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Autore: Candy_Malfoy    16/07/2015    2 recensioni
Dal prologo:
"Druella Black si avvicinò ancora, continuando a scrutare i due neonati.
- Potete eliminare questa disfunzione? – chiese, non staccando gli occhi dalla bambina.
- Non nell’immediato. – rispose l’uomo – Fra qualche anno potremmo.. –
- Fra qualche anno? – lo interruppe la donna – E guarirà definitivamente? –
- Non ne siamo certi. E’ probabile che avrà questo problema per tutta la vita. –
- Mi sta dicendo che mia nipote è malata? –
- In pratica, sì. – rispose il medico, dopo aver esitato un attimo.
Druella rimase un attimo in silenzio, valutando la situazione.
- Va bene. – disse alla fine – Allora sbarazzatevene. –"
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Lucius/Narcissa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ma salve bella gente! Eccomi qui a voi con un nuovo capitolo! Sì, sono in ritardo come sempre, ma a mia discolpa posso dire che è stato un periodo da panico! Vi dico solo due parole che faranno tremare anche gli animi più coraggiosi: SESSIONE ESTIVA. Poi metteteci che ho iniziato a lavorare in un ristorante la sera, il momento della giornata in cui scrivevo di più e, visto che le mie scorse giornate le ho passate a studiare e la sera a lavorare, non sono riuscita a scrivere un granché. Ma eccomi qui, pronta a recuperare!
Ringrazio come sempre chi ha letto il precedente capitolo, chi l’ha commentato, messo tra i preferiti e i seguiti: siete la mia gioia!
Ora vi lascio alla lettura del capitolo.. A dopo!
 
A Dahlia Montgomery solitamente non piaceva il fatto che le giornate scorressero veloci e ripetitive, una dopo l’altra, le deva l’impressione che si stesse perdendo qualcosa, che avrebbe potuto sfruttare il tempo in modo migliore. Tuttavia, una volta all’anno, si ritrovava a desiderare che il tempo scorresse più velocemente e si ritrovasse immediatamente a fine mese. Da quando era piccola, ogni volta che scoccava la mezzanotte del primo Ottobre, il suo sguardo era proiettato al 31 dello stesso mese, Halloween, il suo giorno preferito in assoluto. Nei giorni che lo precedevano Dahlia appariva febbricitante di gioia e impaziente di festeggiarlo. Da quando si ricordava non c’era stata una volta che in casa sua non si fosse celebrato. Quel giorno tutti i problemi andavano in secondo piano e si trascorreva la giornata ad allestire casa con i classici temi di Halloween e a rifinire i costumi per le feste che ogni anno organizzavano a Montogomery Manor, la villa vittoriana che si trovava sulle rive di Springwell Lake. Erano delle feste in maschera alle quali erano invitati tutti gli amici dei signori Montgomery. Sua madre, Katrina Montgomery, ogni anno le cuciva un abito diverso, ogni volta più bello del precedente, tanto che quando Dahlia era più piccola non voleva toglierselo per giorni. La ragazza ricordava con gioia quei giorni e quando iniziò a frequentare Hogwarts le dispiacque non poter più partecipare a quelle favolose feste, ma si consolò subito quando capii che anche Hogwarts non era da meno!
