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Autore: Sanae Nakazawa    26/02/2005    14 recensioni
Il fatto è che a sedici anni il cervello lavora di fantasia in maniera frenetica. Sopratutto se di mezzo ci sono questioni di sesso. Si rischia di arrivare a conclusioni che non stanno nè in cielo nè in terra, ma che ci vuoi fare! E' il bello di esser giovani!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Due

Quando si subisce un forte shock emotivo, sopratutto se comportato da delusione amorosa, si smette di mangiare, di dormire e di esser felici.
Non ricordo dove la lessi una roba del genere, probabilmente dal Magazine delle Streghe che mamma si ostina da anni a collezionare.
Non mi sono sentito mai infelice come quella notte però, come a voler eccedere dalla norma, mangiai come un porco e mi addormentai quasi subito, sotto le amorevoli cure della mia sorellina impietosita e del mio migliore amico ancora sconvolto.
Il silenzio innaturale di qualche ora prima era stato rotto dall'apertura e chiusura repentina della porta accanto. La mia mente era ancora abbastanza lucida dal formulare delle ipotesi: Hermione aveva lasciato la stanza di Kevin e, probabilmente, si era fiondata nella sua per confidarsi con una Ginny che per quella notte non avrebbe fatto ritorno.
Curioso che come quella che altrimenti sarebbe stata considerata una vacanza estiva tra amici, si stesse per tramutare nella guerra più ridicola della storia.
No...no...niente manganellate o anatemi illegali per aria (anche se, come ho ripetuto più volte, la voglia di farne era sempre più insistente).
Quello che si attuò nei due giorni seguenti fu qualcosa di talmente crudele e patetico che non ebbe nè vincitori nè vinti.
Quando vi racconterò la fine di quest'avventura, sarà come assistere ad un massacro di gruppo, vi avverto.
Il piano di Ginny era sostanzialmente semplice.
Dopo avermi lasciato il tempo e lo spazio di riprendermi, ossia quando finalmente, dopo circa tre ore, smisi di restare immobile e pensieroso, mi si avvicinò con una pacca sulla spalla ed un ghigno furbetto.
"Fatti vedere con una bella ragazza ed il gioco è fatto" esclamò passando in rassegna dei nostri visi, egualmente sgomenti.
"Se è come penso io, Hermione scoppierà di gelosia. A quel punto non potrà far altro che scusarsi dei propri errori e mollare quel bellimbusto"
Disperato com'ero in quel momento cominciai a valutare le parole della mia sorellina e ad accettare inconsciamente il consiglio che mi proponeva.
Insomma lo dice sempre anche mia madre: le cose più semplici sono anche le più efficaci.
Accettai quasi subito, nonostante qualcosa nell'aria mi dicesse che stavo per peggiorare la situazione, ma son bravo a far orecchie da mercante.
Stilammo una lista di azioni da seguire e, maniacalmente, ci demmo dei compiti ben definiti.
Ginny avrebbe fatto sputare il rospo ad Hermione e, nel frattempo, avrebbe inventato storielle sulla mia immaginaria vita sentimentale.
Harry invece era addetto a circuire Kevin, a tentare di allontanarlo e a farlo scendere da quel gradino di perfezione sul quale troneggiava fiero.
Io mi sarei limitato a limonare in pubblico con la complice e ad assumere un'espressione idiota ogni qual volta lei fosse presente (non che mi ci sarebbe voluto molto, a dirla tutta).
Il problema si venne a presentare quando, dopo aver passato il resto della notte a mandare gufi alle amiche di Ginny più vicine a Londra, ricevemmo una caterba di risposte negative.
Sentitamente dispiaciute, certo, ma negative.
E così le nostre speranze si affievolivano man mano.
Scesi a colazione. Harry dormiva come un ghiro e Ginny si era ritirata in camera con la scusa di un forte mal di testa.
Come da copione Hermione era lì, sola ed assorta nella lettura del numero giornaliero della Gazzetta.
"Ciao..." bofonchiai dopo un'iniziale progetto di scappar via. Lei non sorrideva nè era triste.
Delle brutte occhiaie le contornavano gli occhi ed il viso era pallido. Sussurrò uno ciao appena udibile e capii all'istante che qualcosa non andava.
"Il tuo...*amico*?" le chiesi burbero, dopo aver raccolto il coraggio necessario.
"Uscito" risposte laconica.
C'entrava qualcosa lui, ne ero certo. Quel lurido pezzo di merda magari era scappato dopo essersi rubato la sua innocenza.
Lei si limitò a guardarmi per qualche secondo, come se stesse studiando approfonditamente ogni linea dei mio viso.
Mi sentii avvampare. In altri casi l'avrei consolata chiedendole il perchè di quell'aria funerea.
Ma, stupidamente, preferii non indagare.
Mi alzai di scatto con il forte bisogno di fare due passi all'aria fresca. Hermione sembrò voler dire qualcosa, ma non gliene diedi modo.
Scappai in giardino con la ferma convinzione che stava semplicemente raccogliendo ciò che aveva seminato.
Respirai a pieni polmoni l'aria smorzata di quella grigia mattina babbana. Avrei voluto urlare, fare qualcosa di grande, solo per sfogare la moltitudine di emozioni che mi racchiudevo dentro.
"Dobbiamo fare qualcosa..."

