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Autore: Eden_9489    19/07/2015    1 recensioni
"Io conosco la tua anima Stiles, ho visto i tuoi incubi, le tue paure, le tue debolezze"
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nogitsune, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ciao a tutti, voglio fare una piccola introduzione. Amo Stiles in ogni sua sfaccettatura ma quando è posseduto dal Nogitsune raggiunge veramente il massimo e volevo scrivere di un loro confronto, il loro primo confronto. Prima che lui chiamasse Scott, prima di ritrovarsi, anche solo sognando, nei sotterranei ad Eichen House. Sognarlo e non ricordare nulla, come se ancora non fosse il momento giusto per il Nogitsune di uscire allo scoperto ma di sondare il terreno. Spero di essermi spiegata e spero che questa mia piccola storia vi piaccia, buona lettura, aspetto i vostri commenti :)





Nightmare



Stiles...

Un sussurro, niente di più. E' tutto quello che sento, eppure mi sta facendo impazzire. Lo sento così forte, mi rimbomba nelle orecchie come il più terribile dei tuoni

Stiles..

Non riesco più a dormire. Spaventosi incubi tormentano il mio sonno da settimane. Mi va bene se dormo tre o quattro ore a notte. Ma questo, questo sussurro, non l'avevo mai sentito prima. Non è una coincidenza, significa qualcosa. Tutto ha un significato. Il fatto che non riuscivo più a leggere, le chiavi del laboratorio di chimica, i numeri sulla lavagna, i miei disturbi che aumentano ogni giorno di più. L'ansia, la paranoia, la mancanza stessa di sonno. C'è qualcosa che mi sfugge, ma non riesco a capire cosa. Per la prima volta non so cosa mi succede e questo mi spaventa.
 
Stiles..

Il sussurro si fa sempre più forte, come se qualcuno dicesse il mio nome all'orecchio, posso persino sentire il respiro caldo contro la mia pelle. Apro gli occhi spazientito ed inizio a vagare per la stanza senza una meta. La porta, la scrivania, la mia lavagna dove scrivo, attacco ogni cosa, indizi, pensieri, dubbi. Mi concentro sui fili di lana che tesi collegano ogni cosa. Verdi, gialli e rossi. In questo momento sono immerso, legato dalla testa ai piedi da quel maledetto filo rosso.
 
...Stiles!

Questa volta la voce ha una provenienza, non è più nella mia testa ma l'ho percepita nella stanza. Nonostante la paura che mi attanaglia lo stomaco cerco l'origine della voce con gli occhi fino a che, in un angolo buio e remoto, vedo un'ombra, una presenza. Mi porto la mano alla bocca per non urlare, non voglio svegliare mio padre.
 
Non avere paura Stiles, non ti farò del male..

La sua voce è cosi inquietante, fa venire i brividi. Cerco di aguzzare la vista ma non riesco davvero a vedere più di un'ombra.
- C-che cosa vuoi da me.. - la voce mi trema, il respiro è irregolare.
 
Io sono la tua salvezza Stiles. Sono qui per te.

Fa qualche passo verso di me e finalmente riesco a vederlo. Ha la forma di un uomo, completamente avvolto da bende. La bocca piena di denti aguzzi e quell'immancabile  sangue nero che ho già visto e che non promette nulla di buono. Sopra le bende indossa una giacca di pelle e un pantalone chiaro. E' tutto cos' spaventoso e surreale.
- Chi sei?
 
Oh Stiles la domanda giusta non è chi sono io, ma chi sei tu!

Cosa? Mi prende in giro?
- Io so chi sono. Chi sei tu, come fai a conoscere il mio nome? - voglio cercare di capire, nonostante la paura, credo che questo essere sia la chiave a tutto quello che è successo fino ad ora.
 
Io conosco la tua anima Stiles, ho visto i tuoi incubi, le tue paure, le tue debolezze.

Continua ad avvicinarsi, cammina e si muove in modo strano, non del tutto umano
- Ti sbagli..non sai nulla di me.
 
Tu credi?

Inizia a ridere, una risata da far congelare il sangue nelle vene.
 
