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Autore: Light Clary    16/07/2015    3 recensioni
☠ Harry è un ragazzo che sogna di diventare il Re dei Pirati. L'impresa è ardua. Dovrà affrontare i mille pericoli del mare, scontrarsi con corsari assetati di sangue e soprattutto trovare i compagni ideali che lo accompagneranno in quest'avventura.
Louis: E' un celebre spadaccino che sconfigge qualsiasi nemico non con una, non con due, ma con tre spade. 
Viola: Ragazza esperta di navigazione con l'obbiettivo di raccogliere piu' soldi possibili. Nasconde un segreto.
Zayn :Cecchino imbranato e un pò fifone, col desiderio di seguire le orme del padre e diventare un vero pirata.
Niall: Eccellente cuoco che per combattere non ricorre alle mani, ma alla potenza delle sue gambe. Non resiste al fascino di una bella ragazza.
TRA I MILLE PERICOLI DEL MARE E LE CONTINUE SFUGGITE ALLA MARINA MILITARE, CAPIRANNO DI ESSERE DESTINATI A DIVENTARE I PADRONI DEL GRANDE BLU. 
L'OCEANO PIU' VASTO DEL MONDO.
Spero di avervi incuriositi. In tal caso aspetto i vostri commenti ;) ;) ; ) ;)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
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Tutti i piccoli occhietti rappresi degli Uomini-Pesce, si posarono increduli sul ragazzo che aveva appena sfondato metà di un muro molto compatto.
La domanda che aveva appena volto però, li lasciò ancora più stupiti.
Come, non sapere, chi sia il loro Capitano?
-Arlong, dici? – sibilò questi innervosito – Sono io.
Il ragazzo allora avanzò a grandi passi verso il suo piedistallo.
-Io mi chiamo Harry – si presentò.
-E chi diavolo saresti? – chiesero i mostri.
-Un pirata! – sbottò lui continuando ad avanzare.
-Dove credi di andare? – chiesero due Uomini-Pesce parandosi davanti a lui, divertiti – Prima dovrai fare i conti con noi.
Il ragazzo neanche li guardò. Afferrò un lembo di branchia da entrambe le facce e le sbatté una contro l’altra in modo sonoro, stordendoli.
-Levatevi – ordinò riprendendo ad avanzare.
Arlong sgranò gli occhi. I suoi uomini la bocca, imperterriti.
-Cosa vuole un pirata da me? – chiese Arlong.
Harry si fermò ormai a poca distanza dal trono. Serrò le labbra squadrando per un istante quell’essere terrificante senza però dimostrare un briciolo di timore. Poi si afferrò il pugno sinistro e lo caricò. Nessuno ebbe il tempo di capire cosa stesse pianificando perché l’attimo successivo fu un lampo. Quel pugno scattò veloce come un proiettile e colpì Arlong in pieno volto, facendogli spiccare il volo di alcuni metri di altezza e atterrare di tanti altri di distanza. Il muro contro cui andò a sbattere, si aprì di alcuni pezzi.
Gli Uomini-Pesce e gli abitanti di Coconout Village rimasti fuori dal cortile a osservare la scena, sbiancarono inorriditi davanti a quel gesto che nessuno aveva mai osato compiere in vita propria.
Arlong non svenne. Anzi si riprese subito dalla caduta, scrollandosi di dosso la polvere e toccandosi la guancia solcata da un profondo livido.
Mostrò i denti rivolgendo uno sguardo omicida al ragazzo:  -Ma cosa cazzo vuoi da me?
Harry però dimostrò molta più rabbia, dilatò le narici come fa un toro imbizzarrito e fu come se dal loro interno uscisse vapore fumogeno.
Nella sua mente comparve di nuovo l’immagine di Viola in ginocchio col braccio sanguinante che piangeva disperata. Solo la parola che gli aveva rivolto gli rimbombava in testa.
Harry … aiutami
 
Il ragazzo ringhiò mostrando anche lui i denti.
-TU! – gridò rivolto ad ArlongCome hai osato far soffrire Viola????
 
