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Autore: ladymia    13/07/2015    1 recensioni
Qualcosa si sta rompendo, tutto ciò che si era stabilizzato sta per essere sgretolato.
Manca una persona, Calum Hood, ma c’è pure un bambino di troppo, com’è possibile?
Dana e Luke erano ritornati ad essere i soliti Bad Blood, per quanto tempo però?
A Dana, Allie, non convince, è troppo innocente per essere una testimone, a Luke, invece, incuriosisce.
Aggiungendo il fatto che tra Dana e Michael sta succedendo qualcosa e non so se resteranno in piedi, la morte di qualcuno è difficile da superare. Ed anche il tradimento, poi, Michael è paranoico,
Ashton non riesce a capire, cosa c’entra lui in tutto questo gioco malsano?
Di certo, vivi o morti, tutti loro sanno che il lieto fine non esiste.
Non c’è più tempo.
Il tempo sta per scadere.
Il momento arriva.
***
Michael sapeva con certezza che Calum era ancora vivo, una mocciosa come Misha Kallen, pazza o meno, non avrebbe mai potuto farlo fuori, ma allora dov’era Calum Hood? Perché non tornava da Michael? In che guaio si era cacciato?
Dana guardò bene il corpo, completamente carbonizzato, evidentemente chi voleva eliminarlo doveva bruciare qualcosa assieme a lui e rendere alla polizia l’identificazione ardua.
M.C||Mini-long||Sequel
Genere: Comico, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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BAD BLOOD
RUN OUT OF TIME

(quando tinypic si bloccherà metterò il suo banner)

 



You don't pick up but I keep redialing 
Cause you're asleep got your phone on silent 
Still early here I'm wide awake(…)This place, just ain't the same 
I miss the stormy weather 
I'm not okay 
3000 miles