Ginny uscì dalla camera verso ora di pranzo con in faccia stampata la soddisfazione che poteva avere un suino dopo un pasto molto abbondante.
Il suo ghigno si era allargato e, dopo aver trascorso il pranzo ad osservare Hermione in silenzio quasi tombale, mentre la nostra vittima si recava alla toilette schiarì la voce e si preparò ad iniziare.
"Travestiamo Harry da donna" mugugnò felice, come se fosse una cosa normalissima. "Lasciate fare a me, non lo riconoscerà nessuno"
Sarei proprio curioso di sapere che faccia avessimo assunto in quel momento io ed il mio amico.
So per certo che Harry lasciò cadere la forchetta nei suoi cavoletti di Bruxelles e non aprì bocca per un buon periodo. Io avevo una paresi per tutto il corpo.
"Ma sei matta, Gin?" esclamai cercando di non farmi udire da Hermione, che intanto era comodamente waterizzata "Cioè...se Hermione ci scopre sono guai...ma guai tremendi!"
Quella piccola peste mi zittì con uno schiaffo ben poderato sulla mia povra testa, già dolente di suo. Harry intanto viaggiava in mondi paralleli.
"Se vuoi riavere Hermione è l'unica soluzione..."
Non avevo mai detto di *rivolere* Hermione (non l'avevo mai avuta, a dire il vero). Nè tantomeno avevo mai confessato che in fondo in fondo di lei ero stato sempre un pò attratto.
Ma Ginny dava per scontato queste cose e io non mi scomodavo a negar nulla, dato che un fondo di verità c'era.
Semplicemente mia sorella era stata tanto più sveglia di me da essersene accorta ancor prima che io riuscissi ad ammetterlo.
Quando Hermione tornò dal bagno credo che si sia fatta diecimila quesiti sul nostro strano atteggiamento.
"Successo qualcosa?" chiese alzando un sopracciglio, scrutandoci come se fossimo tre piccoli ladri.
Nè io nè Harry avevamo le facoltà mentali per risponderle, ma Ginny pensò a tutto.
"Herm...? Dovrei chiederti un piacere" esordì poggiando i gomiti sul tavolo e sbattendo gli occhioni.
Hermione, che raramente resisteva alle coccole di mia sorella, posò la forchetta all'istante "Tutto quello che vuoi"
"Una mia amica...di...di una scuola Irlandese...sai siamo amiche di penna..." titubò Ginny ma Hermione la incitò ad andare avanti con un gesto della mano. "Sarà a Londra per dei giorni...un paio credo...ti spiace se passa un pò di tempo con noi? Ci vediamo così raramente..."
"Hai un'amica di penna?" chiese la padrona di casa, stranita al punto giusto.
"Si...ci scriviamo raramente sai..."
Come ormai di routine, cadde un silenzio gelido. Stavo quasi per alzare bandiera bianca e rassegnarmi quando la voce di Hermione riempì la stanza, squillante.
"Va bene, può dormire qui"
Ci guardammo come se avessimo fatto una grande vincita alla lotteria.
Il piano poteva avere inizio.