In quel momento dalla piscina centrale uscirono altri Uomini-Pesce, tutti armati e si lanciarono verso di lui.
-Bastardo! Come osi colpire il nostro Capitano??
Harry non si mosse, noncurante delle tante spade che stavano per trafiggerlo.
In quel momento a salvarlo, intervennero una miriade di calci, che atterrò uno a uno quel gruppo di Uomini-Pesce.
-Non impicciatevi, mezze seghe! – disse Niall colpendone un altro.
Poi andò ad affiancare l’amico: - Santo cielo. Come puoi irrompere qui dentro tutto da solo?
-Vincerei anche se fossi solo – lo assicurò Harry.
-Idiota – sbuffò Niall – Quando ho detto che ero preoccupato per te, mi riferivo al fatto di non tenerti tutto il divertimento – indicò i corpi distesi degli Uomini-Pesce.
-Ah. Okay.
-Beh – balbettò all’improvviso Zayn, raggiungendoli tremante – Io non mi offendo se volete tenervi tutto il divertimento.
-Sei il solito vigliacco – commentò Louis unendosi a loro e dando una spallata al cecchino.
In quel momento, Elaphus digrignò i denti.
-E’ proprio lui. Lo spadaccino Louis. Quello che mi ha ingannato!
-Guardate! – strillò un altro Uomo-Pesce indicando Zayn – Ma quello …
-Cosa?? – esclamò Fiskur senza farlo terminare – Ma Viola l’aveva ucciso!! Come può essere ancora vivo??
-Questo significa … - disse Morsky senza riflettere – Ma certo! Io l’ho sempre saputo! Quella stronza è una traditrice!!
Gli occhi di Arlong erano puntati sui quattro ragazzi in piedi vicino il suo piedistallo che lo fissavano agguerriti. Chiuse gli occhi per nascondere tutta l’ira che non voleva liberare a boiate. Non subito.
-Ma chi sono quei ragazzi? – chiese il dottore del villaggio, rimasto di stucco come tutti gli altri.
-Ha fatto volare via Arlong! – dissero gli altri.
-Incredibile!
-Nessuno di noi è mai riuscito anche solo a toccarlo …
-Non è una cosa che riuscirebbe a un normale essere umano.
-Non vi lasceremo passare – ripeterono Jonathan e Sauk parandosi di fronte la folla – Se interverreste, peggiorereste soltanto la situazione. Sareste d’intralcio.
-Non capisco – disse Javier – Perché lo fanno? Sono stranieri. Non hanno motivo di combattere. Che ragione li spinge a farlo?
-Che motivo hanno? – rispose Sauk – Semplice
-Non vogliono più vedere Viola soffrire – finì per lui Jonathan.
-Lottare per difendere chi si ama, è una ragione più che valida – riprese Sauk.
Quella risposta ammutolì Javier e tutti gli altri, che rimasero fermi ad assistere.
 
