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Autore: tata_angel    13/07/2015    3 recensioni
Ma non c' era tempo da perdere, infondo doveva fare le valigie e sistemare tutto, era così felice di andare in Argentina, ed era sicura che sarebbe andato tutto bene.
Blue moon! Spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rein, Shade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A te che stai leggendo questo capitolo e che hai continuato a seguire la mia fan fiction in tutto questo tempo.  Grazie

Colorful - Epilogo
Il momento in cui i nostri occhi si incontrano il cuore grigio batte di nuovo.
Nei tuoi occhi trovo la luce.
Che abbia visto male? Il momento in cui le tue mani mi toccano tutto intorno a me
si tinge. In un modo bianco, freddo e congelato, il momento in cui divento cieco
tu rendi la mia vita colorata.

 
“Un idiota. Ecco cosa sei Shade: un idiota” urla Rein dalla camera da letto
“Cosa ho fatto adesso?” sbruffa Shade buttandosi sul divano sfinito
“Niente. Questo è il punto non hai fatto niente di quello che ti ho chiesto, ma in che mondo vivi quando ti parlo?” continua ad urlare lei dalla camera.
Shade si passa una mano sulla fronte esasperato. Sono ormai mesi che questa storia va avanti, non fanno altro che litigare, soprattutto per la mancanza d’attenzione che Shade ha nei riguardi di Rein. O perlomeno così pensa la donna.
Shade apre gli occhi ritrovandosi davanti una Rein furiosa con indosso solo dell’intimo. Sorride mentre la guarda con attenzione.
Osserva il corpo che ha davanti a sé, notando l’ormai differenza tra la Rein che aveva conosciuto agli inizi e quella che ha davanti.
Ormai è cambiata, in tutti i sensi. Non è più quella ragazzina insicura e innocente, adesso è sicura di sé e non permette a nessuno di mancarle di rispetto.
Anche il suo corpo è cambiato. La ragazzina ancora in fase di sviluppo ha lasciato spazio ad una donna ormai completamente formata, con le curve al posto giusto.
Shade si sofferma ad osservare quella pancia un po’ tonda che causa così tante insicurezze su sua moglie.
“Ti ho chiesto di comprarmi il latte e tu me ne hai comprato di un’altra marca, non mi hai comprato le uova, ti ho chiesto di comprarmi le pesche senza pelo e me le hai comprate con il pelo. Ora mi vado a provare la maglia e mi sta stretta, ma dove hai la testa” brontola lei
“Come ti sta stretta?”
“Ovvio che mi sta stretta, me l’hai comprata di tre tagli più piccola. Non so se te ne sei reso conto, ma sto diventando praticamente una balena e tu mi vai a comprare una maglietta che giusto quella lampanata di Lione si può permettere di indossare. Cosa stai cercando di dirmi, eh? Che vuoi stare con Lione e scaricare me? No, perché ti basta essere chiaro, eh”
“Amore, io non ti scaricherei mai” sbruffa Shade
“Ci mancherebbe altro, perché è tutta colpa tua” ringhia Rein andandosene dalla stanza gettando la maglietta a terra.
“Ma amore..” cerca di farla ragionare Shade
“Non ti azzardare minimamente. Sai cosa? Stanotte dormi sul divano, non provare ad avvicinarti al nostro letto” lo minaccia la donna.
‘Beh, almeno lo considera ancora il nostro letto’ pensa Shade stendendosi sul divano, senza neanche la voglia di sottolineare che la moglie non ha mai specificato la marca del latte, non gli ha mai chiesto le uova e sì, ha sbagliato a comprare le pesche, ma solo perché quelle senza pelo erano finite. Insomma, lui si considera sono una vittima degli eventi.
 
“Chiedo il divorzio. Giuro che chiedo il divorzio”
Shade è ancora sdraiato sul divano e, nonostante sappia di doversi alzare per andare a lavoro, continua a poltrire, magari per riprendersi dalla tortura che il divano ha inflitto alla sua schiena. Ma, mentre sta cercando di riprendersi, le sue orecchie vengono spaccate dalla voce che tanto ama, ma che odia allo stesso tempo.
“Quando ti ho detto di dormire sul divano, non ti ho detto di utilizzare il salotto come camera da letto”
“Ma amore..” prova a parlare lui, ma viene interrotto subito
“Vai a prepararti che devi andare a lavoro” lo riprende lei in modo secco, mentre cerca di raccogliere i vestiti che suo marito ha lasciato sul pavimento la sera prima.
“No amore, non piegarti faccio io” dice premuroso Shade, mentre le accarezza dolcemente i fianchi “Non sforzarti” continua a pochi centimetri dalle orecchie.
Per quanto rabbia abbia in corpo, Rein non può fare altro che tremare un po’ alla sensazione del respiro di suo marito sulla sua pelle. Non importa che siano passati dieci anni, le sensazioni che prova a stare tra le braccia di Shade sono sempre le stesse. Shade sorride, sa di aver toccato il punto debole di Rein e, dopo aver raccolto i vestiti, se ne va in bagno per prepararsi.
 
