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Autore: effe_95    17/07/2015    5 recensioni
[Storia scritta a quattro mani da Effe_95 e Micio95 ]
Percy ed Harry hanno sempre pensato che i sogni non portino a nulla di buono, e in egual misura le profezie. Gea era appena stata sconfitta, Voldemort annientato. Si prospettavano anni di pace e tranquillità per i due mondi, ignari l'uno dell'esistenza dell'altro.
Era un giorno tranquillo al Campo Mezzosangue, quando venne pronunciata la Terza Grande Profezia.
Era anche il giorno che cambiò le loro vite e nacque una nuova minaccia.
"I maghi e i semidei si uniranno, la progenie del serpente fermare dovranno. A riparare tenteranno il patto della dea fedele infranto. La bacchetta custodita dovrà essere, il male piani terribili potrà tessere. Solo l’ unione una soluzione fornirà, e alle porte dei due mondi la fine decreterà."
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2.
 
Harry
 
I maghi e i semidei si uniranno, la progenie del serpente fermare dovranno. A riparare tenteranno il patto della dea fedele infranto. La bacchetta custodita dovrà essere, il male piani terribili potrà tessere. Solo l’ unione una soluzione fornirà, e alle porte dei due mondi la fine decreterà.
 
Scattai in piedi, ero nel mio letto a Privet Drive... No.. Non più Privet Drive... Ero nel mio nuovo appartamento... Il sole entrava dalle finestre luminoso e caldo,  il paesino ancora addormentato; era appena l'alba.
Dopo la sconfitta di Voldemort meritavo un posto tutto mio. Lo avevo comprato da poco a buon prezzo; Ron Weasley, il mio migliore amico, aveva proposto di ospitarmi, ma dopo la morte del fratello in quella casa aleggiava un alone di tristezza. Di tristezza ne avevo avuta fin troppa nella  vita, avevo bisogno di un po' di pace e con quell'appartamentino l'avevo ottenuta.
Preparai il caffè come ogni mattina, e lessi il giornale.
Ad un tratto sbucò dalla cassetta delle lettere una busta ben incartata, con un sigillo che conoscevo fin troppo bene: Hogwarts.
La scuola di streghe e maghi mi aveva convocato di nuovo per frequentare l'ultimo anno perso. Non sapevo se essere al settimo cielo o abbattuto. Volevo essere felice perché avrei rivisto tutti i miei compagni, abbattuto perché ormai tornare in quel posto dove persone care non c'erano più, era un incubo.
Quel sogno continuava a tormentarmi, quelle parole risuonavano amare e preoccupanti. Non era molto chiaro, erano in rima o una cosa del genere.
Era stata dura accettare l'esistenza dei maghi da piccolo; credere che esistano anche semidei era impensabile e assurdo.
Avrei voluto mandare un gufo a Ginny e parlarne con lei, ma non volevo farla preoccupare per nulla. "Perché non era nulla, vero Harry?" mi chiedevo tra me e me.
Il sole era ormai alto, avevo già fatto colazione quando decisi di prepararmi per andare a Diagon Alley dove avrei trovato tutto l'occorrente per il nuovo anno e ultimo anno (cosi speravo vivamente) nella scuola di maghi.
Mandai un gufo ad Hermione e Ron, di sicuro erano insieme a casa di lui, ormai erano inseparabili. Scrissi loro se volevamo incontrarci a Diagon Alley per trascorrere un pomeriggio insieme prima di tornare al binario 9 e 3/4, ovvero dove gli studenti prendevano il treno per Hogwarts.
La risposta dei miei amici arrivò dopo qualche ora, dicevano che purtroppo erano impegnati e non avevano modo di arrivare a Diagon Alley.
Non mi disperai, ero abituato a stare da solo, mi piaceva la solitudine. Da quando Hermione e Ron erano diventati una coppia, stare con loro mi faceva QUASI sentire fuori posto... Quasi ovviamente perché erano i miei due migliori amici da sempre.
Presi i soldi che avevo racimolato quell’ estate, un lavoretto qua e là mi aveva aiutato a raccogliere il necessario per pagare le spese di libri e tunica nuova.
La mia casa, come La Tana dei Weasley aveva un camino, mi sarebbe servito con la polvere magica ad arrivare a Diagon Alley.
E cosi feci, in un battibaleno mi trovai dove volevo andare, iniziai il solito giro e trovai tutto il necessario in poco tempo. Tutti quelli che trovavo mi salutavano, il mio nome era una leggenda non solo per essere scampato a Voldemort da piccolo, ma soprattutto per averlo ucciso; anche se non ce l'avrei mai fatta senza l'aiuto delle persone a me care.