-E così sareste dei pirati? – ghignò Arlong rimettendosi lentamente in piedi – Dunque è questa la relazione che c’è tra voi e Viola. E io che pensavo foste solo altri fra le sue tante vittime. Ma cosa potrebbero mai fare quattro esseri inferiori come voi, contro uno come me?
-Poveri illusi – rise ElaphusArlong non sprecherà il suo prezioso tempo con voi. Per questo ci penserà “Lui” – solo allora tutti si accorsero che in mano teneva uno strano aggeggio simile a un fischietto da arbitro. Se lo portò nella bocca squamosa e ci soffiò dentro producendo un suono frastornate che assordò tutti per un secondo. Era un richiamo: - Vieni – prese a urlare l’Uomo-Aragosta – vieni, Pesce-Drago! È ora dello spuntino – ghignò ai quattro ragazzi.
Passarono alcuni minuti ma non successe nulla. Alcuni si aspettavano di vedere un essere mostruoso uscire dalla piscina, centrale più affamato che mai, ma la superfice dell’acqua rimase intatta.
Elaphus riprovò a fischiare e a chiamare di nuovo ma non successe niente.
-Insomma, dove sei, Pesce-Drago?
Harry e Niall si lanciarono un’occhiata furbetta: - Hai detto Pesce-Drago?
L’Uomo –Aragosta si girò a fissarli: - Esatto! Lo abbiamo portato qui dal Grande Blu ed è sempre stato al nostro comando. Ha persino distrutto il villaggio di Gosa sotto nostro ordine.
Zayn ripensò con orrore alle macerie di quel luogo sfracellato.
Harry e Niall si ghignarono a vicenda.
-Intendi forse – disse il cuoco mentre l’amico rideva piano alle sue spalle – quel povero adorabile pesciolino che ci siamo mangiati a pranzo?
Gli Uomini-Pesci si paralizzarono assorbendosi quelle parole.
-Cosa hai … - provò a gemere Elaphus.
-Gnam – sorrise Harry accarezzandosi la pancia – era davvero squisito!
-No – disse Elaphus – no, non può essere vero! Siete dei bugiardi!!!
-Invece te lo posso assicurare – confermò in quel momento Sauk ad alta voce – I ragazzi hanno messo K.O. quel mostro e di lui ora non è rimasto che la lisca!
-Non è possibile! – urlò Morsky – Nessuno può riuscire a uccidere un Pesce-Drago! A parte noi!
-Invece ce lo siamo pappati – disse Harry leccandosi le labbra – una vera prelibatezza.
-MALEDETTI!– strillò la maggior parte degli Uomini-Pesce, fiondandosi verso i ragazzi.
Il ragazzo di gomma si fece avanti: - Mi occupo io di loro – disse ai compagni – state indietro.
Loro obbedirono senza opporsi.
Videro il loro amico inspirare profondamente, piegare le ginocchia e piantare i piedi nel pavimento, incastrandoli saldamente nel cemento. Dopodiché girò su sé stesso una decina di volte finché il suo corpo non si fu arrotolato come una pezza bagnata.
Louis aveva già assistito a quella mossa e rabbrividì: - Oh, merda! Al riparo!
-Che hai? – chiese Niall – Che vuole fare?
-Non sarà niente di buono! Via! – ripeté lo spadaccino spingendo i due amici dietro una delle colonne che reggevano la pagoda.
Harry portò le dita di fronte al petto.
-GOM GOM FIREWORKS!
Il suo corpo prese a srotolarsi dalla treccia in cui si era a volto e mentre il ragazzo girava come una trottola ad una velocità inaudita, lanciava milioni di pugni a raffica che andarono a colpire uno a uno gli Uomini-Pesce veloci come tante comete che cadevano dall’alto, lanciandoli o in aria o nelle piscine.
Tutti a eccezione di Arlong e i suoi Tre Ufficiali che poterono così realizzare che quel ragazzo possedeva i poteri delle Folgori del Diavolo.
Harry continuò a girare urlando e imprecando contro di loro mentre pensava scherzosamente alla girandola sul cappello di Javier. Si sentiva proprio così in quel momento. Una girandola.
Quando il suo corpo si snodò completamente, ebbe per un po’ le traveggole. Poi però rimase a contemplare soddisfatto il suo operato quando vide che ormai la maggior parte della ciurma di Arlong era a tappeto.
-Non sono venuto qui per combattere con voi pesci piccoli – informò affannato per la fatica e ancora con la testa girevole – L’unico che voglio sconfiggere – puntò il dito verso ArlongSEI TU!
Arlong allora si mostrò in uno di quei suoi malefici sorrisi che facevano ribrezzo a chiunque li osservasse anche da lontano: -Perfetto– disse in risposta – Anche io stavo giusto pensando in che modo mi sarebbe piaciuto ucciderti – ma Harry non lo stava più ascoltando, attorniato dai suoi amici che gli davano violente botte sulla testa elastica.
-Era pericoloso, imbecille! – strepitava Niall – Quei cosi stavano per caderci addosso!!
-Volevi ammazzare anche noi??? – gli fece eco Zayn furente, tremando più di prima.
-Scusate- si scusò lui alzando le spalle – ci avevo preso la mano.
 
-Che potere distruttivo, – balbettò Javier credendo di avere le allucinazioni – è davvero impossibile! Una cosa assurda!
-E’ incredibile pensare che possa esistere una persona capace ad abbattere così tanti di Uomini-Pesce in un colpo solo! – commentò il dottore asciugandosi la fronte sudata.
Nessuno dei cittadini però, temeva più il peggio per quei ragazzi. Sospirarono speranzosi. Dopo aver visto la capacità di quel ragazzo, finalmente cominciarono a credere che quella sarebbe stata la battaglia decisiva per l’intera isola.
 
