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Autore: Kylu    15/07/2015    2 recensioni
“Ci sono” esclama in quel momento Potter l’Idiota.
“Se non riesci a finire il giro o se ci metti secoli… dovrai baciarmi!”
Improvvisamente scoppio in quello che è un incrocio tra un attacco di tosse e una risata isterica. Alice mi batte affettuosamente sulla schiena mentre tutti gli altri scoppiano a ridere.
“Io COSA? Potter, ti sei completamente rincogli…”
“Paura, Evans?” mi interrompe lui.
Io mi riprendo, mi rimetto in equilibrio sulla scopa, gli lancio un’occhiataccia al cianuro degna della McGrannit.
“Ti piacerebbe…”
“Allora è fatta” sorride lui. “Se riesci a fare un giro del campo in volo puoi schiantarmi. Se non ci riesci, dovrai baciarmi”.
Una stupida scommessa.
Una stupida scommessa e inizia tutto.
Una stupida scommessa tra l'arrogante James Potter e l'orgogliosa Lily Evans.
E tra Mangiamorte pronti all'azione, misteri e paure, ma anche risate, avventure e appuntamenti, il gioco è fatto.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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“Pensavo al vestitino blu e bianco, sai, quello con le spalline a fiocco, ma non so che scarpe abbinare, avrei quelle bianche di vernice ma non so, hanno solo otto centimetri di tacco, vorrei osare di più…”

“Potresti provare quello rosso che hai usato quest’estate a Londra... O è troppo corto davanti?”

Quella. Stupida. Festa.

E’ sabato mattina e siamo in Sala Grande a fare colazione.

Prevedibilmente, il solo e unico argomento di conversazione concepibile per il corpo studentesco femminile del sesto e settimo anno è cosa si indosserà stasera.

Io mi limito a fissare la mia amata tazza di caffè.

Sarà la solita sagra di ragazze inviperite che mostrano il più possibile di cosce, petto e fondoschiena facendosi i complimenti a vicenda per poi insultarsi alle spalle.

“Allora, Lils?”

Sussulto e metto a fuoco i volti di Emmeline e Alice che mi fissano.

“Ehm… Scusate. Allora cosa?”

Emmeline alza gli occhi al cielo.

“Vestito blu e bianco o quello rosso?” mi ripete con il tono che si usa con una bambina scontrosa.

“Ehm… direi che in entrambi i casi ci sono più buchi che stoffa, per cui non c’è una grande differenza…”

“Lily! Tu e la moda non andrete mai d’accordo” sentenzia indignata.

“O forse lei non ha bisogno di pensare troppo a cosa indossare per apparire presentabile” le dice Mary ad alta voce con un sorriso, comodamente sdraiata su una panca dall’altra parte del tavolo. Emmeline le tira addosso il bicchiere da cui ha appena finito di bere il suo succo di zucca.

Io mi verso la terza tazza di caffè.

“I ragazzi vengono?” chiede Alice ad Emmeline con la sua voce cauta e sottile.

“Mi hanno detto di sì, ma che arrivano dopo. Non ho capito bene cosa avessero da fare…”

“Devono fare riunione straordinaria dei Malandrini” la interrompe Mary, prendendo a dondolare i piedi oltre la panca e controllandosi le doppie punte. “Me l’ha detto Sirius. Sapete cosa? Credo proprio che mi taglierò i capelli”.

“Riunione straordinaria?” chiede Alice.

“Tagliarti i capelli? Ma no! Sono così belli e biondi e lunghi!” si lamenta Emmeline.

“Appunto, sono noiosi” risponde Mary.

Io mi scambio uno sguardo esasperato con Alice. Mentre le altre due discutono del fatto che “per lo meno ti accompagno dal parrucchiere a Hogsmade”, le rispondo.

“Hanno detto che intendono scusarsi ufficialmente con Peter per aver sospettato di lui. Quando l’altra sera Sirius lo ha seguito e Peter se ne è accorto, ci è rimasto malissimo…”

“Ma che ne sanno che dopo che l’ha lasciato andare non sia andato… Insomma, non abbia fatto quello di cui lo sospettavano?”

