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Autore: cuffiette    18/07/2015    7 recensioni
Irene ha sedici anni, il sorriso sempre sulle labbra e un caratterino tutto pepe. Ma Irene ha anche un “F.R.P.” (fratello rompi palle ) e due amiche completamente folli, ha uno spiccato senso dell’umorismo e tanta voglia di vivere.
Tra i banchi di scuola, nei corridoi di un vecchio palazzo e per le vie di Firenze, Irene cerca di venire a capo di una storia destinata a non durare, di una storia destinata a non incominciare per niente: quella con il migliore amico di suo fratello
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 2:  “I” come “Iris”

 

Giorgio
 

La mia vita sta per giungere alla fine, lo so. Sono un fottuto coglione patentato che non è in grado di tenere a bada gli ormoni e che salta addosso alla sorella intoccabile del … del suo fottuto migliore amico. Nono glielo posso fare questo a Andrea, non dopo tutto quello che ha fatto per me.

Non faccio che vederla mentre gira per casa con top succinti, con pantaloncini quasi inesistenti e con quelle movenze che non posso fare a meno di trovare dannatamente sexy. 

C’è stata una volta in cui mi è venuta ad aprire alla porta di casa, e sotto alla maglietta bianca non indossava niente. 

Niente. 

Mi è quasi preso un colpo. 

E lei cosa fa? Mi provoca! Mi provoca in un momento di poca lucidità, in un momento in cui avrei dovuto fare le veci di suo fratello e invece come un cretino mi sono fatto abbindolare. 

Ma io lo so cosa devo fare… devo solo riuscire a tenere a bada gli ormoni, e gliela farò pagare a quella smorfiosetta per aver insinuato in me il tarlo, per avermi infilato la lingua in gola, per avermi fatto eccitare in modo sconsiderato e inopportuno. 

Me la pagherà.

-Giò allora ce ne andiamo?-

Finalmente Fra è riemerso dagli inferi e si è fatto trovare.

-Si! Troviamo Andrea  e usciamo da questo posto -,ribatto frustrato.

Come riuscirò a guardarlo ancora negli occhi non lo so proprio, l’importante è che comunque lui non lo venga a sapere. Mai.

-Ma che ci facevi attaccato a Irene poco fa? Andrea ti ammazza se lo scopre … -

Il suo sguardo è divertito, e biascica le parole in modo odioso; è sicuramente fuori come un balcone, e lo sarei anche io se non avessi passato la serata a baciare lei. 

Dannazione.

-Ma sei idiota? Non ci vedi neanche più forse? Quella era la Bianchi, pezzo di imbecille. Seguimi va -

Strattonando a destra e a manca, prendendomi insulti di ogni genere, trascino Fra fuori dal locale e mentre mi accendo una sigaretta aspetto l’arrivo di Andrea.

Speriamo che Fra sia davvero tanto fuori da credere che quella era “la Bianchi” .

 

Irene

 

Niente, nain, nada.

Quante altre lingue ci sono per descrivere cosa successe nei giorni successivi alla mia “performance”, se così la vogliamo chiamare? 

Questa mattina presentarsi a scuola è un sollievo, una delle poche volte in cui non vedo l’ora di entrare in questo triste e tetro edificio. Il motivo? semplice. Ho bisogno di parlare faccia a faccia con Giorgio, senza sotterfugi; non ho motivo di vergognarmi di quello che ho fatto, visto che ero completamente sbronza. Da ragazza matura quale sono, intendo chiarire la situazione prima che degeneri.

Sara mi ha chiamata ieri pomeriggio cercando di trascinarmi in centro per un po' di sano shopping, ma il mal di testa atroce mi ha impedito di fare qualsiasi cosa, se si esclude restare in pigiama a dannarmi l’esistenza in casa. 

A dire il vero sono stata quasi sull’orlo di accettare; sentendo il suo tono speranzoso per un attimo ho pensato avesse bisogno di me.

Quando poi, alla mia decisione di rimanere a casa in pigiama mi ha risposto con il classico “Ire … tu devi scopare di più”  ho capito che di anormale nella mia amica non c’era proprio nulla. 

E’ sempre la solita Sara.

 

Suona la campana della prima ora e io ancora non sono riuscita a beccarlo in nessun posto, così, sconsolata più che mai, mi fiondo (nel vero senso della parola) sul mio banco, accanto alla mia fidata compagna di disavventure, Caterina. 