Harry fece per muoversi, ma restò lì impalato. Qualcosa lo tratteneva.
Abbassò lo sguardo e si accorse ingenuamente di avere ancora i piedi conficcati nel cemento. Provò ad estrarli fuori prendendo ad agitarsi dando l’impressione di stare ballando in modo terrificante e incapace.
Niente da fare. Erano bloccati.
-Che stai facendo? – gli chiese Zayn– In questo momento, pensi a ballare?
-No – provò a spiegargli – è solo che …
-Come hai osato fare questo alla nostra ciurma? – disse Fiskur, unico rimasto in piedi insieme a Elaphus, Morsky e Arlong. Quattro volti contro quattro volti.
-Credo proprio che ora dovremmo sporcarci le mani – obbiettò Morsky.
-Già – concordò Fiskur- dovremo far loro comprendere l’enorme maggioranza che distingue le due specie.
-Ma bene – sorrise Louis – finalmente si sono fatti avanti i pezzi da novanta.
Arlong ringhiò di nuovo senza però alzare un muscolo.
-Stanne fuori, Capitano – gli dissero i suoi Ufficiali – se scateni ora tutta la tua ira, Arlong Park verrebbe ridotta in polvere. Ci occuperemo noi di loro!
-Fate come vi pare – il loro Capitano si sedette comodamente per terra a gambe incrociate come un bambino che assiste a uno spettacolo di burattini.
-E va bene, ragazzi – disse Niall mettendosi in bocca la sua immancabile sigaretta – conviene anche a noi sporcarci un pochino.
-Ehm … ragazzi … - Harry non era ancora riuscito a spiegare la stupida situazione in cui si trovava. Nessuno gli prestava attenzione.
Elaphus si fece avanti. Trasse una profonda inspirazione, gonfiando il petto e si infilò leggermente una delle chele in gola. Ebbe dei sussulti.
-Cosa combina, l’aragosta? – chiese Louis.
-Se la metti a bollire in acqua salata e poi la tagli a fettine per poi condirla con olio d’oliva e salsa piccante, è un ottimo antipasto – lo sfotté Niall.
-Ragazzi! – cercò di richiamarli Harry – Potete starmi un attimo a …
Non finì la frase perché in quel momento, l’Uomo-Aragosta, vomitò come una pompa, una sostanza liquida e appiccicosa di colore giallognolo che schizzò verso i ragazzi.
Zayn andò a nascondersi dietro un pilastro.
Niall e Louis si spostarono appena in tempo, ma Harry ne fu colpito in pieno, emanando ora un odore nauseabondo e sentendo ogni parte del corpo molliccia. Gli vennero i conati di vomito reale.
-Chiedo scusa – ruttò Elaphus asciugandosi la bocca salmastra – era un po’ di riflusso di corallo.
 
