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Autore: Julia Weasley    21/01/2009    6 recensioni
Un bel giorno, Teddy Lupin trova in soffitta il vecchio diario di sua nonna Andromeda e, incuriosito, comincia a leggerlo. Scoprirà la storia di Andromeda Black nel periodo di cui la Rowling non parla, dal primo anno a Hogwarts alla scelta che le cambierà per sempre la vita.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Famiglia Black, Sorelle Black, Ted Tonks | Coppie: Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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Avvertimenti

2 gennaio 1969

Caro diario,
finalmente sono tornata a Hogwarts. Non ne potevo davvero più di stare in casa. Purtroppo, non tutte le cose vanno per il verso giusto.
Durante il viaggio di ritorno sull’Espresso per Hogwarts, naturalmente, volevo andare nello stesso scompartimento di Ted ma non sono stata molto brava a trovare un modo per non fare insospettire le mie sorelle.

“Vieni con me, Dromeda?” mi ha chiesto Bellatrix, mentre Narcissa, con gli occhi che le brillavano, veniva invitata in uno scompartimento lì vicino da Lucius Malfoy.
“Ehm, Bella, scusa ma avevo promesso a Molly Prewett di stare con lei stavolta…” ho farfugliato io.

Ero così concentrata sul mio obiettivo che in quel momento non mi sono accorta dell’espressione amaramente delusa di Bellatrix. Solo adesso mi rendo conto che mi aveva chiesto di andare con lei perché non aveva nessuna voglia di rimanere sola con il suo promesso sposo. Mi dispiace di averla abbandonata così, mi mangerei le mani…Se solo avessi capito prima!
Comunque, l’attimo di delusione è volato immediatamente e lei ha assunto di nuovo la sua consueta maschera impassibile.

“D’accordo, fai come ti pare!” e se n’è andata senza aggiungere altro. Ma perché non ne combino mai una giusta? Sono un disastro, non è vero?

Comunque, come ti ho già detto, in quel momento non ci ho pensato e mi sono diretta verso lo scompartimento che Molly (che aveva già intuito tutto, la furbona!) condivideva con Ted.
Quando l’ho rivisto, è stato come svegliarsi al mattino con la luce del sole, dopo una nottata piena di incubi.
Ovviamente mi sono dovuta controllare poiché la porta a vetri permetteva a chiunque di vederci, altrimenti gli sarei saltata al collo.
È stato il viaggio più bello che abbia mai affrontato. Peccato che sia durato poco.

Quando siamo scesi dal treno, mi sono accorta che Bellatrix stava guardando tutti e tre con aria truce, in particolar modo Ted.

“Forse è meglio che ci separiamo un po’” mi ha sussurrato lui.
“Sì, hai ragione. Ci vediamo più tardi” ho bisbigliato.

Dopo di che ho raggiunto mia sorella, facendo del mio meglio per sembrare il più naturale possibile.

“Ehi, Bella, ho una fame!” ho detto.
“Io per niente. Credevo che avessi mangiato sul treno, ma forse sei stata troppo impegnata a parlare con quel Mezzosangue…” ha risposto lei, gelida.

Tutti i miei sforzi erano stati vanificati.

“Che cosa c’entra questo? Non è colpa mia se con Molly c’era anche lui…”
“Senti, vieni un po’ qua, devo parlarti” mi ha ignorata Bellatrix.

Mentre gli altri studenti entravano nella Sala Grande per la cena, io e mia sorella siamo rimaste in disparte nell’ingresso. Il suo sguardo mi trafiggeva e non ero in grado di sostenerlo.

“Ascoltami bene, Andromeda Black” ha esordito. Era chiaro che dovessi cominciare a preoccuparmi. Di solito quando chiama qualcuno con nome e cognome, si sente puzza di guai, e seri anche. “Non mi piace il tuo comportamento nell’ultimo periodo. A parte il fatto che comici a dire cose strane, ma stai anche frequentando gente che nessuno di noi Black dovrebbe nemmeno degnare di uno sguardo…”
“Non ho il diritto di decidere a chi rivolgere la parola?” ho chiesto, irritata, rendendomi subito conto di aver commesso un errore.
“Certo che no! Puoi frequentare solo gente che sia pari a noi, Andromeda, non quei Mezzosangue, Sanguesporco e Nati Babbani!”
“Io frequento chi mi pare e piace, invece. Se solo provassi a conoscerli pure tu, ti renderesti conto che non sono tanto male!”

Bellatrix sembrava sotto shock.

“Ma sei impazzita?! Ti senti quando parli?? Sei diventata una Babbanofila! Che diavolo ti è successo?”
“Sto semplicemente cercando di ragionare con la mia testa, e dovresti farlo anche tu qualche volta. Sei una persona intelligente ed è un peccato sprecarti così”.
“Sei tu che non ragioni! Dimmi una cosa, Andromeda!” ha urlato lei in tono minaccioso, scrollandomi per le spalle. “Che cosa c’è tra te e quel Nato Babbano?”

La paura che provavo in quel momento è arrivata a un livello mai raggiunto prima. Ho avuto il coraggio di dirle quello che penso riguardo ai pregiudizi della nostra famiglia, ma non sono ancora pronta per dire tutta la verità. Voglio bene alle mie sorelle, e non voglio perderle.

“Non c’è assolutamente nulla” ho mentito.

Lei non mi è parsa per niente convinta.

“Sarà…Però è chiaro che tu piaci a lui, lo sappiamo tutti, in famiglia. E tu non dovresti incoraggiarlo. Si tenesse per sé i suoi sporchi sogni. Se solo vengo a sapere che gli hai permesso di metterti le mani addosso, con me hai chiuso, mi sono spiegata?”
“Ma io…”
“Niente ma. Questo è il mio ultimo avvertimento, Andromeda. O la smetti di rivolgergli la parola oppure sarò costretta a dirlo ai nostri genitori. E lo sai che cosa succede a chi tradisce la nostra famiglia. Perciò stai molto attenta”.

Sì, so perfettamente cosa succede a chi decide di seguire una via diversa da quella stabilita dalla mia famiglia. La storia dei nostri ex-parenti mi è stata raccontata così tante volte che la so a memoria. Isla Black, una sorella del Preside meno amato di Hogwarts, Phineas Nigellus, è stata diseredata e cacciata via per aver sposato un Babbano. Suo nipote Phineas è stato anche lui diseredato per aver sostenuto una campagna a favore dei diritti dei Babbani. Marius Black, uno dei miei prozii è stato rinnegato semplicemente perché aveva avuto la sfortuna di nascere Magonò. E infine Cedrella Black, la quale ha osato sposare un Weasley, la famiglia di rinnegati per eccellenza.
Dovrò fare anch’io la loro stessa fine? Sarò diseredata, sol perché voglio seguire il mio cuore? Ma non è la perdita del denaro, né quella del cognome che mi preoccupa. La cosa che temo di più è che le mie sorelle, i miei genitori e parenti non mi rivolgeranno mai più la parola. Per loro sarebbe come se non fossi mai esistita.
Riuscirò mai a convincerli che si sbagliano? No, mai. Prima o poi mi ritroverò a dover scegliere tra loro e Ted, e non ho la più pallida idea di dove ne troverò il coraggio.

 

 

 

*Angolo autrice*
Piccola spiegazione: le storie degli antenati rinnegati di Andromeda non le ho inventate ma sono, come sempre, fedeli a quello che ha detto la Rowling. Se volete saperne di più, vedrete che ho raccolto queste informazioni nell'albero genealogico dei Black, reperibile a questo link: http://www.hp-lexicon.info/images/blackfamilytrees/official-final-version.gif

  
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