“Amore, io esco” urla Shade
“A stasera” risponde con un tono più dolce Rein mentre esce dalla cucina per stampare un bacio leggero sulle labbra dell’uomo.
***
Shade ha appena finito la sua giornata di lavoro e sta andando a casa. Nonostante teme di dover affrontare un altro litigio a casa, non vede l’ora di abbracciare Rein.
Anche se ultimamente sua moglie continua a comportarsi come se fosse costantemente in quel periodo del mese non può non amarla, anzi, ora la ama ancora di più se è possibile.
Seduto in macchina, si perde un po’ nei pensieri facendo un po’ il riepilogo della sua vita.
Sono ormai passati dieci anni dall’ultimo anno di scuola e Rein ha deciso di trasferirsi in Argentina con Shade dopo aver passato le vacanze con la famiglia di quest’ultimo. Si è completamente innamorata dell’Argentina ed è arrivata alla conclusione che, forse, quella a contattare la sua famiglia attraverso Skype può essere lei. Dopo una lunga conversazione ha capito che per Shade lasciare la sua famiglia non è facile, quindi ha deciso di fare lei il sacrificio per una volta e accontentare lui. Lui che ha sempre ha sempre faticato per poter stare in Italia negli eventi più importanti della sua vita, nonostante lei non potesse andare spesso da lui. Ad un certo punto Shade ha iniziato anche a lavorare per mettersi i soldi da parte per acquistare il biglietto per andare a trovarla.
Non preoccuparti, vengo io da te” le diceva sempre.

E Shade continua a non pentirsi delle scelte fatte, si sente estremamente felice di ciò che ha. Nonostante le mille incomprensione e questo periodo difficile per le loro vite, ma, Shade è sicuro, ce la faranno insieme.
Shade parcheggia la macchina nel vialetto di casa e si dirige alla porta e la trova aperta, si acciglia un po’. È estremamente difficile che Rein lasci la porta di casa aperta, tende sempre a chiuderla a chiave quando è da sola
Non mi sento al sicuro quando non ci sei tu” gli aveva detto una volta.

Entra dentro casa
“Amore” chiama a voce alta, ma non riceve risposta “Amore” chiama di nuovo.
Si guarda attorno notando solo ora la luce del salotto e della cucina spente e quella del corridoio leggermente soffusa
“Eccomi” sente sua moglie urlare dalla camera.
Si toglie le scarpe e le poggia accanto alla porta aspettando che sua moglie scenda dalle scale.
“Shade” sente dire dalle cima delle scale in tono lento. Alza lo sguardo e vede sua moglie che gli sorride dolcemente ‘dov’è finita la iena di questa mattina?’ pensa tra sé e sé ‘mi posso fidare o è una trappola?’ continua a chiedersi.
Ultimamente è davvero difficile vederla in certi atteggiamenti dolci, o quando succede durano circa dieci minuti poi impazzisce di nuovo.
Rein dal canto suo scende le scale con fare lento e si avvicina al marito
“Fatti togliere la giacca” gli sussurra piano in modo premuroso, Shade si lascia trasportare e sospira contento quando sente le mani di Rein scivolare dalle spalle giù per la schiena.
“Ti ho preparato la cena” gli dice lei lasciandogli un bacio sulla guancia, poi lo prende per mano e lo porta in cucina dove c’è un tavolo apparecchiato elegantemente ad attenderlo. Per un attimo si agita, timoroso di essersi dimenticato qualche avvenimento speciale delle loro vite, poi si rilassa quando Rein gli sussurra: “ non ti sei dimenticato nulla” per poi sorridere gentilmente “siediti” gli suggerisce poi.
Rein lo serve e Shade sorride quando si accorge che sua moglie gli ha preparato il suo piatto preferito
“Grazie amore” dice Shade. 
 
Mentre iniziano a mangiare il secondo Rein rompe il silenzio che si è creato tra loro
“Come ti è andata la giornata?”
“Bene, fortunatamente non abbiamo avuto molto da fare” risponde sorridendo Shade
“Senti amore, volevo dirti una cosa” inizia di nuovo a parlare Rein
“Dimmi” la incalza lui
“Volevo chiederti scusa. Ultimamente sono stata davvero pesante, non faccio altro che urlare e invece di ringraziarti perché mi sostieni in questo momento, ti sgrido per quelle cose sbagliate che fai, dimenticandomi di tutto il resto” continua lei
“Male? Cosa intendi con male? Sia chiaro, tu non mi hai mai detto la marca del latte” si imbroncia Shade
“Lo so, dopo che te ne sei andato ho riletto la lista che ti avevo dato e lì non c’era la marca” risponde pacata lei.
Improvvisamente Rein si alza dalla sedia e va a sedersi sulle gambe di Shade “dico davvero, mi dispiace molto. Giuro che cercherò di comportarmi meglio” gli dice avvolgendo le braccia attorno al collo di lui
“Va bene così” le risponde Shade “Come ti senti tu?” chiede poi
“Molto bene” gli sorride lei per poi stampargli un bacio.
Prima che possano fare altro Rein si stacca all’improvviso, Shade la guarda preoccupato, ma Rein scuote la testa e prende la mando di Shade per poggiarsela sulla pancia per poi sussurrare “sta calciando, lo senti?”
Shade sorride, nonostante stia sentendo gli occhi pizzicare e un improvvisa lacrima scivolare sulla guancia. Non riesce a credere che stia succedendo davvero, nonostante sia già tanto tempo che sente i calci del bambino, non riesce ancora a realizzare che tutta questa felicità sia reale e che nessuno potrà mai togliergliela.
Rein asciuga dolcemente la lacrima del marito “perché piangi?” gli chiede
“Sono felice, tanto”
“Anche con una moglie brontolona?” Shade annuisce.
 