-Ma sei scemo? – gridò Louis rivolto all’amico, ricoperto di rigurgito – Perché non l’hai schivato????
-Ahia! Che male agli occhi!! Non ci vedo!!! – si lamentò Harry dimenandosi e schizzando un po’ ovunque.
Elaphus decise di completare personalmente il lavoro e con una forza bruta, improbabile per uno che se ne resta sempre con la schiena curvata, sollevò un grosso macigno, residuo del muro contro la quale aveva sbattuto Arlong. Era così grosso da nascondere sette persone.
Zayn capì al volo le sue intenzioni: - Scappa Harry! Vuole schiacciarti! – lo avvertì restando nascosto dietro la colonna.
-E’ questo il punto! – gridò l’amico esasperato prendendo a tirarsi i piedi ma senza risultati – Non posso muovermi!
-Cosa? – esclamò Niall.
-Non vengono fuori! – insistette l’amico dimenandosi all’impazzata– Sono incastrato!!!
-Cretino! – urlò Zayn – Sei tu che ce li hai ficcati!
-Che diavolo ti passa per la testa!? – disse Louis sbattendosi una mano sulla fronte.
Elaphus ormai era abbastanza vicino e con un urlo di trionfo, scagliò quel grosso masso addosso ad Harry.
Ma non si udì mai il suono del macigno che lo schiacciava a terra. Solo quello del macigno, che veniva spaccato in due parti, da un possente calcio di Niall che si era parato davanti all’amico appena in tempo.
-Che seccatura- commentò ripulendosi in fretta la scarpa dalla polvere di cemento.
-Bel colpo, Niall! – lo ringraziò Harry, riconoscente.
Elaphus era sbigottito.
Niall sorrise: - Sembra proprio che mi sia messo al seguito di un Capitano che è un completo idiota!
-Già – concordò Louis – Lo penso anch’io.
Harry fece una smorfia a entrambi.
-Wow! Incredibile!!- commentò Zayn senza lasciare il suo nascondiglio.
-Ma infondo – continuò Niall sorridendo – è sempre meglio che fare parte di una schifosa banda che fa del male a una ragazza.
-Una ragazza? – chiese Morsky – Siete venuti qui solo per difendere una schifosa come quella? Mi fate ridere.
-Schifosa? – sibilò Niall restando momentaneamente calmo – Parla ancora così di lei e ti friggo in padella, pesciolino!
Morsky sorrise: - Per essere un umano sei bravino. Ma come pirata non dovresti avere vincoli morali.
Lui fece un’altra tirata di sigaretta: -Vuoi dire che i miei princìpi non sono da pirata? Sicuramente sono migliori dei vostri, stupidi pesciotti.
-Sembra proprio che la superiorità della razza degli Uomini-Pesce non ti suoni familiare – Morsky si scroccò le dita palmate e rivolse al biondino uno sguardo di profonda ostilità.
Lui lo ricambiò. A quanto pare entrambi avevano trovato il loro avversario.
Nel frattempo Zayn, dopo aver esitato a lungo se toccare o no quella roba rivoltante che ricopriva Harry, si era dato da fare per afferrarlo dalle braccia e cominciare a tirarlo il più possibile in modo da liberargli i piedi dal cemento. Ma visto che il ragazzo era di gomma, non faceva altro che allungarsi sempre di più a mano che l’amico indietreggiava tirandolo con sé. I piedi non si decidevano a estrarsi.
-Ehm … Zayn – disse rivolto all’amico con sguardo indifferente, quando ormai il suo corpo era parecchio distante dai piedi incastrati – non credo si libereranno, se continuo ad allontanarmi sempre di più da loro.
-Ah, ma quando sei bravo a parlare! – gridò Zayn ironico e col fiatone per il troppo sforzo – Perché invece non la smetti e mi dai una mano?
Il peggio arrivò quando Elaphus ritentò ancora di schiacciarli raccogliendo un nuovo macigno. Niall era troppo preso a squadrare Morsky e non ci badava.
-Oh, Cacchio!- imprecò Zayn allontanandosi sostenendo il corpo di Harry che diventava ancora più lungo – Avanti, liberati! Liberati! Liberati! – pregò sottovoce senza risultati.
Ma l’Uomo-Aragosta venne fermato anche stavolta.
-Ei, tu – gli disse Louis puntandogli la sua unica spada rimasta – Quei due hanno da fare. Sarò io il tuo avversario.
-Tu??? – ringhiò Elaphus, furioso quando si ritrovò a fissarlo da vicino – Ma certo! Con piacere! Questo è per avermi ingannato! – finalmente riuscì a frantumare in mille pezzettini un macigno di cemento, scagliandolo contro il ragazzo, ma Louis lo deviò per un pelo – Hai anche ucciso tanti dei miei compagni! – gli ricordò la strage che aveva fatto quando era fuggito dalla prigione.
-Non riesumiamo il passato – disse Louis tendendo in avanti la spada – La ragione per cui mi vuoi morto, non m’interessa. La situazione è cambiata – sorrise – non siete più voi che volete uccidere noi. Siamo NOI a voler uccidere VOI!  - rifletté i suoi occhi nella lama della katana, prima di puntarla nuovamente verso il mostro.
 