Mentre passeggiavo sentii un boato e gente che si riversava in strada. "No, non può essere, di nuovo Voldemort no, ero sicuro di averlo ucciso definitivamente, era solo un brutto ricordo", pensai tra me e me.
Vedevo la gente riversarsi in strada, tutti gridavano e c'era confusione. Estrassi la mia bacchetta e andai a vedere cosa era successo. Non capii bene dove dovevo cercare, c'era troppa confusione. Tenni la bacchetta saldamente, mi preparai al peggio. Nella mia mente sorgevano incantesimi di ogni genere, ero pronto ad uccidere se fosse stato necessario.
Mi accorsi ad un tratto di un vecchio vicolo che non avevo mai visto, avevo la strana sensazione che mi avrebbe portato dove volevo, così lo imboccai.
Il vicolo era stretto, buio e umido,  camminai veloce. "Lumus" la mia bacchetta si accese come un faro e mi fece guida nell'oscurità. Sentii un brusio lontano, ero sulla via giusta. Iniziai a correre, quel brusio cresceva sempre, ero vicino, me lo sentivo.
Mi bloccai all'istante, 8 ragazzi di fronte a me parlavano in maniera molto accesa,  stavano litigando, erano vestiti in maniera bizzarra, nell'oscurità non li distinguevo bene, ero sicuro che fossero 5 ragazzi e 3 ragazze. Erano così presi dalla loro discussione che non mi avevano notato.
-Ehi voi, chi siete? - Gridai puntando la bacchetta contro di loro, sette contro uno non era il massimo, ma non sembrava avessero bacchette quindi me la sarei cavata.
Alle mie parole si voltarono di scatto e istintivamente entrassero delle spade.
Spade...  Non era un buon segno... Almeno non erano bacchette, avrei potuto trasformarle in piume..  Com'era quell'incantesimo... Ehm..  Vingardium.... Qualcosa... Mannaggia Hermione quando mi serviva non era mai nei paraggi, dannazione.
Un ragazzo con i capelli scuri e gli occhi chiari si fece avanti.
-Ehi, calma, posa quel bastoncino che hai in mano- Disse indicando la mia bacchetta.
-Solo se tu e i tuoi amici posate quella cosa che avete in mano.- Il ragazzo si girò verso gli amici e gli fece un cenno.
- Va bene- Rispose, e posò la spada, gli altri non sembravano d'accordo con lui, ma gli diedero retta e posarono le spade a terra, io feci lo stesso con la mia bacchetta.
- Chi siete, da dove venite? - Chiesi a quei strani tipi che continuavano a guardarsi intorno.
- Mi chiamo Percy Jackson-  disse il ragazzo - Tu chi sei?- Mi chiese a sua volta.
Prima che rispondessi, una ragazza bionda si fece avanti.
- Percy sta attento, vuoi farci uccidere tutti? Ha quel bastone come quel ragazzo biondo del sogno- I due si scambiarono degli sguardi, erano sicuramente fidanzati.
- Sta tranquilla, so quello che faccio- Così dicendo si voltò verso di me aspettando una risposta.
- Mi chiamo Harry Potter, siete a Diagon Alley- Dissi vedendo lo stupore sui loro volti.
- Harry, loro sono Annabeth, Grover, Jason, Piper, Nico, Leo e Calypso- Indicò tutti quelli che nominava. Poi si rivolse di nuovo a me - E dove si trova questa Diagon Valley? -
- Non Valley, Alley, Diagon Alley, si trova nel mondo dei maghi, ma voi da dove siete venuti fuori? - Chiesi curioso, non sembravano cattivi, nè pericolosi, solo persi e confusi.
- Non lo so- disse Percy - Eravamo al Campo, Leo ci mostrava una sua invenzione e quando l'ha accesa ci siamo trovati in un camino, la gente ha cominciato a gridare e siamo scappati- Ascoltai il loro racconto, c‘ era una sola spiegazione.
- Quella macchina doveva essere una Passaporta, e vi ha condotti qui- Dissi, ma come risposta ebbi solo facce interdette. Quello che Percy aveva chiamato Leo si fece avanti.
- Una passache?- Mi fissò sconvolto.
- Una Passaporta, è una sorta di portale che quando viene azionato ti porta nel posto stabilito- Risposi nel modo più semplice che conoscevo.
-No, non è possibile, la mia invenzione doveva viaggiare nel tempo, non tra i mondi- Gli amici lo guardarono arrabbiati.
-Venite- dissi prima che lo potessero aggredire - Vi porto in una taverna, vi riscaldate un po’ e cerchiamo di capire come rimandarvi a casa vostra.-
 