Così, quella mattina di fine Ottobre, Dahlia si svegliò con un largo sorriso sulle labbra, impaziente che la giornata trascorresse veloce così che la sera si sarebbe potuta godere i festeggiamenti. Si lavò, si infilò la divisa Covonero, si legò i capelli in una perfetta coda alta e, come da abitudine, scese nei sotterranei ad aspettare il suo ragazzo per andare in Sala Grande a fare colazione. Ancora non riusciva a crederci che Blaise Zabini fosse il suo fidanzato. Quando era piccola ogni tanto aveva incontrato la signora Zabini, il marito di turno e Blaise durante qualche festa al Ministero o qualche evento qua e là. I Montgomery erano da generazioni una delle famiglie che facevano parte dell’alta società magica, suo padre, Heracles Montgomery, lavorava al Ministero, nell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale e, tra i suoi antenati, spiccava anche un Ministro della Magia. Di conseguenza, molto spesso le vite dei Montgomery e degli Zabini si incontravano, ma oltre ad un cortese saluto e un qualche convenevole, non c’era altro. Quindi Dahlia sapevo chi fosse Blaise, ma non lo conosceva. Ad Hogwarts poi lo evitava accuratamente, essendo amico di Draco Malfoy, quel simpatico ragazzo che si preoccupava di non farle dimenticare che nelle sue vene non scorresse neanche una goccia del sangue dei Montgomery. Fortunatamente, Malfoy era l’unico che le facesse pesare il fatto, le altre persone al massimo le facevano qualche domanda, curiosi riguardo la sua situazione, altrimenti la trattavano normalmente, come era giusto che fosse. Nonostante il carattere timido, Dahlia era riuscita a farsi qualche amico nei Corvonero e, poi quando diventò prefetto, grazie alla sua dedizione allo studio, anche con i membri delle altre case, tranne i Serpeverde, ovviamente. La sua vita conduceva tranquilla: amici, famiglia, studio, gli bastavano e non pretendeva altro. Poi, la scorsa estate, era arrivato lui a sconvolgerla. Un collega del padre e sua moglie festeggiavano il venticinquesimo anniversario di nozze e avevano organizzato una festa a cui erano stati invitate molte delle famiglie più importanti del mondo magico, tra cui i Montgomery. Dahlia c’era andata più per fare felici i suoi genitori che per altro: sapeva già che si sarebbe annoiata a morte. Così aveva indossato un bell’abito, aveva disteso le labbra in un sorriso cordiale e si erano diretti al luogo della festa. Per la prima ora dovette ringraziare il cibo eccezionale e i cocktails deliziosi per averla fatta andare avanti, altrimenti avrebbe già tentato affogarsi nella fontana in giardino. Ed era lì che si era diretta, con un calice di Bellini in mano. Si era seduta sul bordo della fontana ad osservare il sole che calava oltre l’orizzonte, dipingendo di rosso il cielo.
- Guardi il tramonto da sola? – le aveva chiesto una voce alle spalle, facendola sobbalzare appena.
Si era girata e aveva visto in piedi al suo fianco Blaise Zabini, con i primi bottoni della camicia sbottonati e la cravatta allentata, che faceva vorticare lentamente lo champagne all’interno del calice. Dahlia si rese conto che ci mise un po’ prima di rispondere: era rimasta terribilmente affascinata dai suoi zigomi alti e dal contrasto tra la camicia bianca lucente e la carnagione scura.
- Meglio qui da sola, che dentro con tutta quella gente. – aveva risposto velocemente, mentre le guance le si imporporavano un po’ per l’alcol e un po’ per l’imbarazzo.
Lui aveva emesso uno sbuffo che doveva assomigliare ad una risata e si era seduto al suo fianco. E avevano iniziato a parlare, scoprendo di gradire la compagnia l’uno dell’altro, tanto che non rientrarono più alla festa e i loro genitori, a fine serata, dovettero uscire a cercarli. Nei giorni seguenti alla festa, Dahlia non riusciva a pensare a nient’altro che a lui e a quanto volesse parlargli ancora, rivederlo, anche se il dubbio che molto probabilmente non sarebbe più successo si insinuava in lei in una maniera che le faceva quasi male. Questo finché una mattina ricevette una lettera, che le aveva fatto saltare il cuore in gola.
 
“Conosco un posto perfetto dove ammirare il tramonto.
 Se ti va vediamoci questa sera alle 19 davanti alla Stamberga Strillante.
B.Z.”
 
Inutile dire che rilesse quella missiva una decina di volte, incredula e in uno stato di felicità ed eccitazione che non aveva mai provato prima.
Quando quella sera si incontrarono era così agitata che le tremavano le mani e, quando Blaise se ne accorse, non riuscì a trattenere un sorriso. Si piazzarono su una collina dietro la Stamberga, che offriva un meraviglioso panorama e sì, non aveva mai visto un tramonto più bello. Forse anche la sola presenza di Blaise era riuscito a migliorarlo. La sera si concedettero una passeggiata per le vie di Hogsmeade e, quando lui la riaccompagnò a casa, ci fu il loro primo bacio, che le fece provare quelle stramaledettissime farfalle nello stomaco e la sensazione di leggerezza. Quello fu solo il primo di una lunga serie di baci, quella fu solo la prima uscita in un’estate che Dahlia poteva tranquillamente definire come una delle migliori della sua vita.