Zayn trasse un sospiro di sollievo, sapendo che di quel crostaceo se ne sarebbe occupato Louis. Ma nell’asciugarsi il sudore dalla fronte, perse la presa che teneva salda su Harry per trainarlo via dal cemento e l’amico venne nuovamente trascinato all’indietro, nel punto dove le sue gambe erano conficcate. Nel farlo finì per sbaglio addosso a Fiskur, mandandolo a sbattere contro un muro e infine tornò dritto al punto di partenza senza alcun risultato di smossa.
 -Ops! – esclamò Zayn rosso in faccia – Scusa Harry – ma non era questo ora il suo problema principale.
Quando Fiskur si rialzò, sporco dal vomito di Elaphus nel punto in cui Harry aveva sbattuto, lanciò al cecchino uno sguardo omicida ritenendolo responsabile.
-Bastardo! Questa me la paghi!
Zayn sentì il cuore rallentare per la paura e le gambe fremere.
-Oddio … - riuscì a mugugnare.
-Sembra proprio che tu non veda l’ora di morire – disse Fiskur prendendo ad avanzare verso di lui. La camminata divenne piano, piano una corsa.
Zayn si pietrificò per un istante di fronte il volto mezzo spinato di quell’Uomo-Pesce orribile. I suoi denti affilati e minacciosi, i suoi occhi iniettati di sangue e il suo corpo che gli stava venendo incontro. Lo ritenne molto più mostruoso di Arlong. Preso dal panico, non poté fare altro che urlare, girare i tacchi e scappare, oltrepassando il muro sfondato, la folla che stava fuori Arlong Park e dirigendosi verso la foresta.
-Ei – lo riconobbe un cittadino indicandolo – Ma quello non è il ragazzo che ha salvato Javier?
-Perché scappa? – chiese un altro.
Videro anche Fiskur uscire fuori dal solco nel muro creato da Harry e s’immobilizzarono.
Lui li guardò uno a uno.
-Voi siete gli abitanti di Coconout Village – li riconobbe – A giudicare da tutte queste armi, devo desumere che vi state ribellando? – mostrò i denti imponente – Siete tutti …
-Explosive Stars!
Quell’enunciazione lontana, fu susseguita da una pallina improvvisa, che esplose a fuoco sul volto di Fiskur, lesionandolo.
L’Uomo-Pesce strillò e spense le piccole vampe che erano sulla sua faccia, con le mani palmate e nel suo caso mezze spinate.
-Zayn! – strillò Jonathan voltandosi.
Videro il ragazzo con la sua fedele fionda ancora a mezz’aria. L’espressione fifona di poco prima sembrava sparita, sostituita da una molto più ardita.
-Il tuo avversario sono io - gridò.
Quando Fiskur si riprese dalla vista un po’ offuscata, lo incenerì con gli occhi.
-Se ci tieni tanto a morire, ti accontento subito! – e si lanciò verso di lui.
Zayn, rendendosi nuovamente conto di essere in pericolo, intraprese un sentiero nella foresta e sparì tra gli alberi con il mostro alle calcagna.
Javier si grattò la testa. Quel ragazzo era strano. Sembrava avere una doppia personalità che mutava a favore delle situazioni. Ma in cuor suo, sperò che se la cavasse.
 
Intanto Arlong aveva smesso di restarsene seduto a osservare e si rimise possente in piedi.
-Ei voi, spostatevi ora. Mi sto annoiando. Non ce la faccio più a stare fermo.
-Ma Capitano – provò a opporsi Morsky – Ti avevo detto di non scaldarti troppo. Altrimenti la pagoda …
-Non ti preoccupare – lo interruppe Arlong – mi è solo venuto in mente di fare un giochino interessante – avanzò a testa bassa verso i tre ragazzi rimasti all’interno del cortile.
-A te ci penso io! – sbraitò Harry facendo scattare il pugno nella sua direzione.
Ma l’Uomo-Pesce lo parò, agguantandolo con la sua manona bluastra.
-Pensate seriamente di poter vincere contro di noi? – disse sogghignando.
-Sì. E allora? – sorrise Niall.
-Certo che sì, idiota! – continuò Harry dimenando il braccio immobilizzato – Toglimi quella lurida zampaccia di dosso!
-Pare che abbia qualcosa in mente – disse Louis curioso.
Nessuno dei tre ebbe il tempo di avere anche solo un’ipotesi.
Arlong partì.
 