Il figlio di troppo che crea solo problemi.
L'amico insignificante ed inutile dell'Alfa.
Il debole umano, rifiutato, respinto dalla ragazza di cui sei innamorato.
Io posso aiutarti Stiles, io posso renderti più forte!

Ogni parola mi trafigge come un coltello. Colpo dopo colpo la rabbia inizia a prendere il sopravvento.
- Smettila...
 
Insieme possiamo fare grandi cose, insieme possiamo essere invincibili!
Lasciati andare Stiles
.

- Sta zitto.. - sento che si insinua sempre più nella mia testa, l'eco della sua voce mi divora dall'interno.
 
Da solo non sei niente.
Un peso per tutti quelli a cui vuoi bene, starebbero meglio se tu non ci fossi!

- Ho detto di stare zitto! - grido con tutto il fiato che ho in corpo. Sento calde lacrime rigarmi le guance, voglio che questo incubo finisca..
 
Povero Stiles...
Non puoi nemmeno immaginare quanto potresti diventare potente, persino Scott dovrebbe piegarsi a te!

 

Non voglio sentire una parola di più uscire da quella sudicia bocca. Ormai per quanto è vicino riesco persino a sentire il suo alito, sa di cadaveri in putrefazione, o almeno credo. Fortunatamente non ne ho mai sentito la puzza.
- Vattene.
 
Me ne andrò, ma prima rispondo ad una domanda Stiles.
Quando una porta non è una porta?

- Cosa? - sono confuso, perché mi fa questa domanda?
 
Quando una porta non è una porta Stiles?
 

- Quando è socchiusa - sussurro mentre altre lacrime mi scorrono sul viso - Adesso vattene.
 
Tutti ce l'hanno e nessuno può perderla

- Avevi detto che te ne saresti andato.. - cerco di concentrarmi sull'indovinello ma non lo capisco, non ho la mente lucida.  
 
Tutti ce l'hanno e nessuno può perderla Stiles

- Non lo so, adesso vattene via, lasciamo in pace! - ricomincio ad urlare incurante di tutto il resto. Mi prendo la testa tra le mani confuso, terrorizzato. Voglio solo che vada via.
 
Tutti ce l'hanno e nessuno può perderla! Rispondimi!

- Non lo so! - urlo ancora più forte. Ho giusto il tempo di vedere scattare prima di ritrovarmi le sue mani coperte di bende ruvide sul mio collo. Smetto di respirare, cerco di urlare ma non ci riesco. Sto per morire, strangolato da un qualcosa che non conosco ma, nonostante so di non avere alcuna speranza, continuo a lottare.
- Stiles! Stiles! - una voce inizia a chiamarmi ma non è quella del mostro, sembra quella di mio padre - Stiles figliolo svegliati!
Apro gli occhi, urlo, cerco di liberarmi dalla presa che mi blocca le braccia.
-No! no, no, no lasciami!
- Stiles va tutto bene, sono io, è tutto apposto! - il mio sguardo saetta da una parte all'altra fino a che non vedo il viso spaventato di mio padre. La luce è accesa in camera ma io continuo a piangere e urlare. Posso sentire le lacrime salate bagnarmi le labbra mentre le sue braccia forti mi stringono e mi cullano.
- No, no.. - mi aggrappo ad esse e piano inizio a calmarmi. Il fiume in piena che mi bruciava le guance come lava incandescente adesso si è tramutato in piccoli singhiozzi soffocati.
- Oh Stiles, cosa hai sognato? - mi volto verso di lui, lo guardo negli occhi.
- Io - io non lo so.. - non lo so davvero. Cerco di ricordare, ci provo, ma non ci riesco. La mia testa è vuota.
- Non fa nulla figliolo, è tutto passato, adesso sei al sicuro - mi tiene stretto a se per un altro po' accarezzandomi i capelli scompigliati, poi va via. Gli chiedo di lasciare la luce accesa, tanto dormire è fuori discussione. Resto sdraiato sul letto, immobile, gli occhi piantati sul soffitto. Nel completo silenzio della mia mente solo una cosa la attraversa, un indovinello a cui non riesco a dare risposta.
Tutti ce l'hanno e nessuno può perderla..
 
  
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