Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: Yechan    19/07/2015    7 recensioni
||Storia OC. ISCRIZIONI CHIUSE||
||SCHEDA SCRIZIONE all’undicesimo capitolo!!||
~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•
Allora, premetto che non sono mai stata brava con le introduzioni ma per vostra (s)fortuna ci proveró.
||Solo amici.||Just friend.||
Tamara, una ragazza di diciassette anni, si trasferisce nella piccola città d’Inazuma per una serie di motivi. Lei fa parte di un piccolo gruppo chiamato, S.E.A coinvolta nel mondo criminale. Questa due anni fa ha avuto uno scontro diretto contro una delle più temute organizzazioni criminali, la Sinnon.
Tamara dopo ciò avrà una vita ancora più complicata di quanto ce l’avesse già. Oltre ad essere nella lista dei ricercati, verrà anche cacciata dal suo appartamento ma fortunatamente verrà ospitata da Riccardo Di Rigo e da lì in poi si presenteranno altri guai per lei. Si troverà in situazioni bizzarre, strane, tristi.. di tutto! Ma ciò che non sa è che qualcuno (oltre alle forze armate) si é messo sulle sue tracce e che lei assieme ai suoi compagni sono in pericolo.
~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•
Ok, ho provato a fare una trama… e credo che mi sia uscita male xD vabbè
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Ibuki Munemasa, Kirino Ranmaru, Nuovo personaggio, Shindou Takuto, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

||DODICESIMO CAPITOLO||

 
Il sole era alto nel cielo, gli uccellini cinguettavano, il vicino che annaffiava il suo prato… il sabato! Un giorno fatto apposta per rilassarsi.
 
Ma non per tutti.
 
-Odierò questo giorno per il resto della mia vita, me lo sento.- affermò un blu appena ridestato dalla sua sveglia. –Si suppone che dovrei essere felice.- ipotizzò dirigendosi in bagno, -Tanti auguri a me allora.- disse per poi lavarsi la faccia e andare a prepararsi.
 
-Ma perché mi son fatto convincere?!- si chiese da solo mentre si preparava la colazione. – Ah.. prevedo guai stasera.-  presentì il blu prima di chiudere la porta di casa e incamminarsi verso la sua scuola.
 
-Merda, merda, merda!- disse una raffinata ragazza dai capelli neri. –Sono in ritardo!- esclamò la ragazza.
Quella fine ragazza era proprio Tamara la quale si svegliò tardi e non aveva neppure sentito la sveglia strillare! –AH! Non farò mai in tempo!- si disperò guardando l’ora sul suo cellulare, quest’ultima poi si alzò di scatto e corse direttamente in bagno dove incominciò a prepararsi.
-Stupida parrucca!!- strillò mentre cercava di sistemare la sua acconciatura.
E dopo un’ora… non era ancora pronta.
-Signorina Correia! È tremendamente in ritardo!- esclamò un cameriere divertito. La ragazza dopo aver udito ciò che disse il suo cameriere preferito, si diresse verso la porta ed era anche abbastanza alterata. –Vint, davvero? Sono in ritardo? Oh ma che sbadata… non me n’ero accorta!-  disse con tutto il sarcasmo del mondo per poi sbattergli la porta in faccia.
-Oh suvvia Carine! Si scherza.- si giustificò il biondino emettendo poi una risatina, -Non far l’offesa!- continuò ma non ricevette risposta. –Dirò al signorino Riccardo di andare da solo! Ok?- finì, -Bravo! Hai capito!- rispose la ragazza.
 
Per le strade di New York vagava una ragazza dai lunghi capelli verde acqua raccolti in una coda alta, era notte e di solito a quell’ora si aggiravano persone poco raccomandabili, ma la verde non se ne curava anzi era così persa nei suoi pensieri che nemmeno si accorse che qualcuno la stesse seguendo.
Hanako, con un passo lento, si stava incamminando verso il cimitero dove ora riposa in pace la coppia che lei amava più di ogni altra cosa, i suoi genitori.
Erano passati sei anni da quell’orribile incidente che lei vorrebbe tanto dimenticare e n’erano passati cinque invece da quando lei si unì a quella piccola organizzazione, chiamata S.E.A.
 