Con una forza brutale infilò entrambe le mani nella parte di pavimento vicino a dove erano incastrati i piedi di Harry e ne estrasse l’intero blocco di cemento, sollevando così anche il ragazzo sopra la sua testa.
-Ma che cazzo …. – disse lui ritrovandosi improvvisamente ad osservare i suoi compagni dall’alto.
Niall e Louis sgranarono gli occhi, esterrefatti davanti a tale potenza.
-E’ vero che – sorrise Arlong – chi è stato colpito dalle Folgori del Diavolo è un peso morto, nell’acqua? – rivolse la sua attenzione alla piscina centrale.
Niall e Louis si allarmarono ancora di più, consapevoli di quali fossero le sue intenzioni.
Harry si ribellò alla presa provando a colpirlo con il braccio libero.
-GOM GOM PISTOL!
Ma quando il pugno partì verso la sua faccia, Arlong spalancò la bocca ricoperta di denti affilati come rasoi e lo addentò dolorosamente tenendoselo stretto.
Harry gridò dal male sentendo il sangue fluire dal polso.
L’Uomo-Pesce non si decideva a lasciarlo allora provò a fare una contromossa mordendogli a sua volta il braccio squamoso. Ma i suoi canini non furono abbastanza forti.
Arlong sentì solo un piccolo pizzicotto.
Non esitò oltre. Come se fosse una palla da baseball, scaraventò il blocco di cemento nella piscina e questo sprofondò in un attimo portando a fondo con sé, Harry.
-Harry! – sbraitò Louis.
-Bastardo! – gridò Niall al mostro.
Arlong rise soddisfatto come non mai, imitato dai suoi uomini.
Niall corse verso il bordo piscina: - Resisti, sto arrivando!
Ma Louis gli si parò di fronte: - Fermo! Non fare l’idiota! Se salti in acqua fai il loro gioco! Sott’acqua gli Uomini-Pesce hanno più forza degli esseri umani!
Niall strinse i denti: - Merda! E allora cosa facciamo?
-C’è solo un modo per salvarlo.
Entrambi si voltarono fronteggiando Morsky e Elaphus.
-Ammazzarli velocemente e buttarci in acqua? – indovinò Niall.
-Esatto – confermò l’amico tendendo la spada – Forza! Non perdiamo tempo.
Arlong si sedette sul suo piedistallo e li derise: - Per quanto tempo crederete che riuscirà a trattenere il fiato? – e rise ancora.
I due ragazzi ringhiarono infuriati.
-Il pesce è tuo – confermò Louis.
-Tu occupati di quel granchio – rispose Niall.
 
Sulla superfice dell’acqua si riuscirono ancora a intravedere le mille bollicine d’aria che provenivano verso il basso. Segno che Harry era ancora vivo. Ma per quanto?
Non appena il suo corpo si era immerso, le conseguenze di essere stato colpito dalla Folgore dell’Estensione, lo aveva subito irrigidito come un blocco di ghiaccio. L’unica cosa che riuscì a fare, fu di mettersi una mano davanti alla bocca e una davanti al naso per non fare uscire l’aria rimasta. Uno sforzo inutile.
 
Arlong rise ancora: - Voi umani siete proprio una razza inferiore. Incapaci di respirare sott’acqua!
-Fatti avanti, maledetto! – gridò Louis rivolto a Elaphus.
Lui sorrise: - Va bene, bambini. Giochiamo.
I due ragazzi partirono alla carica, svelti come il vento.
-Ti sistemo in cinque secondi! – sbraitò lo spadaccino.
-No, in tre secondi! – lo corresse Niall.
-Non così in fretta – li avvertì Morsky – Qualunque cosa facciate, non avete speranza di uscire vivi da qui.
Niall gli assestò il primo calcio, che però fu schivato.
Elaphus rigettò di nuovo quella sostanza vomitevole, che mancò Louis di un soffio. Il ragazzo prese ad armeggiare con la spada.
-RESISTI, HARRY! – urlò prima di cominciare il vero combattimento.

TO BE CONTINUED

 
  
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