Le mie amiche frequentano il Garibaldi, mentre io mi sono ritrovata al Manzoni con quell’adorabile essere di mio fratello e tutta la sua assurda combriccola. Anche se i miei spingevano per farci andare in classe insieme, per una volta io e Andrea ci siamo trovati d’accordo su una cosa : cinque anni di scuola nella stessa classe sarebbero stati insostenibili. 

Il primo giorno del primo anno di liceo scientifico ci siamo conosciute, e da allora non ci siamo più separate. Cate è la persona più eccentrica che io conosca; adora abbinare capi particolari e colori azzardati, ma con un fisico come il suo … se lo può di certo permettere. 

A volte vorrei essere come lei, talmente sicura di se stessa da non curarsi di chi la guarda e ride, o da chi la guarda e la giudica per il suo essere così espansiva con l’altro sesso.

-Piccola Iris che brutta cera stamattina-

Solo lei mi chiama Iris, dice che così tutti possono sapere che il nostro è un rapporto speciale; l’ho già detto che è strana giusto?

-Cate ho combinato un macello pazzesco! - 

 

Una volta terminato il racconto del “fattaccio”, la mia amica mi da della paranoica e esplode in una fragorosa risata, - Era ora cristo santo!-, esplode mentre io la guardo storto immediatamente. 

Non mi piace quando impreca inutilmente, come in questo caso.

-Mi stavo giusto chiedendo quando si sarebbe deciso a saltarti addosso! Invece lo hai anticipato! E brava la mia Iris -

Il mio sopracciglio schizza in alto immediatamente, neanche fossi stata morsa da una tarantola, -Ma sei scema? Ho baciato il migliore amico di mio fratello e tu mi dici che “era ora”? Tu non ti rendi conto di quello che ho combinato… come farò a trovare il coraggio di guardarlo ancora in faccia? Come? -, piagnucolo disperata, sull’orlo di una crisi di nervi.

Mentre la mia amica alza platealmente gli occhi al celo, sospirando, io non posso fare a meno di guardarmi intorno per assicurarmi di essere immune a orecchie indiscrete. Questa classe è piena di pettegole incallite. 

-Cate… davvero sono nei casini. Lo conosci anche tu Andrea…-, ti prego prendimi sul serio una buona volta, e dammi un consiglio come si deve, dammi un consiglio che sia uno. Non scoppiarmi a ridere in faccia Cate…

-Se continuo a ripeterti che ti fai troppe seghe mentali, ci sarà un motivo! Infondo lo sa anche Andrea che fin.. -

-Cosa sa Andrea ?!?-, strillo istericamente, tappandomi la bocca immediatamente.

Cate sta decisamente contribuendo a farmi uscire pazza da questa storia.

-Iris tesoro, tutti in questa scuola sanno che tu e Giorgio finirete presto nel rotolarvi in un letto, e sono sicura che anche Andrea sospetta qualcosa. Certo, tuo fratello non è nella lista “gli uomini più svegli del pianeta” ma ci arriverà, stanne certa. E’ solo questione di tempo-, liquida l’argomento come a dire di saperla lunga e lascia che io le riservi sguardi truci durante le cinque ore successive. 

Cate mi è stata davvero di grande aiuto.

 

Come volevasi dimostrare, nei giorni seguenti Giorgio sembra intenzionato a evitarmi come la peste bubbonica e questa cosa mi ferisce. 

Saluta e abbraccia tutte le mie amiche e poi quando si tratta di sfiorare me, improvvisamente gli squilla il telefono, o si ricorda di dover parlare con qualcuno, oppure un improrogabile impegno lo obbliga ad andarsene.

E’ il comportamento di un bimbo di due anni e per giunta anche mio fratello, che solitamente vive con occhi e orecchie foderati di prosciutto, si è accorto che qualcosa di strano c’è. Certamente non è arrivato a capire cosa ci sia di tanto strano, ma sta di fatto che ha alzato la guardia, lo dimostra il fatto che appena rimetto piede in casa, il pomeriggio stesso, mi saluta con più malagrazia del solito. 