Ma perché andare al cimitero di notte? La spiegazione era semplice, lei sbarcó da poche ore nella sua città natale e il suo primo pensiero fu la tomba dei suoi.
 
Pov. Hanako.
Sono passati quattro anni da quando me ne andai e non è cambiato nulla, sono davvero contenta che Lucian mi abbia permesso di ritornare anche se per una missione.
Da quel incidente lui è diventato molto protettivo nei miei confronti… beh da quando Logan è morto… lui è cambiato e anche gli altri come Tamara.. lei è quella che sofferto di più… persino Nené non è rimasta indifferente a quella situazione e lei è più fredda del polo nord.
 
Purtroppo io quel giorno fui mandata insieme ad altri a svolgere un incarico in Giappone, il paese dei miei genitori. Dovevamo occuparci della Yakuza e non fu affatto facile… alcuni di noi finirono in ospedale ma menomale non ci furono vittime.
Il quel periodo conobbi Sol, un ragazzo della mia stessa età.
Durante quel breve soggiorno andavo spesso a far visita ai miei compagni in ospedale. E in uno di quei giorni lo incontrai.
Era venuto da una città lontana.. uhm.. qual era il nome?… vabbé comunque era venuto da una città lontana fino a Tokyo dato che nella capitale c’era uno dei migliori ospedali del paese.
Allora avevamo entrambi quattordici anni e lui doveva operarsi al cuore per la seconda volta,,,
-Il mio sogno è giocare a calcio!- mi aveva detto quel giorno ed io gli augurai il meglio per poi dirgli addio…
La sua determinazione mi colpì molto, nonostante tutto lui continuava a lottare contro la sua malattia solo per poter realizzare il suo sogno.
Fine p.o.v.
 
La ragazza dagli occhi rosa con sfumature violacee si perse tra pensieri e ricordi ma qualcosa la riportò nella realtà,  piccole gocce d’acqua scendevano da quel cielo scuro.
-Non ho l’ombrello…- disse. –Ah! Un gazebo!- esclamò mettendosi a correre verso la costruzione e durante quella corsa la pioggia divenne più forte e insieme a quella anche dei passi.
“Che diamine…” pensò.
Hanako continuò a correre verso il gazebo e l’individuo dietro di lei accelerò il passo.
Non c’erano stradine dove nascondersi, non c’era niente.. solo un campo di fiori, un gazebo e dietro a esso un giardino di rose. 
La ragazza pensò alla svelta.
“In quanti sono prima di tutto” Hanako si concentrò sui rumori che la circondavano, “Un.. due.. tre… un due… tre… bingo! Ce n’è solo uno” c’era soltanto un inseguitore e le speranze della ragazza si riaccesero. 
“Dietro i cespugli.”
Portò la mano verso la tasca dei suoi pantaloncini jeans neri e con grande destrezza estrasse la pistola per poi buttarsi dietro il cespuglio una volta vicina. Qual era il prossimo piano? Sopravvivere in qualche modo.
 
-Hanako! Bella prestazione!-  esclamò un castano divertito. –Steve! Non è stato per niente divertente!!- si arrabbiò la ragazza. –Ora calma.  Sennò rispunta la bestia che è dentro di te.- disse sarcasticamente, la ragazza seguì il consiglio del suo maestro e prese un respiro profondo  per poi dirigersi verso di lui. –Mi spieghi sta cosa?- chiese
-Era solo un prova. E tu saresti morta per tre volte.- spiegò sorridendo. –Devi essere più attenta, ricorda che sei sempre circondata da nemici.- continuò per poi finire con un’espressione seria. –Steve… ma avrei potuto ucciderti.- disse le ragazza e il castano negò –Sei troppo debole, per questo Lucian non ti manda quasi mai in missione e il capo ti ha affidato a me.- rispose.
-Ma…-
-Dai,  stai ancora imparando!- la consolò per poi accarezzargli la testa. –Siamo bagnati fracidi, andiamo sotto quel gazebo.- disse per poi dirigersi verso il bersò seguito dalla ragazza che divenne molto pensierosa.
 