“Potter ha detto che è andato a trovarlo in infermeria ed è stato con lui per un po’… E dopo nemmeno un’ora è tornato in Sala Comune.”

“Va bene, va bene. Scusami, non è da me sospettare” dice abbassando gli occhi.

“Tranquilla, Ali. Anche io ero dubbiosa… Però, voglio dire, sono affari dei Malandrini, e anche Potter ha detto che…”

“Qualcuno ha detto Potter, Lils?” dice Emmeline, tornando a prestare attenzione a noi. “Chissà com’è che questa settimana mi è sembrato di sentirtelo nominare, boh, giusto un paio di volte…”

“O forse cinque sei…” aggiunge Mary.

“O due volte al giorno…”

“O tre volte all’ora…”

“Smettetela!” le interrompo, arrossendo di botto… Per la rabbia, non per altro. Quella sottospecie di bambino troppo cresciuto con un ego più grande dell’Himalaya ha passato tutta la settimana ad impormi la sua molesta presenza… Questa è la prima ora di pace da, boh, quello che mi sembra un secolo.

“Sapete perfettamente che se non fosse per quella stupida scommessa non lo vorrei più vicino di un cumulo di vermicoli morti masticati da uno Schiopodo Sparacoda” aggiungo, quasi pregandole di ricordare che io sono LILY EVANS, e la suddetta LILY EVANS ha come definizione sul vocabolario “odio James Potter”.

Non mi piace il sorrisetto di Mary.

E’ lo stesso che aveva quando ho raccontato a lei e le altre della scommessa.

Come se credesse di saperla lunga…

“Mary, invece di appuntarti quel sorrisetto stupido in faccia, perché non mangi qualcosa?” chiedo con calma, accennando con la mano al suo piatto ancora lindo e pulito.

Sono più che mai decisa a scoprire cosa c’è che non va in Mary. E se non me lo vuole dire, lo scoprirò da sola.

“Non ho molta fame” dice Mary, e vedo la sua espressione cambiare improvvisamente dallo scherzoso al diffidente.

“Qualcosa devi mangiare, Mary” mi viene in aiuto Alice. “Oggi sarà una giornata lunga. Una fetta di pane? Guarda, ci sono i tuoi biscotti al cioccolato preferiti!”

“Ho detto che non ho fame! Ci vediamo ad Hogsmade” sbotta. Prende la sua borsa e si allontana di fretta verso l’uscita della Sala Grande.

Mi giro verso Emmeline ed Alice. Il mio sguardo perso si riflette nei loro.

 

***

 

L’aria oggi è particolarmente fresca. L’inverno già si preannuncia e sovente le foglie si…

No, okay, non sono nato poeta.

Ma ultimamente, non so, insomma, vi eravate mai accorti che il mondo ha tutta questa magicità intrinseca? No aspetta, intrinse…che?

Ah, il mio cervello corre persino più veloce di me su una scopa.

Anche se naturalmente non è così stupendamente bello da vedere.

Sirius, Peter, Remus ed io – già fuori dall'infermeria grazie ai miei occhioni migliori – siamo stravaccati all'ombra del nostro albero preferito, il salice che da sette anni ci accoglie quando la giornata è bella e stare chiusi in dormitorio è un peccato.

Abbiamo deciso di anticipare a questa mattina la nostra riunione straordinaria per poter andare alla festa questa sera.

Io e Felpato abbiamo appena finito di scusarci con Coda per la faccenda di ieri.

Ovviamente ci sentiamo da schifo, nonostante le scuse. Dubitare dei propri amici... quanto posso essere caduto in basso? Io, che morirei dieci volte piuttosto che tradire uno di loro. Minus è dei nostri.

E poi, guardatelo... Lì che ci fissa ammirato con quegli occhietti acquosi... Ingenuo Peter, come potresti mai pensare di andare contro i tuoi unici amici?

