendo il controllo del flusso e rispedendolo all’avversario.
Sferzando l’aria con la bacchetta il serpente svanì e con una nuova rotazione che Harry quasi non notò vide un fascio di luce arancione che ancora una volta puntava dritta alla sua fronte. Questa volta non poté che schivare l’attacco che fece in frantumi la finestra alle loro spalle. E con un movimento tanto rapido quanto efficace Harry portò la bacchetta dietro la schiena sferrando uno schiantesimo che colpì in pieno il professore e lo fece volare dietro la cattedra.
L’aula esplose in un fragoroso applauso mentre alcuni studenti aiutavano Harry ad alzare il professore, leggermente rintontito dalla botta.
Appena si riprese iniziò ad esultare malgrado la sonora batosta «Si Harry! Si! Questo è un mago!» fece stringendogli la mano «Spero che abbiate tutti preso appunti!» Nella stanza ci fu un frastuono di penne e calamai che si muovevano cercando di scrivere il più possibile nelle pergamene ingiallite.
Poco più tardi fu il turno di Ron e Hermione. Il ragazzo non riuscì nemmeno ad agitare la bacchetta che si ritrovò immobilizzato da corde invisibili.
Ginny si rifiutò di duellare, facendo perdere 5 punti a Grifondoro che, a dirla tutta, Kingsley tolse con grande rammarico capendo la posizione della ragazza.
 
Mentre percorrevano il corridoio verso la Sala Grande molti si complimentavano con Harry per il fantastico duello e un ragazzo del primo anno di Tassorosso si avvicinò titubante per chiedergli un autografo. Per un attimo Harry ripensò a Colin Canon, che qualche anno prima aveva tentato di fargli autografare una sua fotografia. Anche il suo nome, purtroppo, era stato impresso nella parete di Grimmauld Place.
 
Sembrava essere tornato tutto normale a parte i babbani, Ginny, Ruf e tutti quelli che incrociava. Per non parlare di Ron e Hermione. L’unica cosa che poteva tirarlo su era il Quidditch.
Harry essendo il capitano e cercatore di Grifondoro passò il pomeriggio prima delle selezioni a cercare validi candidati per la squadra, in realtà più che sceglierli avrebbe semplicemente dovuto leggere i loro nomi dalla lista appesa sulla bacheca della sala comune. Quell’anno i candidati erano meno del solito e bastavano appena per formare una squadra. Ron avrebbe continuato a difendere i tre anelli come portiere, Ritchie Coote e Jimmy Peakes sarebbero stati i battitori, Demelza e Ginny cacciatrici e lui cercatore. Scrutando il pezzo di pergamena ingiallita dove troneggiavano sulla parte superiore le parole rosso fuoco “Squadra di Quidditch Grifondoro – 1998/1999” notò che era rimasto solo un altro nome nella colonna dei cacciatori: Erin.
 
«Professoressa la prego, non abbiamo altra scelta!» Fece Harry in tono supplichevole rivolgendosi alla professoressa McGranitt, seduta proprio dietro alla scrivania che solo qualche anno prima era appartenuta ad Albus Silente.
«No e poi no! Non permetterò che un babbano monti su un manico di scopa e partecipi ad uno sport tanto violento»
«Ma professoressa dovremo ritiraci! Grifondoro perderà al coppa delle case senza il Quidditch»
A quelle parole la professoressa si mostrò disponibile ad ascoltare.
«Minerva cara, se è vero che i giovani babbani vogliono imparare come funziona l’istruzione magica non potrà certo negargli di partecipare ad un campionato di Quidditch» La voce proveniva da un quadro posizionato proprio al centro della stanza, esso ritraeva un uomo anziano, dalla barba lucente e gli occhiali a mezzaluna.
«Albus, potrebbero ferirsi»
«Non se ci sarai te ad assisterli, e se ben ricordo non hai mai perso una partita di Grifondoro da quando insegni qui»
La preside arrossì di colpo e con fare un po’ impettito ma comunque compiaciuta dalle parole di Silente prese la sua decisione
«Molto bene» disse «Ma prima che monti su una scopa dovrò parlare con lei e avvertirla di tutti i rischi, poi manderò un gufo ai suoi genitori e se acconsentiranno …» si fermò per un secondo alzando gli occhi al cielo «Allora potrà giocare contro Serpeverde»
Harry rimase quasi senza parole e si disegnò in volto un sorriso a trentadue denti. Uscendo dalla stanza si girò verso il ritratto che lo aveva aiutato in questa ardua impresa, gli ammiccò, Harry sorrise ancora e si catapultò verso il campo da Quidditch.
 