Pov. Steve.
Da quando il capo mi affidò Hanako, ho sempre cercato di essere una specie di padre per lei, ma.. lei non ne voleva uno..  lei ce lo aveva già e questo è la su che la osserva e protegge.
 
Hakano purtroppo non va spesso in missione a causa di quel problema… lei soffre di doppia personalità.
Quando si arrabbia eccessivamente, non è più la stessa: diventa un’altra persona che non sa più distinguere tra chi è suo amico e chi no.
E ne ho avuto la prova due anni fa, quando eravamo a Tokyo per una missione contro i Yakuza.
Non è riuscita a sopportare la pressione… e si è “trasformata” finendo per ferire anche alcuni dei nostri.
Ma nonostante ciò io sono convinto che riuscirà a dominare questa sua altra parte, lei è una ragazza forte in fondo anche se la maggior parte delle volte le dico il contrario.
 
-Ehi Hanako, non dovevi far una visita a qualcuno?- le dico e lei annuisce, per poi alzarsi –Steve, ti prometto che diventerò forte e supererò tutte le tue prove!- esclama guardandomi con uno sguardo convinto e io scoppio in una risatina facendola arrossire –Guarda che dico sul serio!-  la mia piccolina sta crescendo!
-Aspetterò quel giorno allora. Ma ora vai che si sta facendo tardi, io ti aspetto qui.- 
-Vorrei che venissi anche tu… voglio presentarti i miei!- cosa? –Dici sul serio?- le chiedo e lei annuisce, Hanako non mi  ha mai parlato del suo passato e neanche dei suoi. Io so solo che loro  sono morti e nient’altro…
-Dai andiamo!- mi dice con un sorriso in faccia tirandomi da un braccio.
Fine pov.
 
 
Un castano chiaro continuava a fare avanti e dietro nel suo ufficio, era impaziente, voleva sapere se le sue spie fossero riuscite a scoprire qualcosa, lui voleva eliminare dalla faccia della terra quel hacker da quattro soldi. –Ben!- lo chiamò un albino.
-Bryce… che vuoi?- rispose Benjamin.
-C’è una che ti cerca dice che riguarda l’operazione z, la faccio entrare?- chiese.
-Ma scusa tu da quando fai il portiere?  Comunque si falla entrare.-
-Passavo solo da quelle parti e mi ha chiesto di te ahaha – disse per poi uscire.
 
La porta si riaprii ed entrò una ragazza bassa dai lunghi capelli così biondi da sembrare bianchi con la luce del sole –Ehi!- esclamo questa.
-Oh no…- disse il castano –Ti prego, ritornatene all’asilo!- continuò.
-Ben, Ben. Ricorda che stai parlando con una delle tue migliori spie!- annunciò con tanto orgoglio e questo non rispose anzi scoppiò a ridere- -La convinzione fotte.- disse.
-Shh!- lo azzittì. -Ehi ragazzina portami rispetto! Ricorda che sono il tuo capo.- la rimproverò il capo
-Per ora.-  mormorò la  ragazzina, -Hai detto qualcosa?- chiese il leader della Sinnon, -No nulla! Comunque caro capo, ero venuta qui per presentarti i risultati del mio lavoro ehehe- disse tutta fiera di se stessa. –Avanti, ti ascolto.-  parlò mettendo il gomito sul braccialo per poi poggiare il mento sulle nocche della mano.
-Allora..-incominciò schiarendosi la voce  -Ho mandato alcuni dei nostri uomini a investigare nella città di Tokyo e tipo abbiamo scoperto che la S.E.A. si è scontrata con la Yakuza, per mettere fine a delle attività illegali come la prostituzione e quelle menale lì.-  continuò –Guarda.- mostrò delle foto scattate dalle camere di sicurezza della Yakuza durante una sparatoria, -Ma che queste sono di due anni fa.- fece notare il castano. –Bravo capo, sempre attento ai particolari ahaha comunque vedi queste persone nella foto, so dove stanno e abbiamo raccolto anche qualche informazione.-  si fermò per vedere l’espressione nei giovane capo, era sorpresa e incredula e lei n’era davvero soddisfatta. –Questa ragazzina qua, si chiama Hanako Minami, a quell’epoca aveva quattordici anni, ora, se non erro, ne dovrebbe avere sedici poi quest’uomo che la sta affiancando è Steve Grim, un pezzo grosso.-  finì. –Tutto  qui?- chiese il leader della Sinnon. –Ma ti pare? Comunque vedo che sei davvero interessato.- scherzò la ragazza. –Continua.- ordinò il capo. –Questi sono ora in America, più precisamente in New York.  Poi, abbiamo scoperto  che un loro membro, che ha contribuito alla creazione della S.E.A. , è di Istra, Russia ma che si è trasferito in Giappone e il suo nome è Peter Zubareva. Poi basta.-  conclusa la biondina. –Devo farti i miei complimenti sei riuscita a scovare qualche membro e sono anche quelli importanti. Brava Viktoria.-  si complimentò Ben.
-Modestamente, ora voglio un aumento.- pretese la ragazza.
-Ma anche no!!- esclamo il giovane per poi cacciarla via.
 