“James, c'è il tuo esplosivo amorino a ore sei” fa Sirius.

Perdo qualche secondo a chiedermi dove siano le ore sei su un orologio e poi mi giro lentamente, facendo come per passarmi una mano tra i capelli e poi bloccandomi alla vista di Lily, fintamente sorpreso.

“Piccolo Giglio! Dolce luce dei miei meravigliosi occhi, la lontananza dalla mia incantevole persona era una fardello troppo pesante da sopportare, suppongo...”

Lily continua a camminare alzando platealmente gli occhi al cielo. “Supponi male, come sempre, Potter. Taci. Sirius” continua poi, piazzandosi di fronte al mio migliore amico con il suo consueto, incantevole fare minaccioso. “Io e te dobbiamo parlare”.

Felpato le rivolge quel sorriso che ci caratterizza.

“Se ti serve l'orario completo di James, il suo numero di scarpe o un consiglio sul suo regalo di Natale puoi chiederlo direttamente a lui, Evans” le dice.

Lei nemmeno lo affattura, e questo mi preoccupa. C'è evidentemente qualcosa che non va.

“Dobbiamo parlare di Mary”.

 

***

 

“...E ricordate di cominciare a chiedere in giro chi ci starebbe per una festa a sorpresa la settimana prossima. E ovviamente assicuratevi che non dicano nulla ad Alice!”

“Emmeline, me lo hai ripetuto un centinaio di volte” le risponde Mary tranquillamente. “Dimmelo la centounesima volta e giuro che ti trovi la piovra gigante nel letto stanotte.”

“Se ne usciamo vive” commento io, laconica. Siamo arrivate davanti alla Stanza delle Necessità.

E' ancora presto, sono circa le otto di sera. E' fondamentale che ci si ritrovi prima del coprifuoco, in modo da non aver nessun tipo di problemi. Per tornare nelle Sale Comuni a notte inoltrata, invece, basta chiedere un passaggio alla magia della Stanza.

Non avevo intenzione di venire. Pagherei venti galeoni per essere in questo momento sprofondata in una poltrona davanti al fuoco o sul letto a finire di recuperare la montagna di lezioni perse a inizio settimana.

E invece, secondo il fantastico piano escogitato oggi con Sirius e Remus, mi trovo con Mary ed Emmeline al settimo piano. Alice doveva andare al dormitorio dei Tassorosso a prendere sua cugina, che non era mai stata ad una festa del genere prima.

Quanto la invidio!

Quello su cui punto è, mentre aspetto che Sirius faccia ubriacare Mary per poterle cavare fuori quella verità che vuole tenerci nascosta, di trovare un posticino isolato e prendermi il tempo di pensare.

Stanno succedendo troppe cose ultimamente, e nessuna sembra risolversi.

Severus non si fa vedere alle lezioni e io non ho ancora avuto modo di parlargli – o di lanciargli una maledizione, non lo so – , per esempio.

“Lils, io te lo ripeto, se entri conciata così alla festa ti rideranno dietro fino al polo nord” sentenzia Emmeline.

Guardo in giu. Cosa c'è che non va? Okay, non sono letteralmente agghindata a festa, ma...

“Per lo meno potevi cambiarti la gonna della divisa...”

“O metterti un paio di scarpe decenti...”

“E evitare quella camiciona orribile...”

“Ehi” protesto io, offesa. “Non è orribile. E' una vecchia camicia di papà, è comodissima! E' solo un po' larga... e, si, ehm, sformata... e...”

“E orribile, appunto. Ma come vuoi, ormai siamo qua. Entriamo” conclude Mary.

Chiudiamo gli occhi e camminiamo tre volte davanti alla porta, Mary ed Emmeline dall'alto dei loro tacchi a spillo. Emmeline alla fine si è decisa per il vestitino rosso, la minigonna che le lascia completamente scoperte le gambe. Mary indossa invece un vestito nero decorato a pailettes e con uno scollo sulla schiena particolarmente notevole.

La porta si materializza e noi entriamo.