 
Si ritrovò davanti ai sotterranei ad aspettare il suo bel fidanzato, mentre qualche Serpeverde le lanciava qualche occhiata dubbiosa. Poco dopo si aprì un varco nel muro e ne uscì Blaise Zabini, seguito da Theo e Draco. Il moro si avvicinò alla ragazza, chinandosi a baciarle a lungo le labbra.
- Felice Halloween! – esclamò lei entusiasta, afferrando la mano del ragazzo e dirigendosi verso la Sala Grande.
- Felice Halloween? – sbiascicò Draco, storcendo il naso – Veramente? Quanti anni hai? Sei? –
Dahlia girò il capo quel tanto per mandargli un’occhiataccia: pensava che dopo quello che fosse successo in infermeria quando lei era stata male, il loro rapporto sarebbe migliorato, ma si sbagliava.
- Io amo Halloween! – esclamò risoluta – E non riuscirai a rovinarmi il buonumore! –
- A Draco non piace molto Halloween. – intervenne Blaise, carezzando con il pollice la mano candida della ragazza.
- È una festa stupida per bambini! – protestò Draco  - Cosa c’è di bello? –
- Si vede che non hai mai partecipato ad una festa a Montgomery Manor. – sospirò Dahlia, scuotendo il capo.
- Grazie a Merlino, direi. – commentò Draco, mentre entravano in Sala Grande.
Dahlia e Blaise si salutarono e andarono a fare colazione ai rispettivi tavoli. Draco si sedette e alzò appena il capo, guardando verso il tavolo di Corvonero, e vide la bionda parlare con tutti in una maniera così felice, che gli stava facendo venire la nausea.
- Mi spieghi qual è il problema della tua ragazza? Come fa ad amare una festa così stupida come Halloween? – sbottò Draco, versandosi del caffè.
- Le piace. – rispose Blaise alzando le spalle – Le ha regalato tanti bei ricordi durante l’infanzia. –
A Draco sfuggì un suono rauco che doveva essere una risata. Il mondo era strano: per lui Halloween rappresentava uno dei ricordi più brutti della sua infanzia.
Ricordava come se fosse ieri quel giorno di dieci anni fa, il 31 Ottobre per l'appunto. Draco aveva sei anni ed era un bambino felice tutto sommato. A Malfoy Manor Halloween non si festeggiava, ma, tuttavia, Narcissa si divertiva a mangiare dolcetti con il figlio mentre leggevano insieme un libro. Erano seduti in salotto, godendosi il calore del camino e un fiaba su un dragone, quando la vista di Draco iniziò ad annebbiarsi e comparve all’improvviso un dolore lancinante alla testa: quella fu la prima emicrania della sua vita. I ricordi erano vaghi, ma alcuni momenti erano ben chiari: la corsa in ospedale, le voci preoccupate dei suoi genitori e le grida di quell’arcigna di sua nonna Druella che rimproverava prima i suoi genitori, definendoli degli incapaci, poi i medici che non riuscivano a capire a cosa fosse dovuto il dolore, chiamandoli incompetenti. E da quel giorno Draco odiò Halloween: quando era piccolo temeva che il mal di testa si sarebbe ripresentato sempre quel giorno e viveva in uno stato di allerta, poi però iniziò semplicemente ad infastidirsi, poiché non riusciva a godersi il giorno come tutti gli altri.
Draco non sapeva che quello stesso giorno, a poche camere di distanze c’era Dahlia con il vestito da sirena macchiato di sangue e boccheggiante per l’aria che le mancava. Ma questo non bastò per togliere alla biondina l’amore per questa festa.
Per questa ragione Draco, quando la scorsa settimana ci fu la riunione dei prefetti per decidere chi si sarebbe occupato di controllare i corridoi durante la festa, visto che il coprifuoco per quel giorno era stato posticipato, non esitò un attimo a proporsi: avrebbe cenato, poi sarebbe andato in giro a distribuire punizioni a chi voleva. Il problema fu che nello stesso momento si alzò anche la mano dell’ultima persona con cui avrebbe voluto trascorrere tempo: Hermione Granger. Lui la guardò in cagnesco e lei gli rifilò uno sguardo infastidito, mentre Martha Gates segnava soddisfatta i loro nomi. Forse per la prima volta avrebbe festeggiato veramente Halloween: cosa c’era di più spaventoso di passare del tempo insieme alla Granger?