Per le strade di San Paolo passeggiava una giovane dai capelli color pistacchio, -Lucian, era necessario accompagnarti a far la spesa?- chiese la ragazza un po’ irritata, -Vanille, non sei quasi mai uscita da quando siamo arrivati qui.- la rimproverò l’hacker –E quindi? Poi non capisco perché siamo venuti qui. È una perdita di tempo.-  disse infastidita. –Ed io non capisco del tuo comportamento così ostile nei nostri confronti certe volte.-  fece Lucian facendo rimanere di sasso la ragazza la quale dopo pochi secondi si prese. –Cazzo Lucian! La tua vita è in pericolo! Uno dei uomini più pericolosi ti sta dando la caccia!-  esclamò arrabbiata e infischiandosi della gente che le passava di fianco, tanto non potevano capire il tedesco. -Non è solo la mia vita in pericolo, ci sono anche altri dei nostri ad esserlo compresa te.- finì di parlare il biondo per poi fermarsi davanti a un negozio di alimenti –Ritorna alla base, faccio da solo e non ti preoccupare per me ma per te stessa.- concluse prima di entrare lasciando la ragazza sola.
Pov. Vanille Greenway.
Mi trattengo a stento per non mandarlo a quel paese in tutte le lingue del mondo che conosco.
Non riesco a non preoccuparmi per lui, lo considero come mio fratello, lui ed io siamo cresciuti assieme… e assieme siamo giunti fino qua.
Mi ricordo ancora quando ero alle prime armi e pure lui, eravamo due imbranati ma che si divertivano.
Lui ed io ora occupiamo uno dei posti maggiori della S.E.A… anche se lui occupa il secondo posto più importante ovvero il consigliere.. io invece occupo uno dei tanti posti importanti…
Ma quello da consigliere è il posto a cui ambisco peccato che sia occupato proprio da lui.
 
Mi sto avviando verso la nostra base e fa davvero caldo, menomale che è sera e intanto ripenso un po' al mio passato.
 
Nella S.E.A dicono tutti che Lucian sarà il prossimo leader dell’organizzazione.. a volte provo una certa invidia nei suoi confronti..
Ma poi mi ricordo ciò che mi disse mio padre prima che morisse “Non mollare, tu sei una ragazza forte, destinata a grandi cose. Non perderti in cose inutili, proteggi chi ami e lotta in ciò che credi. Non farti mettere i piedi in testa. Principessa mia tu puoi, io credo in te.” Non dimenticherò mai le frasi che mi disse quel giorno… grazie a quelle parole sono riuscita superare la sua morte… e sinceramente non mi manca perché lui è qui con me e rimarrà per sempre con me, come questo tatuaggio che simboleggia il nostro legame… “l’infinito” il nostro legame non si spezzerà mai anche se lui non c’è fisicamente…. Questo legame durerà all’infinito perché noi due siamo padre e figlia.
Fine pov.
 