-Oh Irene e levati dalle scatole per una buona volta - 

So per certo che non si aspettava di vedermi a casa così presto, visto che di solito quando esco con le mie amiche, prima delle otto di me non si ha alcuna traccia. I miei ormai si sono abituati a questa cosa e mi lasciano fare, a patto che la mia media scolastica non ne risenta; la figlia di un avvocato e di un rappresentante di medicinali NON può avere la media sotto all’otto politico.

A farli dannare su questo fronte ci pensa Andrea; non che sia un asino, voglio dire, è sempre riuscito a passare l’anno scolastico senza problemi, ma la sua soglia di attenzione è talmente bassa che spesso finisce dal preside, o fuori dalla classe.

Comunque sia, oggi sono volutamente rientrata a casa prima del solito, perché con le mie amiche, sedute davanti a una cioccolata calda in via Petrarca, abbiamo analizzato attentamente la situazione e siamo arrivate alla conclusione che devo assolutamente “testare” il comportamento di Giorgio davanti a mio fratello.

Ero certa li avrei trovati comodamente appratati sopra al MIO divano: Andrea Francesco e Giorgio, quest’ultimo addirittura con i piedi sopra al tavolinetto del salotto. Tutti e tre con i joistic in mano, e sempre tutti e tre concentrati sulla tv.

-Andrea… vai a farti fottere! Questa è casa mia … e ci ritorno quando voglio. O forse volevate un po' di intimità piccioncini? -,rispondo acidamente.

Poso il giaccone nell’appendi abiti all’ingresso, e mentre levo le scarpe osservo con la coda dell’occhio la figura di Giorgio; non mi ha neanche guardata.

Mentre Fra continua a imprecare, e mentre mio fratello continua a  vantarsi di imprese eroiche compiute con un tipo che si chiama Icardi, me ne vado dal salotto non troppo velocemente; insomma non sono mica tornata a casa alle sei di pomeriggio per nulla! Voglio sentire qualcosa!

Indugio un secondo ti troppo sulla porta della cucina, visto che mia madre si affaccia dal suo studio e mi scruta sospettosa, -che fai tesoro?-

Merda! non poteva restarsene rintanata li dentro come sempre?

-Niente mà, mi prendo un po' di succo-

Così, a malincuore entro in cucina e accosto la porta; so perfettamente che Giorgio non direbbe mai a mio fratello che l’ho baciato, semplicemente perché sa che così facendo perderebbe sicuramente il suo “fidanzatino" adorato per sempre, ma voglio vedere come si comporta con lui in mia presenza.

-Tua sorella non doveva restare fuori oggi? - 

La frase buttata li con indifferenza e i piedi ancora sopra al nostro tavolinetto fanno sembrare che non gliene importi nulla, ma io so che in realtà lui teme la mia presenza, e che questo pomeriggio è venuto a giocare alla play con i suoi amichetti in casa mia, solo perché era sicuro che io non ci fossi.

-Bho … valle a capire le donne. L’importante è che non vada dietro ai soliti deficienti … -

-Tranquillo Andrè a questo ci pensa Giorgio. Giusto fratè?-, ridacchia Fra.

Non riesco a seguire bene la scena da qua dietro, maledizione, ma sono quasi certa che … se non ci fosse mio fratello in mezzo a loro, Giorgio avrebbe picchiato Francesco.

-Giusto amico mio. Giustissimo. Ora preparati a perdere và… l’inter lo prendo io questa volta -,sentenzia Giorgio.

L’ultima cosa che sono riuscita a sentire, prima di filare in camera, è stato Francesco che insultava pesantemente Giorgio per un pugno sul braccio.

Che ragazzini.

 

Dopo questo simpatico teatrino, che tra le altre cose io neanche avrei dovuto sentire, ovviamente, il mio sveglio (?) fratellino la sera stessa a cena con la nostra genitrice pensa bene di tirare fuori l’argomento.

-Hai litigato con Giorgio e io non me ne sono accorto? -

Alzo la testa di scatto, poso la forchetta e guardo Andrea dritto negli occhi. Bisogna sempre affrontare l’avversario guardandolo dritto negli occhi.

-Non che io sappia … Perchè, che vi siete detti nel vostro “linguaggio tribale” ? -,chiedo sul chi va là. Il mio fratellino sbuffa sonoramente, spostando la sua attenzione sulla tv della sala, che sta trasmettendo una “partita importantissima” a detta sua e di nostro padre, visto che si è perfino rifiutato di cenare in casa, per andarla a vedere con i suoi amici al bar del quartiere. 

