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Autore: Solounastoria    16/07/2015    0 recensioni
un messaggio che forse rimarrà inascoltato; uno sfogo che sentivo di dovere a me stessa su un'amicizia a distanza alla quale ormai faccio fatica a credere.
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Come posso trovare la fiducia e aggrapparmi alla tua mano se solo pretendi e non dai nulla in cambio?
I tuoi silenzi mi uccidono, le tue assenze lo fanno come il tuo voler stare con gli altri, ma in un luogo diverso da dove sono io.
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho affrontato anni di solitudine, sola, nell’ombra schiacciata dal buio e con una gran voglia solo di smettere di respirare; eppure, non so affrontare te che ormai non riesco più a comprendere.
Ho affrontato giorni ed ore di infiniti silenzi; eppure, non riesco a sopportare i suoi e anzi odio vederti parlare con altri quando stai con me.
Non sopporto più di stare nascosta, di essere invisibile agli occhi degli altri dai quali tu tenti di nascondermi, per paura o forse per imbarazzo.
Perché tutte queste restrizioni? Perché tutte queste promesse infrante quando sembri volermi evitare come la peste, quando mi dici di essere sola, di essere l’ultima ruota del carro?
Sorrido, ti consolo, ti consiglio, cerco di ingoiare il rospo, ma quello rimane lì e poi esplodo e tu ti senti ferita da me e non comprendi mai cosa davvero mi dia fastidio in questo rapporto d’amicizia che ormai sento usurato, come un filo che lentamente sta iniziando ad essere tagliato.
Hai detto che ti ho mentito, ma anche tu lo hai fatto; anche se spesso non ti ho mai detto nulla.
Cerco di resistere, di lottare, di dire che sono io il problema, che sono troppo esigente; tuttavia, come non esserlo quando non posso vederti, abbracciarti e divertirmi insieme a te? Come posso avere il cuore leggero quando tu non vuoi farti vedere con nessuno e non ti apri nemmeno con me?
Come posso trovare la fiducia e aggrapparmi alla tua mano se solo pretendi e non dai nulla in cambio?
I tuoi silenzi mi uccidono, le tue assenze lo fanno come il tuo voler stare con gli altri, ma in un luogo diverso da dove sono io.
Spesso mi hai detto mentre ero arrabbiata che non importava, che se per me era importante potevamo farlo su whats invece che su un altro social.
Alla fine ho tentato di staccarmi da te, ma non ci sono riuscita e non so se rallegrarmene oppure se darmi dell’idiota per questo.
Chi sono io per te?
Come posso darti fiducia quando palesemente mi eviti? Quando usi tua madre come scusa?
Come posso considerarti una vera amica quando non posso mettere nemmeno un mi piace su Facebook, quando non mi rendi partecipe di niente della tua vita che non conosco affatto?
Forse sono morbosa, forse ho paura; ma questa sono io, fragile, possessiva e che vorrebbe stare alla luce e non al buio dove la costringi.
Forse sono una falena, attratta da quel fuoco che la brucerà. 
Probabilmente sbaglio, forse dovrei smettere di arrabbiarmi, ma non ci riesco e il cuore trema mentre sento che la distanza che ci divide sta uccidendo la nostra amicizia.
Quante volte abbiamo discusso? Quanto volte sono stata io a venire a patti per non perderti mentre tu hai sempre solo cercato di rabbonirmi o di lasciarmi subito andare?
Sono un’idiota per starci male.
Sono un’idiota per piangere per qualcosa che forse non c’è più da tempo.
Sono una scema per non saper dire addio al dolore che sai solo infliggere nel mio cuore.
Sono davvero senza speranza nel pensare che un giorno leggerai questo messaggio che è per te e capirai come davvero mi sento, ma allo stesso tempo sono un’idiota nello sperare che non lo leggerai mai.
   
 
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