 
Draco tentò di fingere che fosse una giornata come le altre, ma pareva impossibile. Tra ragazzi che si erano allungati i canini per farli sembrare quelli di un vampiro e altri che si facevano scherzi in continuazione, il giovane rampollo della famiglia Malfoy stava per avere un esaurimento nervoso. Per fortuna era un prefetto, quindi si scaricò togliendo più punti possibili ad ogni casa.
Ma la ciliegina sulla torta fu durante la cena: molti studenti si erano presentati con la divisa, com’era giusto che fosse, mentre altri si erano mascherati con costumi stupidi e assurdi.
- Sto per commettere una strage. – ringhiò Draco, mentre si sedeva al tavolo e fulminava chiunque avesse intorno.
I suoi amici ridacchiarono, soprattutto quando sul tavolo comparvero le pietanze della cena, tutte a tema Halloween, facendo emettere un lamento sconsolato a Draco, che si chiedeva perché non si potesse mangiare una semplice bistecca invece del roastbeef con il ripieno fatto a forma di zucca.
- Spero che la tua fidanzata non si sia travestita o ti giuro la spingo giù per le scale. – borbottò il biondo.
Ma non fu necessario che Blaise rispondesse, poiché al tavolo dei Serpeverde si avvicinò Dahlia con un abito a righe gialle e nere con la gonna a palloncino, un paio di ali sulla schiena, le antennine e un bel pungiglione sul sedere.
- Merlino! – esclamò Draco, disgustato – Cosa saresti? Un’ape? Anche tu muori se ti stacco il pungiglione? O ti devo dare fuoco? –
Dahlia gli riservò appena un’occhiata infastidita, per poi chinarsi sul suo ragazzo, che invece sembrava apprezzare parecchio il costume.
- Ti piace il vestito? – sussurrò, dopo avergli baciato le labbra.
- Non vedo l’ora di togliertelo. – ghignò Blaise, facendola ridacchiare imbarazzata.
Si diedero un altro bacio, poi lei tornò al suo tavolo.
- Veramente stasera farai anche sesso con lei? – sbottò Draco, tra il sorpreso e il disgustato.
- Ciò che faccio con la mia ragazza, non ti riguarda, Malfoy. – celiò il moro, mangiando un pezzo di roastbeef.
- Ma con che coraggio? Se una mi si presentasse così, mi farebbe sparire tutta l’eccitazione che ho. –
- Oh, per me è il contrario. – ghignò felice Blaise.
- Sei uno zoofilo pervertito. – borbottò Draco, iniziando anche lui a mangiare.
La cena proseguì tranquillamente, finché tutti i tavoli vennero sparecchiati e i ragazzi ebbero qualche ora in più di libertà per festeggiare quello stupido giorno.
- Buona fortuna con la Granger. – lo prese in giro Pansy, mentre lei e gli altri uscivano in giardino.
Draco grugnì qualcosa, dirigendosi verso la porta della Sala Grande, dove la mezzosangue era già lì ad attenderlo, quasi impaziente.
- Mezzosangue, so che non vedi l’ora di passare un paio d’ore sola con me, ma potresti almeno contenerti. – ghignò divertito.
Hermione gli rifilò uno sguardo di puro odio, per poi precederlo fuori dalla Sala: sì, sarebbe stata una lunga serata.
- Perché ti sei proposta per fare la ronda di Halloween? – le chiese all’improvviso Draco, dopo una decina di minuti che camminavano per i corridoi del castello, senza spiccicare parola.
- Perché penso che qualcuno lo debba pur fare, quindi mi sono proposta. – rispose secca, non girandosi neanche a guardarlo.
Draco mandò indietro il capo emettendo un sonoro sbuffo.
- Mezzosangue, sei di un’acidità unica. – commentò infastidito.
- Avevamo fatto un patto. – replicò lei piccata – Io tenevo per me ciò che avevo visto in infermeria e tu la smettevi di chiamarmi mezzosangue. Quindi osa dirlo un’altra volte e non mi farò problemi a rivelare il segreto. –
- E io non mi farò problemi a buttarti giù per le scale. – ringhiò, serrando la mascella.