La sala grande era addobbata con gli stendardi di Hogwarts ed era illuminata da migliaia di candele a mezz’aria sopra i quattro lunghi tavoli delle case e come di consueto in fondo, rialzato c’era un altro tavolo lungo, intorno al quale sedevano gli insegnanti.
Non appena tutti gli studenti presero posto la professoressa McGranitt si avvicinò al leggio richiamando l’attenzione a sé.
«La prima settimana a Hogwarts si è conclusa e, grazie al cielo, nessuno è rimasto ferito» qualche risata si fece spazio nel silenzio generale.
«Sono davvero felice di informarvi che il campionato di Quidditch avrà luogo anche quest’anno» la sala si riempì con un boato assordante.
«Ora consegneremo i distintivi ai prefetti e al caposcuola»
La preside iniziò dai Serpeverde chiamando al tavolo il ragazzo e la ragazza che avrebbero ricoperto questo delicato compito.
«Per Grifondoro» disse mentre una giovane mingherlina e dai capelli ricci tornava a sedersi al tavolo dei Corvonero accolta da abbracci e strette di mano.
«Nomino Ginevra Molly Weasley e Dennis Canon prefetti di Grifondoro» Quello fu l’applauso più forte di tutti. Se i gemelli fossero stati lì in quel momento probabilmente decine di fuochi d’artificio dalle forme più bizzarre avrebbero riempito il cielo magico della sala grande. Per la prima volta dopo la morte di Fred, Harry vide Ginny felice e questo non poteva che farlo sentire meglio.
Appena la calma fu ristabilita la professoressa continuò: «In via del tutto eccezionale abbiamo convenuto…» e si girò per un attimo verso i professori alle sue spalle «Che il Caposcuola non sarà uno solo» il silenzio ricadde totale «E’ per questo motivo, che nomino Ronald Bilius Weasley, Hermione Jean Granger e Harry Potter Caposcuola di Hogwarts per il coraggio, la lealtà e l’audacia dimostrata nel  proteggere il mondo magico» in quel momento gli occhi della professoressa diventarono lucidi. Ci fu un attimo di silenzio, nel quale Harry, Ron e Hermione si guardarono sconvolti. Poi ancora un applauso. Tutti gli studenti, compresi quelli di Serpeverde corsero verso il trio per fargli festa. Il banchetto durò fino a tardi e persino Neville, Seamus, Luna e Cho abbandonarono i loro protetti per stare con loro.
«Per la barba di tutti i troll!» urlò Neville cercando di sovrastare il baccano.
«Due prefetti e tre Caposcuola in Grifondoro! Quest’anno entrerà nella storia» continuò sbraitando e trangugiando più pollo possibile.
La festa continuò per tutta la notte nella sala comune dove George aveva fatto recapitare una cassa di vino d’ortica e whiskey incendiario grazie a quattro gufi che pretesero un biscotto a testa come ricompensa.
 
Dentro la cassa c’era una lettera

“ Abbiamo ricevuto il tuo gufo Ginny,
Siamo tutti molto fieri di te e di Ron.
Anche Fred lo sarebbe stato.
Nella speranza che gradiate l’omaggio
Buon divertimento.
(se la mamma fa domande questa è solo una cassa di Acquaviola)
Il vostro Georgy 


 

NOTE DELL’AUTRICE
Ecco il quarto capitolo. Scusate la lunga assenza, cercherò di portarvi quanto prima il proseguo della storia. Vi prego lasciatemi qualche bella recensione, così capisco che qualcuno legge.
Ciao!
Jessica
  
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