Qualche minuto dopo eravamo tutti seduti ad un tavolo, con una bevanda calda in mano.
-Allora sarà meglio prima conoscerci, visto che passeremo un po’ di tempo insieme- disse Percy - Dunque- proseguì- Mi chiamo Perseus Jackson, per gli amici Percy, sono un semidio, figlio di Poseidone, loro come ti ho già detto sono Annabeth, figlia di Atena, Nico, figlio di Ade, Jason, figlio di Giove, Piper, figlia di Afrodite, Leo figlio di Efesto, Calypso, che non è proprio un semidio, comunque è figlia di Atlante e in ultimo Grover, che è un satiro, una sorta di protettore-
Rimasi sbigottito, non pensavo esistessero veramente i semidei.
-Veniamo dal Campo Mezzosangue, dove ci alleniamo per diventare eroi, più o meno- disse ridendo - Ne abbiamo passate un po’ di tutti i colori, ma a parte questo adesso sai tutto di noi, tocca a te-.
- Bene- dissi - Non c’è molto da dire, mi chiamo Harry Potter, sono un mago, e sto studiando alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. In realtà avrei già dovuto finire l’anno scorso, ma a causa di una potente mago cattivo che abbiamo dovuto sconfiggere, abbiamo perso un anno. Proprio oggi ho avuto la lettera di convocazione alla scuola per frequentare l’anno perso e potermi diplomare. Questa che voi vedete è Diagon Alley, il luogo dove tutti i maghi possono trovare quello che gli occorre- Mentre parlavo, sentii una voce familiare che mi chiamava, mi girai e vidi con mio stupore Hermione e Ron che venivano verso di noi.
-Ragazzi- dissi ai miei nuovi amici - Questi sono Hermione Granger e Ronald Weasley, due maghi come me e anche loro studiano ad Hogwarts- Ron ed Hermione guardavano con curiosità i nuovi arrivati.
- Loro sono Percy, Annabeth, Grover, Jason, Piper, Nico, Leo e Calypso, sono dei…-
- Semidei, o quasi tutti- Finì Hermione.
Mi voltai verso di lei con fare stupefatto e Ron fece lo stesso.
- Hermione, ma come fai a saperlo?- Chiesi sconvolto
-Facile- rispose lei- Osservali: vestiti strani, spade, attenzione vigile come di chi ne ha passato delle belle, so tutto sull’argomento, siete figli di Dei e umani, e vi addestrate al Campo- Guardammo tutti Hermione; sapevo che aveva una passione per i libri, ma che addirittura conoscesse i semidei era una novità.
-Come siete arrivati qui?- Chiese Hermione sedendosi al tavolo insieme a noi.
- Qualcuno deve aver manomesso le mia macchina facendola diventare una passaporta- Rispose Leo indicando Nico.
Il ragazzo, che si sentì preso in causa rispose : - Non guardare me, non è colpa mia stavolta, e poi se pure avessi voluto, non so nemmeno come si crea una passaporta- Replicò Nico sulla difensiva, pensai allora che doveva averne combinate tante se tutti avevano pensato subito a lui.
-Non so come rimandarvi indietro ragazzi, o per quale assurdo motivo siate qui, ma forse la risposta è a Hogwarts- Disse Hermione guardandomi.
-Hermione, non sono maghi, come facciamo a farli entrare a Hogwarts?- Chiesi alla mia amica che aveva la sua solita faccia di chi ha un piano.