Beata gioventù.

Andrea si è sicuramente già pentito di essersi mostrato interessato a qualcosa che riguarda la mia vita privata, o a qualcosa che riguarda me, più in generale. 

-Oggi non vi siete neanche guardati!Ma fondamentalmente a me cosa me ne fotte? -

Sei tu che fai domande a te stesso in terza persona, mio caro, non io, quindi sei tu ad avere seri problemi.

Ma questo commento preferisco tenerlo per me  

-Allora perché me lo hai chiesto? -  

-Perchè Fra dice di avervi visti “vicini vicini” sabato sera e volevo sapere se devo spaccargli la faccia-

Mentre la mamma segue il nostro scambio di battute come se stesse seguendo una partita del, Wimbledon, io sbianco pericolosamente.

-Fra era completamente sbronzo sabato sera -, e mi mordo la lingua prima di continuare con un “come te del resto”, - Io non penso che quello che dice di ricordarsi … dovrebbe essere preso in considerazione! -, 

Detto ciò mi concentro sul pollo arrosto poco cotto che la mamma si ostina a cucinare.

-Certo certo, infatti l’ho solo chiesto. E poi Giò ormai si sta per scop…-

-Andrea!-,urla la mamma bloccando la frase di mio fratello a metà.

Come se niente fosse però, Andrea continua imperterrito.

- …Il mio amico Giò si sta per portar…-

-Andrea!- 

La mamma fra poco andrà su tutte le furie se mio fratello non la fa finita con queste “espressioni colorite” ; dovrebbe saperlo che le parolacce a tavola con i nostri genitori, sono tabù.

-Oh andiamo mà! E’ una cosa naturale! Dicevo…. che il mio caro amico Giorgio sta per portarsi a…-, la guarda di sfuggita prima di sorridere sermone e continuare, - …letto, quella figa pazzesca della Fanfani-, finisce contento, -E vi assicuro che ha tutta la mia benedizione-. 

Fossi stata in mia madre gli avrei lanciato un ceffone su quella faccia da schiaffi, ma purtroppo io non ho questa autorità. Che peccato.

-Allora? ho usato parole troppo scurrili, madre?- 

La mamma ha perso le speranze a metà dell’ultima frase, anzi penso che le speranze le abbia perse da quando questo essere è venuto al mondo. Quanto a me, le parole di mio fratello continuano a riecheggiarmi nella testa, consapevole del fatto che questo magone allo stomaco non è dovuto al pessimo pollo cucinato dalla mamma. Infondo cosa ti aspettavi Irene? Gli sei saltata addosso e gli hai infilato la lingua in gola, non ti ha mica giurato amore eterno.

-Ma con chi eri tutta abbracciata tesoro ? Con il figlio di Giustina? - Bene! Diamo inizio alla telenovelas argentina del giovedì sera.

 

Esattamente una settima dopo il “fattaccio”, così abbiamo rinominato io e le mie amiche il mio momento di pura follia di sabato sera, non sono ancora riuscita a parlare per più di due secondi con Giorgio, perché lui ovviamente mi evita. 

Mentre Sara ha proposto di legarlo ad una sedia senza maglietta  “almeno ti rifai gli occhi tesoro”  è stata la sua spiegazione alla mia domanda sul perché proprio senza maglietta, Nicole, seria e pacata coma al suo solito mi ha consigliato un approccio dolce e accondiscendente.

-Non importa come riuscirai parlargli Ire … Tanto quando lo farai finirete per scambiarvi saliva. In ogni caso andrà così-, ridacchia Sara lisciandosi i capelli. Allarmata corro sulla porta della mia camera per chiuderla immediatamente; l’ultima cosa di cui ho bisogno è che Andrea vada davvero a spaccare la faccia a Giorgio.

-Abbassa la voce Sà.. Andrea è davanti alla play. Comunque, per quanto riguarda la storia della … saliva … ASSOLUTAMENTE NO scherzi? -

Inevitabilmente divento rossa peperone, neanche fosse la prima volta che do un fottuto bacio a un fottuto ragazzo. Si, peccato che in questo caso il “fottuto ragazzo” è il migliore amico di tuo fratello. Dannazione.

