Capitolo 4: il bibliotecario
Lean lasciò il cavallo fuori e affido il sacco a lui.
Entrò nella biblioteca, all'interno era tutto uguale,cominciò a chiedere di gerd e gli
indicarono una botola,che peraltro Lean non aveva mai visto.
Si avvicinò e bussò.
“chi è?” rispose una voce dall’interno.
“sono Lean,un cliente della biblioteca mi hanno detto di
rivolgermi a te per sapere qualcosa sul bosco dei dannati”
spaventato.
“il bosco dei dannati?entra presto.”
Lean entrò, e prese una testata, li dentro cera un buoi pazzesco.
All’improvviso si accese una candela. E davanti a lean apparve un
nano,alto più o meno come la metà di Lean, con una grande barba e un’ascia
attaccata alla schiena.
“il bosco dei dannati,lo conosco troppo bene,anche io provai a
superarlo circa 20 anni fa,quando avevo ancora 16 anni, ma non ci riuscii”.
“perché stai chiuso qui dentro?” chiese Lean
“figliolo,io sto qua dentro da 20 anni,è da 20 anni che studio per
trovare un modo per superare quel bosco ed è da 20 anni che non lo trovo”.
“Come fai a mangiare?” chiese Lean
“Jin il barista mi porta il cibo ogni mattina,è per questo che mi
conosce” rispose seccamente Gerd.
“mi potresti aiutare a superare quel bosco?” chiese Lean con tono
da sognatore.
“se non ci sono riuscito io non ci riuscirai tu”
“allora parti con me!con i tuoi studi potremmo farcela insieme”.
Ma Gerd non accettò.
Così Learn da quel giorno cominciò a lavorare da Jin e portava
tutte le mattine il cibo a gerd, per cercare di convincerlo.
Provò per mesi e mesi ma senza risultati.
Learn non sapeva più cosa fare. Aveva prolungato troppo a lungo la
sua partenza.
Cominciarono a tormentarlo strane idee.
“forse il destino non vuole che io parta,forse non sono io l’elfo
che è destinato a scoprire quella terra”.
Non era da lui avere questi pensieri,lui non credeva in forze
superiori,non credeva nel destino,ma sembrava che il suo viaggio non dovesse cominciare.
La notte non dormiva,e cominciò addirittura a trascurare il suo
lavoro da Jin,cosa che lo fece licenziare.
Sembrava che l’unica persona che lo capisse fosse “ferito”,Lean
ormai si confidava solo a lui.
Una mattina però gli venne l’idea. Doveva fare uscire Gerd da
quella dannata botola,forse così avrebbe ritrovato la voglia di tentare
l’impresa.
Andò subito di corsa verso la biblioteca,ma quando arrivò trovò
sull’ingresso: “chiuso per lutto”.
“maledizione speriamo non sia Gerd!”.
Se fosse stato Gerd a morire tutte le speranze di superare il
bosco sarebbero andate perdute.
Lean corse da Jin per saperne di più, e trovò gerd seduto al
tavolo con una bottiglia di Rum.
“gerd sei uscito dalla botola!” disse Lean.
“sei pronto a partire per rhule ragazzo?”
“cosa?” chiese Lean incredulo
“ho detto se sei pronto a partire”
Lean fu contentissimo,Gerd si era deciso.
Gerd gli raccontò che era morta sua moglie di dispiacere perché
non riusciva più a sopportare che suo marito fosse sempre chiuso in quella
botola.
“Lean permettimi di partire in questo viaggio con te,ora che non
c’è più mia moglie per colpa mia, non ho più ragioni di vita,e questo viaggio
potrebbe aiutarmi a trovare un senso alla mia esistenza” disse Gerd quasi piangendo.
“d’accordo,domani mattina alle 5 in piazza,e porta un cavallo”
così finì la conversazione.
Quella notte Learn non dormì, rifletté sulle parole di Gerd,senza
trovarne un senso compiuto.