- È così difficile non chiamarmi mezzosangue, Malfoy? – esclamò quella, bloccandosi in mezzo al corridoio ed allargando le braccia esasperata.
- Abbastanza. – rispose lui superandola.
Dopo un po’ sentì i passi veloci della Granger raggiungerlo.
- Poi non capisco – iniziò Hermione – Perché non vuoi che si sappia? Non hai fatto nulla di male. Penso che a Zabini possa far piacere sapere che hai rassicurato la sua fidanzata. –
Questa volta fu Draco a bloccarsi in mezzo al corridoio e a voltarsi per parlarle.
- Allora, affronteremo l’argomento per l’ultima volta, poi voglio che tu non lo ritiri più fuori, chiaro? Io e te siamo diversi, sotto molti aspetti. Uno di questi è che la gente è prevenuta nei miei confronti, quindi sicuro qualcuno di voi stupidi vedrebbe comunque male il gesto che ho fatto per la Montgomery, nonostante non abbia fatto altro che rassicurare la stupida ragazza del mio migliore amico, che stava per collassare sul lettino. E poi scusa perché dovrei vantarmene con Blaise? Voi Grifondoro non siete umili? –
- Tu, Malfoy, no. Ti piace metterti in mostra, non fai altro che vantarti di ciò che hai. Sei una persona superficiale. –
- Granger, non parlare di ciò che non sai. – disse quasi minaccioso e superandola nuovamente – Non osare. –
Continuarono il giro di ronda in silenzio, sequestrando qualche piccolo petardo o stupido scherzo che alcuni studenti avevano preso per la notte più stupida del mondo. Come diavolo faceva a piacere quella festa alla gente? Controllò l’orologio sperando che fosse arrivato il coprifuoco, mancava ancora mezz’ora.
- Mezzosangue, con te il tempo non passa mai. Sei la peggiore compagnia del mondo. Mi spieghi come fai ad avere amici? – sbottò Malfoy, allentandosi il nodo alla cravatta.
Hermione si voltò a guardarlo truce, poi gli puntò la bacchetta contro.
- Sei un prefetto. Divisa ordinata. – sibilò, mentre la cravatta verde-grigia si strinse al collo pallido del Serpeverde, forse anche un po’ troppo.
Draco emise un rantolo, essendo sul punto di soffocare, e si allentò velocemente la cravatta. Tirò fuori la bacchetta e con un gesto secco della mano le annodò i lacci delle scarpe, facendola cadere a terra. Il biondo esplose in una fragorosa risata, che invase tutto il corridoio, mentre Hermione si mise seduta, slacciandosi le scarpe e riallacciandosele correttamente.
- Sei un bambino cretino, Malfoy. – sibilò, rialzandosi in piedi e pulendosi la gonna.
- Oh, hai iniziato tu, Granger. – ridacchiò lui – E ricorda quello che ti dissi tempo fa: non hai speranze di vincita con me. Io sono un purosangue, tu una mezzosangue. –
- Il tuo è un ragionamento stupido e bigotto. – esclamò lei arrabbiata.
Draco roteò gli occhi annoiato e riprese a camminare.
- Non mi ignorare! – disse la mora, indignata – Stavo dicendo che.. –
Ma si interruppe all’improvviso. Draco si girò a guardarla e la vide fissare un punto oltre la sua spalla con uno sguardo teso, poi quella corse velocemente dentro in aula e si chiuse dentro.
- Ma che cavolo..? – iniziò Draco perplesso, prima che vedesse spuntare Cormac McLaggen.
- Malfoy, hai visto Hermione? – gli chiese il Grifondoro.
- Chi? – esclamò, fingendo di non sapere veramente chi potesse essere questa Hermione.
- Hermione Granger – sospirò Cormac, spazientito – State facendo la ronda insieme. –
- Ahhh, la Granger. Dovrebbe essere al terzo piano, ci siamo divisi le zone del castello: non avrei sopportato una serata con lei. –
Il ragazzo credette alla sua bugia, lo ringraziò e se ne andò. Draco ridacchiò per poi affacciarsi nell’aula precedentemente occupata da Hermione.
- Via libera, mezzosangue. A quanto pare per la seconda volta mi sei debitrice. – ghignò soddisfatto.