-… E poi vi ricordate il “test” dell’altro giorno? Lui vuole fare finta di niente! Anzi vuole proprio fare finta che io non ci sia più -,continuo ad argomentare.

-Ire e dai… ma cosa doveva fare davanti a tuo fratello? Saltarti addosso? Quello lo picchia veramente sai ?!?-

Sono sconvolta! Ma sono state queste due a propormi il “test”! E ora che succede, non è più valido forse?

-Secondo me voi due non afferrate la criticità della situazione: io non riesco più a guardarlo negli occhi. Mi vergogno! Capite? Comportandosi in questo modo è come se mi stia facendo capire quanto lo abbia disgustato il mio … fottuto bacio dell’altro giorno, sta cercando di farmi capire in modo carino che non è interessato… non che io lo sia è! -, mi affretto a precisare. 

Da un momento all’altro i miei occhi potrebbero schizzare fuori dalle orbite per quanto sono indignata ,- Ho fatto una cazzata enorme, lo ammetto, ma voglio solo spiegargli … Questo! E mettere fine a una situazione alquanto imbarazzante -. 

Sara, come una mamma che dopo aver rimproverato il suo piccolino vuole spiegargli il perché di tanto polso duro, mi passa un braccio intorno alle spalle e Nicole si siede nel letto insieme a noi. Si guardano una frazione di secondo di troppo, quello che mi basta per capire che questo discorso se lo erano già preparate.

-Ma … La domanda importante è una sola tesoro… Ti sei chiesta perché lo hai baciato l’altra sera? -, domanda con cautela, prima di guardare Nicole in cerca di appoggio.

-Insomma … C’è sempre stato un rapporto particolare tra di voi, se poi lo vogliamo proprio definire particolare va bene… Perché io lo chiamerei più “morboso”. Poi la sua assurda gelosia … Insomma è sempre stata scusata perché è amico di Andrea ma … -, si ferma, come per cercare le parole giuste, - ..Ma infondo … Parliamoci chiaro: cosa cazzo c’entra che è amico di Andrea? Mica uno deve buttarsi da un pozzo se lo fa anche l’altro. No?-.

Lo sguardo che riserva a Nicole è un chiaro “Diglielo anche tu, avanti!”

-Io…. Io… -, balbetto guardandomi le mani, perché probabilmente se guardassi le mie amiche negli occhi mi tradirei ,- Non posso averlo fatto semplicemente perché … Ero completamente andata?!? - 

-Tesoro, non hai bevuto più di me … E io stessa a fine serata non stavo poi così male. A noi puoi dirlo … Di cosa hai paura in fondo?-, aggiunge Sara dolcemente. 

Oddio che pena devo fargli. Ha capito! La leggo nei suoi occhi la consapevolezza…

La voglia di piangere in questo momento ha la meglio sul mio cipiglio serio e distaccato, e senza vergognarmene mi aggrappo alle spalle di Sara e piango. 

Piango perché io quel bacio lo volevo. 

Piango perché so che non posso fare questo a mio fratello e a me stessa. 

Piango perché so che ormai, la targhetta con su scritto “ Amicizia” è saldata alla porta della nostra ipotetica relazione.

Piango e mi sento già un po meglio.

 

 

Salve salvino ( alla ned flanders XD ) 

Alloraaaaa, innanzitutto grazie alle persone che hanno recensito gli altri capitoli e a chi ha messo la storia nelle preferite/seguite ! Grazie! Fa sempre molto piacere!

Per quanto riguarda questo capitolo, non ho da dire molto, se non che è un capitolo di transizione, che serve per introdurre un po tutti i punti di vista e per far capire un po di più come era il rapporto tra Giorgio e Irene prima del “fattaccio” come lo chiamano Nicole e Sara XD. Inoltre come avrete notato in questo capitolo non compare il flash in corsivo semplicemente perché non lo trovavo adeguato e perché comunque non è una storia parallela, le vicende si incrociano in più punti e quindi non è sempre strettamente necessario inserire altri pezzi. Dal prossimo capitolo ( che è quasi concluso) potreste già iniziare a capire chi sia la protagonista dei piccoli flash. 

Ora basta! avevo detto che non avevo molto da dire quindi… a presto!

Baci zuccherosi *.*

Cuffiette.

  
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