Dopo finita la cena sono seduti sul letto abbracciati
“non vedo l’ora che nasca” dice Shade massaggiando il grembo della moglie; ormai è un’abitudine che ha maturato con il tempo, farlo gli dona un momento di rilassamento che neanche lui riesce a spiegare.
“Sì, ma dobbiamo ancora scegliere il nome”
“Hai ragione, ma non sappiamo ancora il sesso” replica Shade
“E quindi? Possiamo sceglierne due: uno maschile e uno femminile.”
 
Rimangono in silenzio per un po’, fino a quando Shade non rompe il silenzio “Pablo!” esclama
“Pablo?” chiede Rein “Non mi piace”
“Allora scegli tu” dice Shade con un pizzico di sfida nella voce.
Rein rimane un po’ in silenzio ascoltando il respiro e il battito del cuore del marito e sorridendo esclama “Myron, mi piace tantissimo”
“mmh”
“So che piace anche a te, stai sorridendo”
“Sì, lo ammetto mi piace” ammette poi lui
“Quindi se è maschio Myron. Il nome femminile sceglilo tu”
Per i successivi dieci minuti la stanza rimane avvolta nel silenzio, mentre Shade cerca di trovare un nome particolare per la loro (forse) futura bambina.
“Marta”
“Melissa”
“Beatrice”
“Sara”
“Alaia”
“Sì” urla Rein “Alaia, è bellissimo” continua
“E allora si chiamerà Alaia” sorride Shade
“Tu preferisci maschio o femmina?” chiede Rein al marito
“Femmina, sarebbe la principessa di papà” risponde
“Pf, scontato. Io vorrei un maschietto” replica Rein
“Lo scopriremo tra due mesi” dice Shade sorridendo a sua moglie accarezzandole la guancia e poi baciarla dolcemente.
“Sono felice. È più di quanto avrei mai potuto sognare” dice Rein a bassa voce “ se è un sogno non svegliatemi”
“No, non è un sogno” replica Shade sorridendo. Lascia un bacio sulla fronte di sua moglie e chiude gli occhi pensando a quanto, in questo momento, la sua vita sia così colorata.
Penso che tu sia magica,
penso che tu sia meravigliosa
grazie a te il mio cuore è colorato.
In un mondo che era solo oscuro, nel momento in cui cercavo di chiudere gli occhi
Hai reso la mia vita colorata
 
Fine
 
 
A.A.
Ecco l’epilogo. Oddio non ci credo, questa fic è finita, ci credete. Dopo tante pene è arrivata al termine.
Come avete ben capito i nostri Rein e Shade sono sposati e stanno aspettando un/a figlio/a, non ho specificato per lasciare a voi la decisione. Non chiedetemi il perché, sapete che faccio cose senza un minimo di senso.
Onestamente non so quanto le donne gravide siano così esaurite, quindi prendetela come una ‘caricatura’.
La canzone scelta è stata dettata dalla mia recente ossessione per il kpop (e per gli SHINee, quanto li amo) per questo ho scritto il testo in italiano, non sapevo dove trovare il teso in hangul e non mi piaceva l’idea di usare la romanizazzione.
Se volete ascoltare l’intera canzone (che vi consiglio) eccola qui --> https://www.youtube.com/watch?v=n2JpQC8HQxU nel video c’è la traduzione in italiano.
 
Ora è il momento dei ringraziamenti.
Ringrazio ognuna di voi che ha continuato a seguire la mia fic per tutto questo tempo, tra gli alti e bassi (più alti che bassi, ma vabbé..). Chiedo scusa se vi ho fatto aspettare così tanto tempo e vi ringrazio per la pazienza che avete dimostrato.
Ringrazio coloro che hanno recensito, messo tra preferite, ricordate e seguite. Non vi elenco tutte, altrimenti farei le note più lunghe del capitolo. Grazie anche a chi legge soltanto.
Ancora un grazie a tutte per aver seguite questa fan fiction.
Un bacio a tutte.
A presto,
Tata
  
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