Quella uscì dal suo nascondiglio e si mise apposto i capelli, guardandosi intorno, temendo una trappola dell’infame Serpeverde, ma, verificato che di McLaggen non ci fosse traccia, tirò un sospiro di sollievo, per poi guardare di traverso Draco.
- Non ti sono debitrice di un bel niente. Non riesci a smettere di chiamarmi mezzosangue, nonostante l’avessimo concordato. –
- Merlino, Granger, mi togli la vita. – si lamentò, con fare quasi teatrale – Un grazie sarebbe bastato. –
Hermione emise uno sbuffo, per poi riprendere a camminare.
- Quindi è per questo che ti sei offerta? – chiese Draco, dopo un po’ – Per evitare McLaggen. È purosangue, potrebbe essere un bel partito per te. –
- Non ho intenzione di parlare della mia vita con te, Malfoy. – rispose secca la ragazza.
- Granger, ancora per un’ora devo dividere la mia aria con te. Smettila di essere una rompipalle di prima categoria. –
Lei lo guardò quasi offesa, prima di parlare.
- Non mi piace Cormac, quindi cerco di evitare le sua avances. –
- Wow, fai anche la schizzinosa. Prima rifiuti Weasley, poi McLaggen, morirai zitella con il tuo stupido gatto. –
- Io e Ron siamo solo amici! – esclamò lei, forse con un po’ troppo coinvolgimento, mentre le gotte le si imporporavano.
Le labbra di Draco si curvarono in una smorfia di disgusto, pensando ad uno come Ron in fase di amoreggiamento: povera, chi se lo sarebbe preso. La Granger almeno dalla sua aveva un bel corpo e una bella testa, peccato che fosse una mezzosangue. Scacciò quei pensieri un po’ troppo spinti sulla ragazza vicino a lui e parlò di nuovo.
- Prenditi McLaggen, ripeto. Potrebbe non capitarti più una fortuna simile. –
- Mi sono stufata di ascoltare le tue fandonie. – si lamentò Hermione, accelerando il passo.
 
Mancava poco alla fine della ronda e, dopo i consigli amorosi, le chiacchiere erano arrivate quasi a zero, forse per entrambi giocava anche la stanchezza che iniziava a farsi sentire.
Stavano per lasciare il quarto piano, quando Draco vide due figure aggrovigliate nell’ombra. Aguzzò un po’ la vista e gli bastò poco per riconoscere la silhouette perfetta di Daphne Greengrass e il fisico massiccio di Richard Pommier, mentre i due erano intenti ad affinare la loro tecnica di bacio. Daphne e Richard si erano messi insieme da un paio di settimane, lo sapeva tutta la scuola ormai. La ragazza ancora non rivolgeva parola a Theo, dopo la discussione ai Tre Manici di Scopa e lui non sembrava per nulla intenzionato a scusarsi. Draco ancora non aveva capito se la bionda avesse accettato di fidanzarsi con Pommier perché lo volesse veramente o per vendetta, ma tendeva molto per quest’ultima. Basti pensare a come il gruppetto di Serpeverde avesse scoperto la relazione: erano tornati in Sala Comune dopo l’ultima lezione della giornata e avevano trovato, “casualmente”, Daphne seduta sulle gambe del Caposcuola, con le labbra appiccicate alle sue.  Inutile dire che Theo fosse andato su tutte le furie: corse in camera e se non ci fossero stati Blaise e Draco avrebbe distrutto tutto.
Richard e Daphne continuarono a baciarsi, ignari del fatto che Draco li osservasse, così il biondo, senza troppi preamboli, tirò fuori la bacchetta e allontanò il ragazzo dalla sua amica. Pommier, che nel frattempo era caduto a terra, lo guardava sconvolto, mentre la bionda più bella di Serpeverde lo fulminava con sguardo omicida.
- Malfoy, sei cretino? – sbraitò Richard, rialzandosi.
- Oh, scusate. – si giustificò Draco con un tono palesemente falso – Pensavo che foste due ragazzini dei primi anni. Non vi avevo riconosciuto. –
Richard brontolò qualcosa, mentre Daphne sembrava sempre più arrabbiata.
- Sei veramente stupido, Draco. – sibilò la bionda.
- Scusami, Daph, ma io tifo per Theo. – rispose Draco con uno sguardo innocente, per poi allontanarsi.