Le vite di tutti sembrano esserci stabilizzate.
E’ passato un anno dalla morte di Misha Kallen, Dana e Luke continuano ad essere i soliti stronzi con i criminali, continuano a non fallire.
Ashton è sempre nell’arma e continua a lavorare con loro, perché sono diventati migliori amici e perché si conoscono da una vita.
Michael conduce la stessa vita di sempre, lavora al pub, canta, fa cocktails, con Dana le cose vanno bene, più che bene, si amano ed amori come il loro non ce ne sono più ormai, lo aveva pure presentato ai suoi genitori il natale scorso e lui era davvero onorato di questa decisione. Tutto sommato aveva la vita che aveva sempre voluto, aveva pure degli amici veri, Luke ed Ashton, con cui poteva mostrarsi per quello che era veramente, anche se all’inizio con Luke non scorreva buon sangue, adesso, dopo un anno, erano fratelli. Non poteva lamentarsi, ma di certo, aveva ancora quel senso di vuoto, perché la sua scomparsa era difficile da superare.
Michael sapeva con certezza che Calum era ancora vivo, una mocciosa come Misha Kallen, pazza o meno, non avrebbe mai potuto farlo fuori, ma allora dov’era Calum Hood? Perché non tornava da Michael? In che guaio si era cacciato?
Quel posto non era lo stesso senza lui, Michael non era lo stesso senza il suo migliore amico, non era pronto ancora a vivere senza di lui, aveva bisogno di lui.
La sua mancanza si faceva sentire sempre di più, quel vuoto si faceva sempre più grande e lui non sapeva da dove iniziare per chiuderlo, era sprovvisto, non aveva calcolato che lui potesse andare via o addirittura potesse essere morto. Lui era sempre stato il suo unico vero amico sin da quando aveva scoperto di essere un informe, era continuamente spaventato da se stesso, ma Calum, lui gli aveva fatto amare se stesso, diceva sempre: nessuno è perfetto da solo, tu hai me ed io te.
Non lo riusciva a capire, cosa gli era successo? Michael deglutì e scacciò tutti i pensieri cattivi, anche Calum era un informe, sapeva difendersi, e poi, era il suo migliore amico, Michael era convinto che le persone tornassero sempre a casa, dove si sentissero al sicuro.
Ti sbagli Michael, Sydney non è così sicura come sembra.
Dana era comodamente seduta sulla sua poltrona del suo ufficio, osservava il viavai che c’era in stazione e si chiedeva perché lei e Luke fossero ancora seduti in quell’ufficio senza fare niente.
Può essere che non c’era mai nessuno da sbattere in cella?
Luke smanettava il suo cellulare, come sempre, mangiando come un erbivoro la sua gomma da masticare, fece salire a Dana l’omicidio.
Dana era sovrappensiero: ben due mesi di ritardo, quindi, molto probabilmente era incinta. Ma chi lo diceva a Michael adesso? Quando si erano messi assieme Michael le aveva chiaramente detto che non poteva aver figli, non sapeva se a causa dei suoi poteri, ma lui era sterile, come poteva dirgli che era incinta? Non gliel’avrebbe detto, ecco.
Dana sbuffò, nemmeno non dirglielo era soluzione, lei voleva quel bambino, era il frutto del loro amore ed era tutto ciò che gli sarebbe rimasto di Michael quando lui sarebbe andato via, perché sì, sarebbe andato via da lei prima o poi.
«Bad Blood, vi richiamano su una scena del crimine» li richiamò un agente.
Evidentemente anche a Sydney era arrivato il loro nomignolo, che bello, pensò scocciata Dana.
Guardò il fratello, che le sorrise ed insieme, si alzarono.
 I ragazzi si era diretti il prima possibile, sarebbero arrivati prima, se non avessero dovuto prendere l’autostrada. La scena del crimine era a circa 30km da Sydney, non molto visto che apparteneva ancora a Sydney, ma nemmeno vicino, visto che ci voleva quasi un’ora ad arrivare.
Luke notò bene intorno a lui che era una campagna con vari capannoni, tutti della medesima corporatura.
Ashton spuntò all’improvviso con accanto una ragazza più alta di lui, vestita con un body da ballerina e le punte, bionda con gli occhi azzurri. Dana la guardò scettica, era una festa in maschera per caso?
«Lei è Allie, una ballerina»
Ma non mi dire, pensò Dana
Ashton fece segno ad Allie di continuare la versione dei fatti «Sono una ballerina da quado avevo tre anni e da quando avevo quindici anni, ora ne ho venti,  mi vengo ad allenare in uno di questi capannoni» Allie sospirò «Di solito usò quello più a destra- ne indicò uno- ma oggi era stranamente bloccato, così sono andata nell’altro ed ho iniziato a ballare nonostante il cattivo odore, poi però ballando mi sono avvicinata ai bagni dove proveniva maggiormente la puzza ed sono entrata ed io, io, io l’ho trovato»
Ashton le diede un colpetto sulla spalla, rassicurandola, facendo segno ai gemelli di seguirlo.
Quando entrarono nel capannone costatarono che effettivamente la ragazza aveva ragione, c’era parecchio cattivo odore, di pelle bruciata. Avvicinandosi al bagno, Dana, come gli altri due, dovette coprirsi il naso perché il cattivo odore era ancora più forte, entrando videro subito il cadavere o almeno, quello che ne restava.
 Dana si avvicinò al cadavere, dove un agente della scientifica stava selezionando alcune parti.
A prima vista le sembrò un’ustione di quarto grado, chimica, per l’esattezza, dato che l’odore dell’acido solforico, mischiato all’odore della carne bruciata, si sentiva ancora nell’aria.
Dana guardò bene il corpo, completamente carbonizzato, evidentemente chi voleva eliminarlo doveva bruciare qualcosa assieme a lui e rendere alla polizia l’identificazione ardua.
L’agente della scientifica guardò i presenti e disse:
«Chi ha appiccato il fuoco è un professionista, tutti gli organi, la massa muscolare sono stati carbonizzati alla perfezione. A prima vista posso dire che è morto circa ieri sera, non so l’ora precisa, ma di sicuro è stato da poco visto che l’odore è ancora forte e quando siamo arrivati alcune parti del corpo ancora scottavano»
L’agente si sistemò la sua mascherina bianca, come agitato.
«Sarà difficile ragazzi, l’identificazione del cadere, dico. Come sapete, come ogni volta che c’è un cadavere bruciato analizzeremo i denti, ma il processo sarà lungo, dalla mascella però posso dirvi che è un uomo. Buona notizia è che nel retro del capannone, ho trovato segni di lotta e del sangue, sangue che con il luminol abbiamo riscontrato fino al corpo, qualcuno deve averlo ripulito ma non troppo bene»
Dana pensò, molto probabilmente, ci doveva essere stata una colluttazione dove magari la vittima era stata ferita a morte oppure era rimasta incosciente, il corpo doveva essere stato trascinato e poi bruciato. L’assassino nel frattempo deve aver pulito il tutto, uscendo da un’altra uscita, non notando che nel retro erano rimaste tracce vere e proprie di sangue.
«Abbiamo mandato in centrale il sangue, un giorno e mezzo e sapremmo chi appartiene. Ma non possiamo essere sicuri che il sangue sia della vittima, quindi dovremmo comunque aspettare l’autopsia. Oh, poi, abbiamo trovato una collana, Irwin, spero vi possa servire per le indagini»
Dana guardò la bustina e analizzò la collana, ma dove l’aveva già vista?
Pensa, pensa, pensa.
Luke la precedette, sconvolto «Dana ma quella collana non è la stessa di Michael? Quella che ha con il suo migliore amico?»

No, non c’era spazio nella vita dei Bad Blood per la pace e la serenità, doveva capitare sempre tutto a loro.
 


 
 
 
Mi sento emozionata, per Dana, per Michael, per tutti.
Ringrazio già chi è arrivato fino a qui e vi confesso che per questo sequel ho tantissima ansia.
Dana è diversa, come avete intuito, ha (forse) una responsabilità in più.
Per questo Sequel ho deciso di farla più debole, sono cattiva.
Michael apparirà nel prossimo ma vi posso dire che non sarà piacevole ;(
Calum è vivo? Mi sembra più morto che vivo a 'sto punto.
Cosa sta succedendo a Sydney?
Oh c’è un motivo se la storia come sottotitolo ha “Run out of time”
Mia loves y’all.
p.s mette la storia tra le seguite/preferite/etc. Mi fareste contenta <3
  
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