Vanille Greenway, una giovane di 23 anni che nella vita imparó ad non esternare mai le proprie emozioni ma a tenersele dentro poiché è un segno di debolezza. É un’abile criminale proprio come lo era suo padre, Peter Greenway.
All’età di otto anni entró a far parte della S.E.A assieme al suo amico d’infanzia, Lucian.
Lei  e Lucian sono stati uno dei pochi a vedere in viso il leader e conoscere il suo vero nome, Zénon Lozano.
 
In un’organizzazione deve essereci sempre presente un componente freddo, calcolatore e che ne sa sempre una più del diavolo.
Vanille Greenway della S.E.A e Akane Melodian del Sinnon erano proprio questi membri anche se di gruppi diversi e oltre tutto nemici.
 
Siamo sempre in San Paolo e sempre nelle stesse strade.
Una figura  dai capelli bianchi vagava per la città da sola, come sempre per dirla tutta. Non amava la compagnia, a lei piaceva fare tutto da sola.
Era un lupo solitario.
Si faceva sempre più buio ma lei non se ne curava, dopotutto lei era una dei criminali più pericolosi della sua epoca.
Durante il suo tragitto prese in mano il suo cellulare e premette un tasto per poi portarsi all’orecchio l’apparecchio –Ho finito qui.- disse quelle tre parole. –Mi sono sbarazzata sia delle prove che del cadavere. – continuò con un’indifferenza glaciale, come se pronunciare certe frasi fosse assolutamente normale.
Degno di una criminale a sangue freddo.
-Faccio ritorno a Roma.- finì per poi chiudere la chiamata.
Akane Melodian, una giovane di venticinque anni, cresciuta sin da piccola con in mano una pistola per via di suo padre che è uno dei fondatori della Sinnon, Norito Melodian.
I suoi genitori hanno origini tedesche ma per vari motivi si trasferirono in Giappone dove hanno avuto Akane e dopo il divorzio dei genitori il padre decise di portare la piccola  in Svizzera dove aiutò insieme ad altri a fondare la Sinnon.
In teoria la venticinquenne sarebbe una dei futuri eredi dell’organizzazione ma purtroppo non lo è, gli ereditari sono e saranno sempre i Morris.
 
Akane si stava pericolosamente avvicinando alla verde pistacchio, ma in fondo a lei cosa poteva importare? Non temeva nessuno e inoltre non erano affari che le incombevano, lei poteva benissimo difendersi. Ma la cosa più buffa era che lei non ebbe mai la possibilità di conoscere la ragazza di ghiaccio della S.E.A., Vanille Greenway non faceva parte della sua lista.
 
Le due stavano percorrendo lo stesso sentiero ed entrambe erano delle complete estranee, ma appena si passarono di fianco, tutte e due sentirono un brivido freddo attraversare la loro schiena.
Lei non sapeva chi era lei e viceversa ma ciascuna di loro aveva trasmesso qualcosa di strano all’altra.
 
Fine prima parte!!
 
Angolino dell’autrice notturna:
Se continuo così… finirò per avere due borsoni sotto gli occhi! Ah! Devo assolutamente dormire!
Ma prima! Voglio ringraziare i lettori e chi recensisce! Vi adoro ;3
Comunque vorrei anche ringraziare tutti coloro che stanno partecipando in questa storia *si commuove*
Purtroppo in questa parte non sono riuscita a includere tutti… sorry!
Ma nella seconda parte sicuramente ci sarete! Si o si. È una promessa :D
Beh… che dire spero davvero di aver descritto al meglio i vostri personaggi anche se non credo… ahi ahia D:
 
Ehm… non che dire ora.. ahhaa ah si.. ci saranno un po’ di errori quindi scusssatemi! E dato che io sono così pigra.. correggerò tutto oggi(?)
 
Vabbé con ciò ho finito, vi saluto alla prossima!
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Yechan