Hermione, che in tutto quel tempo era rimasta in un silenzio sconvolto, gli corse dietro per raggiungerlo.
- Allora è vero? – esclamò stupita.
- Vero cosa? – chiese Draco, storcendo il naso perplesso.
- Di Nott e la Greengrass. Che sono innamorati. –
Draco si fermò ad osservarla e poi ridacchiò.
- Non mi immaginavo che ti dedicassi al pettegolezzo, Granger. –
- No – si giustificò velocemente, arrossendo un po’ – Ne parlano tutti, è impossibile non saperlo. –
- Granger, sei abbastanza intelligente da comprendere da sola se quei due si amano o meno. Sicuramente prima di loro. –
A Hermione sfuggì una risata leggera, della quale si pentì quasi subito, visto che Malfoy la guardava con un ghigno divertito sul viso, diverso dal solito: non era crudele, ma sinceramente felice. Fece finta di nulla e tornarono alla Sala Grande, avendo finalmente terminato il giro.
- Granger, l’anno prossimo non ti azzardare ad offrirti per la ronda di Halloween: temo che commetterei un suicidio. Già oggi ci sono andato vicino. – borbottò Draco.
Hermione scosse la testa infastidita e fece un cenno di saluto al ragazzo, allontanandosi.
Draco rimase a lungo a fissare la sua figura, finché non sparì dietro l’angolo. Sospirò pesantemente quando gli tornò in mente il secondo motivo per cui aveva deciso di fare la ronda quella sera: aveva bisogno di passare nella Stanza delle Necessità, poiché a breve sarebbe passato in azione. Sentiva mancargli l’aria, tanto che si ritrovò a pensare che avrebbe preferito passare altre mille sere con la Granger, piuttosto che tentare di uccidere Silente.
La prossima gita ad Hogsmeade. Durante la prima gita ad Hogsmeade avrebbe fatto in modo che la collana arrivasse a Silente. Avrebbe fatto in modo che morisse.
Nessuna via di scampo.
 
Hallelujah!
Terminato il capitolo, spero vi sia piaciuto.
Ho scelto di far conoscere un po’ più Dahlia e mostrarvi come lei e Blaise si siano messi insieme.
Piaciuto il siparietto Dramione? Io adoro i battibecchi e con loro non se ne rimane mai senza! :3
Di Halloween se non erro non se ne parla nel libro, ho anche ricontrollato, ma nulla. Poi se mi sbaglio, correggetemi, però come sapete non sono fedele al 100% ai libri, altrimenti sarebbe impossibile! Ma sto cercando di fare del mio meglio.. Ho inserito anche McLaggen! xD
Ma vogliamo parlare di Theo e Daphne? Ma soprattutto di Pommier? Dite che i nostri eroi ce la faranno ad aprire gli occhi? Si accettano scommesse!
Ah, infine, ma non meno importante, mi scuso con tutte le Ron’s girls per i continui insulti, ma la maggior parte del capitolo è scritta secondo il punto di vista di Draco, e tutti sappiamo la sua opinione in merito! Nonostante Ron non sia uno dei miei personaggi preferiti, ho una buona opinione di lui, quindi non lo distruggerò, tranquille!
Questo è tutto. Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione: per me è importantissima la vostra opinione!
Non so quando pubblicherò il prossimo capitolo, ma spero un po’ prima del solito vista la mia ritrovata libertà!
Mi sono sbrigata a finirlo perché il 21 Luglio si avvera uno dei miei sogni.. Incontrare Tom Felton! Ebbene sì, sono una delle fortunate che ha vinto il Meet&Greet al Giffoni.. Non vedo l’ora!
Anche qualcuno di voi andrà? Fatemi sapere, al massimo ci si becca per un saluto! :D
Poi, sempre se vi interessa, pensavo di lasciarvi il mio Twitter, così per qualsiasi cosa sapete dove contattarmi.. Anche sono per quattro chiacchiere! Sono @Elly_Tom (Tom è per il mio cognome, non per Tom Felton.. Non sto ancora a questi livelli di follia!)
Dopo aver scritto un papiro anche qui(come capirete sono una logorroica)vi lascio.
Recensite, fatemi sapere le vostre opinione, ma soprattutto grazie per aver letto questo capitolo e continuare a seguirmi!
Un bacione,
Eleonora
  
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