Per un attimo vengo colta da un flashback di una stanza accogliente con un semplice letto di legno chiaro sotto una finestra luminosa...

No, Lily. NO.

Poi mi riscuoto e mi guardo attorno in mezzo alla massa di persone e alla musica assordante.

La Stanza ha dato il meglio di sé: davanti a noi si apre una sala enorme immersa nella penombra, quasi completamente occupata da una pista da ballo illuminata a intermittenza da luci abbaglianti.

Tutt'attorno ai lati della pista, a intervalli regolari, si liberano ondate di fumo colorato che appestano l'aria.

Sulla destra si apre uno spiazzo poco più tranquillo ricolmo di tavolini, banconi pieni di bottiglie di alcolici, poltrone, divani appartati.

“Bene, io vado a sedermi” urlo per sovrastare le frequenze assordanti. Emmeline annuisce nella mia direzione e poi prende Mary per un braccio, conducendola in mezzo alla calca, sicuramente in cerca dei Malandrini.

“Lily?”

Mi giro e mi trovo davanti Ann Countway.

Ann è probabilmente la ragazza più... particolare della scuola. Sta sempre da sola, ma non sembra pesarle. E' semplicemente immersa nel suo mondo. E' una metamorfomagus, e questo le procura un certo numero di occhiate storte aggiuntive. Oggi i suoi capelli sono boccoli turchesi, mentre gli occhi grigio-azzurro sono quelli di sempre.

“Ciao, Ann! Come stai?” comincio sollevata. Con lei non c'è pericolo di essere disturbati per più di qualche minuto. Spesso prende e se ne va a metà discorso.

“Bene, credo. O comunque, non c'è nulla di male” mi risponde tranquillamente. Io scuoto impercettibilmente la testa. E' peggio dei centauri: impossibile cavarne una risposta civilmente concreta.

“Stai bene vestita così. Qui sono tutte, beh, sai...” mi dice, fissandomi con gli occhi spalancati. E' leggermente inquietante.

Noto che persino lei è dotata di vestito – seppur né scollato né corto – e scarpe alte.

“Si, beh, ehm, le mie amiche non approvano molto” bofonchio in risposta.

“Perché no? Beh, se vuoi possiamo rimediare” mi dice.

“Cos..? No guarda, grazie, va benissimo così...”

“Dai, fidati. Le capisco. Non è molto educato nei confronti di chi organizza il tutto partecipare ad una festa ma venire coi vestiti sbagliati. Capita a tutti una svista, magari non avevi capito” aggiunge con fare tranquillizzante.

“...Educato?” riesco solo a ripetere.

“Aspetta” mi dice.

Poi inizia a girarmi attorno e io chiudo gli occhi. Odio la vicinanza di persone che non conosco bene.

Mi alza la gonna di diversi centimetri, poi mi allaccia la camicia in vita con un nodo, apre tre bottoni sotto il colletto e tira su le maniche. Si allontana e mi squadra. “Le calze della divisa fino al ginocchio sono inguardabili, non trovi? Togliti calze e scarpe, io ti sciolgo i capelli”.

Eseguo. Questa ragazza è seriamente inquietante.

“Ora sei apposto” mi dice, soddisfatta. “Puoi andare a cercare James”.

Poi si gira e se ne va.

Ci metto qualche secondo a metabolizzare.

“Cercare... ANN, COSA HAI DETTO? UN RICCIOCORNO SCHIATTOSO TI HA MANGIATO IL CERVELLO MENTRE DORMIV- Per Merlino! Severus!”

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Salve.

Come capita troppo spesso, mi scuso per il ritardo e prometto – seriamente – un aggiornamento a breve... Nel prossimo capitolo: finalmente troverete un bel po' di Fluff per James e Lily. Jami se l'è meritato, che dite?

Per il resto nulla da aggiungere, premetto che si risolveranno i vari misteri (Mary, Peter...). Abbiate pazienza.

E recensite, che ne ho bisogno (più di quanto immaginiate.)

A presto,

Kylu

 

  
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