-Sentite- disse Hermione - Ora andremo a comprarvi una divisa, una bacchetta e una scopa, quando domani avremmo preso il treno per Hogwarts, arrivati lì, parlerò con  la McGranitt, lei vi farà smistare nelle case e lì potremmo cercare di capire cosa vi ha condotti qui.-
-Hermione, ma questo è un piano geniale- Disse Ron che ormai non faceva altro che pendere dalle sue labbra; i nostri nuovi amici non ne sembravano entusiasti.
-Prima di essere trasportati qui- disse Annabeth - Abbiamo fatto lo stesso sogno tutti quanti, ovvero un ragazzo biondo che probabilmente faceva magia, ma che avrà avuto un incidete, non so, voi potete dirci qualcosa?-
Noi tre ci guardammo, pensammo tutti la stessa cosa, un solo nome salì a galla nelle nostre menti: -Malfoy- Dicemmo tutti e tre nello stesso istante.
-Questa cosa è inquietante- Disse Nico. Risero tutti di gran gusto, quando Hermione ebbe un’ illuminazione, se si può dire così.
-Possiamo dire che questa è una vostra missione “suicida”, no?- Tutti smisero di ridere e si voltarono verso di lei.
-Voglio dire, è la vostra profezia?- Guardai Hermione con l’aria di chi non stava capendo niente, i nostri nuovi amici invece si rabbuiarono, brutto segno.
-In effetti- disse Jason - La profezia l’abbiamo ricevuta- Si voltò così verso i suoi amici, nessuno aveva il coraggio di continuare.
-Pensavamo che si sarebbe avverata tra qualche decennio- Continuò Grover.
- Abbiamo già vissuto due grandi profezie, anche una terza no- disse Percy - Volete proprio ucciderci, eh?-
-Cosa diceva questa profezia?- Chiesi, avevo la strana idea di conoscerla già.
-Ha parlato di un unione maghi-semidei e di un voto spezzato- Disse Annabeth.
Cavolo, erano esattamente le parole che avevo sentito nel mio sogno.
-Credo che non andrete via per il momento- Dissi.
Tutti si voltarono verso di me.
-Mi sa che questa è una vostra nuova missione e che stavolta noi ne facciamo parte-.
Ci guardammo tutti confusi e agitati, adesso Voldemort sarebbe stato solo un bel ricordo.
 


Angolo delle autrici:
 
Micio95: Ehilà!
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Cosa te ne pare allora?
Effe_95: Siiiii, finalmente si sono incontrati!
Micio95: Si, e non sai ancora che cosa gli aspetta!
Effe_95: Eh, me ne sono fatta più o meno un’idea … xD
 
Micio95 e Effe_95: E voi che cosa ne pensate? Se vi va lasciateci una recensione, che ci fa piacere.
 
Effe_95: Allora, vi aspetto nel prossimo capitolo con il Pov di Percy!
Micio95: Non vedo l’ora di leggerlo, alla prossima.
 

Anticipazione:
 
Il negozio si chiama “Olivander: fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 382 a.C”, una vera gioia per un dislessico come me, ci misi tipo dieci ore per leggere.
Notai che Leo si arrese dopo dieci secondi e che se lo fece dire da Calypso, mentre Jason e Nico tentarono di leggerlo insieme”.
  
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