*

La mia ragazza si chiamava Jodie (avevamo optato per Marie o Luana, ma sembravano poco appropriate al suo aspetto, o perlomeno a Ginny parve così).
Aveva degli occhi molto belli, verdi e grandi. E lunghi capelli neri talmente lucidi da poter sembrare una parrucca se visti troppo da vicino.
E poi aveva una luuunga frangia che le copriva la fronte, quasi come se avesse qualcosa da nascondere.
La sua vocetta era un pò stridula, è vero, ma purtroppo era affetta da un tremendo raffreddore, nonostante fossimo in piena estate.
Il mio amico Harry Potter aveva ricevuto un gufo quel pomeriggio stesso. Lupin lo rivoleva a Grimmauld per parlargli di una cosa (che successivamente ci sarebbe venuta in mente).
Così Harry Potter aveva ringraziato Hermione dell'ospitalità, promettendole di far ritorno quanto prima, nascosto il suo bagaglio sotto il letto e messo in scena una partenza strappalacrime.
Kevin telefonò quella sera stessa, ma non riuscimmo a comprendere neanche una parola della conversazione tanto parlava fitto quell'arpia. Mi resi nuovamente conto solamente che aveva un'aria davvero depressa e che il suo pallore era sempre più accentuato.
Mia sorella Ginny ci aveva messo circa quattro, e dico quattro, ore per rendere il mio amico Harry Potter, la bellissima Jodie, rivelandosi una truccatrice davvero esperta (ovviamente lavoravamo di notte).
Ero là là per proporre a quella folle di lasciar perdere prima che Hermione cominciasse a sospettare qualcosa che mi apparve davanti questo lusso di donna.
Non feci neanche in tempo a formulare il pensiero "Merda! Ma allora mia sorella ha trovato un'amica da portare!" che la bellona emise un grugnito che riconobbi come la voce del mio migliore amico.
Seconda volta che mi salirono i conati di vomito in meno di ventiquattro ore.
Era mattino accennato quando uscimmo dalla camera. Harry, che da questo momento chiamerò Jodie quando è travestito, per comodità, fu fatto uscire dalla porta di servizio.
Io, dalla principale, fui cacciato in giardino.
Ginny tornò in camera dopo aver bisbigliato qualcosa ad Harry fitto fitto.
Mi sentivo un perfetto cretino, ma mi era stato detto di aspettare e di lasciar fare a *Jodie*.
Sinceramente non so con quale stratagemma Ginny indusse Hermione ad affacciarsi alla finestra, che come ho già detto dava sul giardino, e ad osservare la scena.
Mi voltai verso destra e notai Jodie, con tanto di borsone di Ginny taroccato a seguito, pantaloni fin troppo stretti sempre di mia sorella e una t-shirt abbastanza larga da coprirne il fisico mascolino (che poi fortuna vuole che Harry sia davvero una mezzasega, quindi non fu difficilissimo camuffarlo). Mi correva incontro con un sorriso tiratissimo.
"Jodie!" gridò Ginny dall'alto della sua finestra.
Alzai la testa e notai Hermione piuttosto smarrita. Come se si stesse pentendo all'istante della scelta che aveva fatto.
Jodie mi si fiondò addosso abbracciandomi (forse Ginny, dall'alto della sua disonestà, aveva anche drogato Harry per fargli fare quelle cose).
La mia testa era ancora alzata verso la finestra. Come imbambolata.
Mi bastò vedere la faccia di Hermione mentre avevo Jodie stretta al collo per capire che ormai era fatta.
Avrei vinto io.

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CONTINUA

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I personaggi di Harry Potter sono © J.K.Rowling, Bloomsbury.
So di essere *punibilmente* assente negli ultimi tempi, ma davvero la testa non ci sta. Volevo dirvi che anche se non commento molto [ è perchè spesso salvo le fic e le leggo dal portatile nel lettuccio ] sappiate che vi sto leggendo ;_; non vi inquieta questa cosa *u_u*? Mehe! Questa fanfic, per quanto mi esaltasse inizialmente, non mi sta dando le soddisfazioni che mi ero immaginata.
Quindi scusate se il ritmo incalzante di aggiornamenti va via via scemando, ma tanto è quasi terminata e, come dicevo, roba del genere serve per sbloccarmi da questo stato anti-scrittura. Mi auguro che al terminare di questa ((mancano si e no due capitoli)) riesca a proseguire tutta la roba che ho lasciato in sospeso ;_; è una vergogna, sob ;_;.
Intanto, come sempre, ringrazio tutti per l'appoggio e le recensioni, che fanno sempre tanto piacere! :*

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