Angolo Autrice. Buonasera! Che bello essere arrivata
al
terzo capitolo xD *Vorrei però mettere le mani avanti,
dicendo che per ora gli
aggiornamenti stanno procedendo in modo fluido e rapido ma solo
perché ho i
primi cinque-sei capitoli più o meno pronti, e che i
problemi e la lentezza
inizierà non appena quelli finiranno, temo*
I
ringraziamenti, come sempre, sono d'obbligo: grazie mille a Himeyasha
95, Aury_chan e _sesshomary
per aver recensito lo scorso capitolo, e un grazie va anche a chi legge
in
silenzio! Che farei senza di voi *_*
Bando alle
ciance, vi lascio al capitolo - buona lettura! Vostra,
Niglia.
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{3}
Decision
Sesshoumaru
sollevò lo sguardo verso l’uscita del
pozzo, notando che il tramonto era ormai arrivato e passato, e il cielo
iniziava già a tingersi lentamente di nero. Non aveva che da
rimproverare sé
stesso per quella deviazione che gli aveva impedito di portare a
termine il
compito assegnatogli da suo padre, eppure…
Forse la caccia non era
stata un completo
disastro. Chissà che cosa avrebbe detto suo padre quando gli
si fosse presentato
davanti con un’umana al posto della banale selvaggina che
sicuramente ci si
aspettava da lui?
Sarà di
certo orgoglioso,
decretò tra sé, prendendo una decisione.
Sesshoumaru le diede le
spalle e si accucciò
davanti a lei. «Aggrappati», le disse.
«Ti porto fuori.»
Attese per un'interminabile
manciata di secondi
che la bambina racimolasse il coraggio sufficiente per salirgli sulla
schiena
come suo padre aveva fatto diverse volte con lui; alla fine
udì il fruscio dei
suoi vestiti, un debole sospiro, e un paio di mani minuscole posarglisi
sulle
spalle per mantenersi in equilibrio.
D’istinto
allungò le braccia all’indietro e
afferrò l’umana sotto le gambe, la
sistemò meglio contro di sé in modo che non
scivolasse e si raddrizzò per controllare che la sua presa
fosse salda. Lo era:
le sue braccia morbide e sottili gli si strinsero immediatamente
intorno al
collo con una stretta decisa, e se fosse stato umano
l’avrebbe quasi strozzato.
«Tieniti»,
le ripeté. Quando la sentì annuire
contro la propria spalla, saltò.
Benché non
avesse ancora padroneggiato
l’accorgimento di manipolare il proprio youki e renderlo
solido sotto i propri
piedi, metodo prediletto da suo padre per spostarsi rapidamente,
Sesshoumaru
vantava una forza notevole in ogni singolo muscolo del suo corpo, tale
da
renderlo l’invidia di youkai ben più anziani di
lui; per cui, uscire dal pozzo
con quella piccola spinta si rivelò una sfida decisamente
misera.
Eppure,
nell’udire il gemito strangolato
dell’umana pieno di terrore e meraviglia, e nel sentire le
sue dita aggrapparsi
come piccoli artigli nella stoffa del suo haori, non poté
fare a meno di
provare una fitta d’orgoglio.
Una volta che furono nella
radura, Sesshoumaru
socchiuse gli occhi ed espanse la sua aura in cerca di potenziali
minacce per
la sua preda. Quando le spire di youki serpeggiarono dal centro del suo
essere
e scivolarono all’esterno, alla stregua di fili
d’acqua che si impadronivano
man mano del terreno, la bambina tremò contro la sua schiena
come se ne
avvertisse il formicolio sulla pelle.
«Mh…
Freddo», sussurrò, seppellendo il viso nel
suo collo.
Incuriosito, il giovane
youkai imbrigliò
nuovamente la propria aura che sparì come se
l’avesse risucchiata. Subito la
piccola cessò di tremare, emettendo un sospiro di sollievo.
Hn, pensò Sesshoumaru.
L’umana lo
distolse subito dalle sue
contemplazioni. «Grazie, ah… non mi hai detto il
tuo nome», realizzò a mezza
voce, senza cambiare posizione.
«Sesshoumaru»,
rispose lui distrattamente. Perché
non l’aveva ancora fatta scendere dalla sua persona?
«Mh»,
mormorò lei. «Hai un buon profumo,
Sesshoumaru-chan.»
Prima che lui potesse
ribattere con qualche aspra
protesta, rimproverandole l'improvviso sfoggio di
familiarità, la piccola umana
scivolò in un sonno profondo.
Drabble: 506 parole.